di MARIELLA ZADRO-
VITERBO- “Abbiamo trascorso una giornata di gioia. Madre Santa custodisci la nostra città e il cuore di tutti noi. Custodisci in ognuno di noi la speranza, anche nei momenti più bui che la vita ci presenta. Aiutaci a rialzarci e non perdere mai la speranza”. Con queste parole del vescovo Francesco Orazio Piazza è iniziata la cerimonia del Patto d’Amore, legame tra la città di Viterbo e la Madonna della Quercia.
Un legame forte, che si rinnova ogni anno, la seconda domenica di settembre e risale al 1467 quando la Madonna della Quercia, liberò e salvò la città dall’epidemia di peste.
Il corteo con musici, sbandieratori, figuranti, confraternite, sacerdoti, la sindaca Chiara Frontini e una rappresentanza del consiglio comunale, alcuni sindaci dei paesi limitrofi, ordini militari religiosi e rappresentanti militari, i gonfaloni del Comune e dell’amministrazione provinciale, partito dalla chiesa del Paradiso, percorrendo viale Trieste, ha raggiunto la basilica dedicata alla Vergine Maria.
La sindaca prima di pronunciare la formula del patto, ha donato alla chiesa un omaggio floreale e una moneta con lo stemma della città in ricordo di questo momento, dove la città viene affidata alla Madre celeste:
“Vergine Santa, Madre di Cristo e Madre nostra, custode della città di Viterbo, venerata come “Madonna della Quercia”, tu risplendi come luce nel cielo segno di consolazione e di speranza per tutto il genere umano”.
Al termine la benedizione del Vescovo a tutti i presenti che hanno ringraziato con un caloroso applauso e si sono uniti al canto dell’inno a Lei dedicato, eseguito dalla Schola Cantorum Santa Maria della Quercia.
(Foto e video di FEDERICO USAI e MARIELLA ZADRO)