A Blera sboccia il centro diurno “Calimero”, a sostegno di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico

di MARINA CIANFARINI –

BLERA ( Viterbo) – “Il nostro non è lavoro, ma una missione”. Sono le parole di Antonella Ripa, linfa della Cooperativa Sociale “L’Arcobaleno Onlus” di Vetralla, fiorita nel 1987 e di Marisa Tonelli, responsabile della realtà. Un Universo che, nel corso degli anni, ha ricamato progetti innovativi di crescita personale ed interiore, realizzando servizi orientati al benessere degli individui nelle varie fasi della vita personale.
“Nel 2009 assumo il ruolo di presidente – spiega Marisa -. La Cooperativa si è occupata fin dagli albori di aiuto compiti ed assistenza scolastica. Negli anni duemila è arrivata l’esigenza della educativa domiciliare per la supervisione di minori maltratti, figli di complesse esperienze. Il servizio è tuttora vigente, ma risulta in accreditamento”.
La figura di Antonella Ripa emerge nel 2010. Una persona attenta, minuziosa, portatrice di solide basi che entra nell’immediato nella realtà sociale, divenendo scintilla nel futuro della stessa. In sinergia con Marisa Tonelli si è fatta carico delle problematiche dei genitori dei bambini disabili, spogli di aiuto al termine dell’anno scolastico. Germoglia, quindi, nel 2014, il “Summer Camp”, parentesi che anche quest’anno ha offerto ai ragazzi coinvolti istanti di socializzazione ed armonia all’interno dell’Acquapark di Fontevivola, a Sutri, in provincia di Viterbo.
“Inizialmente proponemmo il progetto all’allora sindaco Francesco Ciarlanti che lo accolse senza remore – spiega Antonella -. Siamo partiti con un gruppo di quattro bambini, arrivando in questi mesi ad un’utenza di 17 ragazzi di età compresa tra i 5 e i 18 anni”.
Educatori e psicologici continuano a livellare il divario spesso esistente tra il mondo del diverso e il concetto astratto di normalità, ricamando per il bambino istanti di inserimento.
Un’evoluzione costante che ha portato a seminare una nuova idea, attualmente in fiore: il centro diurno “Calimero” a Blera, uno spazio volto ad affiancare i bambini con disturbi dello spettro autistico o cognitivi e a fornire un valido sostegno alle famiglie.
Antonella nota l’assenza di una realtà simile sul territorio, che consenta ai ragazzi di crescere, socializzare e di prepararsi al percorso lavorativo. Si reca in Asl e parla di un’idea già affermata. Il centro impiega quattro anni per vedere la luce. Sorge all’interno di una struttura in disuso e il comune affianca la fase di maturazione.
La realta esiste, Antonella l’ha desiderata fortemente per colmare quel vuoto che i ragazzi tendono a percepire al termine del percorso scolastico. C’è, è tangibile. La porta si spalanca ed appaiono i colori, posti tra frasi e giochi sistemati nelle diverse stanze dello stabile. La luce entra, accarezza le pareti. Visibile un ascensore funzionale.
La Asl di Viterbo sta preparando le attività per il mese di settembre.
Verrà offerto un servizio navetta per quei bambini a cui i genitori non possono garantire il trasporto.
“Lavoreremo per varie fasce d’età a giorni alterni, stabilendo un piano progettuale – specifica Antonella -. Il personale sarà altamente qualificato. Partiremo con circa 20-30 utenze”.
“L’amministrazione non si può definire lungimirante se non è grado di affiancare idee simili – rimarca il vicesindaco Francesco Ciarlanti -. I primi passi sono stati mossi insieme, elaborando programmi specifici proseguiti nel corso del tempo. Il comune ha riqualificato uno stabile al centro del paese, destinandolo ad un’iniziativa tra le più nobili che la provincia possa ospitare. Saremo vicini a ciascuna fase del progetto”.
Un lavoro quello nel sociale che Marisa, Antonella ed Alessia non definiscono tale. Sboccia in profondità. In assenza di un limpido nutrimento, non sarebbe possibile proseguire e demolire i muri. I bambini e i ragazzi lo sentono quando a pochi respiri dalla loro anima c’è apertura ed empatia. Lo respirano.
In tema di diversità tanto è stato lambito nel corso degli anni, molto resta ancora da fare anche tra le pareti abitative. La disabilità abbatte il basamento della sicurezza, portando spesso alla frattura di rapporti familiari. Necessario, quindi, dialogare con i genitori affinchè aiutino i loro figli ad emergere e a crescere serenamente.
Il centro diurno “Calimero” spicca nell’anima di Blera, pronto a stabilire istanti di unione, arricchendo quanti avrà la fortuna di ospitare.

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