Asl Viterbo: siglato protocollo con il Bambin Gesù per prevenzione rischio suicidario e autolesionismo

di WANDA CHERUBINI-
VITERBO – Questa mattina, presso la Cittadella della salute di Viterbo, si è svolta, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione e di promozione della salute #LOTTOcontrolaviolenza, la tavola rotonda “Prevenzione del rischio suicidario e dell’autolesionismo in età adolescenziale e giovanile in un’epoca di incertezze: azioni e sviluppi futuri del protocollo operativo tra Ospedale pediatrico Bambino Gesù e Asl Viterbo”.
All’evento hanno partecipato Massimiliano Raponi, direttore sanitario dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Stefano Vicari, direttore dell’Unità operativa di Neuropsichiatria infantile dello stesso Istituto, Giorgio Nicolanti, direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Belcolle, Marco Marcelli, direttore dell’unità operativa di Neuropsichiatria infantile della Asl di Viterbo, Giorgio Bracaglia, direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Belcolle, i rappresentanti degli Istituti scolastici: liceo Santa Rosa da Viterbo, Liceo scientifico statale Paolo Ruffini, istituto tecnico economico Paolo Savi, istituto tecnico tecnologico statale Leonardo da Vinci, Istituto di Istruzione Statale Superiore Francesco Orioli, Liceo Ginnasio Mario Buratti. La manager della Asl, Daniela Donetti ha ricordato come il progetto #LOTTOcontrolaviolenza, sia partito lo scorso 8 marzo e dopo aver trattato la violenza sulle donne, oggi l’attenzione è posta su una forma di violenza rivolta contro se stessi. La prossima settimana sarà la volta della violenza agli anziani, mentre il 5 aprile si tratterà della violenza sugli animali. “Pensiamo che la cultura della non violenza sia molto importante, perchè riguarda il rispetto della persona” – ha rimarcato Donetti, che ha poi presentato il protocollo siglato con il l’ospedale Bambin Gesù. “Con loro è stato fatto uno studio scientifico dove si è registrato un’incidenza di autolesionismo nel periodo pandemico e post pandemico.
Abbiamo così deciso di costruire un protocollo di prevenzione. Cercheremo di capire quali siano le azioni di prevenzione, la diagnosi e la cura che possiamo mettere in atto. Il punto di vista dei ragazzi, oggi qui presenti, ci aiuta molto”.
La parola è passata al direttore sanitario Antonella Proietti, che ha spiegato come il protocollo tra la Asl di Viterbo ed il Bambino Gesù nasca dall’esigenza di intervenire sul fenomeno dell’autolesionismo con strumenti validi. “Un fenomeno che è in crescita – ha evidenziato – legato anche al contesto che stiamo vivendo e ha un impatto inevitabile dal punto di vista sociale ed economico. Abbiamo svolto un’indagine epidemiologica anche attraverso i nostri dati”.
Il dott. Raponi ha precisato come la cultura, la partecipazione, l’ascolto e l’innovazione siano importanti per prevenire questo fenomeno e come l’emergenza psichiatrica sia diventata un tema molto delicato.
Stefano Vicari ha affermato come sia importante promuovere la salute mentale ed ha dato dei numeri: “I disturbi mentali sono almeno tra il 20 % degli adolescenti ed il 10% dei bambini. Un adolescente su 7 ha un disturbo mentale, secondo l’indagine Unicef. Un disturbo mentale non è per sempre e se lo affrontiamo correttamente può essere risolto. I ragazzi non devono vergognarsi. i disturbi mentali hanno origini prevalentemente biologiche e l’ambiente può diventare risonanza. Il Covid in ciò ha significato molto. La paura di ammalarsi e di ammalare gli altri ha generato stress. Se prima del Covid il 12% dei ragazzi soffriva di depressioni, oggi la percentuale è salita al 25%. Prima del Covid avevano il 10 per cento di disturbi d’ansia, oggi sono raddoppiati. Prima del Covid facevano autolesionismo il 20 per cento dei ragazzi, durante il Covid le richieste d’aiuto sono aumentate del 30 per cento. Il 70 per cento dei ricoveri in Psichiatria è per un disturbo depressivo. Cosa possiamo fare? Dobbiamo fare prevenzione ed il modo migliore per farla è potenziare il territorio”.
La parola è poi andata a Giorgio Nicolanti, che ha rimarcato l’importanza della vicinanza al territorio con un potenziamento delle attività territoriali che possano intercettare tutti i fattori che possono permettere di instaurare degli atteggiamenti da supporto. “Va sviluppata questa attività di collaborazione anche in ambiente scientifico”- ha aggiunto.
Marco Marcelli ha evidenziato come nel nostro territorio i casi 2020-2021 rispetto al 2019 di autolesionismo siano raddoppiati. I tentativi di suicidio sono triplicati, così come sono triplicati i disturbi del comportamento alimentare. “All’interno di una etichetta di autolesionismo ci sono tante costellazioni: alcune situazioni sono state causate dal Covid, altre dovute a situazioni di ansia – ha spiegato Marcelli- Per i ragazzi l’essere costretti in casa ha generato situazioni d’ansia e per alcuni l’essere connessi ad Interne ha rappresentato un’ancora di salvezza. La salute mentale parte dalla società. Bisogna lavorare tutti insieme in rete. Da qui partirà una sinergia. Proporrei degli ulteriori incontri con le scuole perché se dobbiamo fare delle azioni con i ragazzi è importarli ascoltarli”.
Giorgio Bracaglia, primario di Pediatria di Belcolle ha detto: “I pediatri ci sono, il 70 per cento dei pediatri chiede una maggiore formazione in questo campo. Solo lo scorso anno abbiamo ricoverato 21 bambini con questo tipo di problematica. E’ importante come noi ci poniamo di fronte al problema. Bisogna fare proposte che verranno sviluppare insieme con tavoli di lavoro”.
Sono poi intervenuti i vari rappresentati delle scuole intervenute che hanno rimarcato il disagio dei ragazzi a tornare dopo 2 anni di Dad in presenza a scuola, con degli orari assurdi per loro e le rispettive famiglie. Gli insegnanti hanno detto di aver trovato delle situazioni di depressione veramente serie e come la pandemia abbia funzionato da stress test, facendo venire fuori tanti problemi.