Associazione Borromina: “Donna Olimpia torna ad Attigliano”

“L’Abbadia di San Martino, per industria di Olimpia, e per danari d’Innocenzo, fu eretta a bel castello, ma non bastò alla Principessa questo sol livello, nè mai placò la rabbia di aver perso la farnesiana Castro, per la scelleratezza del cognato e per ragion della politica, e tutto per contentar l’ispanica corona. Per rabbonire l’ira e sotterrare il pensiero di Castro, diede Donna Olimpia l’ordine al conte Ramazzotti di portar in dote i feudi di Attigliano e Alviano, di Montecalvello e Poggio”.
Con questa introduzione perfetta e fedele ai fatti storici, narrata in scena dal personaggio di Giacinto Gigli, ben interpretato da Simone Morucci, ieri sera 22 giugno, presso il teatro Chiesa San Lorenzo martire di Attigliano, l’Associazione Borromina di San Martino al Cimino ha portato in scena “Anno Domini 1654 – Attigliano – Rievocazione storica in costume d’epoca delle vicende di Donna associazione norromina (3)Olimpia Maidalchini Pamphilj”. Grazie alla Proloco e all’Amministrazione Comunale di Attigliano, in persona del Sindaco Leonardo Vincenzo Fazio, abbiamo potuto assistere al ritorno della Principessa Maidalchini nel suo antico feudo umbro. Una rappresentazione teatrale che ha destato interesse in un pubblico che si è dimostrato coinvolto fin dalle prime battute, ed intervenuto a colmare la sala nonostante gli altri eventi estivi in programma nei dintorni. Segno questo che la cultura vince sempre. L’Associazione Borromina era alla sua prima uscita ufficiale, con cui ha dato il via alla serie dei “gemellaggi” tra San Martino e gli antichi feudi Pamphiliani, voluti da Donna Olimpia per colmare, in qualche modo, la perdita causata dalla distruzione della città di Castro, da lei però mai voluta tant’è vero, sottolinea lo storico Pamphiliano Colombo Bastianelli, che riferendosi ad Innocenzo X la definì “la più grande scelleratezza del vostro pontificato”. Seguiamo già da qualche anno la messa in scena della “Ottobrata Sammartinese”, che solitamente si tiene a Palazzo Doria associazione norromina (1)Pamphilj a San Martino, in cui ovviamente gli ambienti e le sontuose stanze aiutano non poco ad apprezzare la rievocazione. Estrapolarla dallo scenario naturale per il quale è stata pensata e scritta, poteva essere un lavoro molto rischioso per i nostri di San Martino, ma dobbiamo dire che la Borromina ha fatto centro. Prima di tutto anche in un teatro spoglio e dotato di sola scatola nera come ieri ad Attigliano, l’allestimento scenografico, essenziale per necessità ma curato in maniera scrupolosa nei minimi dettagli da Andrea Marchi ed Antonio Marcucci, ha permesso di vedere un ambiente storicamente fedele, austero ma che ben permetteva ai personaggi di potersi trovare materialmente fuori San Martino pur essendo nel borgo per finzione scenica. L’introduzione del narratore con il personaggio di Giacinto Gigli poi, è stata una scelta di regia perfetta, perché l’uso del flashback ha amalgamato fluidamente il racconto degli avvenimenti, senza far notare al pubblico che non ci trovavamo a Palazzo Doria Pamphilj. Insomma questo adattamento della Ottobrata Sammartinese consente di “esportarla” anche in un teatro, e così l’Associazione Borromina ci garantisce più possibilità di poter vedere associazione norromina (2)narrate le vicende di questa grande donna della storia. Il gruppo degli attori in seno alla Borromina è ormai navigato, e vedere sul palco all’unisono Gianni Ambrosini, Elena Tatananni, Marisa Delle Monache, Simone Morucci, Stefano Cenani e Sebastian Serafini è sempre un piacere. Qualcuno ci ha veramente perso, ma per fortuna con la Borromina il pubblico continua a guadagnarci. Ed in più si uniscono Rosita Posati, Rolando Di Gaetani e Simonetta Grassi. Non resta quindi che aspettare la prossima rappresentazione. Grazie Borromina!

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa la pagina
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE