Musica, Tuscia ancora in prima linea: La Bebae e Mate in corsa per l’Eurovision 2023

di SIMONE CHIANI-

SAN MARINO – Fa parlare di sé, ancora una volta, la Tuscia in campo musicale: questa volta, ancora fresca della vittoria del Festival di Sanremo con il ronciglionese Marco Mengoni, lo fa però con artisti giovanissimi provenienti proprio dalla Città dei Papi: La Bebae (Benedetta Moschetti) e Mate (Maria Teresa Amato) raggiungono il ballottaggio per la finale di “Una Voce per San Marino“. Il vincitore del Festival in questione avrà accesso all’Eurovision Song Contest, lo stesso vinto dai Maneskin e che vedrà la rappresentanza del Bel Paese attraverso la voce di Marco Mengoni.

Il gruppo di ragazzi, presentatosi sotto la guida di RB Music di Riccardo Brizi, ha affrontato i precedenti turni partendo da 7 componenti per trovarsi, a questo punto cruciale della gara, a rimanere solo in 2. Con la serata di oggi si deciderà chi andrà avanti, abbracciando il sogno, ormai non troppo lontano, di partecipare al Contest che si terrà a Liverpool proprio nel 2023.

Gli altri della medesima squadra, usciti nei turni precedenti ma sempre legati alla Tuscia, erano Vian, OnlySara, Lorenza Rocchiccioli, Ruggero Ricci e Gelida.

“Quest’anno è il secondo anno che partecipo al contest – ci racconta in esclusiva una delle due, La Bebae – ma a differenza dello scorso anno ho presentato un progetto artistico differente, lavorando più su me stessa. Rispetto alla passata edizione sono riuscita a essere ammessa al ballottaggio per arrivare alla finalissima del 25 febbraio 2023: sono molto emozionata e contenta di questo traguardo”.

“Oggi ho portato un brano inedito che si intitola Tocco il fondo: un brano che racconta di me, ma – conclude – senza aggiungere altro vi invito a seguire la puntata di questa sera alle ore 22:00. No spoiler!”.

Sarà possibile seguire la gara direttamente in TV, dalle ore 22 su TV Sat 93, sull’831 del digitale terrestre e su RTV San Marino, canale 520 di Sky.




Giorgio Nisini torna a Viterbo per presentare “Aurora”, romanzo edito da HarperCollins

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – Docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università La Sapienza di Roma e scrittore ormai noto lungo l’intera Penisola per i suoi romanzi e saggi, Giorgio Nisini torna, a pochi giorni dalla pubblicazione della nuova opera, nella sua città natale. Aurora, edito da HarperCollins, è stato presentato nella splendida cornice del Teatro Caffeina nel tardo pomeriggio di oggi, con l’autore accompagnato dalle letture di Raffaello Fusaro oltre che dagli interventi di Angelo Deiana e di Raffaello Palumbo Mosca.

Il componimento, disponibile al pubblico dal 3 febbraio, si colloca cronologicamente al quinto posto rispetto alle altre pubblicazioni del medesimo genere narrativo: La demolizione del Mammut (Perrone, 2008, Premio Corrado Alvaro Opera Prima e finalista Premio Tondelli), La città di Adamo (Fazi, 2011, selezione Premio Strega), La lottatrice di sumo (Fazi, 2015) e Il tempo umano (HarperCollins, 2020).

Per la prima volta in maniera così esplicita il romanziere si approccia a temi legati alla tradizione fiabesca europea, nella loro connotazione più misteriosa e ancestrale, andando a riprendere in particolare, nei suoi tratti più inquietanti, alcune peculiarità de La bella addormentata nel bosco; la ragazza attorno cui ruota tutta la narrazione, Aurora appunto, cade invero in uno stato comatoso in seguito al primo rapporto amoroso della sua vita, nonostante i parametri medici siano nella norma.

Fin dai primi capitoli, dunque, si viene catapultati all’interno di un microcosmo in cui la linea che separara reale e fantastico, malattia e maledizione è sottilissima, e anzi nel quale è la ricerca stessa di un colpevole il mezzo per tentare di indagare questa linea col fine di comprendere sino a che punto dannazione e religione possano aver inciso nella tragedia che incombe sulla famiglia della giovane.

Nisini, forte di questa reinterpretazione della fiaba intrisa di mitologia antica e suggestioni arcaiche in chiave contemporanea, architetta pertanto la vicenda di Stefano e Carola, genitori di Aurora, come una ricerca che oscilla tra magico e superstizione, reale e metafisico, sfociando quasi in un genere giallo-fiabesco (per non azzardare gothic revival) diretto a un’indagine che pone le fondamenta sull’arcaicità e la storia familiare.

Si tratta di una narrazione, peraltro ambientata segretamente nella Tuscia, da vivere tutta d’un fiato, meglio se con un’adeguata predisposizione al lasciarsi trascinare dalle molteplici suggestioni che ne potrebbero derivare.

 

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Regionali, Frontini e Sgarbi a sostegno di Rocca. Poi la sfida: “Viterbo capitale europea della Cultura 2033”

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – Una formazione insolita, poco prevedibile, quella che nel tardo pomeriggio di oggi ha tenuto una conferenza per parlare, a pochissimi giorni dalle elezioni regionali, degli impegni per il futuro della Città dei Papi con il sostegno al centrodestra: Francesco Rocca, candidato alla presidenza della Regione Lazio, si è incontrato al Caffè Schenardi di Corso Italia con la Sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, il Presidente della Provincia Alessandro Romoli e il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi; presenti, a un evento ricchissimo di rappresentanze istituzionali di ogni grado, anche Mauro Rotelli e Francesco Battistoni, deputati della Repubblica a sostegno proprio della candidatura del Presidente della Croce Rossa Italiana come nuovo governatore della Regione.

L’incontro programmatico ha preso il via con l’intervento della Prima Cittadina del capoluogo, che ha spiegato subito l’obiettivo finale dell’insolita formazione presente: “Quello che state vedendo è un dialogo tra le istituzioni che parlano con la voce della pragmaticità sul futuro della città di Viterbo“. I punti d’incontro tra Frontini e Rocca, spiega, sono tanti: la Regione avrà un ruolo fondamentale su Viterbo capitale europea della Cultura 2023, sulla questione rifiuti, sulla riapertura delle terme INPS, sulle infrastrutture strategiche, sulla Sanità e sulla questione di acqua e Talete. La Sindaca ha quindi ammesso di aver trovato una convergenza con Rocca sulla programmazione politica, ammettendo pubblicamente il suo appoggio alla coalizione di centrodestra. “Noi siamo al fianco di Francesco come candidato, per il raggiungimento di questi punti – conclude – Ci sentiamo vicini per il profilo e per gli impegni concreti che si è preso“.

In seguito agli interventi di Rotelli e Battistoni, i quali esplicitamente hanno ringraziato e condiviso le osservazioni della Sindaca di Viterbo, ha preso la parola Romoli, ribadendo ancora una volta il tema dell’acqua e di Talete, sottolineando l’importanza della risoluzione dell’impasse oltre che del problema della manutenzione stradale e della valorizzazione culturale del nostro patrimonio.

Sgarbi ha affrontato invece ancora la notizia del giorno, ossia la candidatura voluta da Frontini per Viterbo a Capitale europea della cultura 2033. Poi una battuta sulle sue capacità di multi-tasking politico, messe ancora una volta a disposizione del sistema amministrativo italiano con la candidatura a sostegno di Rocca: “Io ho molte cariche, ma penso che si possa formare un filo conduttore tra tutte. Chi voterà ‘Rinascimento’ voterà un pensiero, un progetto. Mi auguro che questo progetto porti gli elettori della Frontini a votare Rocca. Ne sono convinto: il presidente avrà oltre il 60% dei voti”.

In conclusione, ha preso la parola proprio il candidato governatore, tornando sui vari temi già anticipati dalla Sindaca di Viterbo: “Abbiamo alle spalle 10 anni di nulla, voglio andare al concreto: totale sostegno a Viterbo come capitale europea della cultura. Se non Viterbo, chi? Lo dico davvero. Se altre nazioni avessero le ricchezze che ha questa provincia, sarebbero capaci di farne un pilastro della loro economia. Invece Viterbo rimane cannibalizzata da Roma. È il momento di invertire la rotta, far fiorire il potenziale di Viterbo”.

E, continuando: “Le Terme INPS devono trovare uno sbocco, troveremo una soluzione, è un impegno reale. Chiamiamole ‘terme regione e comune’. Chiamiamole ‘terme etrusche’. Qui c’è una vocazione termale che bisogna sfeuttare a pieno, insieme a quella culturale.”

“Le infrastrutture – prosegue – si devono fare, a partire dalla Orte-Civitavecchia. Se si sviluppa il porto di Civitavecchia come commerciale, avrà un potenziale enorme su tutto il territorio.
E poi il raddoppio della ferrovia: basta con questa monorotaia. Faremo in modo di trovare le risorse. Se aumentiamo la velocità, i turisti arrivano. La crescita non sarà solo per i pendolari.
L’altra sfida è la sanità. Completare l’ospedale di Belcolle è una priorità.
Per Talete invece ci vedremo tutti insieme. Ci mettiamo a tavolino e troveremo la migliore della soluzioni.”

“Mentre per i rifiuti  – conclude – è una delle catastrofi. Mi ritroverò questa patata bollente per il quale Chiara mi costringerà a prendere una decisione.”

Foto di Federico Usai




Sociale, PMI e Turismo: i focus della candidata di Forza Italia Fabiana Salviani

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – Fabiana Salviani, candidata alle elezioni regionali per Rocca Presidente, è stata definita da diversi rappresentanti di Forza Italia “un volto nuovo e preparato”, che, in ottica della sfida elettorale, “ha tutti i presupposti per fare bene”.

  1. Chi è Fabiana Salviani, per chi non ha avuto ancora modo di conoscerla?

Mi piace pensare a me come a una persona disponibile, da sempre innamorata del suo territorio e del suo paese, Montefiascone. Chi mi conosce sa che sono una persona che non si tira mai indietro e che è sempre pronta ad aiutare il prossimo. Mi piace mettermi d’impegno in ogni cosa che faccio, con naturalezza e senza artifici. Preferisco sbagliare e imparare, anziché risultare “artefatta” agli occhi delle persone e, chi mi conosce da sempre, penso possa confermare questa mia affermazione.

  1. Perché ha scelto Forza Italia? Perché gli elettori dovrebbero sceglierla?

Ho scelto il partito di Berlusconi perché, dalla sua fondazione, ha sempre dimostrato di essere un partito liberale, vicino agli italiani e alle problematiche che attanagliano il nostro paese. Inoltre, è un partito europeista, che crede in un’Europa unita, forte e decisa. È anche un partito fatto di persone vere, con un cuore, che si preoccupano ogni giorno di chi gli è accanto. Ho potuto toccare con mano questo grazie alle persone di Forza Italia del nostro territorio, persone come il consigliere di Montefiascone Paolo Manzi e il coordinatore locale Gianluca Ferri, che mi sono sempre state accanto in questo mio percorso verso le regionali, ma anche persone come il coordinatore provinciale Andrea Di Sorte e il deputato Francesco Battistoni, che hanno sempre dimostrato il loro grande attaccamento alla Tuscia e ai suoi abitanti. Per non parlare di Giulio Marini, che per me si sta rivelando una vera guida e un esempio da seguire, e dei “compagni di viaggio” in queste elezioni regionali: Federica Friggi e Claudio Parroccini, politici dal futuro luminoso e innamorati del loro territorio. Io non voglio essere da meno: voglio fare la mia parte e battermi per Montefiascone e tutto il Viterbese. La nostra è una terra dalle enormi possibilità, ma che fatica a rendersi indipendente dalla Capitale. Dobbiamo alzare la nostra voce e farci sentire e ho scelto di scendere in campo per farlo in prima persona, con tutta la forza che ho.

  1. Quali sono i punti focali del suo programma? Quali i valori a cui il suo operato si ispira?

La mia è una famiglia di imprenditori, cosa che mi ha permesso di vivere in prima persona le problematiche che le PMI vivono giornalmente nel nostro territorio. Inoltre, sono una psicologa, professione grazie alla quale ho potuto toccare con mano le difficoltà che tutti noi dobbiamo affrontare, in particolare da dopo il Covid, una pandemia che non è ancora finita e che ha intaccato non solo il tessuto economico mondiale, ma quello sociale. E, come ribadivo poc’anzi, sono una grande amante di questo splendido territorio che si chiama Tuscia, ricco di perle uniche al mondo come la Rocca dei Papi di Montefiascone, il lago di Bolsena, Civita di Bagnoregio, il Palazzo dei Papi di Viterbo, Palazzo Farnese di Caprarola, le cascate di Chia e la Torre di Pasolini, le necropoli etrusche di Tarquinia, Norchia e Castel’Asso… e chi più ne ha, più ne metta. Ecco perché PMI, Sociale e Turismo sono i tre punti chiave del mio programma. Dobbiamo fare di più, meritiamo di avere di più! Potremmo e dovremmo essere una delle Province più celebri d’Italia e voglio battermi con tutta me stessa per far sì che questo avvenga.

  1. Cosa vede del suo modo di pensare e operare nel candidato governatore Rocca?

Francesco Rocca è una persona di enorme personalità, che ha saputo battere gli spettri del passato e imparare dai suoi errori. È un uomo di legge con decine di anni di esperienza nel campo della Sanità e del Sociale, in particolare grazie agli anni di volontariato, quelli come presidente della Croce Rossa Italiana e quelli passati nel consiglio direttivo di molte strutture sanitarie. È per me un esempio da seguire e dal quale trarre ispirazione. Come medico e psicologo, sento di avere molti legami con il suo modo di pensare, cosa che fa sentire estremamente in sintonia con la sua visione del futuro della Regione Lazio: una regione all’avanguardia dal punto di vista della Salute e delle infrastrutture, vicina ai territori che la compongono e sempre presente per difendere i suoi cittadini.

  1. Sarebbe questa la sua prima esperienza amministrativa? Perché proprio ora?

Perché non era più possibile attendere. Per 10 anni abbiamo avuto una regione di centrosinistra che ha dimostrato di non sapersi prendere cura dei propri cittadini e dei propri territori. Una regione troppo romanocentrica, che ha tralasciato le altre province per focalizzarsi sulle questioni della capitale senza nemmeno risolvere. Non potevo restare a guardare, dovevo fare qualcosa per dare il mio contributo. Dovremmo farlo tutti, e il 12 e i 13 febbraio avremo finalmente la possibilità di cambiare direzione a questa Regione. Abbiamo, finalmente, un governo nazionale di centrodestra e, se anche il Lazio indosserà questi colori, ci sarà un filo diretto di collegamento tra tutte le istituzioni.

  1. Cosa si ripropone il centrodestra per migliorare l’operato dei passati anni con il centrosinistra? In cosa ci possiamo aspettare un drastico cambiamento?

Mi verrebbe da dire che dopo 10 anni di immobilismo, sarà difficile fare di meno. In realtà, dobbiamo cominciare a correre e recuperare l’enorme terreno perduto rispetto alle altre Regioni. Sanità, Sociale, Turismo, Economia, Ambiente… il Lazio soffre sotto ogni punto di vista e le stime per il 2023 non sono lusinghiere. Per dirne una, si prevede un aumento ulteriore e importante della disoccupazione. Dobbiamo invertire questa rotta, tornare a occuparci dei territori e rafforzarli, perché una Regione può essere virtuosa solo se cura tutti i dettagli. Abbiamo la necessità di tornare a pensare alle famiglie, combattere la crescente denatalità che sta svuotando le nostre città, riformare le enormi spese che affossano i bilanci regionali senza portare alcun giovamento, migliorare le infrastrutture che collegano i territori, invertire la tendenza delle persone a curarsi presso strutture sanitarie non laziali, implementare i servizi psichiatrici e i posti letto dedicati, rafforzare la sicurezza e lavorare a un Piano per l’inclusione lavorativa per le persone con disabilità. Questi sono solo alcuni esempi dei drastici cambiamenti che dovremo apportare alla Regione Lazio per non essere più il fanalino di coda dell’Italia.

  1. Lasciamoci con una promessa e un obiettivo apparentemente irraggiungibile per il quale si batterà.

In realtà vorrei presentarne due, che mi stanno particolarmente a cuore. La prima è quella di dare un reale sostegno a tutte quelle persone e quelle famiglie che vivono giornalmente il dramma dei disturbi mentali, applicando le leggi che già vi sono, ma che non vengono rispettate. Inoltre, dare nuova voce alla Tuscia, così che possa essere un territorio attrattivo per le generazioni future e non un luogo dal quale scappare a causa dell’assenza di servizi e possibilità lavorative. È tempo di smettere di pensare unicamente all’immediato e di cominciare a costruire un futuro migliore per i nostri figli, qui e non altrove.




“Giovani Generazioni Green”: AISEC e NO PROBLEM chiudono il progetto a Villa Ione

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – Presso l’Agriturismo Villa Ione, si è svolto l’evento finale per il progetto denominato “Giovani Generazioni Green” dell’Avviso Pubblico per il finanziamento di progetti per il contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali e educative di persone di minore età “Educare Insieme”, con i fondi messi a disposizione dal Ministero della Famiglia.

AISEC e NO PROBLEM, cooperative di Viterbo e Rieti unite già nella confederazione di categoria (Confcooperative), si sono fatte carico di mettere in piedi, tra 2021 e 2022, ben 6 giornate dedicate ad attività atte a stimolare i giovani partecipanti a socializzare in un contesto dinamico e propositivo combattendo la “distanza sociale” creatasi anche tra coetanei per la pandemia. Presente la componente scolastica con l’Istituto Magistrale Statale Santa Rosa di Viterbo e l’Istituto Comprensivo Rosatelli di Rieti.

Ricco di incontri e iniziative sia outdoor che indoor, le attività del progetto hanno riguardato:

  • Rifiuti zero e Plastic Free: l’azione è consistita nell’organizzazione di un Cineforum presso i Sustainability Hub; al termine di ogni proiezione, alla quale sono stati invitati a partecipare i giovani, si è tenuto tra i ragazzi un dibattito inerente i temi trattati.
  • Tutela della biodiversità: è stato effettuato un ciclo di incontri volti a stimolare la consapevolezza ambientale, la protezione e il ripristino della biodiversità ittica lacuale e marina assieme a biologi specializzati. Inoltre, presso la riserva del Lago di Bolsena, è stata organizzata una giornata di pulizia delle aree dalle plastiche, nel comune di Marta.
  • Sostenibilità energetica: è consistito nella realizzazione di un questionario, distribuito ai giovani dei territori interessati dal progetto, nel quale si è cercato di comprendere il livello di consapevolezza dei propri consumi. A seguire sono state organizzate delle giornate per la diffusione della comprensione alla lettura della bolletta e alla redazione di un decalogo, da pubblicizzare sui canali social del progetto, di gesti quotidiani che permettono di risparmiare energia.
  • Green e Circular Economy: l’azione positiva è consistita nella presenza dei ragazzi per sensibilizzare all’acquisto di prodotti senza imballaggi, premiando i cittadini usciti con almeno 5 prodotti acquistati senza imballaggi con un certificato di “Cittadino Sostenibile”.
  • Alimentazione sostenibile: i proponenti hanno immaginato un’azione positiva da svolgersi mediante la produzione di 5 video-ricette. I video delle ricette sono stati poi pubblicati sui social media dedicati al progetto. Inoltre, è stata organizzata una visita alla sede dell’Azienda Agromeccanica Soc. Coop. Agricola che sta avviando la strategia From farm to fork al fine di sensibilizzare e diffondere la buona pratica.
  • Smart mobility: questa azione si è svolta con l’avvio del nuovo anno scolastico, i ragazzi coinvolti nel progetto hanno portato, quale esperimento pilota, il piedibus nell’Istituto Comprensivo Luigi Fantappié di Viterbo. Contestualmente alle attività progettuali i ragazzi hanno preso parte anche a delle iniziative e attività di promozione e sensibilizzazione correlate alle Settimane Europee.

Nella giornata di oggi, tra mattina e pomeriggio, questa ricchissima proposta progettuale altamente educativa con taglio non-formale si è conclusa proprio attraverso l’evento finale, al quale hanno preso parte gli attori principali del partenariato, i partecipanti e altri curiosi accorsi alla chiamata.

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Bagnaccio, al via il progetto GREEN EMOTION per valorizzare l’area ed “Educare Insieme”

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – Prende ufficialmente il via il progetto “GREEN E.M.O.T.I.O.N. – EDUCAZIONE NON FORMALE, OUTDOOR LEARNING E COMPETENZE PER LA SOSTENIBILITA” finanziato dai fondi del Dipartimento ministeriale per le politiche della famiglia (ambito “Educare Insieme“) che vedrà come protagonisti diversi enti e istituti della formazione, della ricerca e delle aree naturalistiche viterbesi. Nella mattinata di oggi si è svolto l’ultimo appuntamento di presentazione nell’Aula Magna del Liceo Buratti, seguito a quello con medesima funzione svoltosi al Liceo Santa Rosa pochi giorni fa.

I protagonisti della progettualità saranno proprio i ragazzi, ma gli obiettivi saranno in realtà perseguiti da una squadra tutt’altro che di second’ordine; in GREEN EMOTION, infatti, confluiscono le esperienze di diverse figure più che rilevanti a livello territoriale:

  • il Bagnaccio, che fungerà da sostenitore, sede e accompagnatore;
  • l’Orto Botanico Angelo Rambelli e dunque l’Unitus, con il ruolo di supporto scientifico per le azioni educative;
  • il Liceo Mariano Buratti e il Liceo Santa Rosa, che impiegheranno docenti e studenti nell’implementazione delle attività;
  • L’Associazione Genitorinform@, che assicurerà il monitoraggio, la presenza e il supporto oltre che una compartecipazione della sezione genitoriale nelle esperienze didattiche;
  • L’Universale2000, capofila del progetto.

Ma cosa prevede, in concreto, lo svolgimento di GREEN EMOTION?

Innanzitutto, l’esperienza di educazione botanica non formale, direttamente in campo, proprio nelle sedi dell’Orto Botanico e del Bagnaccio. I giovanissimi delle due scuole, accompagnati dai tutor esperti Fabio Filippelli e Bruno Femia Locri, definiti come vere e proprie “eccellenze” dell’Università della Tuscia dalla Dott. ssa e ricercatrice dell’Unitus Marcella Pasqualetti, scopriranno funzioni e meccanismi delle piante lavorando attivamente con esse, effettuando azioni di monitoraggio, censimento, identificazione e scoperta. Produrranno degli erbari didattici che rimarranno nelle scuole, un percorso etno-botanico nell’area naturale sita in Località Bagnaccio e dei veri e propri pannelli informativi per il pubblico che negli anni futuri si approccerà alla visita dell’area protetta. Abbandoneranno dunque, per alcuni giorni, i metodi tradizionali di fare lezione per scoprire il mondo esterno attraverso una “didattica del fare“.

In secondo luogo, ai fini dello svolgimento delle azioni previste dal progetto, si prevede un intervento di manutenzione e riqualificazione proprio nella ricchissima area del parco termale “Bagnaccio”, zona un tempo nota come “Acquae passeris”; la proposta di GREEN E.M.O.T.I.O.N. si inserisce nell’ambito di un progetto di ricerca condotto presso l’area termale del Bagnaccio. A partire dal 2015 l’Orto Botanico “Angelo Rambelli” dell’Università degli Studi della Tuscia – prestatore di servizi nell’ambito della presente proposta progettuale – e la Soc. Agricola il Bagnaccio – sostenitore del progetto – collaborano alla conservazione in situ ed ex situ di specie della flora autoctona del viterbese. La ricerca, e pertanto il progetto in questione, si propongono la tutela e la valorizzazione dell’area in quanto gli ambienti umidi termali rappresentano modelli complessi dove interagiscono diversi e molteplici fattori: da qui l’importanza di una sensibilizzazione ai temi ambientali, indispensabile per tutelarli e salvaguardarli, e per creare un legame identitario con il territorio.

Un progetto, dunque, che unisce l’importanza della salvaguardia ambientale, con particolare riferimento alle zone con la crescita di specie e fauna rare, alla necessità di implementare azioni di educazione non formale per attirare i giovani al mondo della botanica e del rispetto dell’ambiente, compreso nella sua fragilità.

Al termine di GREEN EMOTION ci si aspetta, oltre a un nuovo volto dell’area su cui si andrà a intervenire attraverso interventi strutturali, una nuova consapevolezza delle parti civili e istituzionali coinvolte, necessaria alla divulgazione verso il grande pubblico della fragilità a cui certi ambienti sono soggetti e, per concludere, dell’esigenza assoluta di interventi affinché essi vengano protetti e valorizzati.




Shoah, a Valle Faul una sala gremita in vista della Giornata della Memoria

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – A sole 48 ore dalla Giornata della Memoria, il capoluogo mette in piedi un primo evento per ricordare la tragedia europea della Shoah in una sala gremita di interessati; l’iniziativa per la cittadinanza e i ragazzi delle scuole della città prevede due incontri: Il 25, svoltosi appunto oggi, e il 27 gennaio p.v., dalle 10 alle 11.30, come oggi allo Spazio Attivo – Lazio Innova di Valle Faul.

Si tratta di due incontri formativi per le scuole di Viterbo e degli ex Comuni dal titolo “La Shoah spiegata ai ragazzi”, un evento organizzato dalle consigliere Rosanna Giliberto e Francesca Pietrangeli, delegate rispettivamente all’Educazione e rapporti con le scuole e alle Nuove Generazioni.

L’evento, aperto dalla Sindaca Chiara Frontini e dalle due consigliere, è proseguito con la narrazione di Luca Bruzziches, esperto proprio di didattica in tema Shoah, e con le testimonianze di Mauro Corbucci, figlio di Rita Orlandi, che riuscì a salvare un bambino di nome Silvano che rischiava di essere catturato e deportato.

Bruzziches ha parlato anche del rapporto tra Shoah e Viterbo: ben 10 persone del nostro territorio furono prelevate e deportate nei campi di sterminio.

 

“L’atto del ricordo è un ponte tra presente e passato” – commentano le consigliere – “solo il dialogo, il confronto e la parteciapzione a iniziative come questa possono evitare che il passato cada nell’oblio e farci riflettere sul presente”.

La Sindaca Frontini, invece, si è rivolta in particolar modo alle scuole: “Le nuove generazioni hanno la responsabilità di essere umani, e possono sempre scegliere”.

Venerdì 27 gennaio dalle ore 9.00, in via della Verità 19, la Giornata della Memoria verrà onorata anche con la commemorazione di Vittorio Emanuele Anticoli, Angelo Di Porto e Letizia Anticoli, componenti della famiglia ebrea che trovò la morte nei campi di concentramento e sterminio.




Regionali, D’Amato a Viterbo: “Centrodestra senza credibilità, vinceremo noi”

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – Candidato per il centrosinistra alle elezioni regionali, Alessio D’Amato ha tenuto un incontro con il pubblico nel pomeriggio di oggi per presentare la squadra che andrà a candidarsi per la circoscrizione di Viterbo; la campagna elettorale nella Tuscia, tuttavia, non ha fatto tappa solo allo storico Caffè Schenardi, ma anche ad Acquapendente e Montefiascone, in mattinata.

Una giornata non solo per incontrare amministratori e cittadini della Tuscia ma anche, come anticipato, per presentare i candidati al Consiglio della Regione Lazio appartenenti alle 7 liste della coalizione politica a suo sostegno, tra i quali la candidata Sindaca Alessandra Troncarelli; presenti gli altri candidati del Pd: Enrico Panunzi, Simone Brunelli e Simona Rossini.

L’incontro ha avuto inizio proprio con la presentazione delle 7 liste, sebbene non tutti i candidati fossero presenti alla manifestazione. I principali esponenti delle varie liste, tra le quali Pd e Terzo Polo, hanno avuto modo di esprimere il proprio sostegno all’attuale assessore alla Sanità, focalizzandosi in breve anche sui temi che hanno convinto le varie squadre a indirizzarsi verso la sua figura.

Enrico Panunzi, in particolare, con riferimenti a Belcolle e alla Orte-Viterbo-Civitavecchia, ha voluto sottolineare la crescita della nostra Regione da 10 anni a oggi: “Il testimone della staffetta elettorale lo abbiamo ereditato dopo il 2013, e tutti sapete cosa è successo prima con feste e festini; ora questo testimone lo conduciamo a chi verrà (Alessio D’Amato) in maniera dignitosa, fieri di aver fatto il nostro dovere.”

Siamo proprio una bella squadra – esordisce invece D’Amato – ci sono tante questioni che sono state portate avanti. Il nostro è un riformismo contro i populisti.”

“Con noi avete una coalizione coesa – spiega – con un programma di 10 capitoli condiviso insieme, ricco di tabelle e dati, credibile.”

Il centrodestra non ha ancora un programma. Il loro programma non esiste. Pensano di poter svolgere una campagna elettorale senza programma e senza candidato. Ma non funziona così. Non va bene. Devi dire cosa intendi fare, quali obiettivi vuoi raggiungere. Manca la credibilità – conclude – Noi vinceremo queste elezioni.”

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Il Ministro Tajani (FI) a Viterbo: “Vinca il centrodestra per dare sostegno al Governo”

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – Il Ministro degli Affari Esteri nonché Vicepresidente del Consiglio dei Ministri Antonio Tajani è a Viterbo: in ottica delle elezioni regionali (12-13 febbraio 2023), il coordinatore nazionale di Forza Italia si è recato nella Città dei Papi per presentare in prima persona i candidati del partito.L’esponente di FI ha voluto inaugurare la campagna elettorale incontrando sostenitori, iscritti, dirigenti e amministratori locali, per spronarli e indirizzarli al voto faccia a faccia. Presenti all’incontro, che si è tenuto nel pomeriggio di oggi dalle 18, anche il vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, Francesco Battistoni e l’on. Luisa Regimenti, eurodeputata nominata nel dipartimento Sanità del partito. I candidati di Forza Italia per la provincia di Viterbo, invece, sono: Giulio Marini, Claudio Parroccini, Federica Friggi e Fabiana Salviani.

In una sala “ricca di esperienze amministrative”, con Sindaci e amministratori di vario genere da tutta la provincia di Viterbo, Andrea Di Sorte, Francesco Battistoni e Alessandro Romoli hanno introdotto Luisa Regimenti e il vice-premier.

Dopo i rapidi buoni auspici dell’eurodeputata e l’invito alla “battaglia regionale” di Battistoni, Tajani ha preso la parola, parlando della legge di bilancio, degli impegni presi e rispettati dal Governo in questi primi mesi e, ovviamente, delle imminenti elezioni: “È importante che la Tuscia sia rappresentata nel governo della Regione Lazio.”

Quello che accadrà a Roma è fondamentale. E a noi importa di quello che accade a Roma – spiega – perché oggi la Regione Lazio vede finire le altre province in un cono d’ombra. E anche a livello finanziario si rischia che questo possa accadere. Se passasse la nostra riforma, e Roma prendesse i poteri che hanno le altre capitali del mondo, allora si potrebbe migliorare anche sotto questo aspetto”.

La regione Lazio governata dalla Sinistra – continua in tono accusatorio – non ha fatto granché, vedi il problema dei rifiuti. Va fatto il termovalorizzatore a Roma. Non ho capito perché nelle altre parti del mondo i rifiuti sono una risorsa, mentre da noi una spesa.

E poi la Sanità, che non funziona come dovrebbe”.

Dopo aver spiegato come intervenire sull’organizzazione della Sanità, ritenuto “tema fondamentale per la campagna elettorale”, Tajani si è soffermato sul lavoro e l’ambiente: “Questa provincia ha una grande presenza di agricoltura e alcune industrie interessanti. Come aiutare queste imprese? Abbassando la pressione fiscale e tagliando i contributi da pagare per assumere i giovani. Lo ha già fatto il Governo ma è una linea che dobbiamo continuare a seguire.

Bisogna anche far sì che la politica contro il cambiamento climatico sia una politica che dia obiettivi raggiungibili. Altrimenti rischiamo, con obiettivi irraggiungibili, un danno doppio.”

In conclusione, dopo aver parlato della diplomazia italiana che ha portato alla scarcerazione della nostra connazionale in Iran e del lavoro del Ministero degli Esteri, oggi, sulla questione immigrazione con particolare riferimento alla situazione libica, il coordinatore nazionale di FI ha voluto richiamare ancora tutti al sostegno della squadra di candidati, definita “giovane ed esperta“: “È importante, per dar sostegno al Governo, che il centrodestra risulti vincitore anche in queste elezioni regionali”.

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Viterbo, Provincia: “2023 anno del turismo di ritorno”

di SIMONE CHIANI-

VITERBO – Nel pomeriggio di oggi, dalle ore 16, si è svolta, presso la Sala Conferenze Franco Benedetti nella sede della Provincia di Viterbo, la presentazione ufficiale dell’iniziativa internazionale “2023 Anno del Turismo di Ritorno – Alla Scoperta delle Origini”, presenziata da dal Presidente del Comitato Promotore Nazionale e Internazionale, dott. Michelangelo Lurgi che ha illustrato il Progetto quinquennale “2023 – 2028 Ritorno in Italia”, con particolare riferimento alla programmazione per la zona della Tuscia.

Numerose le figure pubbliche e istituzionali presenti all’incontro; Francesco Monzillo, Segretario Generale della Camera di Commercio, Vincenzo Peparello, Presidente CAT Sviluppo Imprese Viterbo, Claudio Nardocci, Presidente delle Pro Loco del Lazio e diversi Sindaci della Provincia che hanno aderito al comitato promotore nazionale. Presenti anche reti d’impresa, consorzi, fondazioni, imprese, stakeholder e opinion leader. Assente il Presidente della Provincia Alessandro Romoli.

Ha aperto la serie d’interventi proprio Michelangelo Lurgi, introducendo la cornice dell’iniziativa: l’obiettivo della progettazione in questione, viva grazie a fondi privati, sarà lavorare sul ritorno dei nostri connazionali all’estero, e sulla possibilità che essi diventino i primi promoter dell’Italia nel mondo.

Raccontate le origini, compartecipate a livello nazionale dal 2021, dell’iniziativa, Lurgi ha dato alcuni numeri sulla grandezza del Coordinamento Nazionale: la creazione dei coordinamenti regionali e provinciali, come quello di Viterbo, è stato inevitabile per controllare un organismo di grande dimensione.

Obiettivo nella Provincia, intesa come “casa dei Comuni”, è quello di fornire gratuitamente uno spazio a tutti i Comuni interessati per favorire in maniera “marcata” una sponsorizzazione e un vero e proprio turismo di ritorno, grazie per esempio al finanziamento di eventi di caratura internazionale.

“In termini operativi, si andrà a censire i Comuni, gli eventi, gli attrattori, dopodiché, con i Comuni ritenuti virtuosi e meritevoli, andremo a costruire un vero prodotto turistico, non daily” spiega il Presidente del Comitato Promotore Nazionale.

“Questo progetto è di grandi dimensioni, e le Regioni per questo ci hanno chiesto di presentare progetti con loro. Con due Regioni stiamo preparando una proposta di programma articolato – racconta Lurgi – In questo progetto abbiamo capito che ogni Provincia deve avere un grande evento provinciale con cui esplodere, oltre alla necessità di fare formazione per creare pacchetti turistici.”

Lurgi ha anticipato la nascita, il 18 marzo 2023, di “Fondazione Destinazione Italia”, un grande bacino di progettazioni che si pone come obiettivo l’esporsi nella maniera più efficiente soprattutto all’estero.

Per quanto riguarda il censimento di italiani all’estero per ri-avvicinarli al Bel Paese, infine, il Presidente si è detto soddisfatto per le opportunità nate e in fase di nascita, e soprattutto per le donazioni ricevute dai nostri connazionali a beneficio dei Comuni, donazioni arrivate anche a cifre come 300mila euro per i rifacimenti strutturali di chiese.

In seguito ha preso la parola Francesco Monzillo, con la volontà di sottolineare la vicinanza al progetto della Camera di Commercio Viterbo-Rieti soffermandosi anche su alcuni dati inerenti proprio il turismo del nostro territorio: “La Provincia di Viterbo è cresciuta del 60% in arrivi di turisti, e anche l’offerta sta crescendo: le strutture ricettive sono aumentate del 75% in 5 anni, anche se tutte extra-alberghiere. Ma abbiamo ancora un paio di problematiche serie: un indice di internazionalizzazione che è ancora un terzo rispetto al resto d’Italia, e la fatica a ricondurre tutto a progetti unitari, poiché sono sempre molto spezzettati. Per questo motivo, ogni sforzo per andare insieme e proporre proposte unitarie è ben accetto. Questo approccio ci piace, è condivisibile”.

Dopo gli altri interventi, tra i quali quelli di Peparello e Nardocci, volti anch’essi all’esaltazione della bontà e potenziale efficienza del progetto, l’incontro si è concluso con la firma protocolli e le foto di rito.

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