Bagnoregio festeggia Dante ed il ritorno della Bibbia di San Bonaventura

di WANDA CHERUBINI-
BAGNOREGIO (Viterbo)- Oggi, 25 marzo, Bagnoregio ha celebrato il Dantedì con un’iniziativa via streaming sui canali social del Comune, con gli appuntamenti della mattina che hanno visto la lettura di Dante da parte di Roberto Benigni, Vittorio Gasman, Vittorio Sermonti e Carmelo Bene e gli interventi di scrittori e studenti. Nel pomeriggio bagnoresi e civitesi hanno letto il canto di San Bonaventura ed il momento clou dell’evento è stato la benedizione della Bibbia di San Bonaventura da parte del Vescovo Lino Fumagalli in diretta dalla cattedrale dei S.S. Nicola, Donato e Bonaventura. Dopo tanti anni la Bibbia di San Bonaventura è tornata a Bagnoregio. Il sindaco, Luca Profili ha ringraziato Mons. Fumagalli che è stato presente proprio oggi nel giorno in cui si ricorda Dantedì per i 700 anni della morte del sommo poeta. Il Vescovo Lino ha ringraziato tutti gli organizzatori per questa iniziativa che unisce Dante con San Bonaventura ed ha ricordato come Papa Francesco abbia pubblicato una lettera apostolica sull’attualità di Dante. Ha poi detto: “La bibbia come la vediamo oggi non è stata consultata da Bonaventura. E’ iniziato lo scritto quando lui era vivente e probabilmente è stata scritta per Bonaventura, tenendo presente che in quei tempi gli scritti erano rarissimi”. Ha poi ricordato i Padri Agostiniani che hanno investito su uno dei loro frati per farlo studiare, vendendo anche alcuni appezzamenti di terreno a Monterazzano, per permettere al frate di avere i libri su cui studiare e formarsi. Si tratta del Beato Giacomo di Viterbo. “E’ bello pensare che la Bibbia sia stata pensata per San Bonaventura come gesto d’aiuto per i suoi studi e per lasciarlo tranquillo per pensare – ha affermato il Vescovo Lino – La bibbia per San Bonaventura che dà lustro alla nostra città di Bagnoregio. Per Bonaventura la Sacra scrittura si riferisce sia al testo sacro che alla teologia, che, quindi, trova il suo fondamento dalla Sacra scrittura e nella Sacra scrittura. Per poter capire la scrittura, dice Bonaventura, è necessaria la fede nel Dio crocifisso”. Il Vescovo Lino, infine, ha sottolineato anche il valore antropologico delle Sacre scritture. Il direttore scientifico del Centro

Luciano Osbat

diocesano di documentazione, prof. Luciano Osbat ha evidenziato come questa sia un’occasione straordinaria per Bagnoregio di rivedere insieme il Sacro Braccio e la Bibbia di San Bonaventura. “Sono stati insieme per secoli questi due oggetti sacri – ha affermato – l’uno perché reliquia e l’altro perché amato come se lo fosse dai bagnoresi al pari del Braccio. Gli studi recenti e quelli in corso mettono in evidenza cose di questa Bibbia che ancora non sappiamo. La scrittura della Bibbia ha una data precisa: prima del 1255, ma le miniature sono di un’altra epoca e questo è stato uno dei problemi più grandi dato che sembrano appartenere ad una scuola completamente diversa in Italia, molto probabilmente francese o inglese”.
Il Vescovo Lino, infine, ha benedetto la Bibbia ed i presenti dicendo: “Viviamo in tempi difficili, ne siamo consapevoli e in tempi difficili non ci si salva da soli. Uniti e concordi potremmo superare le difficoltà della pandemia e iniziare quel lungo percorso per superare le difficoltà che rimarranno a livello sociale, economico ed anche psicologico. Potremmo superare queste difficoltà insieme offrendo a tutti un senso di speranza: il Signore c’è e non ci abbandona. Ci sosterrà e ci aiuterà. Bagnoregio è stata splendida come città nel venire incontro alle difficoltà anche materiali. I tempi sono brutti, ma non ci abbattiamo, cerchiamo di sostenerci a vicenda, ciascuno faccia la sua parte e ne verremo fuori”.

 

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