VITERBO – Si è svolta lunedì scorso, presso la sede dell’Associazione Italiana Arbitri di Viterbo, una riunione tenuta da Daniele Martinelli, componente della Commissione Arbitri Nazionale di Serie D.
All’inizio della riunione, agli associati che hanno superato l’ultimo corso per diventare arbitri è stato consegnato l’attestato di congratulazioni e una copia del Regolamento del Giuoco del Calcio.
Il Presidente della Sezione AIA di Viterbo, Ennio Mariani, ha colto l’occasione anche per consegnare la cravatta associativa ai dirigenti, agli arbitri e agli assistenti arbitrali viterbesi di rilievo regionale e nazionale.
“Mi piaceva molto giocare al calcio – ha esordito Daniele Martinelli – e avevo la curiosità di vedere cosa voleva dire arbitrare. Fare l’arbitro ti mette in contatto con tante persone nuove e ti consente di frequentare un ambiente sano come quello sezionale. Per fare l’arbitro serve passione, voglia di divertirsi, coraggio, decisione e una sana ambizione. Ho avuto anche io momenti di crisi – ha confessato Martinelli – e ho avuto la tentazione di lasciar perdere tutto. Ma ho superato tutti gli ostacoli. I colleghi più esperti, in particolare i tutor e gli osservatori arbitrali, possono trasmettere nozioni e consigli utili alla crescita dei più giovani. Man mano che si sale di categoria – ha concluso Martinelli – l’arbitro deve curare l’aspetto tattico della gara, lavorare in team con gli assistenti arbitrali, gestire il leader di ciascuna squadra, avere velocità di pensiero, capacità di relazionarsi con giocatori e dirigenti e di autoanalisi della propria prestazione.”
Al termine della riunione, il Presidente degli arbitri viterbesi, Ennio Mariani, ha donato a Martinelli la cravatta associativa e un’immagine del trasporto della Macchina di Santa Rosa.