“Cantiere Città”, il percorso di consolidamento per le città finaliste al titolo di Capitale italiana della Cultura, è giunto a Latina

LATINA – Si è tenuto ieri a Latina, presso il Comune, un nuovo appuntamento di Cantiere Città, il percorso di consolidamento delle capacità progettuali per le città finaliste al titolo di Capitale italiana della Cultura, promosso dal Ministero della Cultura – Servizio VI del Segretariato generale e dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali.

L’appuntamento segna una nuova tappa dell’azione di capacity building avviata a maggio, a Roma, con le due giornate di masterclass e tavoli tematici che hanno visto la partecipazione dei rappresentanti delle dieci città concorrenti al titolo per l’anno 2026. Il workshop fa parte del percorso di accompagnamento specifico che Cantiere Città riserva a ogni città.

A Latina il confronto è stato dedicato alla prima edizione del Festival dell’architettura del ‘900, progetto che era parte del dossier di candidatura a Capitale italiana della Cultura e che la città ha deciso di realizzare a dicembre di quest’anno.

Al workshop di ieri hanno partecipato per il Comune il Sindaco Matilde Celentano, l’Assessore Annalisa Muzio e la Dirigente Patrizia Marchetto; con loro il Comitato scientifico del Festival con Mosé Ricci, Claudio Varagnoli, Massimo Rosolini, Pietro Cefaly, Marco Vivio e Matteo Coluzzi. Per la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali era presente Francesca Neri, responsabile dell’Area “Progetti d’innovazione e complessi”.

Avviato nel 2022 e arrivato alla sua terza edizione, Cantiere Città rivolge alle città un percorso di consolidamento delle competenze per la realizzazione di alcune delle proposte del dossier di candidatura al titolo di Capitale italiana della Cultura, per non disperdere le idee formulate e dare un futuro alle reti di relazioni attivate. Il percorso prevede tre corsi online affidati a esperti della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, per l’approfondimento dei temi significativi per l’attuazione di un piano di sviluppo a base culturale; un percorso dedicato a ogni città, articolato in tre workshop (di cui uno in presenza nei singoli territori e due online); un evento conclusivo che riunisce nuovamente i partecipanti di ogni edizione del progetto.

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