Carcere di San Vittore, la rivolta dei detenuti

di Redazione –

MILANO – Non si ferma la rivolta nelle carceri, dopo la decisione di abolire visite, permessi e tutte le altre forme di uscita previste per i detenuti.  A Milano, nel carcere di San Vittore, questa mattina si è avuta la rivolta dei detenuti, quelli del terzo raggio,  che avrebbero distrutto gli ambulatori dopo aver preso tutti i farmaci, compreso il metadone . Il personale sanitario è stato fatto evacuare di fretta.  Fuori dalla casa circondariale ci sono i Carabinieri ed i  vigili che fanno la ronda intorno al perimetro. Alcuni detenuti sono saliti sul tetto e bruciano suppellettili, materassi e altre cose. Due i reparti allagati e distrutti, 400 i detenuti da evacuare. E’ intervenuta la polizia penitenziaria in assetto antisommossa.  Alla fine la protesta è rientrata dopo molte ore,  con la tregua raggiunta durante la trattativa con i pm Alberto Nobili e Gaetano Ruta. I due magistrati hanno incontrato una delegazione di carcerati, composta da cinque rappresentanti per ciascun raggio dell’istituto. Le richieste presentate hanno a che fare con le condizioni del regime carcerario e non con l’emergenza coronavirus: riduzione dell’affollamento del penitenziario, miglioramento dell’accesso al lavoro esterno, affidamento in prova e agli arresti domiciliari. I pm hanno assicurato ai detenuti che non ci saranno irrigidimenti da parte della polizia penitenziaria nei loro confronti e che  torneranno a monitorare la situazione.

 

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