Carceri, Uspp: “La polizia penitenziaria nel Lazio abbandonata ad un insolito destino”

ROMA- Riceviamo e pubblichiamo: “Ogni giorno all’interno dei 14 penitenziari adulti e il Minorile di Roma “Casal del Marmo”, unica struttura nella regione Lazio, la Polizia penitenziaria con un organico presente 2800 unità complessivi (previsti 3700) più il 15 % destinato ai servizi traduzioni e piantonamenti e servizi di competenza Provveditorato regionale Lazio sul territorio di Roma, deve svolgere le proprie funzioni con problematiche serie sulla quale servono professionalità e attenzione per i circa 6000 detenuti (2400 stranieri) presenti per 4500 posti disponibili.

Con la scelta del 2015 di chiudere gli ex OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) e trasferire il tutto alle REMS (Residenze dell’Esecuzione Misure di Sicurezza) di fatto per mancanza di posti in quest’ultime il sistema penitenziario deve far fronte a tale incombenza (fallimento?) nei confronti di detenuti con gravissimi disturbi psichiatrici dove servirebbe un attenzione costante e professionale non di pertinenza della Polizia Penitenziaria.

Di fatto nelle sezioni detentive girovagano questi soggetti che non hanno alcuna intenzione per motivi psichiatrici di addivenire a un rispetto delle regole penitenziarie con continui atteggiamenti, danneggiamenti e aggressioni nei confronti di altri detenuti e anche nei confronti della Polizia Penitenziaria, lasciata praticamente sola a svolgere un compito di sorveglianza di difficile contenimento tra chi sfascia tutto, usa qualsiasi oggetto per colpirti o dare fuoco alle celle con grave pericolo per la vita loro e di chi è chiamato a intervenire ovvero la Polizia penitenziaria unici in tal senso.

I fatti di queste settimane a Viterbo, Civitavecchia, Cassino, Rebibbia ecc. dimostrano che in qualsiasi luogo siano o li trasferiscano il loro atteggiamento pericoloso non termina.

L’USPP anche per questi motivi il 2 Luglio scorso era scesa a manifestare dinanzi a Montecitorio, proprio per richiamare all’attenzione la Politica e il Ministro della giustizia unico vero assente in tutti questi problemi e che l’estate che era appena iniziata sarebbe stata caldissima e pericolosa. Purtroppo i fatti che stanno accadendo nella Regione Lazio dimostrano tutto questo.

Servono urgenti interventi anche legislativi sulla quale chiediamo alla Politica d’intervenire con immediatezza, considerando che a Roma qualcuno continua a dormire sonni tranquilli e gli agenti penitenziari continuano a subire quanto avviene ogni giorno.

A questo aggiungiamo che in questi giorni tragicamente dobbiamo riscontrare alcuni decessi per suicidio di nostri bravissimi colleghi di cui due a Latina e il quadro è completo per comprendere quali sia il dramma in cui la Polizia Penitenziaria è chiamata a svolgere un lavoro durissimo e impegnativo, sempre più abbandonata a un insolito destino.

Auspichiamo che la Politica, chi è preposto a garantire la incolumità e la tutela della Polizia penitenziaria si adoperi a risolvere al più presto perché proprio a settembre gli organici della regione Lazio subirà ulteriore detrazione di personale dai servizi che dovrà svolgere i corsi dei sovrintendenti che coinvolgerà sul territorio regionale una buona percentuale del personale presente, la quale auguriamo un buon corso per le giuste aspettative di oltre 25 anni di servizio.

Il mese di Agosto termina purtroppo un bilancio negativo a danno della Polizia Penitenziaria e Settembre sembra già mostrare un profilo ancora più grave di quanto passato in questa calda estate”.

Il Segretario regionale Lazio@uspp.it

Daniele Nicastrini

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