Ricercatore DAFNE insignito del premio annuale della Agricultural Economics Society

VITERBO – Il prestigioso Journal of Agricultural Economics Prize Article è stato conferito al Dottor Luigi Biagini, ricercatore UNITUS presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE).

Il premio si riferisce al suo lavoro “The Unintended Consequences of Farm Insurance: A Causal Investigation of Income, Productivity and Input Dynamics” che è stato premiato durante la 99ª Conferenza Annuale della Agricultural Economics Society, svolta presso la Bordeaux School of Economics dal 14 al 16 aprile 2025.

La commissione ha espresso “ammirazione per il modo in cui è stato affrontato un tema di grande importanza”, riconoscendo la qualità metodologica e l’originalità dell’analisi proposta. Il lavoro infatti esplora in modo approfondito ed innovativo le conseguenze inattese delle assicurazioni agricole, con particolare attenzione agli effetti su reddito, produttività e uso degli input nelle imprese agricole.

Il premio, finanziato dalla David Blandford and Katharine Hassapoyannes Endowment Trust, prevede anche la pubblicazione dell’articolo sulla rivista Journal of Agricultural Economics e il supporto per la partecipazione alla conferenza AES, dove il Dottor Biagini ha presentato i risultati della propria ricerca a tutti i partecipanti alla Conferenza.




Dal 25 aprile la Mostra di pittura “Roccalvecce a Colori”

ROCCALVECCE (Viterbo) – Venerdì 25 aprile 2025 alle ore 17 presso i locali siti in Roccalvecce (VT) Piazza Umberto I, 15 si terrà l’inaugurazione della mostra di pittura “Roccalvecce a Colori”.
La mostra di pittura, allestita nei locali del Centro Culturale, sarà poi aperta al pubblico con il seguente orario dalle ore 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

L’Associazione Pro Loco di Roccalvecce – APS da sempre attiva per la promozione culturale del territorio ha adibito tali locali a spazio permanente per l’esposizione di opere artistiche. Con la Collettiva “Roccalvecce a Colori” si da il via quindi ad un più ampio progetto per la promozione delle Arti Visive nelle sue diverse declinazioni.

Con questo primo evento organizzato grazie alle opere messe a disposizione da un gruppo di soci della Pro Loco di Roccalvecce sarà possibile vedere opere mai esposte fino ad ora e provenienti da collezioni private.

Alla mostra seguirà la pubblicazione di un Catalogo che raccoglierà la biografia e le immagini delle opere esposte da ogni Artista presente.




La XX Stagione concertistica dell’Università degli Studi della Tuscia si conclude con il concerto del Promart Tango Quintet

VITERBO- La XX Stagione concertistica dell’Università degli Studi della Tuscia si concluderà sabato 10 maggio 2025 con l’interessante e piacevole concerto del Promart Tango Quintet dedicato a composizioni di Piazzolla e musicisti argentini coevi.




A palazzo Brugiotti la presentazione del volume “La lingua perduta della città Da Gerico a Corviale, riflessioni sul linguaggio dell’urbanistica”

VITERBO- Venerdì 18 aprile 2025, ore 16:00 si svolgerà la presentazione del volume “La lingua perduta della città Da Gerico a Corviale, riflessioni sul linguaggio dell’urbanistica”, ad opera di Paolo Micalizzi  per “I Venerdì dell’Architettura”, presso Palazzo Brugiotti, sede della Fondazione Carivit – Sala delle Conferenze, via Cavour 67, Viterbo. Modera Elisabetta De Minicis, Università de la Tuscia. Intervengono: Paolo Micalizzi, Università Roma Tre, Margherita Eichberg,  Soprintendente Archeologia, Be le Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale Paolo Berdini, urbanista e storico, già Assessore a l’Urbanistica del Comune di Roma
Alfredo Passeri, Università Roma Tre.




Paranormale Svelato, l’ultimo libro di Mario Contino

Il nuovo libro dello scrittore e saggista Mario Contino (Lo Scrittore del Mistero), edito da Tribal Edizioni. Esiste davvero il paranormale? È una domanda che, da sempre, affascina e divide studiosi e appassionati. Nel suo nuovo libro Paranormale Svelato, Mario Contino offre una visione innovativa e audace della materia, capace di superare le convenzioni. Per l’autore, il “paranormale” non rappresenta una dimensione separata o esoterica, bensì un insieme di fenomeni non ancora spiegati dalla scienza ufficiale.
Contino osserva come molti eventi un tempo ritenuti inspiegabili – come il fulmine globulare – siano oggi riconosciuti e analizzati in ambito scientifico. Il libro si muove esattamente in questa direzione: invita il lettore a considerare con razionalità ciò che viene comunemente etichettato come “misterioso”, rifiutando sia il sensazionalismo che lo scetticismo cieco.
Un approccio unico, tra rigore e apertura mentale
Mario Contino è noto per il suo stile d’indagine critico, razionale e privo di condizionamenti ideologici. Non ha mai fatto parte dei numerosi team di “ghost hunters” – gruppi che, secondo lui, troppo spesso fanno uso di strumentazioni e metodi poco affidabili. Per Contino, il vero studio dei fenomeni misteriosi richiede metodo, equilibrio e un’autentica sete di conoscenza.
Nel suo libro, Contino non si limita a spiegare: accompagna il lettore lungo un percorso di riflessione profonda. Partendo da casi concreti e documentati, propone una nuova chiave di lettura dei fenomeni definiti “inspiegabili”, valorizzando anche l’importanza del folklore e delle tradizioni popolari nella comprensione del reale.
Il mistero come opportunità di conoscenza
“Da piccoli, tutti sappiamo che esistono realtà misteriose. Ma crescendo, ci insegnano a ignorarle. Questo indottrinamento non ha funzionato con me. Ho visto esseri inusuali, collocabili nella sfera del paranormale…”
Con queste parole, Mario Contino ci introduce a una visione che unisce esperienza personale, studio e riflessione. Il suo saggio non pretende di fornire risposte definitive, ma di stimolare domande nuove e più profonde.
Paranormale Svelato è una guida per chi desidera esplorare il mistero con lucidità, senza cadere nei pregiudizi di chi crede ciecamente o di chi rifiuta a priori. Si tratta di un’opera equilibrata e originale, pensata per un pubblico ampio, curioso e desideroso di comprendere.
Contino – figura ormai riconosciuta nel panorama culturale italiano per i suoi studi sui fenomeni insoliti – ci ricorda che la verità non è mai univoca, e che solo una mente aperta e critica può davvero avvicinarsi al cuore dei grandi misteri dell’esistenza.
Per maggiori informazioni:
Mario Contino – www.mariocontino.it
Tribal Edizioni – www.tribaledizioni.com

 




La chiesa di Santa Maria Maggiore a Tuscania, il nuovo libro di Fulvio Ricci

Da Pasolini a Tarkovskij, passando per Grieco, Corbucci e Zeffirelli, Tuscania, negli anni, è stata protagonista del cinema internazionale e la Chiesa di Santa Maria Maggiore è al centro dell’identità di questa antichissima terra. La chiesa come narrazione e traduzione di una comunità, di una visione artistica e architettonica non solo religiosa. Edizioni Archeoares, dopo aver dedicato alcune importanti pubblicazioni a luoghi di culto che hanno segnato la storia più profonda di città come Viterbo, sede del primo conclave, o Carbognano, terra di Giulia Farnese, questa volta ha scelto di trattare di uno dei monumenti romanici più emblematici del centro Italia. Fulvio Ricci, direttore del Museo del Costume Farnesiano di Gradoli e saggista, esplora con assoluta dovizia di particolari la chiesa di Santa Maria Maggiore di Tuscania, monumento che non ha mai goduto di una sistematica e puntuale analisi.

Il presente lavoro si propone di chiarire, almeno in gran parte, momenti essenziali della fondazione dell’antica chiesa, della sua storia architettonica e artistica, nonché del suo fondamentale ruolo religioso, storico e politico, autentico presidio culturale, nell’ambito della comunità tuscanese. Una ricerca che si è avvalsa delle fonti edite e inedite ma, in particolare, di un nuovo, puntuale, esame autoptico e critico dell’edificio e del suo ricco e complesso apparato decorativo.




“Acque, il sacro e profano”, La Tuscia misteriosa di Sergio Maria Greci

“ACQUE, il sacro e profano”, di Sergio Maria Greci, è una raccolta di dieci racconti eterogenei per lunghezza, registro narrativo e ambientazione ma uniti dal fil rouge indicato dall’autore nel titolo. L’acqua è sinonimo di vita e di morte . L’atavico richiamo dell’elemento liquido, sia esso dolce o salato, ha sempre esercitato una potente attrazione sugli esseri viventi in ogni era e stagione. Flussi, riflussi e correnti a cadenzare, lo scorrere del tempo.
Sono acque prigioniere di uno status e rappresentano lo specchio fedele dei personaggi, dominati da ossessioni, dediti ad azioni ripetitive, immersi nei ricordi, incapaci di sfuggire agli stereotipi che loro stessi si sono cuciti addosso.
Un fanciullo di cagionevole salute si trasferisce per un periodo da una caotica località marina, quasi città, nellaTuscia presso una famiglia di amici, su consiglio del medico. Qui l’ambiente sereno e salutare, nella purezza dell’aria boschiva gli saranno di grande beneficio alla salute. Il bambino è fantasioso. Viene accompagnato dal nonno per sentieri agresti a bordo di una corriera. Il nonno bonariamente prende in giro il nipote perché questi ha portato con sé il retino con il quale cattura nel mare piccoli pesci: “Che intenzione hai Carlino … forse andrai a caccia di farfalle? “ . Carlino non sa cosa rispondere ma in cuor suo sente che per campi e boschi ci sarà pure una fonte d’acqua dove farne uso.
A Barbarano entrerà in contatto con un fantasmagorico mondo nuovo. Persone sagge e schiette lo condurranno per mano per vigne e cantine, in una calorosa ospitalità, e daranno al fanciullo rispetto e dignità da adulto. L’incontro con il misterioso Silvano, suo coetaneo, sarà la chiave portante di un percorso evanescente che lo metterà sulla groppa di Orfeo, l’asino montato a rovescio, alla ricerca della fantomatica salamandra d’acqua dolce. L’indecifrabile Silvano sarà il filo conduttore di questa assurda storia, che si interromperà per poi riprendere nell’età adulta di Carlo, con il suo ritorno nella Tuscia – rifugio accudente. L’uomo ritroverà, oltre all’amico d’infanzia, l’ambiente meravigliosamente immutato nella foresta pietrificata dei suoi sogni. E si farà prendere per mano, di nuovo, dal fascino del vino bianco frizzantino di zì Peppe, che aveva contribuito alla liberazione del suo fantastico creativo.
Nei due lunghi racconti LA SALAMANDRA D’ACQUA DOLCE e LA FORESTA PIETRIFICATA predomina su tutto la costante presenza dell’Est est est di Montefiascone, il suadente nettare misterioso, collante di amicizie genuine. Carlo, pienamente reintrodotto nell’ambiente agreste e pastorale, parteciperà con gli amici a scampagnate gaudenti a pesca lungo il Mignone. In un percorso tracciato dal destino, Carlo partirà da Barbarano alla volta di Firenze, e nella sosta a Viterbo, in una vecchia trattoria del centro, scoprirà l’incredibile segreto di Silvano, sotto gli occhi fiammanti dell’antica ostessa.
Nella raccolta di favole di Sergio Maria Greci – 142 pagine, prezzo 13,90 euro, Edizione PlanetBook – troviamo anche MARTIGNANO MON AMOUR, dove due uomini, molto diversi per nazionalità e ideologia, si incontrano casualmente, dopo la guerra, in questo piccolo, incantato specchio d’acqua che cela un mistero inspiegabile.

 

 




ACIEC odv – Una nuova narrazione della storia nella storia-viaggio nel Rinascimento viterbese (VIDEO)

VITERBO- Il giorno venerdì 28 marzo 2025, presso la sala conferenze della fondazione Carivit, in via Cavour, a Viterbo, si è tenuto un convegno incentrato sul Rinascimento italiano, in particolare quello viterbese. L’evento è stato organizzato dall’associazione culturale ACIEC odv (Associazione Culturale Interforze Ecologia Cultura), di Giovanni De Caro, storico-romanziere amante dell’arte e della cultura, con il patrocinio di Riserva mondiale della biosfera Unesco del monte Peglia. De Caro, presidente ACIEC, ha mediato la conferenza, tra la dott.ssa Beatrice Valiserra Pazzaglia, storica-ricercatrice sulla famiglia Farnese, Orsini e Franciotti Della Rovere. Il professor Sigfrido Francesco E. Hobel, storico dell’arte ha trattato la figura del condottiero di ventura della media valle del Tevere, Giovan Corrado Orsini, signore di Bomarzo, costruttore del palazzo del XVI secolo con gli splendidi affreschi di Baldassare Peruzzi. Si è concentrato sul figlio, Pierfrancesco II “Vicino” Orsini, poeta committente dei colossi di pietra del Sacro Bosco, conosciuto maggiormente sotto il nome di parco dei mostri. Il dottor Marco Rossi, conservatore e restauratore dei beni culturali, attore-regista e Narratore di Comunità Unitus, dell’associazione Il Fascino del Passato E.T.S, ha narrato un’ottava rima scritta da lui, che riassume in canto, la vita, l’opera e la morte di Giulia Farnese, la “Bella” e alcune lettere, documenti dell’epoca, che descrivono il suo volto scomparso, o volutamente celato alla storia, comunque ancora ad oggi, elemento di dibattito. La dott.ssa Pazzaglia da anni studia la figura di Giulia Farnese, ed ha fornito immagini inedite ricostruite con l’intelligenza artificiale, dei possibili caratteri somatici della nobildonna, soprannomina Sponsa Christi, o Venere papale, o più semplicemente la Donna del Papa, Alessandro VI, al secolo, Rodrigo Borgia. Ha smentito le cronache, pervenuteci dalla storia, che ci forniscono un quadro di Giulia, in balia del potere decisionale della famiglia Farnese. Non è possibile che il cardinale Alessandro Farnese, fratello di Giulia, abbia volutamente tramato con la cugina spagnola del Papa, Adriana De Mila, suocera di Giulia, madre del primo marito, Orsino Orsini Migliorati, del castrum bassanelli, oggi Vasanello.
Non è stato un atto per indurre Giulia ad andare al letto ed innamorarsi del Pontefice, per trarne benefici per la famiglia Orsini ed aprire la strada onde il soglio pontificio, al fratello Alessandro, già cardinale e principe di Canino. In realtà secondo la storica non è mai esistita nessuna relazione d’amore, nessun rapporto consumato, ma tutto è da leggersi ed intendersi secondo la mentalità del tempo. Ciò che emerge dai carteggi, è un rapporto di riverenza nei confronti del Pontefice, inoltre cinquantenne, veneranda età per l’epoca. La storica ha smentito qualsiasi possibilità di aver voluto decretare la Damnatio memoriae su Giulia, cancellando il suo volto da tutte le opere dipinte ed affrescate, poiché sarebbe stato un rinnegare le proprie origini, ed un atto poco misericordioso di fronte a Dio. La famiglia per un tale gesto sconsiderato, avrebbe temuto la collera dell’Onnipotente. In questa fitta trama di nobili casati e giochi di potere, Giovanni De Caro, ci ha guidati nell’epopea dei soldati di ventura, mercenari, guerrieri professionisti dediti al mestiere delle armi, non solo per denaro, ma perché fare la guerra per questi uomini, era essenziale, vitale. Emergono condottieri di spicco come in primis Pirro Baglioni di Sipicciano, dei Baglioni della teverina di Castel di Piero, originari di Mugnano, guerriero che fu adottato da Marzio Colonna di Roma, poiché salvò la vita al figlio Ascanio. Pirro, insieme al cognato Ottaviano Spiriti, compirono imprese ardue e lodevoli, epica la battaglia di Montemurlo in Toscana, quando il Baglioni, aiutò Cosimo I il Grande a prendere il neonato Ducato di Toscana, che poi diverrà Granducato, segnando la fine della Repubblica fiorentina di stampo mediceo. Non mancano riferimenti alle prodezze di Bartolomeo D’Alviano, truce guerriero che combatteva corpo a corpo i nemici, brandendo un’ascia e a Giovan Corrado Orsini e il figlio Vicino Orsini, ricordato per la battaglia della Lega di Smalcalda, nelle Fiandre e la sanguinaria battaglia di Montefortino (attuale Artena), dove per ordine del Papa Paolo IV Carafa, sarà costretto ad uccidere tutti gli abitanti opponenti al potere di Santa romana chiesa e a cospargere il terreno di sale. Questo evento cambiò drasticamente l’animo del nobile Vicino, che da lì in poi, si dedicò solo alle arti, la letteratura e la costruzione del Sacro Bosco. Interessanti i riferimenti a Donne astute e combattenti, come Ortensia Baglioni Farnese, figlia di Beatrice Farnese, nipote del Papa Palo III Farnese (Alessandro Farense, fratello di Giulia la “Bella”), feudataria del castrum Iuianellum, (oggi Vignanello), feudo Marescotti, che sposò il conte Antonio Baglioni, di castel di Piero, del feudo di Sipicciano. Secondo le cronache, Ortensia, è passata alla storia come una dark lady, poiché uccise tre mariti: Sforza Marescotti, con l’attizzatoio del camino, nel salone del castello Ruspoli di Vignanello, Girolamo dei conti di Marsciano, con una pietanza avvelenata ed il conte Ranuccio Baglioni, dei Baglioni di Parrano, ucciso per mano di un carpentiere del luogo. Personaggio semisconosciuto ai posteri, introdotto da De Caro, è stato il banchiere per eccellenza del Rinascimento, Agostino Chigi di Viterbo. Questi compì grandi opere finanziarie, fino a diventare un potente armatore con una flotta di duecento navi a Porto Ercole. Il presidente dell’ACIEC, De Caro, ha tenuto a far presente, che la storia di Viterbo, non inizia e si ferma all’epopea dei Papi, del palazzo papale e del duomo della Vetus urb, ma ha una storia millenaria precedente.
Egli ha detto: – “Vorrei essere preciso su questo punto. L’evento ha sancito una nuova narrazione della storia di Viterbo non più incentrata in un arco temporale di 26 anni con nove Papi, un periodo breve su una storia di 3000 anni della città e della Tuscia.” Ha inoltre citato un aforisma scritto dallo storico dell’antichità, etruscologo e latinista dello scorso secolo Jacques Heurgon, scomparso nel 1995, che nel suo libro La vita quotidiana degli etruschi (1974) scrisse: – “È in verità impressionante il constatare che, per due volte nel VII secolo a.C. e nel XV d.C., pressoché la stessa regione dell’Italia centrale, l’Etruria antica e la Toscana moderna, sia stata il focolaio determinante della civiltà Italiana laddove l’Etruria antica è l’Alto Lazio ovvero la Tuscia viterbese ed è da qui che dobbiamo ripartire nella riscoperta della nostra incredibile ed infinita storia.” La politica negli ultimi settant’anni ha promesso rilanci della storia ma per le leggi della fisica “nulla può essere rilanciato se non è stato lanciato almeno per la prima volta” ed è inconcepibile pensare ad un rilancio storico incentrato su 26 anni, in compenso a 3000 anni di storia. Una città che si riattiva solo per il Giubileo avendo a disposizione una storia incredibile in ogni periodo della storia stessa della propria città, sembra andare incontro ad un controsenso, ha tenuto a puntualizzare Giovanni De Caro.
Si ringrazia il numero pubblico accorso, partecipe e curioso ad ogni intervento, nonostante giorno di lavoro.
Dopo questo convegno è in atto un’unione tra Associazioni di valorizzazione del territorio in ambito ambientale e storico culturale, di storici, studiosi dell’arte, romanzieri, attori e narratori. Siamo pronti per una narrazione storica alternativa della Tuscia.

 




“Never Young”, della Compagnia Biancofango il 2 maggio al Teatro dell’Unione

VITERBO – L’evento sostituisce Boston Marriage, rinviato e non più recuperabile per indisponibilità di date della compagnia. Grande adesione per il laboratorio gratuito per partecipare allo spettacolo.

Venerdì 2 maggio alle ore 21, nell’ambito della stagione di prosa al Teatro dell’Unione, sarà di scena Never Young, una docu-performance. Dov’è Lolit* oggi?. Lo spettacolo sostituisce Boston Marriage, rinviato e non più recuperabile a causa di indisponibilità di date della compagnia. Tutti i dettagli sul nuovo evento, proposto dal Comune di Viterbo e ATCL – Circuito multidisciplinare del Lazio, sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio, sono stati illustrati lo scorso 11 aprile dal vice sindaco e assessore Alfonso Antoniozzi insieme alla direttrice artistica ATCL Isabella Di Cola.

Lo spettacolo è un affondo nei nostri tempi che dà voce a “giovanə Lolitə”, inediti corpi che giocano a fare i grandi per lanciarsi nel domani, attraverso una docu-performance alla scoperta di una nuova generazione che esige un dialogo con il mondo degli adulti. Non più bambini, non ancora adulti: questo futuro identifica una generazione troppo spesso inascoltata, che costruisce e abita il proprio presente in una fase esistenziale complessa e multiforme, la preadolescenza.
Never young è la seconda parte di un dittico che appartiene a una costellazione poetica dedicata all’attualità della figura/tema di Lolita. Un salto verso il futuro nel tentativo di osservare e comprendere quella fascia generazionale della società che reclama di abitare un presente articolato, composito e agitato: «Cosa ci vuole dire, per dirla con Agamben, questa generazione che viene? Cosa gli abbiamo consegnato noi, Padri Storici? Cosa la politica? Cosa il mondo disinibito e a perenne consumo del web? Cosa le nuove tecnologie? Si può ancora parlare di Padri? – si interroga la compagnia – Lolita è troppe cose per sintetizzarla in un pensiero solo, ma certo ha rappresentato dalla seconda metà del Novecento ad oggi la curiosità verso un mondo degli adulti troppo lontano per poter essere d’aiuto o troppo vicino per poterne avere rispetto. La tensione verso l’altro, verso il nuovo che si avvicina, è la lunga scia che da Nabokov, a Kubrick, passando per Balthus e Degas, ha segnato buona parte dell’arte e della letteratura del Novecento».
Con Never young la compagnia Biancofango allestisce una danza delle emozioni che intercetta la fragilità, la sfrontatezza, lo smarrimento, il desiderio di emancipazione dei nuovi adolescenti e preadolescenti: «ma dov’è oggi Lolita/Lolito/Lolit*? Dove lə possiamo incontrare nella comunità che ci circonda? Dove si nasconde, se si nasconde? Perché ci stupiamo quando lə scoviamo sulle cronache dei giornali o in qualche saggio specializzato quando sono sotto i nostri occhi tutti i giorni? Come siamo passati da Lolita alle baby squillo – alla prostituzione nei bagni delle scuole – ai marchettari bambini – agli sugar baby/sugar daddy/sugar mom – a OnlyFans?».
Da queste riflessioni prende forma drammaturgica la pièce – firmata da Andrea Trapani e Francesca Macrì, anche regista dello spettacolo, entrambe anime della compagnia Biancofango – che si dipana attraverso cinque quadri scenici, in cui confluiscono la ricerca e le storie attorno a “giovani Lolitə”, per restituire un inesorabile ritratto della società e del nostro Paese: la prima sezione dedicata all’Autobiografia di una Nazione sul cambiamento dell’Italia dagli anni 90 ad oggi, da Norberto Bobbio a Non è la Rai, da Umberto Eco a Berlusconi, dal Mulino Bianco alle interviste barbariche; la seconda sezione apre l’interazione con il pubblico coinvolto Sulla retorica della televisione e su come abbia modificato il nostro modo di pensare e la relazione con il corpo e la sessualità; la terza sezione ci interroga su Dov’è Lolit* oggi? attraverso un’indagine sulla sessualità dell’adolescenza e della preadolescenza; nella quarta sezione le Interviste coinvolgono un coro di cittadine e cittadini over 65, per aprire una riflessione su cosa rappresenta la sessualità oggi; infine la quinta sezione è dedicata a L’infanzia perduta.
Sul palcoscenico si affrontano, così, contemporaneamente più generazioni – animate dal nutrito cast di interpreti composto da Marco Gregorio Pulieri, Irma Ticozzelli, Andrea Trapani, Sara Younes, Cristian Zandonella, a cui si affianca il coro di cittadine e cittadini riunito attraverso una serie di laboratori – per rintracciare un passato che si confonde con il presente e costruire un futuro dentro il quale tutti, senza ordine di età, sentiamo il bisogno di affermare il proprio essere qui ed ora.

Per l’occasione, la compagnia Biancofango ha aperto le sue porte ai cittadini di Viterbo. Gli over 65 potranno far parte dello spettacolo, partecipando al laboratorio gratuito tenuto dalla regista Francesca Macrì.
Sono infatti previsti cinque incontri nei pomeriggi del 18, 22, 26, 28 e 30 aprile. Il percorso offrirà l’opportunità di esibirsi sul palco durante lo spettacolo.
Il laboratorio accoglierà un massimo di 10 partecipanti. Nel caso in cui ci siano un numero maggiore di richieste, le adesioni verranno accolte in base all’ordine di presentazione delle domande. L’iniziativa si propone di aprire una riflessione su come la sessualità sia cambiata e che cosa rappresenti nella società di oggi. Le iscrizioni resteranno aperte fino al 16 aprile e possono essere effettuate presso il botteghino del Teatro Unione o inviando una email a teatrounioneviterbo@gmail.com.

Di seguito alcune informazioni utili in merito ai biglietti. Gli abbonati potranno partecipare all’evento sostitutivo mantenendo il proprio posto.
I biglietti già in possesso degli acquirenti restano validi per la data sostitutiva.
L’eventuale rimborso dei biglietti acquistati presso il botteghino deve avvenire entro e non oltre venerdì 2 maggio 2025 riportando i biglietti acquistati.
I biglietti acquistati online verranno rimborsati direttamente da TicketOne.
Per acquisti effettuati con l’utilizzo della carta del docente e 18 App non è previsto il rimborso ma la sola sostituzione con altri eventi in programma.

Biglietti
Platea: Intero € 26,00 + € 3,50 prev. – Ridotto € 24,00 + € 3,50 prev.
Palco centrale 1° fila: Intero € 24,00 + € 3,50 prev. – Ridotto € 22,00 + € 3,00 prev.
Palco centrale 2° fila: Intero € 22,00 + € 3,00 prev. – Ridotto € 20,00 + € 3,00 prev.
Palco laterale 1° fila: Intero € 20,00 + € 3,00 prev. – Ridotto € 18,00 + € 2,50 prev.
Palco laterale 2° fila: Intero € 12,00 + € 1,50 prev. – Ridotto € 10,00 + € 1,50 prev.
Palco lateralissimo: Intero € 18,00 + € 2,50 prev. – Ridotto € 15,00 + € 2,00 prev.

La biglietteria del Teatro è aperta dal martedì al sabato con orario 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.
Aperto anche di domenica, con gli stessi orari, solo in caso di spettacoli o altre
attività.
Chiuso il lunedì.




Teatro Unione: al posto di “Boston Marriage” il 21 marzo “Never Young”

VITERBO- A causa di un infortunio dell’attrice Mariangela Granelli, la replica di Boston Marriage prevista per venerdì 21 marzo alle ore 21:00, presso il Teatro dell’Unione di Viterbo, non potrà essere recuperata.

Lo spettacolo verrà sostituito da Never Young – Una docu-performance. Dov’è Lolit* oggi?, in scena venerdì 2 maggio alle ore 21:00.
Chi avesse acquistato il biglietto per lo spettacolo Boston Marriage potrà conservarlo e utilizzarlo per lo spettacolo in sostituzione, oppure richiedere il rimborso direttamente al proprio punto vendita entro il 2 maggio.
Per i biglietti acquistati online, il termine ultimo per il rimborso su TicketOne è il 28 aprile.

Inoltre, la compagnia Biancofango apre le sue porte ai cittadini di Viterbo.
Gli over 65 potranno far parte dello spettacolo, partecipando al laboratorio gratuito tenuto dalla regista Francesca Macrì.
Sono infatti previsti cinque incontri nei pomeriggi del 18, 22, 26, 28 e 30 aprile. Il percorso offrirà l’opportunità di esibirsi sul palco durante lo spettacolo.

Il laboratorio accoglierà un massimo di 10 partecipanti. Nel caso in cui ci siano un numero maggiore di richieste, le adesioni verranno accolte in base all’ordine di presentazione delle domande.
L’iniziativa si propone di aprire una riflessione su come la sessualità sia cambiata e che cosa rappresenti nella società di oggi.

Le iscrizioni sono aperte fino al 16 aprile e possono essere effettuate presso il botteghino del Teatro Unione o inviando una email a teatrounioneviterbo@gmail.com.




Firmato l’accordo tra Questura di Viterbo e Università della Tuscia: collaborazione concreta per studenti e forze dell’ordine

di CHIARA TOSARONI-

VITERBO- Un ponte tra il mondo accademico e quello della sicurezza pubblica: è questo il senso dell’accordo firmato oggi tra la Questura di Viterbo e l’Università degli Studi della Tuscia. Un’intesa che mette nero su bianco una collaborazione già in atto, ma che da oggi assume un carattere strutturato, con vantaggi tangibili per studenti, studentesse e per la Polizia di Stato.
Durante la conferenza stampa, il rettore, Stefano Ubertini, ha sottolineato come l’accordo rappresenti una vera e propria certificazione del lavoro comune svolto finora tra università e questura. Ha spiegato che la convenzione nasce con l’obiettivo di mettere a sistema una serie di iniziative pensate non solo per gli studenti, ma anche per il personale della Polizia di Stato. Tra queste, figurano opportunità di tirocinio, agevolazioni per gli agenti che desiderano iscriversi all’Unitus, possibilità per il personale della questura di tenere lezioni e momenti di confronto su tematiche legate sia ai percorsi di laurea che alla sensibilizzazione. Il Rettore ha inoltre enfatizzato l’importanza dell’apertura di uno sportello immigrazione, gestito in collaborazione con la questura, per offrire supporto agli studenti su pratiche come i visti e i permessi di soggiorno.
Il questore di Viterbo, Luigi Silipo, ha partecipato all’incontro insieme agli agenti dell’ufficio immigrazione, coloro che quotidianamente vivono il rapporto diretto con l’Università e con gli studenti internazionali. Ha ricordato come, sebbene la collaborazione con l’Ateneo sia sempre esistita, oggi si sia voluto dare un segnale forte e concreto, introducendo importanti novità. Ha spiegato che per la questura è fondamentale avere un canale dedicato con l’Università, che si concretizzerà anche tramite una casella di posta elettronica riservata allo sportello immigrazione, attraverso cui sarà possibile gestire in maniera diretta e semplificata le richieste provenienti dal mondo accademico.
Silipo ha poi illustrato l’altro punto cardine dell’accordo: l’opportunità per gli studenti di svolgere tirocini formativi all’interno della questura, con particolare attenzione all’ambito dell’immigrazione. Ha parlato della possibilità di coinvolgere i ragazzi nella gestione delle pratiche relative al rilascio dei permessi di soggiorno e ad altri procedimenti legati all’ingresso di stranieri sul territorio. Un’esperienza che, oltre a rappresentare un’importante occasione formativa per gli studenti, permetterà anche di far conoscere da vicino il lavoro svolto dall’ufficio immigrazione e di offrire un valido supporto operativo.
Antonella Moscatelli, intervenuta in conferenza, ha messo in luce come il progetto miri a individuare interessi comuni tra le istituzioni per generare valore pubblico a beneficio del territorio. Un’intesa ricca di obiettivi concreti, che riguardano sia la formazione della Polizia che quella degli studenti universitari, con un’attenzione particolare al tema dell’integrazione degli studenti nel tessuto sociale viterbese.
Anche il dottor Zampaglioni ha espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando come essa rappresenti un’occasione preziosa per mostrare ai giovani come operano realmente gli uffici della Polizia di Stato, offrendo loro uno sguardo diretto e concreto sul lavoro quotidiano delle forze dell’ordine.

 




“Joker scatenato. Il lato oscuro della comicità”: l’evento presso il Cedido di Viterbo

VITERBO- Incontro con Guido Vitiello, noto docente di Teoria e Storia del linguaggio cinematografico presso l’università La Sapienza di Roma, sulla figura del Joker. L’incontro, dal titolo “Joker scatenato. Il lato oscuro della comicità” è organizzato e promosso dalle associazioni La casa della cultura di Viterbo e Omnia Tuscia e si svolgerà il prossimo 22 aprile alle ore 16,30 presso la sala biblioteca del Cedido, in piazza San Lorenzo 6/A, Viterbo.




Standing ovation per Bruno Canino al Festival “I Bemolli sono Blu-Racconti sonori al Palazzo Chigi di Viterbo”

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO –  Un concerto unico e irripetibile è quello ascoltato ieri, 12 aprile, nel salotto musicale di Palazzo Chigi a Viterbo, sede dell’Associazione musicale Muzio Clementi, dove una spontanea ‘standing ovation’ del pubblico ha reso omaggio all’eccelso pianista 89enne Bruno Canino.

Un ringraziamento dovuto al fantastico e sempre giovane musicista per l’emozione che ha trasmesso nell’esecuzione magistrale di alcuni brani di grandi compositori, quali Gabriel Fauré (1845-1924), Claude Debussy (1862-1918) e Maurice Ravel.(1875-1937), riuniti nel programma “Viaggio nella Parigi tra Otto e Novecento”. Uno strepitoso successo che ha dato il via alla prima parte del nono Festival “I Bemolli sono Blu-Viterbo in Musica-Racconti sonori a Palazzo Chigi” (12 aprile-11 maggio 2025), ideato e curato dal direttore artistico maestro Sandro De Palma.

Dopo i saluti e l’introduzione del direttore artistico De Palma, sotto le luci soffuse della piccola e accogliente sala concerto, il maestro Bruno Canino ha eseguito al pianoforte alcuni pezzi “Nocturne in re bem. Maggiore, n. 6 Op.63;Impromptu n.2 in fa min.Op. 31; Impromptu in la bem. Magg. n.3 Op. 34 di Gabriel Fauré. A seguire: Images-Première Série :Reflets dans l’eau; Hommage à Rameau; Mouvement di Claude Debussy (1862-1918). Applausi calorosissimi chiudono la prima parte della esibizione.

Nella seconda parte del concerto il maestro Bruno Canino torna al pianoforte, ne accarezza i tasti bianchi e neri e, come per magia, la musica vola nell’aria e avvolge gli spettatori con i magnifici brani “Pavane pour une Infante défunte; Valses Nobles et Sentimentales; Alborada del Gracioso (da Miroirs)” di  Maurice Ravel (1875-1937). Al termine dell’esecuzione esplode un lunghissimo applauso da tutto il pubblico in piedi che porta il sorridente pianista Bruno Canino a concedere un bis con Clair de lune di Debussy tratto dalla Suite bergamasque.

Nota – Bruno Canino – Nato a Napoli, ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, dove poi ha insegnato per 24 anni, e per dieci anni ha tenuto un corso di pianoforte e musica da camera al Conservatorio di Berna. Come solista e pianista da camera ha suonato nelle principali sale da concerto e festival europei, in America, Australia, Giappone e Cina. Suona in duo pianistico con Antonio Ballista e collabora con illustri strumentisti quali Salvatore Accardo, Uto Ughi, Pierre Amoyal, Itzahk Perlman e Sergei Krylov. È stato direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia dal 1999 al 2002 e si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione.

Ha suonato sotto la direzione di Claudio Abbado, Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Wolfgang Sawallisch, Luciano Berio, Pierre Boulez con orchestre quali la Filarmonica della Scala, l’Orchestra di Santa Cecilia, i Berliner Philharmoniker, la New York Philharmonia, la Philadelphia Orchestra e l’Orchestre National de France. Numerose sono le sue registrazioni discografiche: fra le più recenti ricordiamo l’integrale pianistica di Casella e quella di Chabrier. Tiene regolarmente masterclass per pianoforte solista e musica da camera in Italia, Germania, Spagna, Giappone, e partecipa al Marlboro Music Festival negli Stati Uniti da più di quarant’anni.l suoi libri ‘Vademecum del pianista da camera’ e ‘Senza musica’ sono editi da Passigli.

Di seguito gli altri appuntamenti per Aprile e Maggio 2025 a Palazzo Chigi di Viterbo

 Sabato 26 Aprile, ore 18-“All’Immortale Amata: nel cuore di Beethoven”, Umbria Ensemble, voce recitante Domenico Benedetti Valentini- Domenica 27 Aprile, ore 18 -“Enoch Arden: il mare del destino”, Stefano Fresi, voce recitante / Sandro De Palma, pianoforte – Venerdì 2 Maggio, ore 18 – “Tacer cantando. I monologhi amorosi e musicali tra Maria Callas e Pier Paolo Pasolini”, David Riondino, voce recitante /Samantha Sapienza, soprano e Nadia Testa, pianoforte – Sabato 3 Maggio, ore 11-MatinéeTra pagine e paesaggi:la Tuscia amata da Pirandello”, David Riondino, voce recitante/Sandro De Palma, pianoforte – Domenica 4 Maggio, ore 18 – “La chitarra classica attraverso i secoli”, Nino D’Amico, chitarra – Domenica 11 Maggio, ore 18 -“Echi di passione: il pianoforte nel ‘900”, Maya Oganyan, pianoforte.

L’evento primaverile “Racconti sonori a Palazzo Chigi” è promosso dall’Associazione Musicale Muzio Clementi, ed ha il contributo del  Ministero della CulturaFondo Unico per lo Spettacolo (FUS), della Regione Lazio, ed il patrocinio del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e del Touring Club Italia e si svolge con l’ausilio di sponsor tecnici quali Pianoforti Di Marco, arch. Giovanni Cesarini, Carramusa Group, Balletti Park Hotel.

 Biglietto d’ingresso, 5 euro posto unico su  www.ticketitalia.com Info : 351 7374543

www.associazioneclementi@associazioneclementi.org

www.comune.viterbo.it– pagina FB Viterbo Informa

 

 

 

 

 

 




Concerto di Daniela Sabatini al San Leonardo: “Via Crucis” per pianoforte solo Domenica, 13 Aprile ore 18

VITERBO – Domenica 13 aprile 2025 alle ore 18, nella suggestiva cornice del San Leonardo, la pianista, organista e compositrice Daniela Sabatini terrà un concerto di straordinaria intensità spirituale e artistica, presentando la versione per pianoforte solo della sua più recente composizione: la “Via Crucis”, ispirata alle formelle artistiche di Luigi Minciotti, esposte nella Chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Viterbo.

La composizione rappresenta un ampio affresco musicale, un autentico unicum nella letteratura pianistica, organistica e corale di tutti i tempi, e si pone idealmente accanto alla celebre “Via Crucis” di Franz Liszt.

L’opera è già stata proposta in due prime esecuzioni: nella versione corale dal Coro San Faustino diretto dalla stessa Sabatini allo Spazio Giovani, e nella versione per organo lo scorso 10 aprile nella Chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Viterbo, dove l’autrice è organista titolare. Il concerto al San Leonardo segna dunque una terza, significativa tappa: la prima assoluta della “Via Crucis” nella versione pianistica, eseguita dalla stessa compositrice.

L’evento, programmato nella Domenica delle Palme, all’inizio della Settimana Santa, assume un forte valore simbolico e spirituale. Il concerto è inoltre inserito nel contesto della rassegna “Peregrinantes in Musica: Pellegrinaggio musicale sulla via Francigena nel Giubileo 2025”, ideata e realizzata da Daniela Sabatini insieme alla sorella, la violinista Raffaella Sabatini, con il loro Iubilaeum Ensemble – l’Ensemble del Giubileo. La rassegna prevede una serie di concerti itineranti in diverse città lungo la via Francigena, tra cui Viterbo, Roma, Anagni e altri luoghi simbolici del cammino giubilare.




Inaugurata “Raccolta differenziata di parole”: un viaggio tra scrittura e creatività al Museo dei Portici

di CHIARA TOSARONI-

VITERBO Raccolta differenziata di parole, è stata inaugurata questo pomeriggio a Viterbo, l’iniziativa ospitata presso il Museo dei Portici di Palazzo dei Priori e visitabile fino al 4 maggio. Il progetto, realizzato dall’Associazione culturale “Pentamerone Agora per trovarsi”, è stato presentato alla presenza di Alfonso Antoniozzi, vice sindaco e Assessore alla Capitale europea della cultura 2033 e Giovanni Ciancio Filace, psicologo e presidente dell’associazione.
Realizzata in collaborazione con l’assessorato alla Capitale europea della cultura del Comune di Viterbo e con MuVi – Musei di Viterbo, l’iniziativa invita la cittadinanza a lasciarsi ispirare dall’arte dello scrivere. Pensieri, racconti, poesie, riflessioni: tutto può essere raccolto su un foglio di carta e depositato all’interno di appositi contenitori, realizzati artigianalmente per l’occasione.
Ispirandosi al concetto della raccolta differenziata, Raccolta differenziata di parole vuole stimolare l’immaginazione, la creatività e la partecipazione, offrendo a chiunque lo desideri uno spazio libero e anonimo per esprimersi. I testi potranno spaziare tra cultura, storia, geografia, ma anche emozioni, sensazioni e impressioni personali, come in una sorta di “messaggio in bottiglia”, affidato al flusso delle emozioni e del pensiero creativo.
I partecipanti potranno scegliere tra quattro tracce tematiche, scrivere il proprio contributo e depositarlo nei contenitori, facilmente riconoscibili. L’anonimato contribuirà a preservare la sincerità e l’autenticità dell’esperienza. Al termine di ogni fase di raccolta, i testi saranno recuperati dagli organizzatori del progetto.
“Un’iniziativa che rappresenta una bella opportunità per la nostra comunità – ha sottolineato l’assessore alla Capitale europea della cultura Alfonso Antoniozzi – quella di esplorare e condividere parole, idee e storie, utilizzando il potere della scrittura per esprimere emozioni e riflessioni. Un’iniziativa che prende spunto dalla pratica della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, ma in questo caso si tratta di raccogliere pensieri e sentimenti. Invitiamo tutti, di tutte le generazioni, a scrivere su un foglio di carta e depositarlo nei contenitori dedicati, contribuendo così a un flusso di creatività e immaginazione”
Giovanni Ciancio Filace ha voluto ringraziare l’artigiano Marco Sciascia, che ha saputo tradurre in forma concreta l’immaginario del progetto, realizzando i contenitori della raccolta. Ha spiegato che Pentamerone si rifà al titolo di un’antica raccolta di fiabe da cui derivano molti racconti oggi noti, mentre Agora per trovarsi evoca una piazza immaginaria in cui incontrarsi e, al contempo, un grande “pentolone” capace di accogliere emozioni, impulsi e immaginazione. Il messaggio, ha precisato, è un invito a riscoprire il valore dell’immaginazione, del pensare e dello scrivere.
Antonella Mattioli, intervenuta durante l’evento, ha affermato che la raccolta differenziata di parole è un atto spontaneo di condivisione, capace di far emergere numerosi talenti proprio perché privo di un fine utilitaristico. Ha inoltre sottolineato che le parole raccolte vanno custodite nel tempo, poiché rappresentano una vera e propria fotografia del presente. Un’eredità preziosa, da rileggere domani per comprendere il nostro tempo.

 

 




Marcella Crudeli si esibisce per la stagione concertistica dell’UNITUS

di CINZIA DICHIARA-

VITERBO- Torna sabato 12 aprile, alle ore 17, presso l’Auditorium Santa Maria in Gradi, la nota pianista che ha al suo attivo più di tremila concerti in tutto il mondo e un’attività didattica presso il Conservatorio ‘Santa Cecilia’ e l’École Normale de Musique ‘Alfred Cortot’ di Parigi, con ruoli dirigenziali sia di direttrice del Conservatorio di Pescara sia di fondatrice dell’ormai più che trentennale Concorso Pianistico Internazionale Roma, oltre che di direttrice di vari festival musicali italiani, da Formia a Udine, da Morcone a Vasto. Professoressa emerita in Giappone, al Sakuyo College di Tsuyama, per la sua vasta attività artistica, anche nel sociale, Marcella Crudeli è stata insignita di alte onorificenze: è Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, e, dal 2003, assegnataria di Medaglia d’oro e Diploma di Prima classe per i Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte.

Molto nota ai frequentatori delle sale da concerto, è fra i pochi musicisti che riescono, ancora dopo decenni, a portare avanti la propria missione artistica a tutto tondo, innanzitutto col tenere concerti a ritmo serrato, cosa che richiede una grande capacità di concentrazione, e, ancora, stabilità tecnica, forza fisica e intellettuale, memoria salda. Quindi con l’organizzare svariate attività musicali, che la vedono sempre in auge mentre è intenta a portare la musica a tutti, tra scuole, istituzioni, concorsi, concerti, e a stare accanto ai giovani musicisti, aiutandoli nel perfezionamento e negli esordi della carriera.

Di recente, inoltre, ha dato vita a una Fondazione che porta il suo nome, designando alla funzione di presidente suo figlio Paolo, il quale ha abbracciato con capacità e sintonia d’intenti il compito di proseguire e dare un futuro a quanto da lei realizzato nel mondo della musica.

Con tutto ciò Crudeli continua a dimostrare la propria disposizione a dialogare col pubblico, che la segue fedelmente conoscendone la valentia.

Infaticabile creatrice di una carriera luminosa, domani la pianista si esibirà in un concerto monografico dedicato a Fryderyk Chopin (Żelazowa Wola, 1810-Parigi, 1849), suo autore di riferimento.

Il programma comprende le Variazioni Brillanti Op. 12 e due Ballate, la prima in Sol Minore, Op. 23, e la quarta, in Fa Minore, Op. 52 e, infine, un cavallo di battaglia, l’Andante Spianato e Grande Polacca Brillante Op. 22. Un programma di grande bellezza, con brani ormai interiorizzati dal pubblico nella loro romantica e appassionata bellezza, che ben si attaglia al carattere interpretativo della Crudeli.

Nelle più recenti esibizioni, l’artista evidenzia una riflessione maggiore sulla partitura, per uno scavo ulteriore, giocato su un indagare profondo che la conduce a nuovi orizzonti semantici: un maturo costrutto, libero nella comunicativa attraverso il suono e calibrato con sensibilità e carisma nelle sue gradazioni coloristiche. La sua espressività, vibrante nei passaggi più impetuosi, si è fatta più distesa, l’affondo è determinato pur senza essere mai aggressivo. Potenti gli accenti, come ancore dell’edificio sonoro, ma distesi gli arpeggi, non più escursioni agitate e rampanti sulla tastiera, bensì ondeggiamenti sinuosi e morbidi dell’anima, talora combattivi e sbandierati con decisione, talora appoggiati o sgranati, nella risoluzione, con ripensamento. Un pianismo di poesia sentita e meditata.




Uno spettacolo teatrale che apre le porte ai cittadini (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Never Young, una docu-performance “Dov’è Lolita oggi?” questo il titolo dello spettacolo in programma per il 2 maggio alle ore 21:00 presentato dal Comune di Viterbo e ATCL (Circuito multidisciplinare del Lazio), sostenuto da MIC, Ministero della Cultura e Regione Lazio e presentato questa mattina nel foyer del Teatro dell’Unione dal vicesindaco e assessore alla cultura Alfonso Antoniozzi e Isabella Di Cola, direttrice artistica di ATCL.
Lo spettacolo è un affondo nei nostri tempi che dà voce a una “giovane Lolita” inediti corpi che giocano a fare i grandi, per lanciarsi nel domani.
Un salto verso il futuro, nel tentativo di osservare e comprendere quella fascia generazionale della società che reclama di abitare un presente articolato, composito e agitato.
Sarà la Compagnia Biancofango con la regia di Francesca Macri a portare in scena lo spettacolo, per la prima volta a Viterbo, una rappresentazione teatrale, che apre le porte ai cittadini di Viterbo.
“Infatti, ha spiegato l’assessore, dopo due sostituzioni nel cartellone degli spettacoli in calendario per indisponibilità degli attori, approda a Viterbo una Compagnia che offre un’opportunità per la città. Gli attori saranno in città quattro giorni prima della serata verrà realizzato un laboratorio con la città e sulla città. Coinvolgeranno, con interviste, cittadini e cittadine over 65 che vorranno partecipare per aprire una riflessione su cosa rappresenta la sessualità oggi”.
L’obiettivo di questo progetto teatrale lo ha illustrato la direttrice artistica Isabella Di Cola:
“Un’obiettivo che vuole tracciare una linea di collegamento tra le generazioni sul tema dell’identità. Un argomento presente nella società attuale articolato, composito e complesso”.
Il laboratorio gratuito, sarà rivolto agli over 65 che entro il 16 aprile presenteranno la domanda (anche al botteghino del teatro) o inviando una e-mail teatrounioneviterbo@gmail.com .
Il laboratorio accoglierà n.10 partecipanti e farà fede la data di richiesta; sono previsti cinque incontri pomeridiani dei giorni 18,22,26,28 e 30 aprile , con la regista Francesca Macrì.

 




L’Alleanza per la Bioeconomia Circolare presenta i propri progetti scientifici a Sua Maestà Re Carlo III d’Inghilterra durante la visita di Stato a Roma

ROMA – Sua Maestà Re Carlo III d’Inghilterra incontra gli scienziati delle Istituzioni scientifiche italiane e i ricercatori dell’Istituto Forestale Europeo (EFI), insieme a quelli dell’Alleanza per la Bioeconomia Circolare (CBA) con cui stanno nascendo interessanti progetti.

·       Dimostrazione di approcci scientifici e strumenti di misurazione impiegati dalla rete globale dei Living Labs dell’Alleanza per la Bioeconomia Circolare.

·       I Living Labs per Paesaggi Rigenerativi uniscono scienza, tecnologia e conoscenze tradizionali per rigenerare in modo olistico i paesaggi, sostenere le comunità e ripensare le filiere produttive di creazione di valore.

Il 10 Aprile una delegazione dell’Università della Tuscia – Dipartimento DIBAF, composta dai Professori Giuseppe Scarascia Mugnozza, Riccardo Valentini, Dario Papale, Rita Biasi ha incontrato il Re Carlo d’Inghilterra presso la residenza dell’ambasciatore inglese a Villa Wolkonsky. Durante l’incontro si sono illustrate le ricerche nel settore della biodiversità forestale e dei cambiamenti climatici si sono illustrate le installazioni scientifiche che servono a valutare gli impatti del cambiamento climatico su piante e alberi e per misurare la capacità dei parchi urbani e periurbani per assorbire carbonio e gas inquinanti dall’atmosfera, migliorando così la qualità dell’aria in città. Il Re si è intrattenuto con i colleghi ed ha auspicato una collaborazione futura con i laboratori della nostra Università e la sua Fondazione che finanzia L’Alleanza per la bioeconomia circolare – CBA.

Gli approcci scientifici e la strumentazione per le misure ambientali che sono alla base della rete globale di Living Labs di CBA, sono stati presentati a Sua Maestà re Carlo III il 10 aprile, durante la sua Visita di Stato in Italia.

L’evento è stato organizzato nei giardini della Residenza dell’Ambasciatore di Gran Bretagna a Roma, dove il CEO di CBA, Marc Palahí, e il Chief Scientist, Giuseppe Scarascia-Mugnozza, hanno presentato al Re le nuove attività scientifiche di CBA in via di realizzazione.

Matilda van den Bosch, ricercatrice di CBA e di EFI-Biocities ha presentato gli ultimi risultati scientifici sull’importanza della natura per la salute e il benessere delle persone. Infatti, l’esposizione alla natura, anche grazie alle foreste urbane, può migliorare la salute umana, in particolare quella mentale tra i giovani, e sono in fase di progettazione nuovi Living Lab su questo argomento.

Il Re si è anche interessato alla nascita, in Italia, del Living Lab per le piante medicinali, finanziato da parte di ABOCA, l’impresa italiana impegnata a migliorare la salute delle persone e del pianeta. Il Living Lab CBA-ABOCA ha avviato la sperimentazione sulla produzione di piante medicinali con sistemi di coltivazione agro-forestale e in paesaggi rigenerativi e resilienti  dell’Italia centrale, con lo scopo di valutarne scientificamente l’effetto sulla biodiversità, sul sequestro di carbonio nonché sulla salute del suolo e sulle implicazioni socio-economiche.

L’impatto delle perturbazioni ambientali e dei cambiamenti globali sugli alberi e sul paesaggio, in particolare nell’area metropolitana di Roma, nonché le iniziative di restauro del paesaggio e dell’ambiente sono stati presentati al Re da Giulia Bonella, Direttrice della Tenuta di Castelporziano della Presidenza della Repubblica e dall’Assessore Comunale di Roma, Sabrina Alfonsi.

Il Re ha anche visitato le installazioni scientifiche che servono a valutare gli impatti del cambiamento climatico su piante e alberi e per misurare la capacità dei parchi urbani e periurbani per assorbire carbonio e gas inquinanti dall’atmosfera, migliorando così la qualità dell’aria in città, secondo le dimostrazioni svolte da Carlo Calfapietra, Coordinatore del Centro Nazionale sulla Biodiversità per il Consiglio Nazionale delle Ricerche d’Italia (CNR), di Riccardo Valentini, professore dell’Università della Tuscia, e dei colleghi Dario Papale e Silvano Fares.

Marc Palahi ha affermato: “Siamo molto lieti di poter presentare al Re le ultime ricerche e idee per nuovi progetti da realizzare nel mondo. L’Italia è un Paese importante per CBA e molti dei nostri ricercatori sono in Italia e lavorano in stretta collaborazione con le Istituzioni scientifiche italiane”.

 

Ulteriori informazioni

La CBA collabora non solo con scienziati, ma anche con comunità indigene, aziende e governi locali per sviluppare Living Lab per paesaggi rigenerativi. Ogni Living Lab attiva conoscenze scientifiche e tradizionali attraverso partnership pubblico-private per dimostrare l’efficacia delle soluzioni basate sulla natura per trasformare in modo olistico paesaggi e filiere produttive come base per un’economia attenta alla natura, al clima e alle persone.

I Living Labs sono basati su un rigoroso approccio scientifico, come riportato nei “Principi della CBA per Paesaggi Rigenerativi”. https://doi.org/10.62164/20242

Photos (courtesy of Thomas Toti / British Embassy Rome)