La commedia “Càsina” al teatro romano di Ferento, martedì 17 agosto

VITERBO – La commedia “Càsina” di Plauto nell’interpretazione di Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini per la regia di Carlo Emilio Lerici andrà in scena martedì 17 agosto (ore 19,30), nell’antico teatro romano. E’ lo spettacolo conclusivo della 56a stagione estiva di Ferento -– Tramonti in scena organizzata da Consorzio Teatro Tuscia con il sostegno del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e dell’Ance di Viterbo e con la direzione artistica di Patrizia Natale.

“Le allegre comari di Plauto” sarebbe forse il titolo più adatto a raccontare questo nuovo allestimento della celebre commedia intitolata Càsina, protagonista della quale si sente solo parlare poiché non appare mai in scena. E il richiamo a Shakespeare non è casuale, vista l’evidente simmetria tra la vicenda plautina e la commedia di Falstaff.

La Càsina è l’ultimo progetto al quale Antonio Salines si è dedicato prima della sua improvvisa scomparsa, avvenuta lo scorso 22 giugno.

Per onorare il lavoro da lui iniziato, il suo caro amico Mariano Rigillo si è reso da subito disponibile a prendere il ruolo del protagonista Lisidamo, originariamente destinato proprio a Salines, e a farlo proprio. Lo accompagna un cast di comprovata energia brillante che vede Anna Teresa Rossini, Valentina Martino Ghiglia e Susy Sergiacomo nei ruoli delle tre astute comari, Roberto Tesconi, Fabrizio Bordignon nei ruoli dei due servi litigiosi e Tonino Tosto nel ruolo dell’amico condiscendente. I costumi, a suggerire un’immagine che idealmente unisce le due epoche, sono di Annalisa Di Piero. Le musiche sono firmate da Francesco  Verdinelli.L’adattamento e la regia sono di Carlo Emilio Lerici. Lo spettacolo è ovviamente dedicato ad Antonio Salines, fondatore e direttore artistico del Teatro Belli.

Quando Plauto scrive “Casina” è ormai celeberrimo. Scritta sicuramente dopo lo scandalo dei Baccanali del 186 a. C. è l‘ultima commedia del commediografo che morirà due anni dopo.

La trama è presto detta: Càsina, orfana cresciuta da Lisidamo e da sua moglie Cleòstrata, diventa una splendida fanciulla concupita sia da Lisidamo che da suo figlio. Non potendo sposare Càsina essi stessi, Lisidamo in quanto già sposato e suo figlio perché la fanciulla è una schiava, tentano entrambi di combinare delle nozze di copertura ciascuno con un servo fedele (Olimpione e Calino) così da poter godere della fanciulla senza problemi. Ovviamente la scaltra Cleòstrata, compreso il piano del marito, con l’aiuto dell’amica Mirrina e della serva Pardalisca, riuscirà a sbeffeggiarlo a dovere e a farlo vergognare a tal punto da pentirsi di aver desiderato un’altra donna.




Ferento, lo spettacolo in programma il 16 agosto posticipato al giorno successivo

VITERBO -​ La commedia “Càsina” di Plauto nell’interpretazione di Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini per la regia di Carlo Emilio Lerici andrà in scena il 17 agosto, nell’antico teatro romano spettacolo conclusivo della 56a stagione estiva di Ferento -– Tramonti in scena.

“Perché leggere i classici” spettacolo in cartellone il 16 agosto con Francesco Montanari è annullato perché l’attore si trova in quarantena fiduciaria. Alcuni componenti della troupe della serie Sky che Montanari stava registrando, sono risultati positivi all’esame anti Covid 19.




“Dante/Enea l’esule”, con Sebastiano Tringali a Ferento martedì 3 agosto 2021

VITERBO – “Dante/Enea l’esule” con Sebastiano Tringali, coreografia e regia di Aurelio Gatti, è lo spettacolo in cartellone nell’area antiche terme di martedì 3 agosto (ore 19.30), per la 56esima stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena”. “L’accostamento tra la Divina Commedia e l’Eneide è un fatto acclarato – afferma Aurelio Gatti nella nota di regia -. L’Eneide di Virgilio è certamente il principale modello a cui Dante fa riferimento, sia per quanto riguarda il viaggio “intramondano” che per la figura del poeta scelto da Dante come guida, Virgilio, “Poeta fui, e cantai di quel giusto figluol d’Anchise che venne di Troia, poi che’l superbo Iliòn fu combusto”. E numerosi e altri sono i rimandi, oltre quelli poetici e narrativi – come l’episodio di Pier delle Vigne (Divina Commedia, Inferno, Canto XIII) e quello di Polidoro (Eneide, Libro III), la Discesa agli Inferi di Dante (Divina Commedia, Inferno, Canti IV, V, VI) ed Enea (Eneide, Libro IV), anche umani ed esistenziali. Tra questi il tema dell’esilio spicca come punto d’incrocio fra i due grandi personaggi, Enea e Dante, sia come elemento biografico che come tema poetico. Per entrambi l’esilio rappresenta un topos letterario con una lunga preistoria nella cultura a loro contemporanea. L’esilio è un tema perenne nella mitologia eroica del mondo classico, nei racconti dei tempi e dei luoghi più remoti, come anche nelle leggende sulla fondazione della civiltà romana da parte di Enea – fato profugus nell’Eneide virgiliana e lo stesso Dante a sua volta si rivolge spesso alle leggende classiche per rappresentare le pene del proprio esilio. Dante ed Enea diventano emblema della condizione dell’uomo che è, di per sé, una condizione d’esilio che si esprime nella poesia e anche in una certa visione della vita come attesa di qualcos’altro. È una domanda eterna se l’uomo non viva come in esilio per questa sua condizione che gli è data, in un’esistenza come quella terrena, che è provvisoria e transeunte. E l’esperienza di exul immeritus diventa tassello esistenziale di una biografia universale. Dante ed Enea sono pellegrini che intraprendono il viaggio alla ricerca della propria identità. Enea è mosso dal desiderio di conoscere il proprio destino. L’eroe troiano sa fin dall’inizio di essere predestinato: “Poscor Olimpo”, si ripete nei momenti di sconforto; sa di seguire un destino tracciato, data fata secutus; sa che per questo è “il meno libero dei viventi” e che l’unico suo dovere è fortiter pati, ma anche agere. Dante, il sommo poeta, accompagnato da Virgilio, veste i panni di personaggio e si rende lui stesso protagonista di un cammino allegorico che ha come obiettivo la salvezza dell’uomo. E necessario per chi crede fermamente che l’antichità abbia ancora un importante ruolo da giocare nell’oggi e che vada a tutti i costi stornato il rischio di quel “provincialismo” di cui scriveva Thomas Stearns Eliot. I grandi testi sono tali proprio perché servono non solo a riassumere il passato, ma anche a capire il presente, e a immaginare il futuro. Da questo punto di vista, non credo che si debba nutrire alcun sospetto verso il cosiddetto ‘abuso’ dei classici – anzi, mi pare che sia questo l’unico ‘uso’ sensato che se ne possa fare.

Prima dello spettacolo, con inizio alle 18.30, è prevista una visita all’area archeologica dell’antica città di Ferento, a cura dell’associazione Archeotuscia di Viterbo.

FERENTO 2021 – 56esima STAGIONE TEATRALE ESTIVA – TRAMONTI IN SCENA

Organizzazione: Consorzio Teatro Tuscia

Direzione artistica: Patrizia Natale

www.teatroferento.it / facebook: teatroferento

e mail: stagioneferento@libero.it

Prevendite online: www.ciaoticket.com

Prevendite a Viterbo: Underground e Ufficio turistico

Info spettacoli 393 9041725

Info biglietterie 328 7750233




“La saga dei Bonaparte. Il rifugio di Luciano in Maremma”, a Ferento domenica 1° agosto

VITERBO – “La saga dei Bonaparte. Il rifugio di Luciano in Maremma” è l’appuntamento in cartellone nell’area antiche terme domenica 1° agosto (ore 19.30) per la 56a stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena”.

Luciano Bonaparte fu il fratello “ribelle” della famiglia, entrò in conflitto con Napoleone dopo essere stato l’artefice dei successi che lo portarono a diventare l’imperatore.

Il rapporto di Luciano con la Tuscia è importante perché a lungo soggiornò nella Maremma dopo essere diventato principe di Canino e Musignano.

Rimasto vedovo di Christine Boyer (1800), che aveva sposato nel 1794, sposò Alexandrine de Bleschamp, vedova del banchiere Jouberthon, entrando per questo in contrasto con il potente fratello che aveva per lui altri piani. Costretto per questo all’esilio, si stabilì a Roma nel 1804 dove godette dell’amicizia di papa Pio VII. Si stabilì a Canino. Nel 1809, con l’annessione di Roma e degli stati pontifici alla Francia, costretto praticamente in una sorta di arresti domiciliari si rassegnò nuovamente all’esilio e s’imbarcò per gli Stati Uniti, ma la nave sulla quale viaggiava fu catturata dagli inglesi che lo tradussero in Inghilterra. Riconciliatosi con il fratello Napoleone quando iniziarono i Cento giorni, dopo Waterloo si ritirò prima in Inghilterra e poi nuovamente a Roma. Nel 1814 fu nominato Principe di Canino. Trascorse il resto della sua esistenza fra la Maremma laziale e Viterbo dove morì nel 1840. E’ sepolto con la moglie nella nella collegiata di San Giovanni e Sant’Andrea a Canino.

Giuseppe Rescifina, in occasione del 200°anniversario della morte di Napoleone rievocherà la storia di Luciano Bonaparte con la presenza di un esperto in grado di rivelare alcuni aspetti singolari e sorprendenti della vita di un uomo di lettere, fine pensatore che si dedicò a studi archeologici e alle collezioni d’arte.

 




Nathalie Caldonazzo e Francesco Branchetti a Ferento domani, 30 luglio con “Parlami d’amore”

FERENTO (Viterbo) – Venerdì 30 luglio (ore 19.30) Nathalie Caldonazzo e Francesco Branchetti nell’area antico teatro romano di Ferento per la 56a stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena” saranno gli interpreti di “Parlami d’amore”, testo di Philippe Claudel e regia di Francesco Branchetti.
Fragilità, debolezze e addirittura in alcuni momenti candore, trovano spazio in un duetto di coppia a tratti terribile, ma sempre accompagnato da irresistibile humour e travolgente ironia. Le interpretazioni dei personaggi, tese a ricostruire due profili psicologici evocano il presente e spingono a riflettere molto su quello che a volte un rapporto può diventare e su quanto sia difficile uscire da certi schemi comportamentali e a volte anche sociali.
Il testo di Philippe Claudel è straordinario nel raccontare una società e una coppia in crisi profonda di valori e di punti di riferimento ed è straordinario nel costruire dei caratteri di clamorosa rappresentatività di una certa società e di una concezione del rapporto di coppia che qui vede sgretolarsi i suoi punti cardine e le sue fondamenta.
“Da anni mi occupo come regista e uomo di teatro di testi che mettono al centro del evento teatrale il rapporto tra uomo e donna – afferma il regista Francesco Branchetti – nelle sue sfaccettature più vere, profonde ed intime. Claudel mostra come sottotraccia possano convivere moltitudini di sentimenti intrecciati, impulsi contrastanti e come sia denso e irto di ostacoli il cammino del dialogo tra uomo e donna. Non abbandonando mai uno sguardo profondamente umano affonda la lama nelle pieghe più intime e a tratti inconfessabili di un rapporto di coppia e lo fa con uno straordinario acume psicologico e una capacità quasi antropologica di raccontare il nostro presente più dilaniato in tutto quello che riguarda i rapporti umani e affettivi. Clamorosa è la sua capacità di fare questo viaggio nel rapporto tra i nostri protagonisti e nel mondo sociale, culturale e comportamentale che essi evocano, con l’arma dell’introspezione psicologica ma anche attraverso una straordinaria e pungente ironia che accompagna tutto il testo.”




Corrado e Camilla Tedeschi in “Partenza in salita”, giovedì 29 luglio nell’antico teatro romano di Ferento

VITERBO – Corrado Tedeschi e Camilla Tedeschi saranno gli interpreti di “Partenza in salita”, commedia di Gianni Clementi per la regia di Marco Rampoldi e Corrado Tedeschi in scena giovedì 29  luglio (inizio ore 19,30) per  la 56a stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena”. Corrado Tedeschi, avrà accanto una partner speciale: la figlia Camilla. La commedia racconta di un padre sessantenne, non ancora rassegnato al fatto che gli anni passino e, suo malgrado, costretto a rendersi utile per la figlia, affinché superi l’esame della patente. La ragazza vive con la madre, dalla quale l’uomo è separato da tempo. Lui fa l’attore (a suo dire), ma è più noto per gli spot pubblicitari che per altro. Un papà in cerca di riscatto, fra una lezione di guida e l’altra, per ristabilire un legame con la figlia. La ragazza non perde occasione per rinfacciargli le mancanze, mentre lui ribatte con sorrisi, battute e ironia, ricevendo in cambio gelo e critiche feroci per non essere stato un punto di riferimento paterno. Ma egli sceglie la maschera dell’affascinante uomo di successo, amato da donne bellissime e giovanissime, invece di essere un genitore “normale”. Il percorso risulta presto più duro di una partenza in salita, nei mesi in cui i due si incontrano ( il tempo che scorre è scandito con il cambio di abiti in scena). Le lezioni di guida si scontrano con le lezioni di vita, dove lei sembra più adulta, mentre il padre non perde il caparbio atteggiamento giovanilistico, convinto che sia l’unico modo per piacere alla figlia. Tra auto che si spengono in mezzo al traffico, crisi adolescenziali, altarini svelati, scatti d’ira, risse sfiorate, bugie colossali e un libro di fiabe, il tutto avviene all’interno di un’auto con la lettera “P” sul cruscotto: la “P” di principiante, partenza, parcheggio… e di Peter Pan. Gianni Clementi ammorbidisce la linea drammaturgica raccontando una storia comune a tanti genitori e figli, alle prese con il passaggio fra adolescenza e l’essere adulti. E inevitabilmente emergono tratti di vita reale della famiglia Tedeschi, che colorano il dialogo con racconti del loro vissuto. Una commistione che piace al pubblico perché divertente, straordinariamente realistica e, per questo, molto attraente.

 




Ferento, Giuliana De Sio e Alessandro Haber nell’antico teatro romano con “Favolosi”

VITERBO – Nell’incantevole scenario dell’antico teatro romano, martedì 27 luglio (ore 19.30) Giuliana De Sio e Alessandro Haber saranno gli interpreti dello spettacolo “Favolosi” per la 56a stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena”.

L’Italia è sempre stata meta d’eccezione e fonte d’ispirazione di grandi artisti ed intellettuali che l’hanno immortalata nei loro scritti. Quindi come poter raccontare meglio il nostro paese se non attraverso le fiabe? Fiabe irriverenti, esplicite, romantiche, divertenti ma anche talvolta cattive. Dalnord al sud, le fiabe scelte per questo spettacolo conducono lo spettatore in una serie di storie/surreali appartenenti alla nostra tradizione. Diversi gli scenari, mille i volti e tante contraddizioni nella quale da sempre convivono vitalità e disperazione. Alessandro Haber& Giuliana de Sio condurranno gli spettatori in questo viaggio “magico” e viscerale. Ad accompagnare i due noti attori un trio musicale capeggiato da Marco Zurzolo, sassofonista, compositore, direttore e arrangiatore del mondo musicale italiano.

 




Ferento, “Bodies” di Sperimenti dance company, domani, 26 luglio danza e spettacolo nell’area antiche terme

FERENTO (Viterbo) – “Bodies” danza e spettacolo nell’area antiche terme con gli artisti di E. Sperimenti Dance Company sarà in scena lunedì 26 luglio (inizio ore 19.30) per la 56a stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena”.
“Bodies” è una performance in quadri della coreografa emiliana Federica Galimberti, ispirata alla rassegna dell’affascinante Borgo di Corinaldo (AN), che ha dato al linguaggio della danza contemporanea il compito di celebrare la riapertura degli spazi e dei luoghi della cultura.
Libertà creativa e voce a quei corpi così a lungo fermati e che ora si riappropriano degli spazi e riallacciano relazioni preziose col pubblico desideroso di vivere l’esperienza dal vivo. Un viaggio di energia e coinvolgimento nel linguaggio personale e travolgente di una compagnia sicuramente riconoscibile per la contaminazione dei linguaggi e tecniche, per la diversità che diventa unità nei momenti di assieme e che passa con disinvoltura dall’ironia all’introspezione drammatica con un’attenzione generosa verso il pubblico da cui prende energia per restituirne a piene mani. E.sperimenti Dance Company è un’effervescente eccellenza italiana, generosa e innovativa, composta da ballerini con le dinamiche più diverse e gli stili più diversi. Esprime un linguaggio contaminato, coinvolgente, originale, nuovo, pronto a “sorridere” in ogni espressione artistica.
Una preziosa alchimia distingue ogni esibizione di questo incredibile Ensemble che contamina con facilità e talento diverse tecniche e linguaggi, raggiungendo la propria strada che è coinvolgente e “vera”, esprimendo sempre ricerca, creatività, teatralità senza mai trascurare i messaggi di raffinatezza e buon gusto. L’inevitabile ironia che caratterizza anche i suoi ballerini nel dramma, dà vita a un progetto di design intelligente e convincente, che attira il pubblico e li mantiene.
Grazie alla visione di internazionalizzazione che la GDO Production persegue, la E.sperimenti Dance Company è presente con continuità nei circuiti stranieri.

 




Ferento, giovedì 22 luglio in scena “Hamletmachine” di Heiner Müller

VITERBO – Rino Di Martino interpreta “Hamletmachine” di Heiner Müller con ideazione e regia Sergio Sivori giovedì 22 luglio (ore 19,30), in prima nazionale nell’area antiche terme per la 56esima stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena”, organizzata da Consorzio Teatro Tuscia con il sostegno del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e dell’Ance di Viterbo e con la direzione artistica di Patrizia Natale.

“Hamletmachine”, testo ispirato all’opera di William Shakespeare, diventa, nell’adattamento teatrale di Sergio Sivori, uno sconcertante e sadico gioco teatrale, capace di indagare fino in fondo, con crudo cinismo filosofico, l’anatomia delle passioni umane. Pur non perdendo di vista questi illustri antenati, è in grado di offrire nuovi spunti di riflessione, che prendono vita nella visione del singolo spettatore. La trama si sviluppa su corde inusitate e alla fine si conclude con l’affermazione che siamo tutti pedine instabili, tra pulsioni di vita e di morte. Il tempo acquista, così, una dimensione di pathos.

“Notai dei parallelismi fra la situazione in Amleto e quello che era successo a Budapest – si legge in una nota dell’autore -. Immaginate il figlio di Lazlo Rajik, la più importante vittima della caccia alle streghe stalinista. Rajik era uno stalinista, ministro dell’interno, e dunque responsabile del terrore. Fu scelto come capro espiatorio. Immaginate la situazione del figlio di Rajik nel 1956, quando, anni dopo l’esecuzione di suo padre in quanto spia e agente segreto, il padre fu improvvisamente riabilitato come comunista. Questa era la situazione del figlio di un uomo potente che aveva servito un sistema che è anche sospettoso. Ecco che abbiamo una situazione simile a quella di Amleto”.

L’opera, scritta nel 1977, è liberamente ispirata all’Amleto di William Shakespeare e basata su una traduzione dello stesso Müller. Alcuni critici sostengono che “Hamletmachine” problematizzi il ruolo degli intellettuali durante l’epoca comunista della Germania dell’Est, altri sostengono invece che essa sia ascritta a concetti post-moderni ben più ampi. Caratterizza l’opera un particolare: non si basa su una trama convenzionale, ma è costituita da sequenze di monologhi in cui il protagonista lascia il suo ruolo teatrale e riflette sul suo essere attore.

Prima dello spettacolo, con inizio alle 18.30, è prevista una visita all’area archeologica dell’antica città di Ferento, a cura dell’associazione Archeotuscia di Viterbo.

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“Tramonti in Scena”, a Ferento applausi alla performance teatrale dedicata a Dante

di M.A.G. –

VITERBO –  “Amor che tutto move” sono le delicate parole del Sommo Poeta Dante che ieri, 18 luglio nell’area delle Antiche Terme di Ferento, hanno dato spunto alla piacevole performance teatrale ideata da Giuseppe Rescifina, riuscendo così a coinvolgere i presenti con una narrazione storica sugli avvenimenti accaduti nella Tuscia e sul sentimento amoroso evocato da Dante. Il piacevole racconto di Rescifina è stato arricchito dalle improvvisazioni musicali di Giancarlo Necciari e dai sublimi movimenti di danza di Alessandra Ragonesi. Lunghi applausi finali.

“Tramonti in scena” è il titolo della 56esima stagione estiva del Teatro Romano di Ferento organizzata da Consorzio Teatro Tuscia con la direzione artistica di Patrizia Natale e il sostegno del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e dell’Ance di Viterbo.

Il programma è consultabile su  www.teatroferento.it / facebook: teatroferento

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“Lupus in fabula”, martedì 20 luglio nell’area delle antiche terme di Ferento

VITERBO – “Lupus in fabula”, un testo di Tato Russo con Chiara Meschini e Luisa Stagni e la regia di Aurelio Gatti, andrà in scena martedì 20 luglio (inizio ore 19.30), nell’area delle antiche terme, per la 56esima stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena”, organizzata da Consorzio Teatro Tuscia con il sostegno del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e dell’Ance di Viterbo e con la direzione artistica di Patrizia Natale.

Danza, teatro, musica per raccontare le favole di Esopo e Fedro, simbolo di un’antica sapienza popolare, che perdura nei secoli, reinventando la fabula come scrittura teatrale. “Lupus in Fabula” è l’occasione per raccontare vicende esemplari in luoghi esemplari: l’attore che racconta una vicenda entro uno spazio particolare, teatro o piazza non importa, ed ecco sorgere la fabula. Nell’antichità, il termine designava qualsiasi rappresentazione teatrale tragica o comica e il teatro era l’espressione del momento collettivo. Teatro e fabula hanno sempre convissuto, fin dal sorgere del teatro stesso. Nell’epoca digitale, raccontare le favole sembra essere una pratica sempre più rara e addirittura ci si interroga, se questo narrare storie prese dal passato, possa nuocere alla visione della realtà, suggerendo uno scontro tra concretezza e visione. Si delega a nuovi strumenti (appunto digitali), fare da tramite tra la realtà e la fantasia. In questo modo, però, si perde quel momento intimo che si viene a creare tra l’uditore e l’attore che racconta, si annulla un momento molto importante, magico, e sfocia nel suo fare fantasia. Questo fare è poiesis che significa propriamente “il fare dal nulla”. Pensare a Esopo non come un individuo storico, ma come il simbolo di un’antica sapienza popolare che perdurò nei secoli e viva ancora oggi, consente di fare della fabula una scrittura teatrale. Esopo forse non inventò tutte le favole. Nondimeno, ciascuna di esse può essere qualificata a buon diritto come “esopica”. Attraverso la piacevolezza della narrazione l’apologo persegue una finalità gnomica, suggerendo una condotta di vita all’insegna della prudenza, della laboriosità, della coscienza dei propri limiti. Il nutrito corpus di racconti ascritti a Esopo viene successivamente rielaborato e ampliato da autori più tardi (Fedro, I sec.d. C; Babrio, II sec. d.C.; Aviano, IV sec. d.C). La tradizione iconografica connessa al nome di Esopo procede lungo due filoni paralleli: da una parte ci si confronta con reperti incentrati sul personaggio del favolista e sugli aneddoti della sua vita, tutti all’insegna di un’irriverente saggezza; dall’altra con testimonianze relative alle favole. Queste ultime conoscono una maggiore fortuna nell’ambito dell’età medievale; sono oggetto di rinnovato interesse, infine, nel mondo rinascimentale. Musiche di Zeno Craig, scene di Giuseppe Zarbo.




A Ferento domani è di scena “Slot”con Paola Quattrini, Paola Barale e Marco Conte

FERENTO (Viterbo) – Paola Quattrini, Paola Barale e Mauro Conte con “Slot”, testo e regia di Luca De Bei, saranno in scena lunedì 19 luglio (inizio ore 19,30) nell’antico teatro di Ferento per la 56a stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena”, organizzata da Consorzio Teatro Tuscia con il sostegno del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e dell’Ance di Viterbo e con la direzione artistica di Patrizia Natale.
“Slot”, ovvero il potere del gioco, il potere del brivido e dell’adrenalina, il potere della seduzione di una scatola “magica” che produce suoni e luci e che promette una vita diversa, una vita migliore, una vita da cui sono bandite le difficoltà economiche e i problemi di tutti i giorni.
Alessandra è una di queste donne, caduta nella trappola del gioco d’azzardo. Come molti giocatori, Alessandra non si rende conto del vortice in cui è precipitata. È convinta di poter dominare la sua voglia di giocare, che però le ha prosciugato i risparmi, le energie, il sonno. Alessandra gioca per vincere, poi per sentirsi viva, poi solo per sentire il rumore delle monete che cadono nella vaschetta delle macchinette. A cercare di risvegliarla, di farle vedere la realtà, è prima di tutto il figlio Francesco. Nel tentare di aiutare la madre, Francesco si rende conto di come i giocatori siano soli, abbandonati dalle istituzioni, schiavi della grande seduzione, della pericolosa malìa, un potere tanto forte quanto occulto.
Alessandra è una donna solare, un po’ infantile, ironica, ed è proprio questo suo carattere che impedisce agli altri di vedere la disperazione in fondo al suo animo. Ma Francesco ha avuto problemi di dipendenza da droghe e alcool e ne è uscito: ecco perché riesce a intuire i problemi della madre e non crede alla sua allegria un po’ artefatta, alle sue bugie, ai suoi sogni di carta.
Ad aiutare Alessandra in questo percorso ci sarà però – incredibilmente – anche Giada, la nuova donna del suo ex marito. Vista in un primo tempo come una rivale (tanto più pericolosa in quanto più giovane di lei, oltre che ancora avvenente) e addirittura causa della sua depressione e dipendenza dal gioco, la donna diviene inaspettatamente per Alessandra un’amica. Grazie a lei, Alessandra scoprirà la forza della solidarietà femminile (il nemico comune? L’ex marito di Alessandra, ovviamente, che le ha tradite entrambe). Attraverso una presa di coscienza profonda, Alessandra troverà finalmente il coraggio per guardare schiettamente i suoi problemi e iniziare un percorso di risalita. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 19,30.




Ferento 2021, spettacolare e sontuosa apertura venti minuti di applausi ai “Carmina Burana”

VITERBO – Venti minuti di applausi e ripetute richieste di bis al termine dell’esecuzione dei “Carmina Burana” da parte dall’International Opera Choir, diretto dal m° Gea Galatti Ansini nell’antico teatro di  Ferento per la 56a stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena”, organizzata da Consorzio Teatro Tuscia con il sostegno del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e dell’Ance di Viterbo e con la direzione artistica di Patrizia Natale.

Una interpretazione spettacolare e sontuosa con oltre settanta artisti e musicisti in scena per l’opera di Carl Orff nella versione dell’autore per 2 pianoforti e percussioni.

Il direttore m° Gea Garatti Ansini

Apprezzatissimi i cantanti soliti: Sabrina Cortese (soprano), Antonello Dorigo (tenore), Giacomo Balla (baritono) accompagnati ai pianoforti da Edina Bak e Eugenia Tamburri e dai Blow Up alle percussioni. Oltre al coro delle voci femminili e maschili in scena anche il coro delle  di voci bianche della Scuola Suore Francescane di Civita Castellana preparato dal M° Leonardo Soli e dal M° Giovanni Mirabile.

Una “Cantata” dei “Carmina Burana”, quella alla quale si è assistito nell’incantevole scenario dell’antico teatro romano di Ferento, che oltre ad essere di per sé caratterizzata da una forza dirompente, intensa e suggestiva che difficilmente lascia indifferenti, ha affascinato per la perfetta coralità e per una direzione di altissimo livello professionale.

Un inizio che è di buon auspicio per la stagione di Ferento che proseguirà fino al 16 agosto con un cartellone che può soddisfare i vari gusti del pubblico.




Corrado e Camilla Tedeschi domani 16 luglio in scena all’antico teatro di Ferento

VITERBO – Corrado Tedeschi e Camilla Tedeschi saranno gli interpreti di “Partenza in salita”, commedia di Gianni Clementi per la regia di Marco Rampoldi e Corrado Tedeschi, in scena venerdì 16 luglio (inizio ore 19,30) per la 56esima stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena”, organizzata da Consorzio Teatro Tuscia con il sostegno del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e dell’Ance di Viterbo e con la direzione artistica di Patrizia Natale.

Corrado Tedeschi, recita con una partner speciale: si tratta infatti della figlia Camilla. La commedia racconta di un padre sessantenne, non ancora rassegnato al fatto che gli anni passino, e, suo malgrado, costretto a rendersi utile per la figlia, affinché superi l’esame della patente. La ragazza vive con la madre, dalla quale l’uomo è separato da tempo. Lui fa l’attore (a suo dire), ma è più noto per gli spot pubblicitari che per altro. Un papà in cerca di riscatto, fra una lezione di guida e l’altra, per ristabilire un legame con la figlia. La ragazza non perde occasione per rinfacciargli le mancanze, mentre lui ribatte con sorrisi, battute e ironia, ricevendo in cambio gelo e critiche feroci per non essere stato un punto di riferimento paterno. Ma egli sceglie la maschera dell’affascinante uomo di successo, amato da donne bellissime e giovanissime, invece di essere un genitore “normale”.

Il percorso risulta presto più duro di una partenza in salita, nei mesi in cui i due si incontrano (il tempo che scorre è scandito con il cambio di abiti in scena). Le lezioni di guida si scontrano con le lezioni di vita, dove lei sembra più adulta, mentre il padre non perde il caparbio atteggiamento giovanilistico, convinto che sia l’unico modo per piacere alla figlia. Tra auto che si spengono in mezzo al traffico, crisi adolescenziali, altarini svelati, scatti d’ira, risse sfiorate, bugie colossali e un libro di fiabe, il tutto avviene all’interno di un’auto con la lettera “P” sul cruscotto: la “P” di principiante, partenza, parcheggio, e di Peter Pan. Gianni Clementi ammorbidisce la linea drammaturgica raccontando una storia comune a tanti genitori e figli, alle prese con il passaggio fra adolescenza e l’essere adulti. E inevitabilmente emergono tratti di vita reale della famiglia Tedeschi, che colorano il dialogo con racconti del loro vissuto. Una commistione che piace al pubblico perché divertente, straordinariamente realistica, e, per questo, molto attraente.

Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 19,30.

FERENTO 2021 – 56esima STAGIONE TEATRALE ESTIVA – TRAMONTI IN SCENA
Organizzazione: Consorzio Teatro Tuscia
Direzione artistica: Patrizia Natale
www.teatroferento.it  / facebook: teatroferento
e mail: stagioneferento@libero.it
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Prevendite a Viterbo: Underground e Ufficio turistico
Info spettacoli 393 9041725
Info biglietterie 328 7750233




L’International Opera con “Carmina Burana” apre giovedì la 56esima stagione di Ferento

FERENTO (Viterbo) – L’International Opera Choir (I.C.O.), diretto da Gea Garatti Ansini, con “Carmina Burana” di Carl Orff, nella versione dell’autore per 2 pianoforti e percussioni, con circa settanta artisti in scena, aprirà giovedì 15 luglio (inizio ore 19.30) la 56a stagione estiva di Ferento – “Tramonti in scena”, organizzata da Consorzio Teatro Tuscia con il sostegno del Comune di Viterbo, della Fondazione Carivit e dell’Ance di Viterbo e con la direzione artistica di Patrizia Natale.
“Carmina Burana” è un’opera emozionante, da sempre amata dal pubblico. Con l’International Opera Choir (IOC) si esibiranno i solisti Sabrina Cortese, Antonello Dorigo e Giacomo Balla, il coro di voci bianche della scuola Suore francescane di Civita Castellana, preparato dal maestro Leonardo Soli, con la supervisione del maestro Giovanni Mirabile, ai pianoforti Edina Bak ed Eugenia Tamburri e alle percussioni l’ensemble Blow Up Percussion.
L’International Opera Choir è il progetto principale di Frequenze & Armonici ONLUS, dedicato a giovani cantanti che intendono consolidare la propria formazione, tramite l’esperienza della coralità.
“Chi di noi non ha subíto il fascino dell’attacco iniziale dei Carmina Burana di Carl Orff? – dichiara il maestro Gea Garatti Ansini – Un’opera senza tempo che immerge l’ascoltatore in una dimensione ipnotica, fatta di ritmi, parole, canti suggestivi e appaganti. La ripartenza delle attività dell’International Opera Choir avviene in un contesto magico, nella cornice del teatro romano di Ferento. L’associazione Frequenze&Armonici, protagonista dell’evento, vuole coniugare musica e bellezza e, con la scelta dei Carmina Burana, promuove un’offerta culturale di qualità, dando spazio ai giovani talenti dello IOC, da cui provengono anche le voci dei solisti. Lo IOC si distingue per essere un’officina d’arte, attenta ai bisogni del pubblico, sempre alla ricerca di opportunità di alto livello per i propri artisti”.
Il m° Gea Garatti Ansini ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio G.B. Martini di Bologna e presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma. Il suo repertorio comprende un vasto numero di opere liriche e brani sinfonici, preparati con le più importanti bacchette internazionali come Riccardo Muti, Zubin Mehta, Antonio Pappano.
Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 19,30.




Ferento, annullato lo spettacolo di Luca Barbareschi. Apertura con il coro dei “Carmina Burana”

VITERBO – La produzione  dello spettacolo “In barba a” con Luca Barbareschi e la partecipazione della Zurzolo Band in cartellone della 56a stagione teatrale di Ferento – Tramonti mercoledì 14 luglio ha comunicato l’annullamento della rappresentazione in seguito a sopraggiunti impegni professionali non previsti dell’attore protagonista.

Lo spettacolo è rinviato in un’altra data secondo disponibilità dell’attore.

Le serie di rappresentazioni a Ferento si aprirà alle 19,30 di giovedì 15 luglio con i “Carmina Burana” di Carl Orff   nella versione dell’autore per 2 pianoforti e percussioni eseguiti da dall’International Opera Choir diretto dal maestro Gea Garatti Ansini.

La stagione proseguirà con gli altri appuntamenti in cartellone, dieci nell’incantevole treatro  e otto nella suggestiva area delle antiche terme.




“Tramonti in scena”, presentata la stagione teatrale di Ferento 2021

di MARINA CIANFARINI –

VITERBO – La stagione teatrale estiva di Ferento “Tramonti in scena” torna dal 14 luglio al 16 agosto 2021 con un cartellone ampiamente variegato. Due i luoghi che i 20 spettacoli lambiranno: il teatro romano e l’area delle antiche terme.
Luca Barbareschi, Paolo Conticini, Debora Caprioglio, Franco Oppini, Corrado Tedeschi, Paola Barale, Marisa Laurito, Carmina Burana, Luca Montanari e altri. Il costo del biglietto è di 18 euro, ridotto 16 e l’orario di inizio degli spettacoli resta alle 19,30. Capienza ridotta al 50 per cento, 450 circa i posti disponibili.
Ad illustrare il programma in conferenza, stamani, presso l’Auditorium di Valle Faul, la direttrice artistica Patrizia Natale, sindaco di Viterbo Giovanni Maria Arena, l’assessore alla cultura e al turismo Marco De Carolis, il presidente di Unindustria Sergio Saggini e il presidente di Archeotuscia Luciano Proietti.
“Il Festival nasce 19 anni fa da un atto d’amore e uno di follia – spiega Patrizia Natale -. Il mio amore per il teatro di Ferento e l’amore per gli artisti che, volontariamente, propongono ogni anno le loro opere.
Non nascondo la mia preoccupazione riguardante l’anno odierno, perchè abituare il pubblico a tornare a teatro, dopo un lungo periodo di pandemia, sarà una grande impresa”.
“In tema di sostegni – prosegue – il comune mette a disposizione 10mila euro, che potrerebbero arrivare a 15. 7 mila sono della Fondazione Carivit. Siamo in attesa dei fondi dell’Ance e della Regione Lazio. Ho chiesto anche un aiuto al Ministero dei Beni Culturali”.
Ciascuno spettacolo sarà anticipato, alle 18:30, da una visita guidata al teatro romano di Ferento a cura di Archeotuscia. Iniziativa prevista dal 2015.

Ad aprire la stagione il 14 luglio sarà Luca Barbareschi assieme alla Zurzulo Band con lo spettacolo “In barba a…”. Dopo il grande successo della trasmissione In Barba a tutto, riprende il filo del discorso con il pubblico dal vivo raccontando il mondo in cui viviamo con un punto di vista diverso dal solito. Parola d’ordine: sense of humor.

Appuntamento con l’International Opera Choir il 15 luglio per l’esecuzione dei “Carmina Burana” di Carl Orff, nella versione dell’autore per 2 pianoforti e percussioni. Una famosissima “Cantata” caratterizzata da una forza dirompente, intensa e suggestiva che difficilmente lascia indifferenti.

In scena il 16 luglio Corrado e Camilla Tedeschi in “Partenza in salita” di Gianni Clementi, per la regia di Marco Rampoldi e Corrado Tedeschi. Uno spettacolo insolito, curioso, affascinante. Un padre sessantenne separato e non rassegnato allo scorrere del tempo si trova a cercare di ricostruire un rapporto con la figlia ventenne arrabbiata, aiutandola a conseguire la patente.

Il 18 luglio ad aprire la serie di rappresentazioni nell’area delle antiche terme sarà “Amor che tutto move. Omaggio a Dante”. Partendo dal famoso V Canto dell’Inferno (lussuriosi, Paolo e Francesca), simbolo dell’amore peccaminoso e terreno, saranno rievocati numerosi episodi citati nella Divina Commedia. Giuseppe Rescifina conduce una rappresentazione con intermezzi musicali a cura di Giancarlo Necciari e invenzioni coreografiche di Alessandra Ragonesi.

Due grandi artiste, Paola Quattrini e Paola Barale, in scena il 19 luglio con “Slot” scritto e diretto da Luca De Bei con la partecipazione di Mauro Conte. Tre personaggi che si incrociano e si scontrano, perché ognuno in fondo è la vittima dell’altro e quindi ognuno è anche carnefice. Dietro tutto questo, lo spettro del gioco d’azzardo con il suo fascino ipnotico, che promette quel riscatto, quella rivincita, quella speranza necessaria per andare avanti.

Il 20 luglio, nell’area antiche terme, Chiara Meschini e Luisa Stagni interpreteranno “Lupus in fabula” di Tato Russo, tratto da Esopo e Fedro per la regia di Aurelio Gatti e con musiche di Zeno Craig. Danza, teatro, musica per raccontare le antiche favole di Esopo, il simbolo di un’antica sapienza popolare, che perdura nei secoli, reinventando la fabula come scrittura teatrale.

Un ritorno graditissimo a Ferento il 21 luglio: Debora Caprioglio e Franco Oppini questa volta in scena con un classico di Plauto “Anfitrione” per la regia di Livio Galassi. Dall’Olimpo scendono sul palco gli dei a divertirci e coinvolgerci con la spudorata beffa che solo una divina perversione può escogitare, a danno dell’ignaro Anfitrione di cui Giove ha preso l’aspetto per sostituirsi a lui nel talamo nuziale accanto alla bella Alcmena.

Rino Di Martino sarà il 22 luglio nell’area antiche terme con “Hamletmachine” di Heiner Muller. Un testo ispirato all’opera di William Shakespeare, diventa, nell’adattamento teatrale di Sergio Sivori, uno sconcertante e sadico gioco teatrale, capace di indagare fino in fondo, con crudo cinismo filosofico, l’anatomia delle passioni umane.

Il 24 luglio toccherà a Paolo Conticini interpretare “La prima volta”, di Paolo Conticini e Luigi Russo, con la regia di Luigi Russo. Conticini, legge, canta e racconta un po’ di sé: la famiglia, gli studi, i suoi primi lavori, poi l’incontro con Christian De Sica, che gli dà la possibilità di esprimersi come attore. Ed è solo l’inizio di un percorso artistico in continua evoluzione, ricco di soddisfazioni nel cinema, in tv e in teatro.

Nell’area antiche terme il 26 luglio la E.Sperimenti Dance Company si esibirà in “Bodies”. Un viaggio di energia e coinvolgimento nel linguaggio personale e travolgente di una compagnia sicuramente riconoscibile per la contaminazione dei linguaggi e tecniche, per la diversità che diventa unità nei momenti di assieme e che passa con disinvoltura dall’ironia all’introspezione drammatica, con un’attenzione generosa verso il pubblico da cui prende energia per restituirne a piene mani.

Atteso appuntamento il 27 luglio: Giuliana De Sio e Alessandro Haber saranno gli interpreti di “Favolosi”. Lo spettacolo è un viaggio magico in Italia attraverso le favole. Dal nord al sud, le fiabe scelte conducono lo spettatore in una serie di storie/surreali appartenenti alla nostra tradizione. Diversi gli scenari, mille i volti e tante contraddizioni nella quale da sempre convivono vitalità e disperazione.

Il 28 luglio la Musaico Folkestra si esibirà nell’area antiche terme in “Racconti Nomadi”. Una sorta di storytelling delle canzoni scritte per i Nomadi in oltre 25 anni di collaborazione, con la reinterpretazione di quelle che hanno fatto la storia della band emiliana. Lo spettacolo, interamente in acustico, è un viaggio temporale all’interno della musica del complesso, dove ai brani storici della band si alternano tutti quelli scritti da Petrucci per i Nomadi.

Nathalie Caldonazzo e Francesco Branchetti il 30 luglio saranno gli interpreti di “Parlami d’amore” di Philippe Claudel, regia Francesco Branchetti. Il testo di Claudel è straordinario nel raccontare una società e una coppia in crisi profonda di valori e di punti di riferimento ed è straordinario nel costruire dei caratteri di clamorosa rappresentatività di un certo mondo e di una concezione del rapporto di coppia che vede sgretolarsi i suoi punti cardine e le sue fondamenta.

Il 1° agosto nell’area antiche terme un incontro dedicato a “La saga dei Bonaparte. Il rifugio di Luciano in Maremma”. In occasione del 200° anno della morte di Napoleone Bonaparte il racconto del principato di Musignano e Canino, rifugio di Luciano nella Tuscia, dopo i dissapori con il fratello imperatore per via del secondo matrimonio con Alexandrine de Blechampe. Insieme a Giuseppe Rescifina, Mauro Marroni, biografo di Luciano Bonaparte, racconterà avventure e disavventure della famiglia del principe. Il 3 agosto nell’area antiche terme, Sebastiano Tringali e l’Ensemble Mda Produzioni metteranno in scena “ Dante/Enea l’esule”, coreografia e regia di Aurelio Gatti. L’accostamento tra la Divina Commedia e l’Eneide è un fatto acclarato. L’Eneide di Virgilio è certamente il principale modello a cui Dante fa riferimento, sia per quanto riguarda il viaggio intramondano che per la figura del poeta scelto da Dante come guida, Virgilio. Numerosi e altri sono i rimandi oltre quelli poetici e narrativi.

E ancora un personaggio atteso a Ferento. Dopo il successo dello scorso anno, il 4 agosto, questa volta proporrà con Timothy Martin accompagnati dal maestro Marco Persichetti “Ebony and Ivory. Nuie simme do sud”. In veste di chansonnier e tra una canzone e una butade, Marisa Laurito dialoga, improvvisa e appassiona il pubblico cantando e interpretando successi internazionali oltre alle canzoni napoletane, che sono nel cuore di tutti. Un concerto/spettacolo dedicato alla cultura, all’arte, alla bellezza dei Sud del mondo.

Il 6 agosto l’Almatanz Company sarà la protagonista di “Notte di danza”. Un cast d’eccezione per “Pas de deux” e “Variazioni” dai più famosi balletti del repertorio classico e neoclassico: Ballo Excelsior, Don Chisciotte, Il Corsaro, Schiaccianoci, Lago dei cigni, Tre assoli di Balanchine, insieme ad altri brani del repertorio contemporaneo, per un programma dai molti stili coreografici.

Marco Morandi e Claudia Campagnola nell’area antiche terme il 10 agosto saranno in scena con “Chi mi manca sei tu. Omaggio a Rino Gaetano”, scritto e diretto da Toni Fornari. Claudia Campagnola veste i panni di una groupie di Rino Gaetano che racconta la sua esperienza vissuta accanto al cantautore. Le groupie erano delle giovani fans che negli anni 60/70, oltre ad amare particolarmente la musica di un certo cantante,  seguivano il proprio idolo nei loro tour, irresistibilmente attratte dal loro carisma. Verranno eseguite le più belle canzoni di Rino Gaetano interpretate dal bravissimo Marco Morandi.

Il 13 agosto sarà il turno della New Angel Academy con “Stars can dance”, con coreografie di Manuela Silvestri e Fabrizio Laurentaci. Uno spettacolo che fonde due anime differenti ma compatibili nella loro capacità di esprimere i differenti aspetti nel proporre un’idea sociale della formazione e dell’intrattenimento. Una parte, affidata a Manuela, con sonorità più latine e freestyle, l’altra con due coreografie di Laurentaci: il celebre ”Violentango” di Astor Piazzolla e ”Lascia…” , su musiche di Haendel.

Chiuderanno la stagione il 16 agosto Francesco Montanari e Riccardo Sinibaldi che proporranno “Perché leggere i classici” di Italo Calvino e Umberto Eco, per la regia di Davide Sacco. Un viaggio che dimostrerà che la cultura non è mai antica, perché porterà sempre con sé il suo messaggio universale e che si chiude con lo storico discorso tenuto da Umberto Eco all’Università di Bologna sull’importanza di leggere i classici. Un format interattivo, in cui il pubblico viene coinvolto nella riflessione attraverso divertenti momenti di intrattenimento.

“Da parte del comune c’è ogni anno ampia disponibilità – sottolinea il sindaco Giovanni Maria Arena -. Nell’aria si respira una voglia incredibile di cultura e sono convinto che tangibile sarà la partecipazione agli eventi”.
A sostenere il Festival anche Ance e Unindustria. “La cultura è crescita sociale – afferma Sergio Saggini -. Mi sono innamorato del teatro tempo fa, portando mia figlia ad uno spettacolo. Da quel momento ho deciso di aiutare, contribuendo a rendere il Paese un contenitore di emozioni ed arte”.
L’intero programma è consultabile sul sito: www.teatroferento.it o sulla pagina facebook teatroferento
Info spettacoli: 393 9041725
Info biglietteria: 328 7750233