Erba alta in via dei Monti Cimini: la segnalazione di un lettore

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo; “Appello al primo cittadino: abbiamo finito di tagliare i nastri? Quando cominciano a tagliare l’erba? Quella evidenziata in foto è la situazione a Viterbo, in via dei Monti Cimini, ma credo che stia diventando tutta una giungla”.




Pini non potati nei giardinetti del parco dell’Aeronautica

VITERBO- Una lettrice, Lucia Tozzi, ci segnala questa situazione di pericolo nei giardinetti della zona Barco all’imbocco della Cimina: “Nei giardinetti del Parco dell’Aeronautica i bambini giocano nel pericolo. Sono anniche questi pini non vengono potati”.




Via Caduti IX Stormo: transenne e cartelli stradali che cadono col vento e fatiscenti

VITERBO- Riceviamo da un lettore e pubblichiamo: “Transenne che stanno in piedi a malapena, cartelli stradali che se tira un po’ di vento cadono per terra o fatiscenti. Sto parlando di via Caduti IX Stormo, vicino alla chiesa del quartiere Murialdo a Viterbo, una via che 15 mesi fa è diventata a senso unico, ma ci sono sia motorini che auto, che ignorano il senso di marcia e spesso vanno contromano, rischiando l’incidente con il povero ignaro che rispetta il codice della strada ed è costretto a rallentare o frenare improvvisamente. Vogliamo mettere i cartelli definitivi e intensificare i controlli da parte delle FF.OO.? Lo chiede un cittadino”.




Viterbo, rifiuti abbandonati in via Monte Bianco

VITERBO – Un lettore segnala la presenza di cumuli di rifiuti, questa mattina, in via Monte Bianco, a Viterbo. L’immondizia è sita sull’asfalto, a ridosso delle strisce pedonali.




Ospedale Santa Rosa, un cittadino: “Forte difficoltà a trovare parcheggio. Il posizionamento della statua limita gli spostamenti”

VITERBO –  Riceviamo e pubblichiamo: “Sono stato questa mattina in ospedale Santa Rosa per fare degli esami, ci vuole circa un’ora, se va bene, per trovare un parcheggio vero per non intralciare gli altri automezzi e soprattutto le ambulanze che vanno e vengono dall’ospedale.
Ben venga la statua della nostra Santa Patrona della città di Viterbo, ma credo che si poteva mettere in un altro luogo, magari all’ingresso dell’ospedale o comunque in un angolo, così come è stata istallata, si sono sottratti ai pazienti e familiari, ma anche a chi lavora in ospedale, 70 posti auto, già prima era quasi impossibile parcheggiare, ora siamo nel caos, ricordo l’altro giorno non si poteva né scendere e né salire la rampa che porta al Pronto Soccorso, con le auto che avevano creato un senso unico, ricordo a tutti che se un’ambulanza trasporta una persona in pericolo di vita, anche solo 1 minuto di ritardo, può essere fatale”.
Un cittadino

A.R.




Viterbo la città dei cartelloni dismessi

VITERBO- Riceviamo da una lettrice e pubblichiamo: “Viterbo una volta città delle fontane , ahimè oggi non se ne vedono di funzionanti e decorose, sta pian piano trasformandosi in “città dei cartelloni dismessi”. Molti ne compaiono per le strade caotiche, tanto da non farci più caso. In egual misura si trovano qua e là pali stradali privi di indicazioni, a ricordarci che ci troviamo nella società dell’incuranza. Nei giardini pubblici si trovano persino pali della luce senza luci, che sembrano suggerire che una volta svolto il lavoro la responsabilità non sia ormai di nessuno, tanto meno dell’amministrazione. Non sia mai, per carità!
Perché non fare un censimento di queste realtà così da farle sparire all’occhio di chi vorrebbe vivere solo del bello che questa nostra città può offrire?”.

L.T.




Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi: interviene il geologo Menghini

Riceviamo e pubblichiamo: “La vicenda del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi (una struttura enorme che si svilupperà su un’area di 150 ettari e che dovrà stoccare per sempre 78 mila mc di rifiuti a bassa radioattività e, per almeno 150 anni, in attesa che venga realizzato il deposito geologico profondo, 17 mila mc di rifiuti a media ed alta radioattività) sta andando avanti inesorabilmente, con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) che ha avviato la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Ancora una volta si è fatto in modo di complicare le lecite attività di contrasto a questo progetto, in quanto la scadenza per presentare osservazioni da parte di Comuni e Province, finalizzate a definire le regole procedurali, era stata fissata per il 26 Dicembre, costringendo i tecnici che stanno supportando le varie amministrazioni ad un tour de force, fra l’altro sotto le festività natalizie. La proroga di un mese concessa in extremis, non ha fatto poi che generare ancora più confusione, perché non confermata sino all’ultimo momento. Va poi sottolineato che sono state ignorate per l’ennesima volta le molteplici e motivate osservazioni avanzate da tantissimi esperti, provenienti dal mondo accademico e professionale, contro la selezione delle aree idonee. Il MASE ritiene che tale operazione sia stata condotta da Sogin (l’Ente statale incaricato per la gestione dei rifiuti radioattivi) secondo tutti i crismi scientifici e che quindi non è più oggetto di discussione: prendere o lasciare!
Per di più il MASE ha dichiarato di aver modificato i criteri di selezione e l’ordine di idoneità delle aree, senza rendere partecipi in alcun modo i vari portatori di interesse riguardo alle nuove regole adottate.
Ad oggi inoltre non è dato sapere il perché della conferma delle aree idonee, in spregio alla Convenzione di Aarhus che dovrebbe garantire l’accessibilità a documenti di carattere ambientale.
Il quadro che si delinea per chi si sta battendo contro queste scelte calate dall’alto, senza il minimo coinvolgimento EFFETTIVO delle realtà locali, è a dir poco fosco, perché il Governo ha pensato bene di agganciare questo tema con le scelte energetiche della Nazione. Favorita anche dalla recente liason tra la Meloni e Musk, quest’ultimo sponsor attivo del ritorno al nucleare, il Governo sta puntando decisamente su questa opzione, per cui la questione Deposito va assolutamente risolta: se non riescono a gestire nemmeno quei “pochi” rifiuti prodotti quarant’anni fa, come possono vendere questa chimera?
A peggiorare la situazione è l’enorme conflitto di interessi rappresentato da una Commissione VAS-VIA, che dovrebbe valutare il progetto del Deposito e tutto l’iter procedurale, di fresca nomina, piena zeppa di politici appartenenti all’area governativa: in sostanza il MASE verrà giudicato da una sua diretta emanazione.
A parte alcune lodevoli eccezioni, una fra tutte il Presidente della Provincia di Viterbo Romoli (Forza Italia), si assiste a prese di posizione da parte dei politici locali molto fumose o quantomeno deboli, nonostante alcuni di loro rivestano ruoli importanti per la questione, che si traducono addirittura in inviti a raffreddare gli animi, ad abbassare i toni: evidentemente dai piani alti sono queste le indicazioni.
Di fronte a tale situazione poi si registra un’azione di contrasto da parte dell’opposizione dettata da pura opportunità, e non per convinzione: ne è prova il fatto che fino a pochi anni fa, a parti rovesciate, la situazione era la medesima, ma con il centro-destra, all’opposizione, che invece tuonava contro le scelte della Sogin. In sostanza il percorso sembra ormai segnato, a dispetto di chi governi, probabilmente perché dettato da interessi che travalicano gli schieramenti politici.
Le dichiarazioni del Ministro Pichetto-Fratin e la tempistica prevista, farebbero pensare a tempi decisionali molto diluiti, nell’ordine delle decine di anni, ma contemporaneamente si assiste ad un tentativo di accelerare il tutto tramite un Disegno di Legge sul ritorno al nucleare, che prevederebbe la localizzazione del Deposito Nazionale entro un anno, a partire dalla sua entrata in vigore. E’ lecito quindi sospettare che le intenzioni sono quelle di rasserenare gli animi, per poi sferrare improvvisamente il colpo decisivo.
Sì, possiamo e dobbiamo continuare a percorrere, come Comitati di liberi cittadini, tutte le strade tecnico-giuridiche, producendo altre montagne di relazioni scientifiche e di ricorsi al TAR, ma sono certo che alla fine non ci rimarrà che un’ultima carta: la massiccia mobilitazione popolare. La rete dei Comitati no scorie della Tuscia ha già individuato due date (il 6 Aprile a Montalto di Castro e l’11 Maggio a Corchiano) durante le quali si svolgeranno altrettante manifestazioni di protesta. E’ questa l’ultima carta da giocare per salvare il nostro territorio: non affidiamo solo ai politici la soluzione dl problema”.

Antonio Menghini
Geologo, Idrogeologo, Geofisico
Responsabile scientifico del Comitato cittadino per la salvaguardia del territorio di Canino e della Tuscia




Liberare la città dalle cassette postali inutilizzate: l’appello di un lettore

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Buonasera direttore mi permetta di lanciare, tramite il suo giornale, un appello alle Poste Italiane di Viterbo. Liberate le nostre strade dalle Cassette Postali inutilizzate del centro storico e delle vie cittadine.
Piccole cose che se tolte rendono più gradita alla vista dei visitatori e di noi cittadini la città.
Sono ancora installate e ridotte in uno stato di abbandono decine di cassette postali delle quali in un breve giro ne ho fotografate diverse.
Sono state utilissime per le comunicazioni tra noi cittadini dall’inizio del secolo passato fino a pochi anni fa. Ormai sono ridotte a cassette di metallo rosse, abbandonate, scolorite e ricettacoli di scritte e adesivi.
Si potrebbe richiedere alla Direzione delle Poste Italiane la loro rimozione in quanto inutili alla loro funzione iniziale o valorizzarle come arredo cittadino con iniziativa artistica.
Vi allego alcune foto da me scattate su un centinaio di cassette postali abbandonate nel territorio del Comune di Viterbo. Rendiamo Viterbo più bella iniziando dalle piccole cose. Grazie”.
Antonio Obino.

 




Taglio dell’erba in via Piave: le proteste di una lettrice

di REDAZIONE-

VITERBO- “Ieri hanno fatto finta di tagliare l’erba e questo è il lavoro che hanno fatto e che hanno lasciato”. Una lettrice di via Piave ha inviato alla nostra redazione queste foto e le sue lamentele per il modo in cui il Comune ha tagliato l’erba. Da quanto si può vedere dalla stesse foto non è stato proprio un bel lavoro con erbacce ancora presenti ai lati della via.




Cani e cani

Riceviamo e pubblichiamo: “Sono un proprietario di cani di piccola taglia. Accolgo con piacere la campagna dell’ENPA per liberalizzare l’accesso de cani a tanti luoghi pubblici, dai cimiteri ai parchi ai musei. Tempo fa ho fatto notare l’assurdo divieto di accesso ai cani ai musei del Lazio (e non solo) e perfino al Barco di Villa Lante a Bagnaia, che è sostanzialmente un parco pubblico.

Il fatto è che ancora si generalizza sui “cani” senza fare alcuna differenza. Ci sono cani alti 80 cm e del peso di 80 kg e cani alti 5 cm e del peso di 2 kg; ci sono cani “normali” e razze di cani iscritte per legge in un elenco di cani pericolosi. Ci sono regolamenti che obbligano i proprietari a raccogliere le feci, a diluire le urine e comunque a curare che i loro beniamini non creino danni a persone e cose. In molti casi i cani di piccola e media taglia possono essere tenuti in trasportini e passeggini appositi, che di fatto costituiscono proprietà privata del padrone e sulla quale non si dovrebbe poter eccepire.

Che io sappia in musei, parchi e cimiteri è libero l’accesso ai passeggini per bambini; nè mi risulta che siccome c’è qualche imbecille che si diverte a vergare le sue iniziali sui monumenti o qualche protestatario anticonformista che getta minestra sui quadri esposti, le opere d’arte siano interdette alle persone civili. Per il resto, bastano i cestini portarifiuti, la cui presenza è segno di civiltà anche da parte delle istituzioni.

Il fatto è che sia nel legislatore che nelle persone comuni l’ignoranza, l’indebita generalizzazione, il pregiudizio regnano sovrani. Qualche giorno fa su un giornale online di Viterbo, che ospita le proteste dei cittadini, ma non le repliche quando queste sono errate o strumentali (scelta politica, evidentemente, piuttosto che culturale…), un lettore indignato per gli escrementi canini in giro per le vie della città ha rivendicato che la legge, fra l’altro, impone la museruola a tutti i cani, di qualsiasi razza e taglia, quindi sia ad un temibile pitbull che ad un dolce maltese. Ecco, a questo siamo. All’ignoranza, alle generalizzazioni più ottuse; e passi per i singoli, ché ognuno ha la testa che si merita, nel bene e nel male; ma che questo errore lo compia l’Istituzione non è ammissibile. Specie oggi che quasi una famiglia su tre ha un cane in casa (con enormi benefici per l’educazione dei figli). Certo, ci sono i cretini e gli incivili che riescono ad abbandonare le deiezioni dei loro animali senza raccoglierle perfino sotto un apposito cestino dei rifiuti (visto al parking del Centro Commerciale San Lazzaro): ma non deve pagare il santo per il peccatore…

Francesco Mattioli




Problema incrocio con strada Filante: svariati alberi con radici fuori terra e pericolo caduta

VITERBO- Riceviamo dalla signora Patrizia Calabrò e pubblichiamo: “Gentilissimi con la presente vi si chiede se potete pubblicare un articolo sull’annoso problema dell’incrocio con strada Filante in quanto sono ubicati diversi alberi aventi radici fuori terra con pericolo imminente di caduta avente il testo di seguito indicato.

Mi chiamo Patrizia Calabrò e sono una cittadina di Viterbo preoccupata per la sicurezza di noi tutti. Vivo nei pressi della strada Filante e da tempo noto una situazione che definirei allarmante. Vicino all’incrocio, diversi alberi hanno radici ormai completamente fuori terra, rendendoli visibilmente instabili e pronti a cadere al primo cedimento del terreno o con una forte raffica di vento.

Ogni volta che percorro questa strada, sia a piedi sia in auto, provo un senso di ansia. So che non sono la sola, ma nessuno di noi dovrebbe sentirsi così pericolosamente esposto. E il peggio è che non c’è neppure una rete protettiva a tutelare chi passa: né per noi pedoni, né per chi è in auto o in bicicletta. Siamo di fronte a un rischio quotidiano che potrebbe trasformarsi in tragedia da un momento all’altro.

La mia richiesta alle autorità.

Scrivo oggi con la speranza che le autorità ascoltino il nostro appello e prendano provvedimenti immediati. Mi chiedo: è così difficile mettere delle reti di protezione o verificare lo stato di questi alberi? Non dovremmo attendere l’ennesimo incidente per intervenire.

Credo che tutti noi residenti meritiamo di percorrere le nostre strade senza temere per la nostra incolumità. Non chiedo altro che un intervento che possa garantire la sicurezza di chi vive qui o si trova semplicemente a passare.

Un appello per una Viterbo più sicura

Spero che queste parole arrivino a chi ha il potere di fare qualcosa. È il momento di agire per proteggere tutti noi cittadini.

Sicura di un vostro riscontro

Distinti saluti”.

 

 




Il prof. Mattioli scrive alla Sovrintendenza

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Gentile Redazione, il 4 luglio 2024, all’indirizzo mail margherita.eichberg@cultura.gov.it ho inviato la seguente lettera: Gentile Dott..ssa, mi rivolgo a Lei come dirigente e referente della Sovrintendenza ai beni storici, culturali e paesaggistici della Tuscia.

Vengo da un viaggio turistico che mi ha portato in alcune località dell’Italia settentrionale, in particolare a Venaria Reale e alcuni parchi e ville venete. Sono stato accompagnato dai miei due cagnolini chihuahua che, soprattutto a Venaria, sono stati accolti con particolare affetto e grande disponibilità dal personale.

Ovviamente, i cagnolini erano al guinzaglio e io e mia moglie eravamo dotati di tutte le strumentazioni per rimediare ad eventuali deiezioni e minzioni; inoltre, all’interno del costruito, usavamo trasportini e/o passeggino. Se si ottiene civiltà, in cambio occorre dare civiltà.

Questa civiltà manifestata nelle strutture storiche e paesaggistiche del Nord Italia, termina dalle nostre parti, spiace dirlo. Nessuna forma di accesso possibile per i cagnolini di piccola taglia a Caprarola, nessun accesso possibile a Villa Lante di Bagnaia, neppure al Barco, luogo almeno in passato non solo di bambini in festa, ma anche di amabili gatti…

Posso capire la tutela del patrimonio; posso capire che gli accessi di persone e animali debbano garantire il rispetto dei beni artistici e paesaggistici; non capisco tuttavia una chiusura di principio. Perché la chiusura di principio non ha più a che vedere con la difesa o meno del patrimonio, ma con una ristrettezza mentale, cioè culturale, che fa di ogni erba un fascio, che inclina verso atteggiamenti pregiudiziali e che mal si concilia con la diffusione della conoscenza di arte e cultura che è obbiettivo irrinunciabile di un servizio pubblico.

Peraltro, ormai almeno un terzo degli italiani possiede un cane, quindi sarebbe necessario adeguarsi ad un costume sempre più diffuso. Ovviamente, facendo dei distinguo, cioè operando con intelligenza. La grandissima parte degli hotel ormai accettano cani di piccola taglia fino a 10-15 kg; per quelli di taglia maggiore, meno gestibili, negli spazi talvolta ristretti di un luogo storico, molte strutture culturali offrono luoghi di custodia animati da personale specializzato, e nei supermercati, dove certamente i vincoli igienici sono persino superiori a quelli conservativi di un museo avendo a che fare con la salute pubblica, l’accesso è regolato e favorito alla bisogna.

Concludo osservando che la preclusione che nel Lazio c’é verso la presenza degli animali nei luoghi storici, soprattutto all’aperto, è- senza se e senza ma – segno di una sostanziale ignoranza del problema, e di una chiusura mentale/culturale che rasenta, anzi tocca, l’inciviltà.

La ringrazio della Sua attenzione.

Buon lavoro,

Prof. Francesco Mattioli

A tutt’oggi non ho avuto risposta a questa lettera. Probabile che in Sovrintendenza qualcuno non abbia tempo di rispondere; o anche che si conceda di rispondere solo ai soliti noti. Ma io spero invece che questa mail non sia mai stata letta, perché l’indirizzo è sbagliato, è cambiato, o altro che non ha a che vedere con la disponibilità personale del destinatario. O ancora che ad essa sia stata data risposta e per qualche arcano motivo non è giunta al mio indirizzo mail.

E allora, l’affido alla stampa locale, nella speranza che in qualche modo giunga dove era stata indirizzata e possa avere una risposta. Una risposta che probabilmente interessa circa dieci milioni di italiani”.




Via Santa Maria in Gradi ancora chiusa: protesta un cittadino

VITERBO – Un lettore ci segnala: ” Che aspettiamo per riaprire la via? Capodanno? Con tutti i disagi che comporta questa chiusura, non c’è nessuno che lavora e l’enorme traffico si riversa tutto su via Carlo Cattaneo, che nel l’entrata e uscita delle scuole è un massacro! A Viterbo al peggio non c’è mai fine.
La chiusura della via risale al 5 settembre 2024.




In via Carlo Cattaneo auto parcheggiate anche sui marciapiedi

VITERBO- Riceviamo da un nostro lettore e pubblichiamo: “In via Carlo Cattaneo, nei pressi delle Scuole, capisco che non ci sono i parcheggi per tutti, ma credo che occupare tutto il marciapiede è troppo! Forse servirebbero più controlli e non basta il Nonno Vigile che purtroppo niente può fare contro questa gente”.




Divieto di sosta per taglio erba tra via Larga e via Prada: erba non tagliata, ma in compenso fatte le multe

di REDAZIONE-

VITERBO- Un lettore ci informa che tra via Larga e via Prada, al centro di Viterbo, sono stati posizionati i cartelli di divieto di sosta per taglio erba. Ma l’erba non è stata tagliata ed in  compenso sono state fatte le multe.




Lettera di denuncia di una mamma per suo figlio autistico ancora senza un insegnante

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Questa vuole essere una lettera di denuncia e di richiesta da parte di una mamma. Mio figlio Daniel è autistico e tutt’oggi non ha un insegnante. Ciò che chiedo è una continuità scolastica laddove sia possibile e vi è una validità, vogliamo la continuità.
Non possiamo aspettare un algoritmo che fa ciò che vuole, questi bambini non possono sottostare a un cervello artificiale ma umano. La continuità qualora ci fossero i presupposti è importante.
Gli inabili e i minorati hanno il diritto all’educazione, all’avviamento professionale e lo stato vi provvede con organi ed istituti predisposti. Lo sancisce la nostra Costituzione art.38.
Nonostante ciò siamo arrivati al 16 di settembre e a mio figlio Daniel frequentante la Scuola primaria Istituto Ellera, distaccamento di Bagnaia, non hanno ancora assegnato ne insegnante di sostegno ne assistente comunale.
E la cosa più aberrante, è che lo scorso anno ne aveva una validissima con la quale mio figlio era entrato in sintonia, costruendo con lei un ottimo rapporto educativo. Ma quest’anno non l’hanno riassegnata, lasciandola tutt’oggi ancora a casa senza cattedra.
La scuola si chiude a Giugno e in tutto questo tempo non sono riusciti a trovare un’insegnante per lui. Ci chiedono di pazientare, pazientare per tutto. Ogni giorno devi lottare, bussare alle solite porte per avere ciò che in realtà aspetterebbe ai nostri figli Autistici.
Ho chiesto più e più volte se vi fossero novità, ma il Limbo del Sommo Poeta non è nulla a confronto. Molte volte a quella porta devo bussare con mio marito, poiché essendo io Cubana mi guardano come un’ extracomunitaria appena sbarcata. Eppure sono in Italia dal 2005 e vivo a Viterbo dal 2017, ho alle spalle un lungo percorso di studi; conosco diritti e doveri.
Ma ora BASTA la scuola è iniziata e soprattutto è Aperta a TUTTI, anche per mio figlio, per i nostri figli. Poiché sono certa che Daniel non sia l’unico caso. E allora mi chiedo:
Dov’è lo Stato
Dov’è la Società
Dove sono gli Istituti e i mezzi predisposti
Dov’è il Comune
Dov’è la Scuola”.

Una mamma in cerca di risposte Yeleyny.




Colleverde: isola ecologica ancora nel degrado

VITERBO- Riceviamo da alcuni residenti di Colleverde e pubblichiamo: “Noi siamo ancora in questa situazione e la raccolta porta a porta è ancora lontana. Le telecamere sono in funzione, ma non fanno le multe, così le persone continuano a buttare la spazzatura per terra e i cinghiali fanno il resto”.




Via Caduti IX Stormo: quando vogliamo sistemarla?

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “So che a Viterbo i lavori si fanno con molta calma, forse troppa nel caso di Via Caduti IX Stormo. La via in questione è diventata a senso unico a dicembre 2023, mettendo i cartelli stradali provvisori, che più volte in 8 mesi ho segnalato che erano caduti per via del vento forte.
Sarà il caso di sistemarla questa via o dobbiamo aspettare il 2025? Ce ne sono anche altri nella via che indicano il senso unico. Volevo aggiungere inoltre che senza controlli da parte delle Forze dell’ordine e soprattutto della Polizia Locale, tanti automobilisti si sentono autorizzati ad andare contromano, fino a quando non accadrà un incidente”.
R.A.