Un lettore segnala impossibilità di prenotare rinnovo carta d’identità con Ufirst

di REDAZIONE-

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Buongiorno sono Antonio Pallucca. Mi rivolgo a voi perché, nonostante i miei sforzi da giorni e giorni e a tutti gli orari, non riesco a prenotare su UFIRST il rinnovo della mia carta di identità. Sono andato anche al Comune per sapere come fare e mi hanno risposto, molto piccati, che è il solo modo per prenotare. Accidenti ! Tale sito non ha mai funzionato con la vaccinazione ed ora, con le pochissime richieste giornaliere che gestisce, non funziona ugualmente. Mi viene da dire… “ma quale digitalizzazione…?” Qui si tratta di complicare le cose semplici. Ribadisco che nel portale del Comune è ancora presente un mail per prenotare, subitamente smentita dal personale del comune in un bel “non è più attiva”. Pare che il sito non riesca a reggere le prenotazioni di 30 utenti al giorno che vorrebbero prenotarsi per il rinnovo di una carta di identità. Ti devi, secondo loro, alzare alle 6 di mattina e pregare che funzioni. Certo se pensano di prendere due/tre prenotazioni al giorno stiamo a cavallo!”.




Via Matteo Giovannetti a Bagnaia invasa dalle erbacce

di REDAZIONE-

VITERBO- Erba alta in via Matteo Giovannetti a Bagnaia. Le erbacce non solo caratterizzano, purtroppo, la città di Viterbo, ma anche la frazione di Bagnaia. Una lettrice ci ha inviato queste due foto di come si presenta via Matteo Giovannetti. I residenti chiedono un intervento immediato, anche perché, con l’arrivo della bella stagione, si teme anche la presenza di insetti e serpenti in mezzo a questa “giungla”.




Pericolosità della strada che collega Blera a Monteromano per via degli alberi: la segnalazione di un lettore

di Redazione –

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Sono Antonio Maggio, vorrei segnalare la pericolosità nel percorrere la strada che collega Blera a Monteromano, causa alberi che invadono la sede stradale. Spero che verrà accolta la mia segnalazione e al più presto venga effettuato l’intervento per la potatura degli alberi altamente pericolosi. Grazie e buona giornata”.

Speriamo che la segnalazione del sig. Maggio non rimanga inascoltata e che presto si faccia qualcosa per rendere nuovamente percorribile in sicurezza la strada.




Silvia Casanova, affetta da Pseudo Ostruzione Intestinale Cronica: il suo grido di aiuto

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Sono Silvia, una ragazza di quasi ventisei anni ed abito a Tarquinia in provincia di Viterbo, affetta da Pseudo Ostruzione Intestinale Cronica (C.I.P.O.), e sono seguita e curata presso l’Ospedale S. Orsola di Bologna (centro di riferimento per la ns. patologia).

La CIPO, è una malattia severa, grave e degenerativa, che colpisce l’apparato digerente danneggiando i muscoli e i nervi del canale alimentare, alterandone le funzioni. E’ tra tutte le malattie di insufficienza intestinale cronica, la più grave. E’ caratterizzata da un grave disordine della motilità gastro-intestinale con alterazione della capacità propulsiva, ossia il cibo non progredisce come in un apparato digerente sano. Ogni segmento del tratto gastrointestinale può essere interessato, così come gli altri organi del sistema autonomico tipo la vescica, i bronchi, vasi sanguini, ecc… Il decorso della sindrome è severo con un progressivo deterioramento della funzione intestinale e dei sintomi, che sono talmente gravi da danneggiare significativamente la qualità di vita. La causa principale di morte sono le complicanze dovute alla nutrizione parenterale, agli interventi chirurgici ed alle sepsi, per la presenze delle diverse stomie od accessi. Infatti, a causa della malattia, sono ormai in fase terminale. Da anni sono attaccata ad una sacca di alimentazione per 24 ore al giorno, ad un respiratore, all’elettrocardiografo, sono allettata da due anni e mio marito Andrea deve gestirmi quattro stomie, oltre a tutte le altre incombenze. Per assistermi Andrea ha dovuto lasciare il lavoro tre anni fa, ma ciò non significa che io non debba avere l’assistenza dovuta. Uno dei principi fondamentali della Costituzione Italiana si fonda sul diritto alla salute del cittadino e mi domando, a questo punto, perché ancora oggi mi trovo senza la giusta assistenza e senza il giusto supporto. Sta di fatto che l’assistenza domiciliare che dovrebbe essere messa in campo dalla cooperativa incaricata dalla Asl locale di competenza, non si prodiga per garantirmi ciò di cui necessito. Le molteplici telefonate ed e-mail fatte non hanno portato a nessun risultato e per questo motivo mi sento presa in giro. Oggi mi trovo ad URLARE LA MIA RABBIA, la mia frustrazione ed il mio dolore pubblicamente, con la speranza di venire ascoltata ma soprattutto tutelata. Per questo motivo mi rivolgo a Voi ed alla Asl Territoriale di competenza: perché emerga lo stato di inadeguatezza in cui mi costringono a vivere, per far in modo che la Asl locale si interessi dei più deboli, come me e di tutti i disagi quotidiani che ne conseguono,  per far in modo che, come i tracheotomizzati della mia zona, anch’io possa avere diritto ed accesso ai servizi necessari di cui ho bisogno giornalmente, considerando che comunque la mia aspettativa di vita sarà breve. SONO RIMASTA INASCOLTATA. Sono STANCHA delle PROMESSE non mantenute, dei tempi di ATTESA …. Io non ho più tempo! Mi porto una croce che devasta il fisico e la mente anche per tutti i “no” sbattuti in faccia, per le frustrazioni subite, per le condizioni in cui vengo lasciata ben sapendo ciò che mi aspetta. Questo fa ancora più male! Vi chiedo di pubblicare questo mio GRIDO DI AIUTO e di essere la mia voce. Vi ringrazio infinitamente, Silvia”.

SILVIA CASANOVA

 




Barbara Cozzolino risponde a Paolo Bianchini: “La differenza tra non voler lavorare e non voler essere schiavizzati è abissale”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “È di ieri l’ennesimo comunicato stampa del noto ristoratore viterbese ed ex consigliere comunale Paolo Bianchini. Per mesi e mesi l’ex consigliere fratelliniano ha inviato alle testate giornalistiche locali in media un articolo al giorno, lamentando la crisi che, a causa della pandemia, a partire dal marzo 2020 ha colpito il settore della ristorazione. E, in alcune occasioni, anche con affermazioni che potevano suonare al limite della minaccia (e forse dell’illegalità, sottolineo il forse poiché non sono esperta in materia legislativa), invitando gli esercenti ad aprire i locali nonostante le restrizioni covid lo impedissero; o, in seguito alle parziali riaperture, sostenendo che avrebbe tenuto tavoli anche al coperto, nonostante le nuove misure prevedano che i tavoli siano solo all’aperto.

Ora, se da un lato comprendo il disagio in cui si trova questa categoria, comprendo perfettamente –e forse anche di più- il disagio che stanno vivendo tutti; poiché quello della ristorazione non è l’unico settore ad aver sofferto durante l’ultimo anno e mezzo. La crisi lavorativa esisteva già da molto tempo prima della pandemia, il covid ha “semplicemente” contribuito a peggiorarla e allargarla su vasta scala.

Ormai quasi non presto più attenzione ai comunicati del signor Bianchini. Quello di ieri, tuttavia, ha avuto l’effetto di lasciarmi indignata. Indignata e offesa.

In data 01/01/2021 avevo avuto anch’io l’ardire di inviare un comunicato stampa ai quotidiani locali, spiegando la mia situazione: disoccupata, marito disoccupato, tre figli minorenni… Non solo il mio appello è rimasto pressoché inascoltato, se si esclude un unico posto di lavoro che mi fu offerto a Vetralla, per il quale tuttavia era requisito necessario essere in possesso di un mezzo di trasporto proprio (che non ho e che, ovviamente, nelle mie condizioni non posso permettermi), ma fu oggetto anche di critiche, insulti ed offese; come se chiedere il rispetto dell’articolo 1 della Costituzione Italiana fosse una colpa. Ma neppure, dopo un anno e mezzo di attesa e continui solleciti all’assessorato servizi sociali e al C.o.l., riesco ad ottenere il tirocinio formativo che mi spetterebbe, essendo arrivata terza nella graduatoria per il bando di concorso per borse di lavoro.

In questi anni, spesso mettendo da parte l’orgoglio e dimenticando di aver ottenuto, faticosamente, una laurea, ho bussato a tantissime porte, ottenendo sempre rifiuti: sono troppo vecchia, sono una madre che potrebbe avere esigenze familiari (domanda: ma ai fratelliniani come Bianchini non dovrebbe essere caro questo concetto?), non ho esperienza, non sono qualificata per quella mansione, sono troppo qualificata perché ho una laurea… di sicuro anche il mio pensiero ideologico/politico, tendente al marxismo/leninismo, non giova a mio favore; e questo nonostante, cito sempre la nostra Costituzione, “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”

E, si! In una occasione, alcuni anni fa, mi presentai anche presso un ristorante che cercava personale per il periodo estivo. Il proprietario mi prospettò circa mille euro al mese per almeno 14 ore al giorno. Ed avevo talmente bisogno di lavorare che accettai. Egli mi disse che nel frattempo avrebbe valutato altri candidati e che poi mi avrebbe fatto sapere. Non mi fece sapere più nulla.

In un periodo come questo, dove, come ripeto, la crisi l’hanno vissuta non solo i ristoratori ma tutti, dove tantissimi, già prima del covid, eravamo alla disperata ricerca di un lavoro, stento fortemente a credere che i ristoratori non trovino personale. Così come trovo assurdo si incolpi, di questa presunta mancanza di personale, il Reddito di Cittadinanza; e non soltanto perché il RdC ha durata di soli due anni, ma anche perché non permette che si rifiutino più di due lavori offerti.

Pertanto, qualcosa non mi torna nelle parole del signor Bianchini. Mi piacerebbe illustrasse più specificatamente quali condizioni lui e i suoi colleghi offrono: quant’è la paga mensile e per quante ore giornaliere; se è previsto un contratto e di quale tipo; se sono previste le più elementari norme sindacali; se i turni di lavoro sono stabiliti con largo anticipo e non, piuttosto, giorno per giorno, elemento quest’ultimo che impedirebbe anche di organizzare la propria vita personale . Altrimenti rimane fin troppo facile sostenere che non si trovi personali, se non si specificano tali modalità. O addirittura accusare giovani e meno giovani di non avere voglia di lavorare.

Se il signor Bianchini o qualsiasi dei suoi colleghi ristoratori fossero disposti ad assumere una come me, cinquantenne, madre, non esperta del lavoro ma dispostissima ad apprenderlo (non so se è possibile ma il famoso tirocinio formativo di cui beneficerei essendo arrivata terza al famoso bando di concorso per borse di lavoro, non potrebbero metterlo in atto i ristoratori?), con possibili idee diverse dalle loro ma non vietate dalla Costituzione e, naturalmente, con un contratto regolare, uno stipendio adeguato e tutte le basilari norme sindacali, non esiterei un solo istante ad accettare, non mi vergognerei ad adeguarmi a un lavoro più umile rispetto ai miei trascorsi accademici e a quelle che un tempo furono le mie aspirazioni. Poiché si tratterebbe comunque di un LAVORO, della possibilità di offrire di più ai miei figli, magari anche, -perché no?- permettermi una vacanza con loro, essendo dal 2014 che non abbiamo la possibilità di concedere loro neppure questo.

Tuttavia, se quel che mi offrite è un lavoro di 10 ore al giorno per 3/4 euro l’ora e che non consente a una donna e madre non solo di passare un po’ di tempo con la propria famiglia (lo sottolineo nuovamente, essendo concetti tanto cari a voi fratelliniani) ma anche di non offrire loro un adeguato sostegno, continuate a lamentarvi con un articolo al giorno. Noi che abbiamo seriamente bisogno di lavorare, seguiteremo a cercare altrove. Ma non permettetevi più di offendere chi cerca la dignità attraverso un lavoro accusandolo di non aver voglia di lavorare: perché la differenza tra non voler lavorare e non voler essere schiavizzati è abissale e una simile affermazione suona come un insulto”.

Barbara Cozzolino




Vetralla, un lettore ci segnala le voragini di via Brera

VETRALLA (Viterbo) – Riceviamo da Luigino D’Ottavi e pubblichiamo: “Sono due anni che vi sono queste due voragini in via Brera, in prossimità del semaforo e della scuola dei bambini. Prima di ripararle forse aspettano che qualcuno ci vado dentro. Poi non parliamo della via Pietrara, che è tutta una buca dal 1991. Eppure paghiamo le tasse come tutti i cittadini di Vetralla. Il segnale del semaforo è stato preso in pieno da un furgone e nessuno viene a ripararlo. Noi abitiamo qui e aspettiamo miglioramenti che dal comune di Vetralla non arrivono”.




Colle Verde: sarà il caso di darci un taglio?

di REDAZIONE-

VITERBO- Un lettore ci segnala un’altra problematica a Colle Verde: non solo l’incuria in cui versa l’isola di prossimità con buche profonde, ma anche l’erbaccia presente dovunque. “Non ci tagliano l’erba,  siamo abbandonati da tutti.. E le vipere non ci mancano..” – dichiara un residente. Anche in questo caso le foto sono molto più esaustive di mille parole. Non sarà il caso di darci un taglio?




Isola ecologica di Colle Verde con buche come piscine

di Redazione –

VITERBO – “Tra poco avremo un nuovo Bagnaccio”. La prendono con ilarità, ma neanche tanto i residenti di Colle Verde in merito alle condizioni in cui versa l’isola ecologica, diventata piena di buche profonde che, a causa delle forti piogge di ieri, è diventata una sorta di zona con mini piscine. Le foto che ci hanno inviato oggi sono del resto molto esaustive. I residenti della zona, che devono utilizzare i cassonetti per gettare i propri rifiuti, si domandano quando qualcuno interverrà per coprire almeno le buche che ormai si stanno facendo sempre più profonde e numerose, rendendo alquanto complicato per gli utenti raggiungere i cassonetti.




Palazzo dei Priori chiuso, interviene un cittadino

VITERBO- Riceviamo da Valter Labate e pubblichiamo: “Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri stabilisce le regole per le riaperture dei luoghi della cultura e dello spettacolo. La riapertura dei musei è per il 26 aprile, anche nel fine settimana, su prenotazione.” Questo riportavano le principali testate giornalistiche 3 settimane fa.
Ad oggi purtroppo però, gli ingressi di Palazzo dei Priori, uno dei siti cittadini di maggiore interesse risultano desolatamente chiusi. Da gestore di una struttura ricettiva, incrociando le dita, registro dei segnali di ripresa degli afflussi turistici, che per una “città a vocazione turistica” è come dire che il sangue ricomincia a scorrere nelle vene. Ma di tutto questo sembra che l’amministrazione cittadina non se ne sia accorta. Il problema è tristemente noto, e altrettanto lo sono le presunte motivazioni ( mancanza di personale….), ma da semplice cittadino mi chiedo: visto che proprio in questi giorni assistiamo ad interminabili sedute del consiglio comunale, dove la maggior parte dei protagonisti sono collegati a distanza e la sala d’Ercole a volte è aperta per 2, dicasi 2 consiglieri, non sarebbe più proficuo destinare le risorse, che permettono l’apertura del Palazzo in quelle occasioni, alla fruizione del monumento ai turisti ( sangue nelle vene…) e tenere i consigli comunali a distanza?”.




Concorso per 70 assistenti amministravi cat.C, presso Asl di Latina, Frosinone, Viterbo e Asl Roma 3: alcune testimonianze

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “In queste lettere a cuore aperto, noi, in rappresentanza di tutti coloro che hanno superato il concorso per n. 70 assistenti amministrativi Cat. C, presso la ASL di Latina , Frosinone, Viterbo e alla ASL ROMA 3, vogliamo raccontare la nostra storia, aldilà delle chiacchiere mediatiche che hanno travolto questo concorso, ormai da troppi mesi.

A noi le chiacchiere non interessano, a noi interessa la vita vera, i progetti distrutti, l’impossibilità di prospettare un futuro, a noi interessa la realtà di quello che ci è accaduto. Queste sono le nostre storie, ma potremmo esporne tante, e tutte egualmente reali.

“ Sono Maria, malata oncologica, una persona come tanti che ha superato il concorso. Avverto urgente, la necessità di esporre anche la mia storia, che potrebbe essere la storia di tanti. Ho superato tutte e tre le prove ed ero certa che sarei stata inserita in una graduatoria per un contratto di lavoro a tempo indeterminato dopo anni di precariato. Che gioia e soddisfazione provare a me stessa che ero stata in grado di superare la prova scritta e poi la prova pratica e poi, finalmente, la prova orale, anche con buoni voti. Io sono malata, da tempo ormai, ma mi batto con forza e coraggio ed ho faticato moltissimo per prepararmi a questo concorso. La patologia che mi affligge, mi impedisce di concentrarmi per troppe ore sui libri e lo studio, per me, è stato difficilissimo, ma c’ero riuscita ! Nessuno sa quanto mi sia costato studiare e memorizzare le nozioni delle materie che erano richieste nel bando. Poi l’annullamento e mi è crollato il mondo addosso. In molti hanno esultato come se la vita di quasi 300 persone non fosse importante, anzi qualcuno ha scritto: “Beh, se sono stati bravi una volta, nessuno impedisce loro di vincere un altro concorso”. Io non ho commentato queste parole, come le tante che ho letto. Io ho pianto, di rabbia di amarezza e di frustrazione. La mia malattia non mi consentirebbe di studiare ancora, se non con una grande fatica e con cefalee intollerabili. La prossima volta che qualcuno esulta perché tante persone hanno perso l’opportunità della vita dovrebbe riflettere e pensare alla mia storia, che potrebbe essere la storia di tanti”.

Sono Francesca, una giovane mamma, e ho sostenuto le prove che ci sono state richieste, in avanzato stato di gravidanza. Mi sono recata da Roma a Latina, a dicembre e poi a gennaio e poi a febbraio, con grande fatica, per tutti quei disagi che la gravidanza comporta ormai giunta al sesto mese, anche se compensati sempre dalla futura nascita di una creatura. Combattere le nausee, non avere voglia di mangiare, eppure stare sempre con quei libri davanti agli occhi, perché io a quel concorso ci tenevo tanto. Ho sacrificato mio marito allo studio, ho sacrificato il tempo di godermi la pancia che cresceva. Ho sostenuto la prova orale all’ottavo mese di gravidanza, a febbraio 2021, e che gioia ho provato quando la commissione mi ha dato un bel voto, perché avevo risposto bene alle domande che mi erano state poste. Poi, il 29 aprile 2021, tutto cancellato, tutto da rifare. Vorrei che chi ha esultato per la revoca del concorso comprendesse cosa abbia significato per me, in stato interessante, studiare per questo concorso. Oggi guardando il mio bambino, che aveva studiato insieme a me, che aveva gioito con me, ogni volta che avevo superato una prova, piango disperata, perché quel futuro che gli avevo promesso, quella stabilità che ogni bambino merita, gli è stata strappata da una decisione che ancora non capisco.”

Sono Luigi, uno degli idonei del Concorso per Amministrativi Cat C, alla Asl di Latina. Concorso revocato con una delibera della direzione generale, il 29 aprile 2021. Sono un Tizio qualunque, che ha superato il concorso, studiando, come gli altri. La mia storia potrebbe essere la storia di tanti. Ho perso il lavoro nel 2019.Le chiamano ristrutturazioni, significano tagli del personale. Poi la pandemia, che non mi ha consentito di cercare proficuamente un altro lavoro. E allora a leggere la gazzetta ufficiale e i siti che si occupano di ricerca del lavoro. E allora ecco il concorso per la Asl di Latina. Mi sento qualificato. Avevo un ruolo di rilievo nella mia azienda. Faccio la domanda, aspetto la convocazione e approdo a Latina. Il concorso si è svolto tra dicembre 2020 e febbraio 2021, in piena emergenza pandemica, ma non ho paura, e affronto il rischio anche di contagiarmi. Ho superato tutte le prove e che soddisfazione che ho provato, perché so come ho dovuto prepararmi. Mia madre anziana è malata di Alzheimer e anche mio padre è anziano. I miei genitori avevano bisogno di me, della mia presenza, malgrado i professionisti che si occupano di loro per assisterli, ma un figlio è un figlio, e nessun professionista, per quanto empatico, potrà mai sostituire la carezza o la parola gentile di un figlio. Vorrei che chi ha inneggiato alla revoca del concorso leggesse le mie parole. Io ho studiato di notte, dentro il mio garage, con la luce di una piccola lampadina, senza disturbare nessuno. Ho studiato di notte, e di giorno ho assistito i miei genitori. Studiavo e pensavo che non avrei potuto permettermi di perdere quella occasione. Le variabili di un concorso pubblico sono tante, e, a volte, la sola preparazione non basta. A me è bastata, però. Ho superato tutte le prove e, dopo l’orale, non mi vergogno di scrivere, che mi sono commosso, perché ce l’avevo fatta !!.Ero idoneo, finalmente !! Poi la doccia fredda, il 29 aprile, leggo la delibera. Concorso Revocato !! Sono rimasto davanti al pc, come un pugile suonato, perché non potevo credere che i miei sacrifici, fossero stati cancellati, così, da una decisione piovuta dall’alto. Ci ho messo qualche giorno per capire, ma sicuramente mi opporrò con tutte le mie forze a questa ingiustizia. Io insieme agli altri, a quelli che, come me, hanno dovuto riorganizzarsi la vita, impegnandosi, con il sudore e la fatica, per avere una possibilità. Non ci sto!”.

Ecco, Maria, Francesca e Luigi, hanno spalancato le porte delle loro vite, scrivendo, senza remore, della loro vita.  Tutti noi abbiamo già manifestato le nostre ragioni al Ministro della P.A., al Presidente della Regione Lazio, all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio e alla D.G. della Asl di Latina. Confidiamo nella giustizia. Confidiamo che le Autorità alle quali ci siamo rivolti, possano comprendere le nostre rimostranze e possano ritornare sui loro passi e revocare la delibera del 29 aprile 2021, una delibera ingiusta e iniqua che ha cancellato un concorso che tutti noi abbiamo superato regolarmente, con studio e sacrificio.

Grazie dai 266 IDONEI della ASL Roma 3 ASL di Frosinone, la ASL di Latina, la ASL di Viterbo.

 

 

 




Lunga fila al Mc Donald di via Garbini

di REDAZIONE-

VITERBO- Fila chilometrica per il Mc Donald di via Garbini. Un lettore ci segnala la fila creatasi poco fa lungo la strada con le auto in attesa per accedere al Mc Drive. L’altra struttura del Mc, quella di valle Faul,  è chiusa per lavori di ristrutturazione. La pioggia non ha poi contribuito a migliorare la situazione.




Oncologia senologica, ringraziamenti alla dott.ssa Patrizia Frittelli: “Doti umane legate alla sua professionalità ne qualificano l’eccellenza”

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Sono solita scrivere per raccontare belle esperienze e celebrare, con le parole, i momenti importanti della mia famiglia. I colleghi giornalisti di Viterbo, quelli che mi conoscono bene, sanno che ho fatto della positività e dell’entusiasmo le mie ragioni professionali e di vita. Da sempre.
Oggi non sarà così. Le mie dita sulla tastiera del computer ripercorreranno, nel racconto, 15 giorni di paura e dolore. È però doveroso testimoniare da giornalista, e da cittadina, tutto il supporto, la professionalità e la generosa umanità della dott.ssa Patrizia Frittelli, direttore clinico della Breast Unit del Fatebenefratelli di Roma. Qualche settimana fa ho “subito” la notizia più brutta che potessi aspettami a 250 km di distanza. Un ago ha fatto scoppiare la bolla di perfezione in cui ero comodamente adagiata. Un pugno in faccia che mi ha lasciata stordita per due giorni: la mia mamma non stava bene. Diagnosi: carcinoma al seno. Il mio peggior incubo si era avverato e lo aveva fatto sconvolgendo i ritmi, le abitudini e la consueta serenità della mia famiglia.
Ragiono su come sia pratica la mente umana: incline anche all’adattamento più difficile. Ero fortunata prima e lo sono tuttora: prima, nel sapere che i miei genitori fossero in salute e stessero bene; ora perché la mia mamma si è potuta operare senza perdere tempo e senza subordinarsi ai rallentamenti che l’emergenza Covid sta comportando a livello sanitario nazionale.
Conobbi la dott.ssa Frittelli tanti anni fa, nel corso di una conferenza stampa all’Ospedale Belcolle, in occasione dell’inaugurazione della Breast Unit viterbese. Donna bellissima e di grande carisma. Un sorriso che conquista; talmente dirompente da abbattere qualsiasi distanza. Medico attento, scrupoloso e sempre disponibile.
Come è strana la vita: dopo 10 anni ho ricevuto uno degli abbracci più belli, forti e sentiti della mia vita proprio da lei, nel comunicarmi che l’operazione di mia madre era perfettamente riuscita.
Quanto cuore, quanta generosità, quanta empatia. Sono queste doti umane, legate alla sua grande professionalità come chirurgo, a designarla un’eccellenza nel panorama della chirurgia senologica. Ho parlato e ho visto tante donne in quei giorni. Di tutte le età. Ho ascoltato storie e fatto domande, come al mio solito. L’affermazione comune, che univa donne di età diverse era sempre la stessa: “La dott.ssa Frittelli è instancabile, bravissima, io non so come farei senza di lei”.
E nemmeno noi. Un ringraziamento anche a tutti gli angeli, come li chiamo io, della Breast Unit del Fatebenefratelli che non sono mai aride di sorrisi, estremamente necessari in certi momenti in cui i minuti sembravano ore e, le ore, un’eternità. Grazie di cuore da parte di mia madre e di tutta la famiglia”.
Antonella Oliva




Osservazione di una mamma in tempi di pandemia

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “All’attenzione di tutte le autorità competenti in materia di Sanità Pubblica e atte a fronteggiare l’emergenza Covid-19, al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Presidente della Regione Lazio Zingaretti, al Sindaco di Viterbo Giovanni Arena e all’Att.ne di tutti i Sindaci della Tuscia. Il 15 marzo c.m. a fronte del decreto n. 30 del 13 marzo 2021 nel quale il Lazio veniva inserito tra le Regioni in fascia rossa, i nostri figli sono stati costretti a ricominciare la DAD (Didattica Avanzata a Distanza) anzi DDI (Didattica Digitale Integrata), perchè cambiando la terminologia si pensa vada tutto meglio. Le lezioni sono obbligatorie e vengono svolte la mattina, per chi ha più figli questo ha significato: stop attività lavorativa, prevedere uno o due o tre dispositivi per effettuare le dirette, organizzare gli ambienti domestici affinchè ogni studente piccolo o grande che sia abbia il suo spazio per seguire senza essere disturbato. La vita in una casa viene stravolta: libri, quaderni, astucci, tablet, computer etcc sono parte integrande del mobilio della casa. Accettiamo tutto è per il bene della nostra salute, andiamo avanti con fatica ma procediamo!
A pochissimi giorni dalla nuova organizzazione, tutto viene rimodulato dalle ¨Sante insegnati¨ (di cui parlerò in seguito), per rispondere alle necessità di studenti con bisogni speciali, la didattica deve riprendere in presenza (giustamente!!!), si rimodulano orari, organizzazioni delle maestre, attività la mattina….. Giusto!! Lo facciamo è per il bene della nostra salute!!!!
Arriviamo alle ¨Sante insegnati¨ maestre, assistenti, professori, dirigenti…. Tutti, tutti devono essere menzionati perchè lavorano senza sosta affichè il sistema scuola non si fermi, vada avanti assistendo i propri alunni, non facendogli mancare mai neanche un giorno la continuità didattica (che in DDI è limitata oltre ogni forma di aspettativa).
Tutti noi abbiamo dovuto rinunciare (nuovamente !) ai nostri cari (lasciati di nuovo soli), allo sport, agli amici, alle uscite ,non ho ancora capito se la famosa passeggiata con i bambini è concessa oppure no!
Voglio ricordare anche tutti coloro costretti a chiudere (di nuovo!) la loro attività obbligati dalle nuove misure restrittive….
Oggi accade davvero qualcosa che scuote ognuno di noi dal chiedersi: ¨ma perchè mai? Chi permette una cosa del genere in un momento così delicato…¨
Scelgo di non stare in silenzio! Parlo a nome della mia famiglia costretta ad una vita che non meritiamo, parlo per i miei figli che non hanno ancora una voce così potente da gridare al mondo ¨BASTA NON NE POSSIAMO PIU’!!!¨, i bambini non hanno più il diritto di essere chiusi in casa a guardare le loro insegnati da un computer mentre nel contempo viene inaugurato un Centro Commerciale nel nostro capoluogo, Viterbo. Inaugurazione durante la zona rossa, dove non dovevano esserci assembramenti, dove la gente doveva rimanere a casa, capoluogo di Provincia dove non è possibile andare se non per lavoro o giustificato motivo. Assistiamo alle foto evento su tutti i quotidiani, in cui le principali autorità tagliano il nastro senza neanche mantenere la distanza di sicurezza imposta per la salvaguardia della salute.
Probabilmente il mio grido rimarrà tra le tante righe di mail buttate la e qua, ma io dico BASTA!!! FATE TORNARE I BAMBINI A VIVERE LA LORO VITA!!!
Sono una mamma che dedica ai propri figli ogni attimo della mia vita ed ora, dopo un anno li avete traditi ancora con le vostre promesse di ¨andrà tutto bene¨.
Oggi ricorreva la giornata per ricordare le vittime di questa maledetta pandemia Covid, mentre si abbassavano le bandiere in segno di rispetto ai tanti morti, qualcuno felice inaugurava un Centro Commerciale alla faccia di chi ha sofferto, soffre, fatica, piange, stringe i denti per continuare ad andare avanti…”.
Firmato: una mamma, una moglie, una donna che non sa più che inventarsi per portare il sorriso sempre e comunque….”.

Dott.ssa Tiziana Bernardini




Strada piena di buche in via Fortunato del Tavano, i residenti protestano

di Redazione –

VITERBO – Non siamo sul suolo lunare, ma in via Fortunato del Tavano a Bagnaia e le foto pubblicate sono quelle che alcuni residenti hanno inviato alla nostra redazione per denunciare lo stato in cui versa la strada, piena di buche, alcuni dei veri crateri. I residenti chiedono al sindaco di Viterbo, Giovanni Maria Arena di intervenire. “E’ stato sistemato viale Fiume, sarebbe però il caso che si intervenisse anche su alcune strade, ridotte come le nostre un colabrodo”.




Al parco di Santa Lucia vetro e mascherine usate tra i giochi dei bambini

di REDAZIONE-

VITERBO-Vetro e mascherine rotte gettate nel parco pubblico di Santa Lucia a Viterbo. Una signora ci segnala come questo pomeriggio il figlio, giocando con un amichetto, a fianco dello scivolo,  ha trovato un vetro rotto e una mascherina gettata tra le erbacce. Le mamme chiedono, quindi, di intervenire visto che si tratta di un parco dove ci giocano i bambini. Gli adulti la sera, a quanto pare, lo usano per gettarci bottiglie e mascherine usate. “Bisogna che questi parchi vengano tenuti bene, è un dovere del sindaco”- ci scrive la lettrice. Rigiriamo al primo cittadino la segnalazione.




Cartellone pubblicitario appoggiato sul marciapiedi di via Volta: rimosso

di REDAZIONE-

VITERBO- Dopo la nostra segnalazione di un cartellone pubblicitario pericolante, appoggiato sull’inferiata che costeggia l’istituto scolastcio ITT Da Vinci di Viterbo, in via Alessandro Volta, i lettori ci segnalano con tanto di foto che oggi è stato finalmente rimosso.




La Donna e L’Umanità

VITERBO- Riceviamo da Claudio Cianchella e pubblichiamo: “Gent.ma D.ssa Wanda …Le odi dei vocaboli echeggiano nel bioma della Tuscia ove vidi ancor levarsi i lemmi iscritti da mani e mente quale “Dio ai Primordi” … Si alle origini lontane oltre 30mila anni or sono una prima forma di “Dio” era Donna … alcuno lo concepiva uomo …

È indubbio che laudata Donna dirige abilmente la Redazione del quotidiano Web “Tuscia Times” è quello che emerge sfogliando le pagine del giornale … ed è al Direttore Donna che desidero rivolgere le mie inquiete riflessioni quale effetto nel “vivere” in contesto cosiddetto “civile” ove i riverberi del crepuscolo annunciano la decadenza culturale e sociale già evidente nell’instabile tremolio dell’orizzonte!

Le informazioni diffuse fra la gente narrano sofferenze ed imperfezioni umane che Lei espone la Sua sovrana serenità generosamente ed anche inconsciamente, al patibolo della tristezza, sacrificata in nome della deontologia professionale che implica annunciare alle genti e nel contempo soddisfare le regole fondanti della Democrazia!

Chissà quante volte la mente e le mani sulla tastiera hanno rifiutato di ubbidire all’impulso etico … chi saprà mai quante volte non avrebbe ascoltato quell’evento, perché il tutto è finalizzato o dovrebbe volgere all’arduo dovere di evolvere una comunità, una società… quella di cui facciamo parte …

Ma questa società con le metodologie culturali e letterarie poste in essere si evolve o s’avvia inesorabilmente ad un incontenibile declino … Decine, centinaia, migliaia ed ancor episodi che “sfilano per le Sue mani” cosa fanno presagire, come vive questa società … quali sono gli usi e costumi di questo popolo … Certamente Lei ha coscienza e conoscenza che la stragrande maggioranza di queste deviazioni sociali rimangono impunite o non sono accolte nel contesto Istituzionale, ovvero chi dovrebbe risolverle non raramente adempie alle sue mansioni “si gira dalla parte opposta” …
Chi iscrive per risolvere una banale situazione di pochi istanti è dovuto ricorrere al Presidente della Repubblica dopo aver invano inoltrato 15 (quindici) istanze iscritte alle Istituzioni per un periodo incredibile di oltre DUE ANNI.
Ma le Istituzioni sono nient’altro che la espressione della società… di questa società … un corpo malato dalla erronea consapevolezza evolutiva. La cultura di un popolo è l’antesi del grado di istruzione e degli usi e costumi di questa o quella comunità. D’altronde … il Covid-19 ha emerso non poche imperfezioni esistenti in qualsiasi strato e livello sociale … ha messo a nudo sotto tutti gli aspetti la fallace spavalderia dell’uomo coevo, intento ad esorcizzare un momento storico ed espandere il suo autocompiacimento evolutivo.

L’uomo coevo non ha coscienza e conoscenza che il “suo intelletto è ancora primitivo”:-

Il 95% dell’Universo (macro cosmo) egli stesso lo ha definito energia e materia oscura, dal momento che non sappiamo di quale o quanti elementi sia composto, il rimanente 5% cosiddetto Universo Visibile è quasi sconosciuto … abbiamo forti dubbi se ai confini del nostro Sistema Solare vi sia un pianeta roccioso o un buco nero… ricordiamoci che la luce per attraversare la nostra Galassia impiega circa 340mila anni;

vediamo il (micro cosmo) il “corpo umano” un ammasso di oltre 30mila miliardi di cellule che interagiscono fra loro … un micro universo complesso ed allo stesso tempo affascinante e meraviglioso, ma di queste dinamiche l’uomo del sapere è pressoché impotente scientificamente e socialmente poiché ne misconosce gli elementi nella quasi totalità di quello realmente esistente!

La sars-Cov-2 ha messo a nudo la superbia insostenibile dell’uomo, una minuscola “entità biologica” 100 volte più piccola di un batterio ha impressionato e creato panico fra miliardi di esseri che si definiscono umani “evoluti” … senza peraltro domandare perché questa “entità biologica” di cui non sappiamo quasi nulla … è vissuta sulla Terra da oltre 3miliardi di anni … ovvero come ha potuto sopravvivere miliardi di anni quando noi purtroppo ed ahimè abbiamo imboccato già la via della estinzione dopo “solamente” tre milioni di anni?

Sono cosciente di aver iscritto una premessa corposa per dire:

-informiamo la gente i cittadini sicuramente e doverosamente, ma credo che questa “civiltà” debba prendere coscienza che una riflessione debba essere imposta socialmente ed istituzionalmente, sin dalla scuola cosiddetta primaria il bambino deve prendere coscienza delle reali potenzialità dell’uomo … la cosiddetta “intelligenza artificiale” IA, è un grande bluff che perdura da oltre “mezzo secolo” semplicemente perché l’uomo non ha coscienza e conoscenza dell’intelligenza; finanche dell’amore ne conosce solo gli effetti ma è ignaro da ove esso provenga e cosa lo scaturisce …

È un processo immane sottoposto a vari decenni di studi e ricerche che hanno evidenziato nuove e molteplici complessità conoscitive, dobbiamo prendere coscienza (sapere di non sapere) che di quello esistente non conosciamo nulla o quasi e che il nostro intelletto è purtroppo ancora “primitivo” e necessita di complessi processi di sviluppo.

L’uomo in quanto tale non deve mai … neppure per un attimo … dimenticare o distrarsi che è stato partorito da una Donna, con grande amore e non raramente Ella ha rischiato la Sua preziosa vita per creare quell’uomo che nei millenni ha tentato prima e realizzato poi di opprimerla e soffocarla, perché l’uomo ha intuito che nella creazione e “duplicazione” biologica ha un ruolo marginale quasi insignificante dal punto di vista naturale biologico, fornisce solamente la “cellula gametica” il cosiddetto spermatozoo alla “gamete femminile” quindi quasi nulla di rilevante ed importante eticamente dal momento che appena si forma lo “zigote” la prima cellula diploide che produrrà numerose mitosi per svilupparsi poi in embrione, da quel momento ed anche ancorprima, la presenza maschile è insignificante, dal momento che è la Donna che modella e genera la specie … è colei che darà la vita e continuità all’umanità ed alla ingratitudine dell’uomo da Lei generosamente partorito!

Lei avrà sicuramente notato che la mia modesta persona studia i comportamenti umani e non solo e da queste osservazioni ha maturato la convinzione che indubbiamente è nella riflessione la terapia appropriata finalizzata ad evitare che tali e tante “imperfezioni umane” possono essere migliorate ed evolute propositivamente.

Affinché questo avvenga è richiesto il massimo impegno di tutti in particolare gli Organi di Informazione giacché possiedono adeguati “megafoni” che possono raggiungere qualsiasi spazio ed entità della collettività e non a caso mi sono rivolto alla Sua Persona quale Donna affinché questo flebile lume diventi un faro che possa illuminare le coscienze ad intraprendere una umile ed appropriata riflessione finalizzata a far crescere ed evolvere l’umanità e non a compiacersi delle sue stupide ed irreali sentimenti di compiacimento …

Su questi ed altri argomenti che ovviamente non è possibile esprimere ed approfondire con una semplice lettera, ove lo ritenesse opportuno, sono disponibile ad un incontro.

L’uomo saggio è modesto ma non sono modesti i suoi pensieri … A memoria del giorno 3 marzo 2021″.

 




In via Alessandro Volta marciapiedi occupato da un cartellone pubblicitario divelto

di REDAZIONE-

VITERBO- Alcuni lettori ci segnalano che è da una decina di giorni che un cartellone pubblicitario occupa parte del marciapiedi di via Alessandro Volta, proprio all’altezza della scuola superiore ITT Da Vinci. Il cartellone è piegato, ma non è stato rimosso.In compenso è stato lasciato appoggiato sulla inferiata che costeggia l’istituto tecnico ed è stato circoscritto con del nastro per evitare che la gente ci possa passare sotto.  Al di là di questo nulla è stato fatto: nessuno lo ha rimosso,  né rimesso in piedi.