Pillole di scacchi

di FRANCESCO CIUCHI-

Torniamo in Germania per fare la conoscenza di uno dei protagonisti dei primi del ‘900, un secolo bollente per il nostro gioco.
Qui il 24 dicembre 1868, esattamente lo stesso giorno di Emanuel Lasker, nacque Richard Teichmann, noto per le foto che lo ritraggono con una vistosa benda sull’occhio destro.
Giovanissimo già si trovò sul gradino più alto del podio al torneo di Berlino del 1891, mentre nel torneo di Lipsia due anni più tardi ottenne la medaglia di bronzo. Nel famoso torneo di Hastings del 1895 si piazzò settimo, ma un nuovo oro non tardò troppo e nel 1900 vinse il torneo di Londra e sempre qui due anni dopo ottenne l’argento. Vinse ancora il torneo di Berlino nel 1907, Monaco 1909 e ancora Berlino 1910. L’apogeo della sua carriera fu la vittoria al torneo di Carlsbad nel 1911 davanti a mostri sacri quali Alechine, Rubinstein e Ninzowitsch, ma non è finita qui; ottenne ancora buoni piazzamenti come a Ostenda nel 1906 (4 posto), di nuovo a Ostenda nel 1907 (6 posto) e Montecarlo 1902 (4 posto).
Disputó alcuni match vincendo contro Jacques Mieses, Con Bardeleben e Samisch, pareggió con sua maestà Alechine, perse un mini-match con Capablanca e Rubinstein.
Scrisse un libro sul torneo di Ostenda del 1907.
Morì nel 1925.

Oldrich Duras- Richard Teichmann ( San Sebastian 1911)

1.e4-e5; 2. Cf3-Cc6; 3. Ab5- a6; 4.Aa4,Cf6; 5.d3-d6; 6. c3-g6; 7.d4- Ad7; 8.dxe5-dxe5; 9.De2-Ag7; 10.Ag5-h6; 11.Ah4-00; 12.Cbd2- De8; 13.h3-Ch5; 14. Ac2- Cf4; 15.Df1-Ca5; 16.g3-Ce6; 17.g4-Ab5; 18.Ad3-Cf4; 19.Axb5-axb5; 20. 000-Dc6; 21.a3-Cc4; 22.Ae7-Tfe8; 23. Ab4- Ted8; 24.Cxc4-bxc4; 25.Txd8+ -Txd8; 26.Cd2-Cd3+; 27.Rd1-Da4+; 28.b3-cxb3; 29.c4-b2+; 30.Re2- Cf4+; 31.Re3-Dc2… il bianco abbandona




Pillole di scacchi

di FRANCESCO CIUCHI-

Siamo finalmente giunti al primo campione del mondo ufficialmente riconosciuto: Whilelm Steinitz.
Nacque a Praga nel 1836 ed è considerato il padre degli scacchi moderni per aver introdotto le basi del gioco posizionale, che a poco poco sostituì i brutali sacrifici che caratterizzarono tutto l’800. Steinitz approcció al gioco quando frequentava il politecnico di Vienna in conseguenza anche del tour europeo di Paul Morphy che insieme ai numerosi tornei organizzati contribuirono alla popolarità del gioco. Come molti giocatori della sua epoca anch’egli iniziò a duellare nei caffè, giocando anche per denaro con cui poteva pagarsi gli studi.
A 26 anni divenne campione di Vienna e al torneo del 1862 ,disputato a Londra e vinto da Anderssen, si piazzò sesto vincendo però il premio di bellezza per la sua partita contro Mongredien. In seguito sconfisse in un mini match il nostro connazionale Serafino Dubois, dando così ufficialmente inizio alla sua carriera; per questo motivo si stabilì a Londra che era il centro scacchistico più fervente dell’epoca. Nel 1866 sconfisse in un match Adolf Anderssen, vincitore del famigerato torneo di Londra del 1851 e da molti considerato il campione del mondo non ufficiale, e questa vittoria segnò a detta di Steinitz l’inizio del suo regno. Nel 1870 fu secondo a Baden Baden, nel 1873 vinse il torneo di Vienna e nel 1876 diede un sonoro 7-0 a Blackburne. Nel 1882 vinse a pari merito con Simon Winawer il forte torneo di Vienna piazzandosi davanti a nomi illustri come Zukertort con il quale non correva buon sangue.
Fu anche un abile giocatore alla cieca, giungendo a disputare fino a sei partite contemporaneamente senza vedere.
Nel 1883 ,anno in cui si tenne il torneo di Londra in cui per la prima volta vennero usati gli orologi meccanici, si trasferì negli Usa e iniziò la preparazione per il primo campionato del mondo ufficiale.
L’11 gennaio 1886 ebbe finalmente inizio il campionato del mondo tra Whilelm Steinitz e Johannes Zukertort; il regolamento prevedeva che la vittoria sarebbe andata al primo giocatore che avesse raggiunto 10 vittorie. Dopo un inizio scoppiettante di Zukertort in comando per 4-1, ci fu una rimonta accanita di Steinitz che alla fine si aggiudicò la decima vittoria e con essa il titolo. Il match terminò 10-5 in favore di Steinitz.
Il suo regno resistette a ben tre assalti, tra cui quello di nomi altisonanti come Chigorin, ma nel 1894 dovette piegarsi davanti alla ferrea logica di Emanuel Lasker che terrà il titolo per 27 anni…..ma questa è un’altra storia.
Morì a New York nel 1900.
Di seguito una partita di Steinitz in cui per chi scrive si materializzó una delle più belle combinazioni della storia del gioco….

Steinitz-Curt von Bardeleben (Hastings 1895)

1.e4-e5; 2. Cf3-Cc6; 3.Ac4-Ac5; 4.c3-Cf6; 5.d4-exd4; 6.cxd4- Ab4+; 7.Cc3-d5; 8.exd5- Cxd5; 9.0-0- Ae6; 10.Ag5-Ae7; 11.Axd5;Axd5; 12.Cxd5- Dxd5; 13. Axe7- Cxe7; 14.Te1-f6; 15.De2-Dd7; 16.Tac1-c6; 17.d5-cxd5; 18. Cd4-Rf7; 19.Ce6- Thc8; 20.Dg4-g6; 21. Cg5+ -Re8; 22.Txe7+ -Rf8; 23.Tf7+ – Rg8; 24.Tg7+ -Rh8; 25. Txh7+ il nero abbandona




Pillole di scacchi

di FRANCESCO CIUCHI-

Torniamo in Inghilterra di nuovo per fare la conoscenza con un giocatore anch’egli ideatore di una apertura che ancora porta il suo nome: Henry Bird.
Nacque a Portsea nel 1830 e fu completamente dedito agli scacchi. Scrisse moltissimo e tra le sue opere, non sempre a tema scacchistico, ricordiamo “Chess history and reminiscences” e “An analysis of railways in United Kingdom”. Suo fu il primo premio di bellezza per la partita contro Mason nel torneo di New York del 1876.
Quello che però lo rende degno di menzione, seppur breve, nella nostra rassegna è il fatto di aver dato il nome, come accennato più sopra, a una apertura, cioè 1. f4 e a una difesa nella partita spagnola …3. Cd4. Anche se raramente usate, al sottoscritto in qualche occasione di torneo è capitato qualche avversario avventuroso che sperimentó l’apertura Bird.
Morì nel 1908.
Di seguito una piccola miniatura di Bird ai danni niente di meno che di Emanuel Lasker.

Bird-Lasker (1892)

1. e4-e5; 2.d4-exd4; 3.c3;dxc3; 4.Ac4; cxb2; 5. Axb2-Dg5; 6.Cf3-Dxg2; 7.Tg1-Ab4+; 8.Re2-Dh3; 9.Axf7+ -Rd8; 10.Axg7- Ce7; 11.Cg5-Dh4; 12.Ce6, matto 1-0

 




Pillole di scacchi

Simon Winawer nacque a Varsavia nel 1838 e fece breccia nel mondo scacchistico al torneo di Parigi del 1867 dove da sconosciuto si piazzò ex aequo al secondo posto niente di meno che con Whilelm Steinitz. Negli anni a venire confermò che questo secondo posto non fu un caso, infatti si dimostrò uno dei migliori giocatori al mondo. Nel 1868 vinse il torneo di Varsavia, nel 1875 vinse per 5 a 2 un match con Shumov, secondo posto ex aequo con Johannes Zukertort al torneo di Parigi del 1878, terzo posto a Berlino nel 1881 insieme a Chigorin, primo posto con Steinitz al torneo di Vienne nel 1882, primo posto a Norimberga e figuró terzo a Dresda nel 1892 e Budapest nel 1896.
Ciò per cui viene maggiormente ricordato, nonostante l’invidiabile palmarès, è il suo notevole contributo alla teoria delle aperture; ancora oggi una variante della difesa francese che porta il suo nome viene giocata, variante Winawer appunto, e il gambetto ( per chi non sapesse cosa sia, il gambetto è il sacrificio di uno o più pedoni per riceverne in cambio un vantaggio dinamico) Winawer nella difesa Slava introdotto nel 1901 contro Marshall.
Morì nel 1920.

Winawer-Berger (1881)

1. e4-e6; 2.Cc3-d5; 3.d4-Cf6; 4.Ab5+ -c6; 5.Ad3-c5; 6.Ab5+ -Cc6; 7. Ag5-cxd4; 8.Dxd4-Ae7; 9.Da4-Ad7; 10.exd5- Cxd5; 11.Ad2-a6; 12.Axc6; Axc6; 13.Dg4- 00; 14.000-Db6; 15. Cxd5- Axd5; 16. Ac3-f6; 17.Cf3- Tac8; 18.The1-Tfd8; 19.Txd5-Txd5; 20.Txe6-Dd8; 21.Cd4- Tc4; 22.De2-Dc7; 23.Te3-Tcd7; 24.b4-Dc7; 25.Ce6-Db6; 26.Cf4-Td1+; 27.Rb2- Dd8; 28.Dc4+ – T1d5; 29.Cxd5-Txd5; 30. Td3, il nero abbandona




Pillole di scacchi

di FRANCESCO CIUCHI-

Questa settimana siamo a Berlino per incontrare un giocatore noto non tanto per i suoi risultati quanto per la sua attività di teorico e autore di libri scacchistici: Tassilo Von der Lasa.
Nacque a Berlino nel 1818 e dopo aver studiato giurisprudenza, entró nel servizio diplomatico della Prussia. Nel 1858 venne inviato a Buenos Aires col titolo di Ministro e il seguito nominato ambasciatore a Weimar e Copenaghen; nel 1880 venne pensionato col titolo di barone e iniziò a dedicarsi agli scacchi.
Fu uno dei fondatori del gruppo di analisti di scacchi noto come “Pleiadi di Berlino” e nel 1843 pubblicó il famoso manuale ” Handbuch des Schachspiels”. Ancora nel 1848 pubblicó a Berlino il trattato teorico “Leitfaden für Schachspieler” che vide cinque edizioni. La sua opera più significativa fu ” Zur Geschichte und Literatur des Schachspiels” ( Storia e letteratura degli scacchi) del 1897. Raccolse una biblioteca scacchistica di oltre 2250 volumi ancora oggi conservati a Poznán in Polonia.
Morì nel 1899.

Von der Lasa – Josef Szèn (1839)




Pillole di scacchi

Bernard Horwitz nacque a Neusterlitz, in Germania, nel 1807. Dopo una breve carriera da miniaturista, decise di trasferirsi a Londra dove iniziò la sua carriera scacchistica. Non fu certamente un personaggio di spicco del panorama scacchistico del XIX secolo come alcuni suoi colleghi, ma merita certamente menzione da parte nostra.
Nel 1846 perse un match col nostro burbanzoso amico Howard Staunton, con Lionel Kieseritzky e col suo quasi omonimo Daniel Harrwitz, in compenso, però, riuscì a sconfiggere Henry Nord da cui una famosa apertura prende nome: 1.f4.Nell’ormai arcinoto torneo di Londra del 1851 superò di nuovo il povero Bird, ma dovette fermarsi di nuovo davanti al coriaceo Howard Staunton e a Szèn, finendo il torneo al settimo posto; tutto sommato visto il livello dei partecipanti sarebbe potuta andargli peggio!
Dal 1851 iniziò a dedicarsi agli studi scacchistici, che, per chi non conoscesse cosa siano, consistono in delle posizioni di cui viene enunciato solitamente che il bianco muove e vince, lasciando al risolutore l’onere di capire come. Nello stesso anno pubblicó il libro Chess Studies con Josef Kling. Nel 1862 vinse il primo torneo di composizione di studi e dopo la morte di Kling pubblicó un altro libro di studi da lui ideati.
È soprattutto ricordato per “gli alfieri di Horwitz”, cioè una situazione in cui i due alfieri di un colore posti su caselle adiacenti puntano il re avversario.
Morì a Londra nel 1885.

Horwitz-Staunton ( Londra 1851)

1.e4;e5- 2. Cf3;Cc6- 3.d4; exd4- 4.Ac4;Ac5- 5. c3;Cf6- 6.e5-d5- 7.Ab5;Ce4- 8. cxd4; Ab6- 9.0-0;0-0- 10. Cc3; Ag4- 11.Axc6; bxc6- 12.Ae3; f6- 13.Cxe4; dxe4- 14.Db3+; Dd5- 15. Cd2; Rh8- 16.exf6; Txf6- 17. Tfe1; Tg6- 18. Dxd5; cxd5- 19. Rh1; Tf8- 20.h3; Ac8- 21.Tec1; Tf5- 22.a4; c6- 23.g4; Tf8- 24.a5; Ac7- 25.b4; Aa6- 26.Ta3; Ae2- 27.Tac3; Ab5- 28.Cb3; Tf3- 29.Rg2; h5- 30.g5; h4 il nero abbandona




Pillole di scacchi

di FRANCESCO CIUCHI-

Il giocatore di questa settimana è forse il più rappresentativo e iconico di tutto il XIX secolo: il “Praeceptor Germaniae”, il dottor Siegbert Tarrasch. Cittadino tedesco,nacque a Breslavia, oggi in Polonia, nel 1862. Fu uno dei primi cinque giocatori finalisti del torneo di San Pietroburgo del 1914 a potersi fregiare del titolo di Grande Maestro Internazionale, che lo Zar Nicola II Romanov istituì. Già nel 1883 Tarrasch vinse il suo primo torneo ottenendo fama e considerazione al punto che in patria veniva chiamato il “Praeceptor Germaniae”; famoso per il suo rigore teorico ( sviluppa prima i cavalli e poi gli alfieri….) e la sua metodicità, che in futuro però gli costeranno il match con Emanuel Lasker.
Non riuscì a battersi per il titolo contro il detentore Whilelm Steinitz a causa della sua professione di medico che non gli permetteva una preparazione adeguata sull’importanza della sfida, ma nei suoi scontri non ufficiali ebbe un punteggio favorevole sul boemo.
Nel 1908 disputó il match mondiale contro il campione in carica Emanuel Lasker ,con il quale non correva affatto buon sangue (un aneddoto che spesso si racconta vuole che prima dell’inizio del prima partita del match, Tarrasch sia entrato nella sala e abbia esclamato: ” Dottor Lasker per voi ho solo due parole: scacco e matto!” oppure c’è chi riporta: ” Dottor Lasker per voi ho solo tre parole: matto, matto e matto!”)che lo sconfisse per 8 a 3 ponendo fine ai suoi sogni di Gloria.
A lui si deve una linea nella partita di donna ( difesa Tarrasch) e nella difesa francese( variante Tarrasch). Morì nel 1934.

Tarrasch-Mieses (1916)

1.d4-e6; 2. e4-d5; 3.Cc3-dxe4; 4.Cxe4-Cd7; 5.Cf3-Cgf6; 6.Ad3-Ae7; 7.0-0 – Cxe4; 8. Axe4-Cf6; 9.Ad3-b6; 10. Ce5- 0-0; 11.Cc6- Dd6; 12.Df3-Ad7; 13.Cxe7+ – Dxe7; 14. Ag5- Tac8; 15.Tfe1-Tfe8; 16. Dh3-Dd6; 17. Axf6- gxf6; 18.Dh6-f5; 19.Te3-Dxd4; 20.c3- il nero abbandona




Pillole di scacchi

Questa volta è la Russia ad ospitarci che tanta parte avrà per il nostro gioco nel corso del XX secolo. A Gatcina nacque nel 1850 Michail Ivanovic Chigorin, giocatore di fama mondiale e figura di spicco dello scacchismo russo e dello scacchismo in generale.
Si accostó agli scacchi abbastanza tardi, ma questo non gli impedì di diventare un fortissimo giocatore professionista. Infatti nel 1881 al torneo di Berlino fu terzo alle spalle di Zukertort e Blackburne, non proprio gli ultimi arrivati. Nel 1883 fu quarto al torneo di Londra, dietro, tra gli altri, a Whilelm Steinitz, futuro campione del mondo. Perse con breve scarto nel 1889 due match per il titolo di campione del mondo proprio contro Steinitz, ma fece capire al mondo di che pasta fosse fatto; nel 1893 pareggió contro il Praeceptor Germaniae, il dottor Siegbert Tarrasch e sconfisse il forte Richard Teichmann. L’acmè della sua carriera venne raggiunta al torneo di Hastings del 1895 dove figuró secondo davanti ad Emanuel Lasker, campione del mondo in carica, e Whilelm Steinitz ex campione del mondo; nel 1896 vinse il torneo di Budapest. Sperimentó alcune varianti della difesa spagnola, che si gioca ancora oggi, e della difesa slava. Fu un giocatore molto fantasioso in apertura rifiutando i dogmi di Tarrasch e facendo suoi gli insegnamenti di Steinitz, fondò un circolo di scacchi a San Pietroburgo e fu un ottimo esempio di ambasciatore scacchistico. Morì nel 1908 di diabete. Fu indiscutibilmente il fondatore della scuola russa.

Michail Chigorin – Whilelm Steinitz (1892)

1.e4-e5; 2. Cf3-Cc6; 3. Ac4-Ac5; 4.b4- Axb4; 5. c3-Aa5; 6. 0-0- d6; 7. d4-Ag4; 8. Ab5- exd4; 9.cxd4- Ad7; 10.Ab2- Cce7; 11.Axd7+ – Dxd7; 12.Ca3- Ch6; 13.Cc4- Ab6; 14.a4-c6; 15.e5-d5; 16.Cd6+ – Rf8; 17.Aa3-Rg8; 18.Tb1; Chf5; 19. Cxf7- Rxf7; 20.e6+ – Rxe6; 21.Ce5- Dc8; 22.Te1-Rf6; 23.Dh5- g6; 24.Axe7+ -Rxe7; 25.Cxg6+ – Rf6; 26. Cxh8- Axd4; 27.Tb3-Dd7; 28.Tf3- Txh8; 29. g4- Tg8; 30. Dh6+ – Tg6; 31. Txf5+ il nero abbandona

Francesco Ciuchi

 




Pillole di scacchi

di FRANCESCO CIUCHI-

Finalmente infiliamo anche un pezzetto di Italia in questo nostro lungo viaggio attraverso le personalità più significative che hanno segnato il nostro gioco.
Serafino Dubois nacque a Roma nel 1817. Fu senza dubbio il giocatore italiano più forte dell’800, ebbe occasione di scontrarsi con i migliori giocatori d’Europa, compreso il primo campione del mondo Whilelm Steinitz, con le regole internazionali, che differivano da quelle vigenti in Italia allora. Nel 1846 la sua prima vittima fu Marmaduke Wyvill, uno dei più abili giocatori britannici; nel 1855 si recò al Cafè del la Régence a Parigi, probabilmente il principale punto d’incontro degli scacchisti francesi, ma azzerderei a dire anche europei, dove sconfisse Jules Arnous de Rivière; fu quinto al torneo di Londra del 1862 davanti addirittura a Whilelm Steinitz. A lui sono attribuite una linea della partita Viennese e una della partita scozzese, oltre all’ideazione teorica del controgambetto Albin sulla partita di donna. Morì nel 1899.
Per chi fosse interessato a saperne di più sulle sue peripezie scacchistiche, consiglio vivamente il libro” Quarant’anni di vita scacchistica”, che contiene le sue memorie.

Dubois- Baruch ( Firenze, 1866)

1. e4-e5; 2. Cc3-Cf6; 3.f4-exf4; 4. e5-De7; 5.Cf3-Cg4; 6.d4-c6; 7.Ce4-d5; 8. Cd6+, Rd8; 9.Axf4-f6; 10. Ad3-Dc7; 11. De2- Axd6; 12.exd6- Df7; 13. 0-0 – Te8; 14. Dd2- Dh5; 15. Tae1-Ae6; 16. Db4- b6; 17.d7-Cxd7; 18. Dd6- Ce5; 19.dxe5- g5; 20. Cd4- Tc8; 21.exf6- gxf4; 22. Txe6- Df7; 23. Tfe1, il nero abbandona




Pillole di scacchi

Ci trasferiamo sul Baltico, in Estonia. Nel 1806 nacque a Tartu Lionel Kieseritsky. Fu di famiglia tedesca e anch’egli come Adolf Anderssen fu professore di matematica, ma all’università. Si trasferì ben presto a Parigi per intraprendere gli scacchi professionistici e qui ebbe occasione di dimostrare il suo valore; vinse contro Bernard Horwitz, vinse un match alla cieca contro Daniel Harrwitz e giocó ben 151 partite contro John Williams Schulten vincendone 107!! Figuró tra i partecipanti dell’ormai noto ai lettori torneo di Londra del 1851, purtroppo non con un buon esito poiché venne eliminato dal vincitore Adolf Anderssen che, durante una pausa del torneo, non pago della sua eliminazione, lo “miniaturizzó” ( se mi passate il termine) nella famosa partita immortale. Ancora oggi una variante del gambetto di re porta il suo nome. Morì nel 1853.

J. Williams Schulten- Lionel Kieseritsky 1850

1.e4-e5; 2.f4-exf4; 3. Ac4-Dh4+; 4. Rf1-b5; 5. Axb5-Cf6; 6. Cc3-Cg4; 7. Ch3-Cc6; 8. Cd5-Cd4; 9. Cxc7+ – Rd8; 10. Cxa8-f3; 11. d3-f6; 12. Ac4-d5; 13. Axd5-Ad6; 14.De1-fxg2+; 15.Rxg2- Dxh3+!!!!; 16.Rxh3- Ce3+; 17. Rh4-Cf3+; 18. Rh5-Ag4, matto 0-1

Francesco Ciuchi




Pillole di scacchi

Dopo la breve parentesi statunitense siamo pronti a tornare in Europa, a Breslavia, oggi in Polonia ma all’epoca sotto la Prussia.Qui nacque nel 1818 l’esponente più importante e più rappresentativo della scuola romantica: Adolf Anderssen, il professore. Si laureò in matematica e divenne professore di liceo, imparó gli scacchi all’età di nove anni e vi si appassionò leggendo un libro sulla sfida tra Labourdannais e McDonnell, che abbiamo già conosciuto. Dal 1842 inizió a rendersi noto nel mondo delle sessantaquattro caselle pubblicando problemi e sei anni dopo arrivarono i primi risultati importanti; pareggiò infatti contro il forte giocatore professionista Daniel Harwitz e grazie a questo ottenne di rappresentare la Germania nell’ormai famigerato torneo di Londra del 1851. La sua presenza al torneo fu messa in dubbio tuttavia per gli alti costi che implicava, ma il burbanzoso Howard Staunton ( che ci aveva visto lungo) si offrì di pagargli ( e menomale diciamo noi) le spese e poté infine partecipare. Nemmeno a dirlo vinse il torneo finendo davanti, dopo averlo sconfitto, addirittura a Lionel Kieseritsky e allo stesso Staunton ( sarebbe stato bello avere avuto la possibilità di chiedere a Staunton: hai voluto la bicicletta?….). Durante la pausa del torneo vennero giocate le sue due partite più famose: l’immortale e la sempreverde, capolavori estetici, anche se oggi i mostri di silicio avrebbero qualcosa da ridire. Nel 1858 però dovette inchinarsi a sua maestà Paul Morphy, perdendo il match con sette sconfitte. Al torneo di Londra del 1862 vinse con soltanto 12 vittorie su 13 partite e nel 1866 perse per 6:8 un match con Whilelm Steinitz ( vabbè ma quello sarà campione del mondo, io sono un professore al liceo!), mente nel 1870 vinse il torneo di Baden Baden giungendo davanti alla “morte nera” Joseph Blackburne. Nel 1877 fu secondo a Lipsia all’età di 59 anni!! Morì nel 1879.
Se siete amanti dell’avventura e cultori dell’estetica non potrete non rimanere affascinati dalle sue partite!!

 

Anderssen- Kieseritsky, partita immortale, Londra 1851

1.e4-e5; 2.f4-exf4; 3. Ac4-Dh4+; 4. Rf1-b5; 5.Axb5-Cf6; 6. Cf3-Dh6; 7.d3-Ch5; 8.Ch4-Dg5; 9.Cf5-c6; 10.g4-Cf6; 11. Tg1-cxb5; 12.h4-Dg6; 13.h5-Dg5; 14. Df3-Cg8; 15. Axf4-Df6; 16.Cc3-Ac5; 17. Cd5-Dxb2; 18. Ad6-Axg1; 19.e5- Dxa1+; 20. Re2-Ca6; 21.Cxg7+ – Rd8; 22. Df6+ – Cxf6; 23. Ae7, matto. 1-0

Francesco Ciuchi




Pillole di scacchi

Lasciamo le bianche scogliere di Dover per imbarcarci verso il nuovo mondo, verso New Orleans. Qui nacque il 10 giugno 1837 Paul Morphy, “il ragazzino”. Come Klaus Junge negli anni quaranta del novecento, anche lui fu una meteora nel mondo degli scacchi ed entrambi vennero strappati alla vita molto presto. Paul Morphy è universalmente riconosciuto come il primo campione del mondo non ufficiale grazie ai suoi brillanti risultati in match e partite. Già a soli venti anni nel 1857 ottenne il suo primo successo nel torneo del primo congresso americano degli scacchi tenutosi a New York, superando giocatori del calibro di Louis Paulsen, sì quel Paulsen, quello da cui una variante della difesa Siciliana trae nome. Fra i suoi scalpi più celebri figurano nomi altisonanti come Daniel Harrwitz, Johann Jacob Löwenthal e Samuel Boden. I riflettori però erano puntati sul suo match contro il tedesco Adolf Anderssen che a sua volta aveva già sconfitto l’Inglese Howard Staunton. Nonostante anche Anderssen fosse un fortissimo giocatore, dovette piegarsi comunque al terribile ragazzino di New Orleans, che lo sconfisse con sette vittorie, due pareggi e due sconfitte. Prima di reimbarcarsi per l’America diede una strapazzata anche ad Augustus Mongredien. Ma non è tutto oro quello che luccica! Tornato in patria la sua fama lo precedeva, ma questo fu anche la sua condanna. Oggi non avremmo problemi a definire un giocatore di scacchi a tempo pieno come professionista, ma nel XIX secolo il nobil giuoco era ancora visto come un gioco d’azzardo. Fin dai tempi di Ruy Lopez c’era questa aura negativa sulle 64 caselle e il vescovo spagnolo tentò di riabilitare il gioco trattandolo come una materia di studio.
Tornando al nostro Paul, quando appunto ebbe fatto ritorno in patria, si dedicò alla professione di avvocato, ma per tutti era il campione di scacchi e non aveva credibilità agli occhi delle persone come uomo di legge; addirittura venne rifiutato da una donna perché non sarebbe stato accettabile sposarsi con un professionista del gioco, anche se lui non si definiva tale. Tutto questo unito anche alla sue manie di persecuzione ( era convinto che si tramasse per ucciderlo) lo portarono ad una grave depressione. Morì giovanissimo nel 1884 a soli 47 anni.

Ai più appassionati e interessati consiglio il bel romanzo del compianto Paolo Maurensig, L’Arcangelo degli scacchi- vita segreta di Paul Morphy.

Schulten-Morphy 1857

1.e4-e5; 2.f4-d5; 3.exd5-e4; 4.Cc3-Cf6; 5.d3-Ab4; 6.Ad2-e3; 7.Axe3- 0-0; 8.Ad2-Te8+; 9.Ae2-Axc3; 10.bxc3-Ag4; 11.c4-c6; 12.dxc6-Cxc6; 13. Rf1-Txe2; 14; Cxe2-Cd4; 15.Db1-Axe2+; 16.Rf2-Cg4+; 17.Rg1-Cf3+; 18.gxf3- Dd4+; 19.Rg2-Df2+; 20.Rh3; Dxf3+; 21.Rh4-Ce3; 22.Tg1-Cf5+; 23.Rg5- Dh5, matto!! 0-1

Francesco Ciuchi




Pillole di scacchi

di FRANCESCO CIUCHI-

È ancora l’Inghilterra ad ospitarci anche se Johann Jacob Löwenthal nacque a Budapest nel 1810. Ottenne il primo risultato significativo nel 1846 sconfiggendo Carl Hammpe. Nel 1849 venne espulso dall’Ungheria in seguito alla rivoluzione e si trasferì negli Stati Uniti dove ebbe modo di avere un piccolo assaggio di quello che gli sarebbe aspettato qualche anno dopo il Europa. Infatti nel suo soggiorno statunitense incrociò i pezzi col tremendo “ragazzino” allora dodicenne Paul Morphy perdendo un mini-match su tre partite. Nel 1851 si trasferì a Londra, dove rimase fino alla morte sopraggiunta nel 1876, prendendo parte al famigerato torneo vinto da Adolf Anderssen. Nel 1857 e 1858 vinse rispettivamente i tornei di Manchester e Birmingham, ma purtroppo per lui non fu all’altezza della vera prova della sua carriera: il match contro Paul Morphy organizzato in occasione del suo tour europeo. In questo Löwenthal ottenne “solo” tre vittorie, collezionando nove sconfitte e due pareggi e in più perse le 100 sterline in palio.
Nel 1860 pubblicó le partite del suo “carnefice” Paul Morphy e due anni dopo organizzó il torneo di Londra pubblicando anche il libro sullo stesso. Fu segretario del Saint George Chess club di Londra e fu il promotore e organizzatore della sfida tramite telegrafo tra il circolo londinese City of London Chess club e il circolo di Vienna.
A chiunque fosse interessato ai match tra club europei, che sorsero nell’800, consiglio il bel libro edito da Caissa a cura di Carlo Alberto Pagni, ” Scacchi senza quartiere”.

Löwenthal-Morphy 1859

1.e4-c5; 2.Cf3-Cc6; 3.Ab5-a6; 4.Aa4-Cf6; 5.0-0-b5; 6.Ab3-Ac5; 7.c3-d6; 8.d4-exd4; 9.cxd4-Ab6; 10.Ag5-Ab7; 11.Cc3-Ce7; 12. Te1-h6; 13.Ah4-g5; 14.Ag3-Rf8; 15.Dd3-c5; 16.e5-dxe5; 17.Axe5-Rg7; 18.Ce4-Axe4; 19.Dxe4-Cg6; 20. Db7-Ta7; 21. Dc6-c4; 22.Ac2-Ac7; 23. Tad1-De7; 24.Axg6-Rxg6; 25.d5-Axe5; 26.Cxe5+ -Rg7; 27.Cg6-Dd8; 28.Cxh8-Rxh8; 29.d6-Rg7; 30.a4-Td7; 31.axb5-axb5; 32.Dxb5-Txd6; 33.Txd6-Dxd6; 34.Dxc4-h5; 35.h3-Cd7; 36.Te3-Ce5; 37.Txe5-Dxe5; 38. Dc3 (…) e il bianco vinse.




Pillole di scacchi

È ancora l’Inghilterra ad ospitarci nel nostro viaggio attraverso i maggiori protagonisti del gioco dei re. Questa volta siamo a Manchester, nel 1841. Qui nacque uno dei più forti giocatori inglesi della seconda metà del XIX secolo, Joseph Henry Blackburne, anche detto ” Black death”, la morte nera. Fu un giocatore estremamente aggressivo e combinativo, forse a tratti anche incosciente e questo fu un tratto del suo stile che gli costò non poche partite contro avversari del suo livello e superiori. Era un formidabile giocatore alla cieca, ma il fatto di aver iniziato a giocare a scacchi ad una età relativamente tarda, 18-19 anni, fu probabilmente la causa che non gli permise di accedere alla vetta dell’Olimpo. Dopo soli due anni dal suo battesimo del fuoco sulla scacchiera, nonostante la pessima prestazione al torneo di Londra del 1862, riuscì a sconfiggere nell’incontro diretto niente di meno che Wilhelm Steinitz, il futuro primo campione del mondo. Vinse sei anni dopo il campionato britannico e nel 1870 ottenne un terzo posto davanti a nomi altisonanti come Paulsen e Winawer, che avremo modo di incontrare sul nostro cammino. Quando divenne professionista iniziò ad esibirsi anche oltre oceano giocando simultanee alla cieca contro sedici avversari. Nel 1873 divise ex aequo, perdendo lo spareggio, il primo posto con Wilhelm Steinitz nel torneo di Vienna, ottenne un primo posto a Londra nel 1876 davanti a Johannes Zukertort e negli anni seguenti andò a podio sempre davanti alle pietre miliari dell’epoca come Isidor Gunsberg. Partecipò anche al famigerato torneo di San Pietroburgo del 1914 vinto da Emanuel Lasker, secondo campione del mondo. Disputò diversi match con alterne sorti sempre con Steinitz, Gunsberg e Zukertort e ideò un gambetto, scorretto ma efficace e pieno di trappole, che porta ancora il suo nome. Morì nel 1924.

Di seguito una partita di Blackburne che rimarrà sempre impressa nella mia memoria, poiché fu una delle prime che conobbi quando mossi i primi passi nello studio della tattica su un libro di Garry Kasparov:

Blackburne -Schwarz ( Berlino 1881)

1. e4, e6; 2.d4, d5; 3.exd5,exd5; 4.Cc3,Cf6; 5.Cf3,Ad6; 6.Ad3,c6; 7.0-0,0-0; 8.Ce2,Ag4; 9.Cg3,Dc7; 10. Ae3, Cbd7; 11. Dd2, Tfe8; 12. Tae1, Ce4; 13. Dc1, Axf3; 14. gxf3, Cxg3; 15. hxg3, Axg3; 16. Rg2, Ad6; 17. Th1, Cf8; 18. Th3, g6; 19. Teh1, Tad8; 20. Ag5, Td7; 21. c4, dxc4; 22. Axc4, h5; 23. Th4, b5; 24. Ab3, Ce6; 25. Af6, Cf4+; 26. Dxf4!!, Axf4; 27. Txh5, gxh5; 28. Txh5 e il nero abbandonò poiché il matto in h8 è imparabile.

Francesco Ciuchi




Pillole di scacchi

È giunto il momento di ripreparare i bagagli e di lasciare la Francia alla volta dell’Inghilterra, altro crocevia scacchisticamente fecondo del XIX secolo. Qui, precisamente a Londra, vennero disputati i due tornei internazionali più importanti del secolo nel 1851 e nel 1883. Entrambi rappresentarono per l’opinione pubblica una sorta di campionato del mondo, non tanto per l’ufficialità del titolo, che dovrà ancora aspettare, quanto per il fatto che vi presero parte i migliori giocatori dell’epoca come Adolf Andersen, Lionel Kieseritsky e Howard Staunton ,che conosceremo meglio tra poco, e molti altri. Il torneo del 1883 fu anche il primo che vide l’introduzione dell’orologio a due quadranti per i giocatori per fissare un limite di tempo alle partite, che nel passato arrivarono a durare anche dei giorni.
Howard Staunton nacque a Westmorland nel 1810. Fu uno dei più importanti giocatori dell’epoca e benché fosse un ottimo giocatore, viene ricordato più per la sua attività di giornalista sul tema e organizzatore e per il suo carattere austero che per le sue vittorie (mancate). Fu ancora un grande studioso di Shakespeare e da lui prendono nome alcuni set di pezzi di scacchi attualmente in uso e assai diffusi. La sua àcme scacchistica venne raggiunta nel 1843 quando sconfisse il francese Saint-Amant.
Nel 1851, come accennato sopra, organizzó il torneo di Londra in occasione dell’esposizione universale; il torneo nelle intenzioni di Staunton avrebbe dovuto rappresentare un campionato del mondo che egli sperava, soprattutto per il suo ego, di vincere, ma il fato aveva in serbo delle brutte sorprese per il nostro amico. Non arrivò infatti primo, né secondo e neppure terzo, ma dovette accontentarsi “solo” del quarto posto. Primo risultó infatti il tedesco Adolf Anderssen, che fu probabilmente la più alta forma scacchistica di romanticismo. Inutile dire che non la prese affatto bene e nei successivi scontri con l’élite dell’epoca fu piuttosto deludente.
Nel 1858 venne sfidato niente di meno che dall’americano Paul Morphy, probabilmente il più forte al mondo dell’epoca, e qui iniziò un periodo abbasta comico poiché Staunton trovó ogni sorta di scusa per evitare il confronto che di fatto non avvenne mai.
Morì a Londra nel 1874.

Staunton-Cochrane 1842

1.e4-e5; 2.Ac4-Ac5; 3.Cf3-Cc6; 4.b4-Axb4; 5.c3-Aa5; 6.0-0-Ab6; 7.d4-exd4; 8.Cxd4-Cxd4; 9.cxd4-d6; 10.a4-c6; 11.a5-Ac7; 12.Db3-De7; 13.Aa3-Df6; 14.Cc3-Dg6; 15.Ce2-Ch6; 16.e5-d5; 17.Ad3-Cf5; 18.Db4-Ad8; 19. Db1-Dh5; 20.Cg3-Cxg3; 21.fxg3-Axa5; 22.Af5-Ab6; 23.Db4-Dg5; 24.Axc8-Txc8; 25.e6-fxe6 e il nero abbandonò poiché il bianco annunciò matto in 8 mosse.

Francesco Ciuchi




Pillole di scacchi

Soggiorniamo ancora nella Francia del XIX secolo e ci trasferiamo a Monflanquin, in Nuova Aquitania. Qui nel 1800 nacque Pierre Charles Fourier de- Saint Amant, più noto a noi scacchisti solo come Saint Amant. Fu sicuramente una figura di spicco dello scacchismo francese nonché un forte giocatore, anche se non tra i più forti della sua epoca. Il suo periodo d’oro furono gli anni immediatamente dopo la morte di LaBourdonnais, 1840-45, in cui poté fregiarsi dello scalpo del burbanzoso e più quotato britannico Howard Staunton. Durante la sua vita extra scacchistica, fu segretario del governatore della Guyana francese e console in California nel 1851. Come accennato più sopra è principalmente ricordato per la vittoria di misura, 3,5 a 2,5, contro il forte inglese Howard Staunton nel loro primo mini match a sei partite del 1843 giocato a Londra, il quale però non tardò qualche mese più tardi dello stesso anno a prendersi una sonora rivincita per 13 a 8 a Parigi. Alcuni considerarono questo secondo match una sorta di campionato del mondo non ufficiale.
Ebbe anche l’onere e l’onore di giocare qualche partita amichevole con la meteora degli scacchi americana Paul Morphy, probabilmente il più forte giocatore al mondo della seconda metà dell’800, che morì a soli 47 anni.
Morì in Algeria nel 1872.

Di seguito una partita tratta dal match di rivincita a Parigi nel 1843

Saint Amant- Staunton

1. d4-e6; 2.c4-d5; 3. Cc3-Cf6; 4.Cf3-c5; 5.e3-Cc6; 6. a3-b6; 7.Ad3-Ad6; 8.cxd5-exd5; 9.Ab5-Ab7; 10.dxc5-Axc5; 11.b4-Ad6; 12.Ab2- 0-0; 13.Ce2-De7; 14.0-0- Tad8; 15.Tc1-Ce5; 16.Ced4- Cxf3+; 17. Dxf3-De5; 18.g3-Ce4; 19.De2-Dg5; 20.f4-Dg6; 21. Tc2-Ac8; 22. f5-Dh6; 23.Ad3-Tfe8; 24.Ac1-Ad7; 25.Df3-Aa4; 26.Tg2-Tc8; 27. Te1-Cg5; 28.Dxd5-Ch3+; 29.Rf1-Ae5; 30. Tge2-Axd4; 31.Dxd4-Ted8; 32.b5-Dh5; 33.g4-Txd4- 34.exd4-f6; 35. gxh5- il nero abbandonò.




Pillole di scacchi

di FRANCESCO CIUCHI-

Rimaniamo in Francia e proseguiamo la nostra avventura entrando nel XIX secolo. L’800 è un periodo particolarmente florido e vivace per il nostro gioco, non solo in Francia ma anche in buona parte dell’Europa; è il periodo del gioco romantico, brillante, spericolato e spettacolare anche se, con gli occhi dei motori di silicio odierni, non sempre qualitativamente impeccabile, ma perdoneremo facilmente ai nostri predecessori queste imprecisioni. È l’epoca di Adolf Andersen che regalerà al mondo la partita immortale e la cosiddetta Sempreverde, l’epoca di Paul Morphy, di Johannes Zukertort, di Whilelm Steinitz e di molti altri campioni che incontreremo nel nostro lungo viaggio.
Oggi faremo la conoscenza con quello che fu considerato il miglior giocatore di Francia dell’ 800: Louis-Charles de LaBourdonnais. Nacque da famiglia agiata sull’Isola della Riunione nel 1797, ma presto si trasferì a Parigi per motivi di studio. All’età di 24 anni nel 1821 riuscì a sconfiggere in un match il suo maestro Alexandre Deschapelles, considerato all’ora il campione del mondo non ufficiale in quanto il primo campione ufficiale è considerato Whilelm Steinitz dopo aver vinto il match contro Johannes Zukertort nel 1886. LaBourdonnais era uno specialista del gioco ad handicap, cioè concedeva un vantaggio all’avversario, la maggior parte delle volte un pezzo, ( per chi fosse completamente digiuno del gioco, avere un pezzo di vantaggio gratuitamente è di solito decisivo per l’esito della partita) e si faceva pagare un franco a partita; fu anche segretario del circolo di Parigi. Nel 1824 si recò in Inghilterra, altro paese a cui il nostro gioco deve tanto, dove incrociò i pezzi con molti forti giocatori, tra cui il più famoso fu l’irlandese Alexander McDonnell. Il match tra i due avvenuto nel 1834, nel secondo viaggio in Inghilterra, si concluse con la vittoria di LaBourdonnais con 44 vittorie, 30 sconfitte e 14 pareggi. L’evento ebbe un’eco notevole tanto che Charles-Henri Sanson pubblicò un libro con le vicende del match. In seguito giocò e vinse contro altri avversari di livello come l’ungherese Josef Szèn e il francese Pierre del Saint Amant. Nel 1836 fondò la rivista scacchistica Le Palamède e morì a Londra nel 1840, venendo sepolto, ironia della sorte, a pochi metri dal suo rivale Alexander McDonnell.
Di seguito una partita del match LaBourdonnais -McDonnell.

McDonnell – LaBourdonnais
1.e4-c5; 2.Cf3-Cc6; 3.d4-cxd4; 4.Cxd4-e5; 5. Cxc6-bxc6; 6.Ac4-Cf6; 7.Ag5-Ae7; 8.De2-d5; 9.Axf6-Axf6; 10. Ab3- 0-0; 11. 0-0 – a5; 12.exd5-cxd5; 13. Td1-d4; 14.c4-Db6; 15.Ac2-Ab7; 16. Cd2-Tae8; 17. Ce4-Ad8; 18.c5-Dc6; 19.f3-Ae7; 20. Tac1-f5; 21. Dc4-Rh8; 22.Aa4-Dh6; 23.Axe8- fxe4; 24.c6-exf3; 25. Tc2-De3+; 26. Rh1-Ac8; 27.Ad7-f2; 28.Tf1-d3; 29.Tc3-Axd7; 30. cxd7-e4; 31. Dc8-Ad8; 32. Dc4-De1; 33. Tc1-d2; 34. Dc5-Tg8; 35.Td1-e3; 36. Dc3-Dxd1; 37. Txd1-e2 e il bianco abbandona




Pillole di scacchi

di FRANCESCO CIUCHI-

Dopo panettoni, pandori e torroni è ora di fare lo zaino, indossare scarponi e guanti per riprendere il nostro viaggio scacchistico e attraversare i Pirenei (dalla Spagna dove eravamo rimasti) per trasferirci nella Francia del XVIII secolo. Il ‘700 e ancor più l’800 sono secoli cruciali per la storia del nostro “gioco”, poiché proprio in questo lasso di tempo si andò delineando la colonna vertebrale di alcuni aspetti del gioco moderno. Dico alcuni perché il vero e proprio stacco, la vera e propria rivoluzione si avrà solo ai primi del ‘900 con Richard Rèti e Aaron Nimzowitsch, ma questa è un’altra storia.
Siamo a Dreux, nella valle della Loira, ed è il 1726; qui nacque il 7 settembre Francois- André Danicán Philidor. Proveniva da una famiglia di musicisti e lui stesso era un compositore, esibendosi addirittura davanti al re Luigi XIII. La svolta cruciale nella vita Scacchistica di Philidor avvenne nel 1740, quando iniziò a frequentare il famigerato Cafè de la Règence, crocevia di scacchisti per oltre due secoli. Qui conobbe il suo maestro Legall de Kermeur che passerà alla storia per il suo famoso ( almeno per noi scacchisti) scacco matto con sacrificio di Regina. Ben presto Philidor superò in forza il suo maestro divenendo a sua volta uno dei migliori giocatori in circolazione. Nel 1747 sconfisse in Inghilterra con un sonoro 8-1 il siriano Philip Stamma, che fu anche un ottimo compositore di scacchi; due anni più tardi pubblicò il suo libro ” Analisi del gioco degli scacchi” che rimase un punto di riferimento per circa un secolo. In esso analizzó e capì l’importanza di un centro di pedoni forte e teorizzó il metodo Philidor, valido ancora oggi a distanza di tre secoli, per ottenere un pareggio forzato in una situazione particolare di svantaggio ( non mi addentreró nei dettagli qui). Fu ancora un pioniere del gioco alla cieca cimentandosi in una simultanea contro tre avversari e impresse al gioco un aspetto logico, di raziocinio piuttosto che pratico e istintivo. Fu il primo a intuire l’ importanza dei pedoni e suo è il motto ” I pedoni sono l’anima degli scacchi”. Si dedicò alla didattica riscuotendo molto successo fino al 1795 anno in cui mancó.
Di seguito una partita di Philidor durante una simultanea del 1790 dove concesse anche il bianco al suo avversario.
Sheldon- Philidor 1790
1.e4-e5; 2. Ac4-c6; 3. Cf3-d5; 4.exd5-cxd5; 5. Ab3- Cc6; 6. d4-e4; 7. Ce5-Ae6; 8. O-O-f6; 9. Cxc6-bxc6; 10. f3-f5; 11. Ae3-Cf6; 12.Cd2-Ad6; 13. c4-0-0; 14. Aa4- Dc7; 15. f4- Cg4; 16. De2- Cxe3; 17. Dxe3- c5; 18. Cb3-dxc4; 19. Cxc5- Axc5; 20. dxc5- Tac8; 21. c6-Tfd8; 22. Tfd1-Td3; 23. Txd3-cxd3; 24. Ab3-Axb3; 25. axb3- Db6; 26. Rf2- Dxe3+; 27. Rxe3-Txc6; 28. Txa7- Td6; 29.Rd2- e3+; 30. Rxe3-d2; 31. Ta1-d1=D ( il pedone si promuove a regina) e il bianco abbandona