Quest’anno la Festa di Santa Rosa è stata vissuta in modo unico e singolare: i ringraziamenti di Suor Francesca

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Le tante ristrettezze non ci hanno permesso di vivere tutti gli appuntamenti che la Festa ha sempre portato con sé. Ma la Festa è stata Celebrata!!!
Sì è stata celebrata grazie all’amore di Dio Padre e all’intercessione di Santa Rosa; grazie al nostro Vescovo Mons. Lino che ha sostenuto ogni iniziativa e grazie a tutti i volontari. Al Centro Studi S. Rosa, ai membri del Corteo Storico, ai Facchini di S. Rosa, ai gruppi e associazioni che hanno donato il loro tempo affinché questo luogo di Grazia fosse aperto, gustato ed ammirato da tutti.
Ordine Equestre del Santo Sepolcro, Unitalsi, Famiglie Francescane del Terz’Ordine, Confraternita di San Giuseppe, Confraternita del SS. Sacramento e del Rosario, Confraternita Santi Valentino e Ilario, Arciconfraternita del Gonfalone, Croce Rossa Italiana, Cavalieri del Soccorso, Corpo Italiano di Soccorso CISMO (Malta), Messaggeri Lux Rosae, Associazione AEOPCFAUL, Portatori Macchina Santa Maria Liberatrice, Sbandieratori del Centro Storico, del Pilastro e di Santa Rosa, Gruppo Rimarmonica, Associazione nazionale Carabinieri, con questo scritto vogliamo raggiungervi tutti, uno per uno, e ringraziarvi per il prezioso contributo. Non avremmo potuto realizzare nulla se non ci foste stati voi.
La vostra è stata una presenza silenziosa, discreta e fattiva; come avete potuto notare gli spazi sono davvero grandi ed è necessaria una presenza continua per garantire la sorveglianza; sono stati giorni impegnativi, ma abbiamo dato la possibilità a tutti i fedeli di sostare in preghiera davanti alla teca contenente il Corpo di Rosa, di contemplare le bellezze che il Complesso Monastico racchiude in sé, ed ammirare la mostra “Testimoni di fede in terra di Tuscia” densa di vita e spiritualità.
Siamo stati depositari di tanta gratitudine: per aver donato l’opportunità di stare vicino a S. Rosa, per aver aperto i tanti spazi ricchi di storia, cultura, arte e spiritualità, per gustare la bellezza del roseto, un’oasi di pace e serenità.
E noi questa gratitudine la vogliamo restituire a Dio e a ciascuno di voi, da questo luogo di Grazia continueremo a pregare per voi. Grazie!”

P. Sandro Guarguaglini
e le suore Francescane Alcantarine




Santa Rosa 2020, 4 settembre senza fiera ma pur sempre con numerose persone in basilica e in centro

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – Un 4 settembre decisamente diverso per la città di Viterbo, quello che si sta concludendo oggi e che, dopo il mancato trasporto della Macchina di S. Rosa di ieri, ha visto oggi la mancata fiera. Comunque, non sono mancati i viterbesi ed anche alcuni turisti che hanno voluto omaggiare la Santa Patrona, recandosi alle Messe della mattina e del pomeriggio presso il santuario di Santa Rosa e presso la sala capitolare del monastero, dove è stata collocata l’urna con il corpo incorrotto della Santa. Anche la casa di S. Rosa è stata visitata da un buon numero di persone, qualcuna proveniente anche da fuori città. Certo, vedere il sagrato della basilica di Santa Rosa vuoto della sua Macchina, fa un certo effetto, ma l’amore dei viterbesi per Rosa non è mancato ed oggi, giorno della sua festa, lo hanno dimostrato. Le classiche rose di S. Rosa a ricordare questa festa non sono mancate, come qualche venditore di palloncini per i bambini, pur in assenza della fiera. Una buona affluenza di persone si è riversata non solo in basilica, ma anche per le vie del centro cittadino, prive delle tipiche bancherelle di questa giornata. Ma ciò non ha impedito ai viterbesi, aiutati anche da una bella giornata di sole, di passeggiare ugualmente per il centro. Nonostante tutto, è sempre la festa di Santa Rosa. Al termine di questa giornata, anche il sindaco Giovanni Arena, ha voluto lasciare su Facebook un suo pensiero: ” Sta volgendo al termine la giornata in cui abbiamo celebrato,mestamente, la nostra patrona,annullando purtroppo, tutti i festeggiamenti, in primis il trasporto della macchina. L’anno prossimo,con la gioia nel cuore, dovremo recuperare quello che abbiamo perso quest’anno”. Lo speriamo davvero tutti..

 




Santa Rosa 2020, parla suor Francesca Pizzaia, madre superiora del monastero

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- La madre superiora del monastero di Santa Rosa, Suor Francesca Pizzaia ha spiegato la scelta di spostare il corpo incorrotto di Santa Rosa nella sala capitolare: “Abbiamo voluto dare così la possibilità a tutti i fedeli di vivere in modo più forte questa festa, dando modo  a tutti di sostare e pregare per Lei, in uno spazio più ampio, per continuare ad affidare a Lei tutto quello che abbiamo nel cuore. Ci  insegna a essere figli di Dio, ci dice che Dio ci ama e Santa Rosa ci insegna tante cose: darci al Signore, perché Dio è Padre misericordioso e vuole solo il nostro bene”.




Santa Rosa 2020, celebrata la S. Messa in onore della Santa Patrona: “Sull’esempio di Rosa prendiamoci cura della nostra città”

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Si è celebrata questa mattina, alle ore 10,30, la S. Messa in onore di Santa Rosa, presso il suo santuario, officiata dal Vescovo di Viterbo, Mons. Lino Fumagalli, alla presenza di tutte le autorità civili e militari. Il Vescovo all’inizio della S. Messa ha detto: “Ci aiuti Santa Rosa in questo momento difficile a non perdere la speranza, a ritrovare unità di intenti e collaborazione per venire incontro alle esigenze di tutti, in particolare dei poveri, presenti in mezzo a noi. Chiediamo perdono se non sempre questa attenzione e unità di intenti caratterizza la nostra vita”. Dopo la lettura del Vangelo secondo Giovanni il Vescovo Lino ha commentato: “Ricordiamo il 4 settembre la traslazione dei resti mortali di Santa Rosa dalla chiesa della Crocetta, di S. Maria in Poggio nel monastero delle Clarisse, nel 1258, a sette dalla sua morte, con il Papa Alessandro IV, mentre il 6 marzo ricordiamo la sua morte. Nella sua breve vita, 18 anni e nel brevissimo periodo da noi conosciuto, in tutto 8 mesi, emerge con chiarezza un suo atteggiamento fondamentale, che la rende vicina a tutti noi: Rosa ha amato la nostra chiesa e la città di Viterbo, se ne è presa cura, sfidando le convenzioni del tempo. Santa Rosa ci insegna che dobbiamo prenderci cura della nostra comunità cristiana, della nostra chiesa. Dobbiamo ascoltare la voce di Cristo, fare esperienza del suo amore, di vivere nella prospettiva della vita eterna e la pandemia purtroppo ancora in atto ci chiede una grande responsabilità e accettazione dei limiti, mettendo a nudo le nostre certezze. Il contagio aumenta e coinvolge anche le nuove generazioni, più resistenti, ma ugualmente vittime di questo virus subdolo ed invisibile. In questo contesto c’è in tutti il desiderio di valori forti, capaci di aiutarci a dare senso alla vita. C’è desiderio di Cristo e del suo Vangelo. Affidiamo l’immagine di una parrocchia accogliente che mira a ciò che è essenziale ed è capace di coinvolgere tutti in un rinnovato cammino pastorale. Ma sull’esempio di Santa Rosa prendiamoci cura della nostra città. E’ fondamentale ritrovare nel comune amore per la nostra città capacità di ascolto, dialogo, collaborazione su un progetto condiviso che porta tutti a realizzarlo. E’ necessario il coinvolgimento di tutti per raggiungere obiettivi positivi. C’è un grido che è quello di Santa Rosa, per i suoi tempi ed è il grido di Viterbo oggi: “Basta con i contrasti, le lotte, le offese, basta in nome di Dio, basta!”. sentiamo questo grido. Nell’emergenza che stiamo vivendo dobbiamo ritrovare tutti la capacità di lavorare uniti, concordi nell’individuare un cammino per il bene di tutti. Lo chiede Santa Rosa a noi oggi, E’ un amore particolare. Santa Rosa lo nutriva in particolare per i più poveri. Ricordiamo il famoso episodio del grembiule dove nascondeva il poco cibo per darlo ai più poveri. Il padre la vide e la rimproverò. Rosa aprì il grembiule e c’era un magnifico mazzo di petali di rosa, segno della bellezza e del profumo della generosità di un gesto d’amore. La pandemia ha generato una nuova massa di poveri: ci sono attività che hanno chiuso ed altre chiuderanno ed i supporti statali non dureranno. Dobbiamo ritrovare un nuovo senso di solidarietà. Tutti dobbiamo sentirci responsabili di queste persone che rischiano di non poter andare avanti. Il grado di civiltà di una comunità si misura sulle nostre capacità di venire incontro a questi nostri cittadini e fratelli. Santa Rosa è stata scomoda, è stata rifiutata ed esiliata. Forse anche questo può sembrare scomodo per quello che ho detto, ma è solo l’espressione del suo amore per la nostra città e nella fiducia per le istituzioni. Questa fiducia diventa la nostra speranza e fiducia per un futuro migliore. Santa Rosa ci aiuti ad amare la nostra città di Viterbo ed a prenderci cura nel miglior modo possibile”.

Foto di Federico Usai

 




Oggi, 4 settembre, Santa Messa del Vescovo Fumagalli a Santa Rosa

di REDAZIONE-

VITERBO-Questa mattina, alle ore 10,30, il Vescovo di Viterbo, Mons. Lino Fumagalli celebrerà la S.Messa in onore di Santa Rosa presso il monastero di S.Rosa. La diretta streaming è sul nostro giornale e sulle pagine Fb di Diocesi informa.




Santa Rosa 2020, anche Matteo Salvini lascia un ricordo sul trasporto della Macchina

di REDAZIONE-

VITERBO- Anche il leader della Lega, Matteo Salvini si è ricordato della Macchina di S. Rosa. Lo fa con un post sulla sua pagina Facebook in cui scrive: “Un abbraccio a cittadini e facchini di Viterbo nel giorno della processione della Macchina di Santa Rosa, uno spettacolo unico ammirato in tutto il mondo ma, purtroppo, quest’anno sospeso causa covid.
Lunga vita alle feste e tradizioni locali, vero patrimonio di questo meraviglioso Paese.
Viva Santa Rosa!”. Il messaggio è pubblicato insieme ad una delle foto del leader della Lega sotto la Macchina festante insieme ai facchini ed al costruttore Vincenzo Fiorillo. A riprova che Santa Rosa e la sua Macchina rimangono impresse nella mente e nel cuore di chi le conosce.




I ragazzi di Viterboh omaggiano Santa Rosa con un trasporto “alternativo”

VITERBO – Un regalo inatteso quello che Viterboh, che nel giorno del 3 settembre dell’anno covid, non solo compie un triplice trasporto delle “Macchine di Santa Rosa”, ma ci ricorda anche che la forza di un’idea, di un pensiero e di un’azione, ci rende davvero “tutti d’un sentimento”.

Con modi sempre un po’ fuori dal coro e dalle righe, ma senza mai voler profanare la sacralità del momento, i ragazzacci di Viterboh hanno unito non solo tutti i Viterbohesi, ma il mondo intero, grazie alla diretta social di ieri sera (visibile sulla pagina Instagram, Facebook e Youtube di Viterboh).

Di tutte le interpretazioni che si possono dare all’evento creato dal gruppo satirico, è certo che la nostra Rosa “non po’ che esse’ stata contenta”, come dovremmo esserlo tutti noi in attesa del prossimo vero trasporto… Per ora quello fatto a Viterboh, vuole far sorridere e sperare che CE LA FAREMO tutti insieme, grazie anche, e soprattutto, a tante idee e a un pizzico di follia.

Link del trasporto completo della diretta https://www.facebook.com/watch/?v=303126667656966&extid=WaVJLQOu7t3r9lx3




Fasci di luce blu verso il cielo per omaggiare Santa Rosa

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Due fasci di luce blu, che si stagliano alti verso il cielo all’infinito. E’ questo il tributo che la città dei Papi ha fatto ieri alla sua Santa, in mancanza del trasporto della Macchina di S. Rosa. In piazza San Lorenzo, alla partenza della Macchina e poi sul largo Facchini di S. Rosa, dove la Macchina giunge al suo arrivo, sono stati accesi ieri sera, alle 20,30, due fasci di luce blu intensa, vicino alle composizioni floreali realizzate dai commercianti per rendere omaggio alla Santa bambina. Nonostante la mancanza della Macchina, ieri sera non erano poche le persone che si sono ritrovate sul sagrato della basilica di S. Rosa per ammirare i fasci di luce e per stare più vicino alla Santa, il cui corpo è conservato presso il monastero.

 




In piazza San Lorenzo la proiezione del video mapping sulle quattro Macchine a spalla patrimonio Unesco

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Niente trasporto della Macchina di Santa Rosa ieri sera, ma un evento particolare, quello  del progetto che include le quattro Macchine a Spalla Patrimonio UNESCO (Palmi, Sassari, Nuoro e Viterbo)  in un ardito esperimento di video-mapping.  Proiettate sulla facciata del duomo di San Lorenzo le immagini della Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane Patrimonio UNESCO. “Le feste sospese, visioni in assenza” è il titolo del video-mapping, proiettato di fronte ad una platea ristretta di persone, tutte distanziate e con mascherina, per le regole anti Covid. Presente il sindaco Giovanni Arena, il presidente del Sodalizio dei facchini, Massimo Mecarini, il Vescovo Lino Fumagalli, la responsabile  tecnico-scientifico della Rete, Patrizia Nardi, Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, l’ideatore di “Gloria”, Raffaele Ascenzi, l’assessore comunale Marco De Carolis, il senatore della Lega, Umberto Fusco, la presidente del tribunale di Viterbo,  Maria Rosaria Covelli ed i rappresentanti delle forze armate insieme ai consiglieri comunali di minoranza e maggioranza. Prima della proiezione del video mapping, sulla scalinata del duomo ha preso la parola il sindaco Arena: “Qualsiasi cosa si possa fare non esiste il confronto con la bellezza del trasporto della Macchina, quindi, come più volte ha detto il Vescovo, è veramente un volersi stringere ancora di più alla nostra Santa e chiedere di essere più forti per fare qualcosa di straordinario l’anno prossimo. Come ricorderemo quest’anno la tristezza, ma anche l’affetto per Santa Rosa, il prossimo anno lo ricorderemo con il trasporto spettacolare che dedicheremo a Rosa”.

Ventura ha ringraziato il comune di Viterbo e delle altre città delle macchine a spalla che hanno accolto la proposta di documentare l’assenza. “Stiamo lavorando sull’assenza delle feste per conservarne la memoria, per offrire alle comunità delle forme di risarcimento. Quello di questa sera è un risarcimento molto modesto rispetto al trasporto, ma un momento importante per conservare il ricordo di questo anno particolare”.

Il presidente del sodalizio Massimo Mecarini ha affermato:  “A quest’ora saremmo stati tra piazza Fontana grande e piazza del Comune. Quest’anno è un anno particolare. Ci è mancato il trasporto, tutta la preparazione all’evento, il corteo storico, le minimacchine, però ce lo ricorderemo perché la speranza che oggi nasce per un 2021 è quella di un trasporto eccezionale che faremo il 3 settembre 2021 e, sindaco, lo chiedo ancora,  un trasporto eccezionale a risarcimento del mancato trasporto. Ringrazio tutti per le belle parole spese per una sorta di consolazione per la tristezza che questa sera ci avvolge tutti, ma siamo tutti consapevoli che l’emergenza sanitaria ha avuto la priorità su tutto e la scelta fatta è stata sicuramente giusta”.

Nardi ha precisato: “Una Viterbo completamente diversa, non l’avevo mai vista così negli ultimi 15 anni,  ma è una Viterbo intima che cerca un senso a quello che sta avvenendo e abbiamo cercato di dare una risposta, restituendo alla comunità di Viterbo, dei facchini e a chi lavora tutto l’anno a questo evento, una S. Rosa diversa, immagini e suoni in dimensioni grandissime, come è anche il senso di grandezza che in ognuno di noi suscita il trasporto. Realizziamo questo grazie ad un bando che le Grandi macchine a spalla hanno vinto con la collaborazione con l’istituto centrale per il patrimonio immateriale e vedrete il miracolo su questo posto straordinario. Grazie, da qui noi ripartiamo e noi la Macchina di S. Rosa la portiamo dove dobbiamo portarla”.

L’assessore De Carolis ha affermato: “Quello che abbiamo visto ad inizio 2020 ci ha costretti a ripensare un po’ a quelle che erano le nostre attività sociali, abbiamo dovuto rinunciare al trasporto della Macchina, alla sua esposizione per cercare di contenere al massimo il Covid. Il sindaco ha dovuto fare una scelta difficile, ma i viterbesi hanno compreso. Ma da qui dobbiamo ricominciare a pensare come riprendere quello che abbiamo lasciato. Il 3 settembre per noi viterbesi è il capodanno viterbese e il trasporto è una tradizione radicata nei secoli. Oggi anche se stiamo vivendo un momento così difficile dobbiamo cogliere questo tempo con gli strumenti che abbiamo per promuovere la nostra fede, identità per la Macchina di Santa Rosa e la nostra Santa: grazie a tutti. Evviva Santa Rosa”.

Il Vescovo Lino Fumagalli ha detto: “Quando ci viene a mancare una cosa ne scopriamo il significato e il valore che prima davamo per scontati. Quest’anno non abbiamo i festeggiamenti esterni, Viterbo è diversa, l’ho percorsa nella mattinata e nel pomeriggio, non la si riconosce il 3 e il 4 , ma questo ci aiuta a riscoprire i valori che stanno alla base della nostra cultura, il legame  con Santa Rosa, il senso di protezione che ci viene e l’invito alla solidarietà importante in questo periodo di emergenza e difficoltà. Tutto questo lo facciamo in un momento di silenzio, di ricerca di essenzialità della nostra vita e prelude ad un futuro migliore per vivere meglio con più intensità e spiritualità il trasporto del prossimo anno con l’invito che ci viene da Santa Rosa, ma soprattutto dal Signore: “Non abbiate paura”. Ritroviamo la forza e la speranza per un futuro migliore che esige la collaborazione di tutti per un futuro migliore, garantendo a tutti un minimo di dignità umana, perché tanti sono privi del necessario ed altri purtroppo se ne aggiungeranno. Tutto questo ci aiuterà anche a rendere meno triste il momento che stiamo vivendo. Buona visione a tutti”.

E’ quindi iniziata la proiezione del video mapping, molto particolare, divisa in due momenti: la prima con riprese molto movimentate e sovrapposte delle celebrazioni di Palmi, Sassari e Nuoro e una seconda parte incentrata sulla Macchina di Santa Rosa, una proiezione che ha di fatto commosso e lasciato un vuoto interiore, quella visione in assenza, richiamata appunto dal titolo.

  




Santa Rosa 2020, celebrata oggi la S. Messa per i facchini e il sodalizio

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Questo pomeriggio, alle 18,30,  il Vescovo di Viterbo, Mons. Lino Fumagalli ha celebrato, presso il santuario di Santa Rosa, la Santa Messa  per i facchini di Santa Rosa e il Sodalizio. Dopo la lettura del Vangelo secondo Matteo, il Vescovo nella sua omelia ha sottolineato il senso di tristezza presente in città, nella chiesa che risplendeva dei colori bianchi dei facchini. “Come chiesa e città sentiamo la mancanza di quest celebrazioni, ma vi auguro che sia una pausa di silenzio e di riflessione, che ci aiuti a preparare meglio interiormente il prossimo trasporto e ci aiuti a comprendere quanto il nostro rapporto con Santa Rosa sia forte. Mi sono chiesto più volte quale sia il sentimento interiore, l’animo dei facchini appena vanno sotto la Macchina in attesa della voce tonante che esclama: “Sollevate e fermi!” I facchini sono indubbiamente consapevoli del pericolo e del rischio a cui vanno incontro, ma c’è il loro cuore, una profonda consapevolezza che c’è Santa Rosa che li protegge e che per questo non devono avere paura. Credo che questo insegnamento dobbiamo rinnovarlo oggi. Non abbiate paura nel sollevare la Macchina, nel trasportarla e deporla poi davanti alla basilica. Questo senso della protezione di Santa Rosa è nella mentalità dei facchini e sono sicuro che accompagna tutta la loro vita. E’ un rapporto particolare che si instaura tra loro e Santa Rosa. Estendiamo questo rapporto a ogni settore della nostra vita”. Il Vescovo ha, quindi, sottolineato la grande forza di Rosa, una testimonianza scandalosa per i tempi, essendo donna, povera, non dotta che ha osato predicare il Signore per le vie di Viterbo e come questo deve invitarci a riflettere sull’amore di Dio. Il Vescovo Lino ha evidenziato come il coraggio di sfidare le istituzioni del tempo ecclesiastici e civili Rosa lo abbia preso dalla consapevolezza dell’amore del Signore, che ci ha detto: “Venite a me ed io vi sosterrò”. La base della vita di Santa Rosa è la fiducia nel Signore. Rosa ci dice di non avere paura. Il Signore ci dice: “Io sono con te sempre e sono sostegno e alimento della speranza. Oggi abbiamo bisogno di questa speranza. La pandemia, questo virus subdolo, ha distrutto in pochissimo tempo le nostre certezze, la nostra stessa organizzazione ospedaliera. Questo virus ci ha fatto capire come l’economia non sia l’unico fattore di civilità. Molti hanno perso il lavoro, molti lo perderanno. Avremo una generazione di poveri impensabili, dei papà che chiedono ai loro figli di lasciare l’università per trovarsi un lavoro. Forse dobbiamo fondare le nostre certezza su altri valori e realtà. La pandemia ci ha fatto toccare con mano che se siamo uniti riusciamo a risolvere le difficoltà. A Viterbo abbiamo avuto una solidarietà impensabile.  In questo contesto la pandemia ha lasciato reazioni generose di molti. Se riusciamo a far sì che questo spirito di solidarietà diventi uno stile condiviso sempre avremo un futuro migliore”. Infine, rivolgendosi di nuovo ai facchini, il Vescovo Lino ha affermato: “Non abbiate paura. Insieme diamoci da fare tutti per andare incontro alle emergenze attuali e future. Sentite la Santa vicino e sentite quello che ci dice a voi e noi. Confidiamo nel Signore, non abbiate paura mai”. Con un “Evviva Santa Rosa” si è conclusa la toccante cerimonia religiosa.




Santa Rosa 2020, il presidente della Regione Lazio Zingaretti ricorda il 3 settembre

VITERBO- Anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha voluto ricordare la data del 3 settembre in un post su Facebook: “Ogni 3 settembre, a Viterbo, una torre alta 30 metri viene trasportata da oltre 100 uomini. È la macchina di Santa Rosa. Un appuntamento unico, famoso in tutto il mondo.

Quest’anno purtroppo non ci sarà a causa del Covid ma con il pensiero siamo tutti lì e aspettiamo di tornare a vivere questo evento e questa magia insieme”.




Santa Rosa 2020, composizioni floreali lungo il tragitto della Macchina

di REDAZIONE-

VITERBO- Questa mattina, in piazza San Sisto, sul sagrato della basilica di Santa Rosa e nelle 5 fermate della Macchina di Santa Rosa, sono state collocate delle installazioni floreali, bianche e rosse, che richiamano, nella forma, la Macchina. Il tutto grazie ai commercianti che hanno voluto a loro modo ricordare questo giorno speciale per la città di Viterbo, privato quest’anno dal trasporto della Macchina. Anche il sindaco Giovani Arena, sui social ha voluto scrivere: “È la prima volta che non pubblico la foto della macchina di S Rosa, pronta, alla partenza, per affrontare un nuovo glorioso trasporto.

Insieme ai commercianti del centro, abbiamo posizionato queste composizioni floreali in quelli che sono i punti di sosta del tragitto della macchina. Un modo per unirci tutti in questa giornata così speciale per noi viterbesi. Stasera, a San Sisto e a Santa Rosa, accenderemo dei fasci di luce verso il cielo, come a voler rappresentare un trasporto virtuale, in un grande abbraccio alla cittadinanza e a tutti i facchini, protagonisti di questa meravigliosa festa. Saremo tutti un po’ più tristi questa sera, ma sono certo che l’anno prossimo faremo qualcosa di straordinario per festeggiare la nostra amata Rosina e allora i nostri cuori scoppieranno di gioia”.




Oggi, 3 settembre, accensione fasci di luce a San Sisto e Santa Rosa

VITERBO – L’accensione dei fasci di luce a San Sisto e a Santa Rosa sarà alle ore 20,30. Il sindaco Arena sarà presente a San Sisto al momento dell’accensione.




E manchi Rosa

di ELISA SATRIANI-

VITERBO – Manchi come il regalo sotto l’albero a Natale. Manchi come l’uovo di cioccolato a Pasqua. E non sto esagerando, per i viterbesi Santa Rosa è una festa importante. È importante per i negozianti, per i bambini, per i facchini, per i fotografi, per gli sbandieratori, per la banda…

Senza la tua festa Viterbo non è Viterbo… È una città fantasma. Non si respira aria di festa… Non si respira aria di felicità, di adrenalina, di stupore. Niente. Solo una città vuota.  Una città colpita nel profondo della tradizione, nel profondo del cuore. Da tutto il mondo vengono a vederti, molti increduli, altri estasiati dalla tua bellezza. Quando raccontiamo di te Rosa, i nostri occhi brillano e il cuore inizia a battere forte solo al pensiero di quel 3 settembre.

Al solo pensare al capo facchino urlare: “ ?”.

“SI!” La risposta del tuo popolo.

“Evviva Santa Rosa!”

“!”

“Sotto col ciuffo e fermi…fermi… !”

E la banda inizia a suonare, e la platea che urla solo per te.

Per te piccola Rosa.

Manchi Rosa…

Mancherà l’attesa nelle piazze e nelle vie per vederti passare. Mancheranno le foto di rito. Mancheranno le emozioni che solo tu puoi darci.

“Santa Rosa avanti!”

E andremo avanti.

Aspetteremo il 2021 con ansia solo per vederti passare.

Per vederti brillare tra le stelle e gli angeli blu. ❤️

(https://lacittanews.it/2020/09/03/e-manchi-rosa-%f0%9f%8c%b9/)




Santa Rosa 2020, oggi, 3 settembre, qualche ricordo del trasporto della Macchina per i nostri lettori

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – Oggi, 3 settembre, non ci sarà il trasporto della Macchina di Santa Rosa. Ormai ci siamo rassegnati, di fronte alle necessità di tutelare la salute pubblica dal maledetto virus che da marzo ci ha costretto a cambiare radicalmente le nostre abitudini di vita, dalle piccole alle grandi cose. E che quest’anno ci priverà anche del magnifico trasporto, interrotto soltanto a causa della guerra mondiale. La città vive questi giorni significativi sottotono, le strade sono vuote, ieri ci sarebbe stato il corteo storico con il cuore incorrotto della Santa, i giorni precedenti le tre Minimacchine intrise delle emozioni dei piccoli facchini e dei loro familiari ed anche le cene in compagnia dei facchini in piazza San Lorenzo, un momento conviviale per stare insieme e fare beneficenza. Il Covid-19 ci ha portato via tutto ciò, ma non potrà mai toglierci l’amore per la nostra Santa e la nostra devozione. Ed ecco allora che iniziative nuove cercheranno di rendere omaggio a Santa Rosa questa sera, come i due fasci di luce che svetteranno verso l’altro a San  Sisto e alla basilica di Santa Rosa  ed un sorprendente esperimento di video mapping del trasporto in piazza San Lorenzo. Noi di Tuscia Times vogliamo regalare ai nostri lettori ed a tutti i viterbesi qualche piccolo ricordo dello scorso trasporto: qualche foto e video, con l’augurio di ritrovarci tutti il prossimo anno a celebrare la nostra Santa con un magnifico trasporto della Macchina di Santa Rosa. Buona visione e buona Santa Rosa a tutti voi.











Santa Rosa 2020, la Messa per i figuranti del corteo storico

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Si è celebrata questo pomeriggio, alle ore 18,30, la S. Messa per i figuranti del centro storico presso il santuario di Santa Rosa, presieduta dal Vescovo, Mons. Lino Fumagalli. Una messa contingentata, per via del Coronavirus, ma molto sentita. Il vescovo Lino ha esordito chiedendo a Santa Rosa di poter essere come Lei, nei nostri tempi, in questi momenti difficili: sale della terra e luce nel mondo. “Chiediamo perdono – ha affermato il Vescovo Lino –  se questa testimonianza non sempre emerge nella nostra vita”. Dopo la lettura del Vangelo, secondo Matteo, il Vescovo nella sua omelia ha detto: “Quest’anno le festività di Santa Rosa acquistano una modalità tutta diversa. Ci manca oggi la processione con il cuore ed il corteo storico e domani il trasporto della Macchina. Indubbiamente ne sentiamo la mancanza, ma questo ci aiuterà ad apprezzarle di più il prossimo anno. Il corteo di Santa Rosa che accompagna il cuore e lo fa per le vie della nostra città è un po’ il ripetere quello che Santa Rosa ha compiuto in 8 mesi (dal 23 giugno 1250 al 6 marzo 1251). Nonostante questa brevità e la penuria di notizie storiche, Santa Rosa rifulge per Viterbo e non solo, come in tantissime nazioni dell’America Latina e con numerose sue immagini in tante chiese. Tutto ciò dimostra come la devozione a S. Rosa sia trasversale tra i vari secoli e le varie età della vita”. Il Vescovo Lino ha poi riferito di voler suggerire per il prossimo anno di far inserire nel corteo storico anche qualche abito di oggi, di giovani, adulti ed anziani. “Il corteo storico non può ignorare questo tempo” – ha affermato aggiungendo: “Domandiamoci se la devozione alla Santa ci abbia aiutato ad imitarla per essere sale e luce nella nostra comunità. Sale è ciò che dà sapore, dà significato alla nostra vita. Ma il sale conserva anche cose buone. All’interno della nostra Chiesa Santa Rosa ce lo insegna: una ragazza non colta, di famiglia povera, ha sfidato il suo tempo per essere portatrice di verità e valori: “Religiosi ritornata all’amore di Dio!”, questo il significato del Crocifisso che portava in processione. Ed è un amore, quello di Dio, che è per tutti. E all’interno di una società divisa Santa Rosa è stata l’elemento di concordia, di pace, ma ha anche  richiamato al dovere di essere costruttori di una società migliore contro le infiltrazioni della corte di Federico II. E’ stata sale e luce ed il suo insegnamento ancora oggi colpisce. Io chiedo che non solo ci colpisca, ma ci attragga in modo che possiamo essere continuatori di quei valori religiosi e civili che hanno ispirato Santa Rosa e che Lei ci ha lasciato”.

Il Vescovo Lino si è, quindi, riferito al periodo difficile che stiamo vivendo: “Viviamo in un contesto difficile dal punto di vista economico e sociale. La recente tromba d’aria ha scoperchiato completamente alcune case ed aziende agricole e ha peggiorato per molti la situazione già difficile. Forse dobbiamo aprire gli occhi. Io lo faccio. In 10 anni, nel tratto che faccio per andare a casa, posso dirvi le attività che hanno aperto e chiuso. Le statistiche purtroppo in questo senso coglieranno nel segno: ci dicono che molte attività non riapriranno. Molte famiglie non riescono a pagare le bollette, gli affitti, non riescono a mangiare e, soprattutto, nei riguardi dei bambini provo sempre una grande tenerezza quando mi dicono che non hanno le scarpe per andare a scuola. Questa è la situazione in cui vive Viterbo e peggiorerà purtroppo. Santa Rosa riempiva il suo grembiule con quello che aveva per darlo ai poveri, rimanendo Lei stessa senza mangiare. Il padre, accortosi di ciò, le chiese di aprire il grembiule, ma vi trovò solo petali di rosa. L’amore condiviso rende bella e profumata la vita e mi fa piacere che tante immagini riportino questo gesto, quasi a ricordarci che siamo chiamati a condividere ciò che abbiamo con chi non ha nulla. Condividere le cose significa dare un prestito a Dio, che Lui ci restituirà tutto con interessi favorevoli. E Rosa ce lo ha dimostrato. Cerchiamo di essere sale della terra e luce nel mondo”.




“Le feste sospese-visioni in assenza”, giovedì 3 settembre proiezioni a piazza San Lorenzo

VITERBO – Inizia da Viterbo, il 3 settembre, il progetto che include le quattro Macchine a Spalla Patrimonio UNESCO in un ardito esperimento di video-mapping. Per la prima volta nella storia, una pandemia, fa cancellare contemporaneamente, e in quasi tutto il mondo, le espressioni popolari e festive della tradizione. Anche quelle storiche della Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane Patrimonio UNESCO. Anche il trasporto della Macchina di Santa Rosa di Viterbo. Con il progetto LE FESTE SOSPESE Visioni in assenza si è voluto dare presenza a queste celebrazioni sospese: dalle pietre antiche delle città, dalle mura stesse dei palazzi storici, grazie a un sorprendente esperimento di video mapping dall’avanzatissima tecnologia, emergeranno come memorie collettive, le potenti immagini in movimento di questi straordinari trasporti.

Nato da un’idea di Patrizia Nardi, responsabile tecnico-scientifico della Rete, l’evento itinerante, modulato sul progetto dell’Istituto Nazionale per il Patrimonio Immateriale guidato da Leandro Ventura e “costruito” sulla base di un piano condiviso tra comunità e istituzioni, insieme all’Ufficio Patrimonio UNESCO del Mibact (L.77/2006 sui Patrimoni UNESCO), interesserà ognuna delle città della Rete delle Grandi Macchine a Spalla, Viterbo, Nola, Sassari, Palmi, che quest’anno ricorderanno in questo modo lo spirito irriducibile di una festa “che c’è”, anche quando non c’è. Questo evento ha coinvolto la responsabile dell’Archivio audiovisivo dell’Istituto Stefania Baldinotti, i progettisti e web designer della Openlab Company, che con il loro contributo ideativo hanno fatto uscire dagli argini dello schermo le immagini del regista antropologo Francesco De Melis, fino a farle danzare nella realtà sospesa dei nostri giorni. Le proiezioni di Viterbo in programma domani, 3 settembre, a partire dalle 21, sulla facciata della Cattedrale di San Lorenzo, sono previste per un numero limitato di spettatori e avverranno nella più stretta osservanza delle norme.
L’evento eccezionale sarà trasmesso in streaming e sarà a sua volta filmato: il risultato complessivo confluirà in un’opera filmica sulla presenza in absentia, che interesserà tutte le feste della Rete e verrà in seguito presentato alle comunità e divulgato su vasta scala.
“Viterbo si prepara a onorare la festività di Santa Rosa – spiega Giovanni Maria Arena, sindaco di Viterbo -. Un 3 settembre indubbiamente diverso rispetto alla festa a cui tutti noi siamo abituati da sempre e che tutti noi avremmo voluto vivere anche quest’anno. Questo evento, già nel suo titolo, Le feste sospese – Visioni in assenza, dice tutto. Poche parole per racchiudere uno stato d’animo, un tempo sospeso, indefinito. Il tutto trasmesso attraverso le immagini. Quelle della nostra festa in onore di Santa Rosa. Anche in questa occasione ringrazio Patrizia Nardi, che ha fortemente voluto portare a compimento questo progetto che coinvolge le città della Rete delle grandi macchine a spalla. Semplici e simboliche testimonianze, per vivere un 3 settembre diverso, che rimarrà impresso nella memoria di tutti noi”.
“Quest’anno abbiamo dovuto rinunciare al Trasporto della Macchina di Santa Rosa – afferma Marco De Carolis, assessore cultura e turismo del Comune di Viterbo -. Una scelta difficile assunta responsabilmente per garantire la massima sicurezza ai viterbesi. L’evento del 3 settembre, organizzato con l’obiettivo di rappresentare le feste “sospese” all’Unesco, è l’occasione per una riflessione comune, per iniziare insieme un nuovo percorso di fede e valorizzazione della nostra straordinaria tradizione che in questi anni ha saputo crescere in visibilità condividendo lo statuto di patrimonio immateriale dell’umanità insieme alle altre Macchine a spalla d’Italia. Per i viterbesi il 3 settembre rappresenta l’inizio del nuovo anno e il trasporto la testimonianza di una fede che ha attraversato i secoli, intatta, come il corpo della nostra Santa. Da qui dobbiamo ripartire, sapendo cogliere le opportunità che anche un tempo difficile come questo può offrire”.
“Le feste “in assenza”: questo il significato di questo viaggio che toccherà le quattro città della Rete nelle prossime settimane, a partire dalla Città dei Papi – ha sottolineato Patrizia Nardi, responsabile tecnico scientifico del progetto Unesco Rete delle Grandi Macchine a spalla italiane -. Non è stato facile, nella scorsa triste primavera, mantenere la lucidità su cose banali e quotidiane. Cosa fare per esempio di un bando, quello vinto dalla Rete con il Comune di Sassari sulla L. 77/2006 per il Patrimonio UNESCO. Da una situazione di normalità quotidiana, che è anche quella delle feste, siamo passati ad una situazione radicalmente diversa, emotivamente diversa: le feste, dopo secoli di storia, sarebbero state annullate. Da qui l’idea  di una restituzione speciale alle comunità, in un tempo infinito e sospeso e in un modo diverso: suoni e immagini “rubate” e proiettate nella forma della videoarte nei contesti storici urbani delle feste Patrimonio UNESCO, sui palazzi comunali, sulle chiese. In enormi dimensioni, quasi la necessità di farsi avvolgere dalla festa che non c’è. Un’idea molto condivisa con i sindaci e le comunità delle città. Proietteremo e riprenderemo l’assenza, che racconteremo all’UNESCO a Parigi molto presto. Il mio grazie va all’amministrazione comunale di Viterbo, al sindaco Arena, all’assessore De Carolis e ai Facchini di Santa Rosa”.
“L’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, che dirigo, sta seguento da alcuni anni la campagna di documentazione, promozione e valorizzazione delle feste della Rete delle Grandi Macchine a Spalla – ha aggiunto Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale -. L’esperienza costruita sul campo ci ha consentito di sperimentare delle nuove modalità di documentazione visiva delle tradizioni rituali e festive, fondendo la tecnica di documentazione etnografica tradizionale con finalità proprie della video-arte. Quello che vogliamo offrire a Viterbo e alle altre città della Rete, in questo momento segnato dalla crisi pandemica, è quindi una via alternativa di percezione della festa che non si è svolta, attraverso delle immagini proposte con uno sguardo estetico, emotivo e, in definitiva, impostato artisticamente in maniera innovativa, per conservare la memoria di un’assenza”.
 “Questo 3 settembre 2020 sarà ricordato negli annali per il mancato trasporto della Macchina – ha detto Massimo Mecarini, presidente Sodalizio Facchini di Santa Rosa -. L’evento in piazza San Lorenzo servirà ad attenuare in parte la tristezza che pervade l’animo di tutti, Facchini, fedeli, viterbesi e non, che ogni anno aspettano il trasporto con grande trepidazione. La maestria e l’entusiasmo dei realizzatori sicuramente ci faranno rivivere le emozioni e la magia di una sera veramente speciale, con l’auspicio di ritrovarci tra un anno tutti insieme e tutti de ‘n sentimento attorno alla Macchina, con la benedizione di Santa Rosa”.
L’ingresso all’evento è su prenotazione, tramite la mail
teatrounioneviterbo@gmail.com .
La richiesta di prenotazione dovrà pervenire al suddetto indirizzo entro le ore 15 di domani 3 settembre. La prenotazione sarà effettiva e valida solo dopo avvenuta conferma. Nella mail bisogna obbligatoriamente indicare nome, cognome e cellulare di ogni spettatore. Si raccomanda di arrivare all’ingresso almeno trenta minuti prima dell’inizio dell’evento.Sono obbligatori i dispositivi di protezione individuale (mascherine).
L’evento potrà essere seguito via streaming sul canale youtube del Comune di Viterbo e sulle pagine Facebook Visit Viterbo e Comune di Viterbo Informa.



Santa Rosa, le illustrazioni del libro di don Alceste Grandori in mostra nel Chiostro della Chiesa di Santa Maria Nuova

VITERBO – Il libro scritto da don Alceste Grandori nel 1929 sulla vita di Santa Rosa da Viterbo e illustrato dal pittore romano Giambattista Conti testimonia la venerazione e l’amore profondo che legava questo sacerdote viterbese alla Santa Patrona. Lo stile letterario con cui è stato composto il volume ricalca il tono discorsivo del buon padre che narra ai nipotini una meravigliosa storia di santità. Infatti, la Gioventù Femminile Cattolica aveva chiesto a Don Alceste un volume che presentasse Rosa come modello di santità per tutte le iscritte all’Associazione.
Ma dalle pagine del libro traspare anche un profondo legame affettivo tra Don Alceste e la città di Viterbo per la quale spese tutta la sua vita animandola con iniziative di ogni genere – da quelle tipografiche-editoriali a quelle sportive –ricreative, mettendo però sempre al primo posto la catechesi ai bambini e ai giovani.
Le più belle illustrazioni del libro di Don Grandori su S. Rosa sono in mostra fino a Domenica 6 Settembre nel chiostro longobardo si S. Maria Nuova, insieme a dodici disegni originali, mai esposti, di Giambattista Conti serviti per le illustrazioni del volume.
L’ingresso alla mostra è libero.