Tornano da oggi le cene in piazza con i facchini

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO – Anche quest’anno la festa di Santa Rosa fa rima con solidarietà. Non cambia la location, piazza San Lorenzo, ma sono cambiate le date delle tradizionali cene con i facchini di Santa Rosa, normalmente svolte prima del trasporto della Macchina di Santa Rosa. Ma il Covid ha cambiato anche questa abitudine e per evitare contagi tra i facchini prima del trasporto, sono state spostare a dopo, quindi, prendono il via questa sera fino al 10 settembre. Si potrà cenare con pietanze prelibate per tutti i gusti ed ogni sera sarà allietata dalla musica. Stasera sarà la volta di Enrico Ciapica,  con Laura Leo ed alcune delle performer della CASA DEL MUSICAL SCHOOL SEDE ARTIST ACADEMY DI VITERBO: Stefania Cortorillo, Benedetta Moschetti (che presenterà il suo inedito), Maria Sofia Chiti, Giulia Fiorani, Ester Galli e Valentina Paolocci. Giovedì 8 settembre si esibiranno gli Extratime, venerdì 9 settembre ci saranno i “Doctor beat” e sabato 10 settembre gli Euforia. Sempre sabato, inoltre, si terrà la sfilata della boutique Meravigliosamente donna di Bagnaia con la presentazione delle collezioni delle grandi griffe presenti nella  boutique. Art director: Marco Tomei. Presenta Laura Leo.

Per quanto riguarda il menu ecco di seguito le pietanze che verranno preparate: mercoledì 7 settembre con la Proloco di Monteromano ci saranno pasta alla matriciana, trippa al sugo e coda alla vaccinara. Giovedì 8 settembre con l’associazione di promozione sociale Grossi di Capodimonte ci saranno pasta alla matriciana, zuppa di funghi, fagioli con le cotiche. Venerdì 9 settembre con la pro loco di Vitorchiano verranno offerti cavatelli al sugo, pasta alla matriciana, spezzatino di cinghiale. Sabato 10 settembre l’associazione di promozione Grossi di Capodimonte proporrà pasta al ragu di lago, pasta alla matriciana, filetto di coregone marinato, filetto di coregone, fritto dorato. Inoltre, tutte le sere verranno offerte braciole di maiale, salsicce, pancetta di maiale alla brace, bruschetta, pane, formaggio sardo, fagioli ad insalata, patatine fritte, cocomero, cornetti caldi, acqua minerale, vino bianco e rosso, birra, coca cola, caffè. Ricordiamo che gran parte del ricavato delle cene dei facchini sarà devoluto in beneficienza.




Santa Rosa 2022, “Gloria” illuminata sul sagrato del monastero richiama tanta gente

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- La Macchina “Gloria” resterà sul sagrato della basilica di Santa Rosa fino all’11 settembre e tutte le sere sarà illuminata. Un’occasione per poterla ammirare in tutto il suo splendore che i viterbesi non si stanno lasciando sfuggire. Già stasera,infatti, erano molte le persone giunte al monastero per ammirare “Gloria” illuminata e per fare una visita alla Santa, il cui corpo è conservato in una teca posta prima dell’ingresso alla mostra storico documentaria, ad ingresso gratuito, “La forza della fede”,  incentrata sulla festa di Santa Rosa. All’interno della mostra, che resterà aperta fino ad ottobre, si possono trovare anche delle vere “chicche” come il Ciuffo spaziale, ovvero il Ciuffo portato dall’astronauta Roberto Vittori sullo spazio con tanto di certificazione della Nasa.




Santa Rosa 2022: la sindaca ha chiesto al consigliere Marinetti di rimettere la delega alla Protezione civile

di REDAZIONE-

VITERBO- La sindaca Chiara Frontini ha chiesto al consigliere Eros Marinetti di rimettere la delega alla Protezione civile, dopo la sua pubblicazione di un post su Facebook in cui con toni duri attacca il capofacchino Sandro Rossi. Marinetti, nel post, riferendosi al Sodalizio,  ha parlato di lobby, usando espressioni e termini che non si addicono in particolare a chi ricopre un incarico pubblico. Il post di Marinetti, che è stato poi cancellato, è nato dopo le vive proteste del capo facchino Sandro Rossi per le eccessive misure di sicurezza a suo dire, che di fatto lasciavano lungo il percorso molti spazi senza gente. Marinetti si è poi scusato con il Sodalizio e il capofacchino. La sindaca ha, pertanto, chiesto al consigliere di rimettere la delega.




Tutti a Prato Giardino a cantare e ballare: successo strepitoso del concerto di Santa Rosa

di ANNAMARIA STEFANINI-

Viterbo – Tutti a Prato Giardino ieri sera, 5 settembre, per il ritorno del grande concerto di Santa Rosa. Un concerto gratuito e adatto a tutte le età, al quale hanno partecipato centinaia di persone. La musica finalmente riunisce la città, che, nei giorni scorsi, è apparsa a tratti divisa da punti di vista differenti sull’organizzazione del trasporto della Macchina di Santa Rosa. Un grande dj-set, magistralmente orchestrato da dj Prezioso e dj Silvestrin, con il gruppo 90 Mania che ha fatto cantare e ballare i viterbesi.
Un mega evento che ha riportato indietro nei ricordi, contornato da ballerine, animazione, gadget e grandi attrazioni che hanno coinvolto il pubblico durante il concerto.

Mania 90 è anche un format radiofonico, una grande compilation di ricordi mixata da Emanuele Caponetto.

 

Tra gli alberi secolari del parco dei viterbesi, dedicato a un grande della musica, il nostro Lucio Battisti, e la luna particolarmente luminosa, sono risuonate le note delle canzoni più amate e conosciute degli anni ’90.
Tutti a cantare.

Lo spettacolo, strepitoso, è stato arricchito da giochi di luce, ballerini, animatori. Anche i bambini si sono divertiti tantissimo grazie ai loro amati idoli dei cartoons, fra i quali anche Super Mario Bros, in carne e…gommapiuma!

Gli anni 90 sono stati gli anni in cui, musicalmente, nasce il fenomeno delle boy band (come i Take That e i Backstreet Boys) e il loro riflesso femminile (Spice Girls). Non solo, esplode anche la musica grunge portando alla ribalta una band mito come i Nirvana. Il genere che ha dominato la musica anni 90 e’ certamente la musica elettronica. La musica dance anni 90 viene ascoltata in tutto il mondo, è amata anche dalle giovani generazioni e, grazie al suo suono inconfondibile e a un carattere libero ed euforico, diventa lo stile di fine millennio.

Sono stati gli anni 90, quelli per cui la musica e l’industria discografica ha puntato massicciamente nelle produzioni di musica dance. In questo periodo infatti aumentano a dismisura le etichette discografiche specializzate nella musica da discoteca. Si assiste ad un nuovo periodo di gloria della musica dance anche attraverso collaborazioni con artisti solitamente dediti ad altri generi musicali.

Il divertimento a Viterbo è continuato con i dj fino all’una di notte, fra note, divertimento e allegria.

  




Santa Rosa 2022, le polemiche: il consigliere Marinetti attacca duramente il capofacchino su Fb

di REDAZIONE-

VITERBO -Il consigliere di maggioranza di Viterbo 2020, Eros Marinetti con un post su Facebook, dopo il trasporto della Macchina di Santa Rosa,  ha attaccato duramente il capofacchino Sandro Rossi per quanto dichiarato al teatro Unione, protestando contro il piano sicurezza che a suo avviso aveva lasciato troppi spazi vuoti lungo il percorso della Macchina. Il post poi è stato rimosso. Nel posto vi era scritto: “Il capofacchino Sandro Rossi ha minacciato di non far passare la macchina di Santa Rosa. È ora di fargli capire che la lobby del Sodalizio deve chiudere per sempre. La macchina è dei viterbesi e lui non comanda un cazzo. La sicurezza delle persone non è cosa da poco e l’ignoranza e la ‘Burinaggine’ dimostrata da lui, non è degna della devozione per la santa, ma solo di un pensiero personale (e non dei viterbesi), che deve cessare per sempre. Spero che qualcuno prenda seri provvedimenti. Molti veterani non c’erano, chiediamoci il perchè. Evviva Santa Rosa”. Dopo che il post è stato cancellato, Marinetti ha porto le sue scuse al capofacchino ed al sodalizio dei facchini per i toni espressi che non si confanno al ruolo ricoperto ed allo sforzo della maggioranza con la sindaca di ridare dignità alle istituzioni, pur continuando a ritenere inopportuno quanto accaduto. ha, quindi, rimesso nelle mani della sindaca la delega alla protezione civile.

 




Rotary Club Viterbo: “Tutti dobbiamo diventare veicolo di diffusione della festa di Santa Rosa”

VITERBO – Il Rotary Club Viterbo, attraverso il presidente Lamberto Scorzino, ha partecipato ai festeggiamenti di Santa Rosa, ospiti del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa al raduno nel Teatro dell’Unione e dell’amministrazione comunale a Palazzo dei Priori, in una giornata fortemente dedicata ai viterbesi e all’amore per la Patrona.

Luoghi speciali in un giorno speciale, nel cuore della città, come sottolinea il presidente Scorzino: “E’ stato un Trasporto meraviglioso, che conferma l’importanza delle nostre tradizioni. Rivedere la Macchina dopo due anni è un emozione indescrivibile: stamani, prima di entrare a teatro con i Facchini, ho fatto due passi in piazza e ogni sguardo che incontravo diventava un saluto, tutti ci salutavamo cordialmente, cosa che di norma non succede, ed è proprio questo il valore della festa e della nostra tradizione, un’area di pace che coinvolge tutti. Le nostre tradizioni e il nostro territorio sono un tesoro e tutto questo va fatto conoscere al di fuori di Viterbo, tutti dobbiamo impegnarci a farlo. Per questo la direzione di Federitaly, di cui ricopro la carica di segretario nazionale, oltre ad essere presidente del Rotary club Viterbo, ha deciso di far uscire uno speciale su Santa Rosa nella nostra rivista ‘Consulenti & impresa’, nel numero di ottobre, una pubblicazione che viene letta in tutto il mondo, con una media di 75mila visualizzazioni online. Un impulso ancora maggiore per far conoscere le nostre tradizioni e il nostro territorio”.

Non solo, il 21 settembre Federitaly ha organizzato a Viterbo il convegno “Sostenibilità integrata e impatto sociale: un’opportunità per il Made in Italy”. patrocinato dal Comune di Viterbo, dal Rotary club e dalla Camera civile di Viterbo.

“Le opportunità per un futuro migliore passano anche dalla nostra storia – conclude Scorzino -, è il made in Italy è un marchio straordinario perché solo in Italia abbiamo questi valori unici di fede, storia, tradizione e conoscenza, e la Macchina di Santa Rosa ne è esempio e simbolo”.




I ricordi di Rosanna De Marchi sulla Macchina di Santa Rosa

di ROSANNA DE MARCHI – Tanti anni fa, durante il trasporto della “Macchina” di santa Rosa,
c’era una tradizione che con il tempo è andata a scomparire. Ma prima ricordiamo alcune cose importanti.
La sera del 3 settembre di ogni anno, a Viterbo, la macchina viene sollevata e portata in processione a spalle da un centinaio di uomini detti “Facchini di Santa Rosa”, ora vengono chiamati “Cavalieri di santa Rosa”, lungo un percorso di poco più di un chilometro articolato tra le vie, talvolta molto strette, e le piazze del centro cittadino.
Il trasporto ha sempre fatto il percorso che, ancora oggi conosciamo, comprese la varie soste: Piazza Fontana Grande, Piazza del Plebescito, Piazza delle Erbe, a Via del Corso davanti la chiesa del Suffragio, a Piazza Verdi, o del Teatro come viene chiamata dai viterbesi, ed infine dopo la salita di santa Rosa, che i facchini percorrono quasi correndo, arriva davanti la Chiesa di santa Rosa. Qui verrà deposta e rimarrà esposta per alcuni giorni dopo il trasporto.
Le soste sono necessarie per far riprendere i facchini dalla fatica, visto che, la “Macchina” è una torre alta circa trenta metri, cinquanta quintali di peso, illuminata dalla luce viva di tante fiammelle, portata a spalla da oltre cento coraggiosi uomini lungo un difficile percorso di oltre un chilometro.
È la “Macchina” dedicata a S. Rosa da Viterbo, che la sera del 3 settembre sfila per le vie del centro storico, rinnovando il tradizionale evento, unico al mondo, lo stesso ormai da più di settecentocinquanta anni, al quale hanno assistito in passato personaggi famosi, tra cui Papa Wojtila, il Principe Carlo d’Inghilterra, presidenti del consiglio, ministri e sottosegretari, ma anche attori, giornalisti, conduttori e autori televisivi.
Dal 4 dicembre 2013 il Trasporto della Macchina di Santa Rosa è Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Vestiti di bianco e rosso, con un fazzoletto alla pirata in testa, i facchini di Santa Rosa, poco prima di affrontare la “Macchina”, ricevono dal vescovo la benedizione “in articulo mortis”: quasi una estrema unzione, poiché ogni trasporto rappresenta un momento di grande pericolo per la loro vita. Una prova di forza e di fede nei confronti della patrona della città, morta nel 1251 ad appena diciotto anni. Una ragazzina che, pur di famiglia umile e non certo ricca, offrì la sua vita a Dio e ai poveri della sua città
Le origini della Macchina risalgono agli anni successivi al 1258, quando, per ricordare la traslazione del corpo di Santa Rosa da Viterbo (1233 – 1251) dalla Chiesa di S. Maria in Poggio al Santuario a lei dedicato, avvenuta il 4 settembre per volere di papa Alessandro IV, si volle ripetere quella processione trasportando un’immagine o una statua della Santa illuminata su un baldacchino, che assunse nei secoli dimensioni sempre più colossali.
Dopo questo breve, ma forse doveroso riepilogo, torniamo alla tradizione che si è persa con il passare degli anni.
Quando i facchini arrivavano a Piazza del Plebiscito, una volta “posata” la “Macchina”, andavano a rifocillarsi presso il Dazio, che si trovava a fine Via Cavour, dove veniva offerto loro un panino con la porchetta e del vino.
I facchini una volta erano uomini abituati a bere e la fatica invitava a riprendere le forze con una bella bevuta. Quello di offrire vino, si ripeteva anche nelle altre fermate.
A Piazza del Teatro c’era un forno, il quale oltre alla proverbiale bevuta, dava ad ogni facchino, un maritozzo con dentro i pinoli e uva passa, e dei confetti. Quell’anno io ero insieme alla mia nonna ad aspettare l’arrivo della “Macchina”.
Ero piccola, e la nonna mi fece mettere oltre le corde che fungevano da transenne e le sedie delle tante persone che avevano piazzato le sedie fin dal mattino. Ognuno desiderava vedere la “Macchina” e i facchini stando davanti. Come dicevo stavo davanti a tutti, in primissima fila.
I facchini avevano “posato” la “Macchina” e si erano avviati sull’entrata del forno per avere quanto il proprietario aveva da offrire loro. Ad un certo punto vedo un facchino, venire verso di me. Si avvicinò e tendendo le mani mi offriva un maritozzo e dei confetti. Mi era stato insegnato a non accettare mai nulla dagli estranei, così girai lo sguardo verso la nonna per sapere se potevo prendere quello che il facchino mi voleva donare. La nonna fece un segno di assenso con la testa, ed io presi un maritozzo ancora tiepido e una piccola manciata di confetti.
Perché la tradizione delle bevute con il vino, con il relativo panino con la porchetta venne abolito? Probabilmente perché qualcuno abbondava, e in magari diventava un po’ brillo.
Il forno a Piazza del Teatro, stava dove c’è la gioielleria Menichelli, ma non c’è più da molti anni, e così anche il maritozzo con i confetti , non vengono più distribuiti.
Dimenticavo di dire, che il maritozzo lo mangiai, ma i confetti no.




Gloria davanti al Santuario fino a domenica 11 settembre

VITERBO – La Macchina di Santa Rosa – Gloria – potrà essere ammirata davanti al santuario di Santa Rosa fino a domenica 11 settembre. La sera sarà illuminata.




A Pratogiardino il grande concerto di Santa Rosa

VITERBO – Chiamate i vostri amici e ditegli che ci vediamo tutti stasera a Prato Giardino per il ritorno del grande concerto di Santa Rosa, perché alle 21:30 prende il via un grande dj-set magistralmente orchestrato da DJ Prezioso e DJ Silvestrin con il gruppo 90 Mania. Tra gli alberi secolari del parco torneranno a suonare le note delle canzoni più belle degli anni 90, quelle che sono rimaste nel cuore a chi c’era e che riescono a sciogliere le gambe anche alle giovani generazioni. Vi sfidiamo a rimanere fermi! Il divertimento continua fino all’una di notte e l’ingresso è gratuito.




Santa Rosa, i ringraziamenti dell’ideatore di “Gloria” Raffaele Ascenzi

VITERBO- “Desidero porgere il mio più affettuoso ringraziamento a tutti coloro che hanno reso questo ultimo passaggio di Gloria per me indimenticabile. Lo sforzo dei facchini di Santa Rosa sorretto dal calore di una città riunita in preghiera per la nostra giovane Rosa ha portato in alto il nostro messaggio di speranza.
In questi giorni ho spesso pianto per la grande commozione nel leggere i vostri messaggi o nel ricevere i vostri abbracci.Porterò nel cuore ogni singolo istante vissuto insieme e sarà la mia più importante risorsa cui attingere nei momenti di difficoltà!Viva Santa Rosa”.




“A cena con i facchini, insieme per regalare un sorriso”

di Redazione –

VITERBO – Le festività di Santa Rosa non sono finite: dal 7 al 10 settembre si terranno le cene in piazza San Lorenzo con i facchini di Santa Rosa. Le cene saranno allietate da gruppi musicali. Si parte mercoledì 7 settembre con Enrico Ciapica e Laura Leo, giovedì 8 settembre si esibiranno gli Extratime, venerdì 9 settembre  sarà la volta dei “Doctor beat” e sabato 10 settembre si concluderanno le serate con gli Euforia. Per quanto riguarda il menu ecco di seguito le pietanze che verranno preparate: mercoledì 7 settembre  con la Proloco di Monteromano con pasta alla matriciana, trippa al sugo e coda alla vaccinara. Giovedì 8 settembre con l’associazione di promozione sociale Grossi di Capodimonte ci saranno pasta alla matriciana, zuppa di funghi,  fagioli con le cotiche. Venerdì 9 settembre  con la pro loco di Vitorchiano verranno offerti  cavatelli al sugo, pasta alla matriciana, spezzatino di cinghiale. Sabato 10 settembre l’associazione di promozione Grossi di Capodimonte verranno preparati pasta al ragu di lago, pasta alla matriciana, filetto di coregone marinato, filetto di coregone, fritto dorato.  Inoltre tutte le sere verranno offerte braciole di maiale, salsicce, pancetta di maiale alla brace, bruschetta, pane, formaggio sardo, fagioli ad insalata,  patatine fritte,  cocomero,  cornetti caldi,  acqua minerale,  vino bianco e rosso, birra, coca cola, caffè.  Ricordiamo che parte del ricavato delle cene dei facchini saranno devolute in beneficienza.




Macchina di Santa Rosa, Chiossi: “Ancora un trasporto perfetto, nei tempi e nella sicurezza”

VITERBO – Riceviamo dal Prof. Nuccio Chiossi e pubblichiamo: “Con il cronometraggio delle tratte e delle soste della Macchina di Santa Rosa “Gloria 2022” offro ai viterbesi uno strumento di curiosità e statistica. I tempi possono essere utili al Capo Facchino Rossi e al Presidente del Sodalizio dei Facchini Mecarini per fare delle valutazioni e migliorare sempre più la sicurezza del Trasporto.

Quest’anno il termine di paragone dei tempi è stato fatto con l’ultimo passaggio della macchina su via Marconi del 2017.

La partenza:

seppur con un’ora di ritardo, Gloria non detiene la maglia nera sull’orario della partenza; peggio fu l’edizione del 2015 quando Gloria partì alle 22.05!

Record battuti:

– Gloria parte alla grande, alla prima tratta “Porta Romana/Piazza Fontana Grande” stabilisce subito il record con un tempo di 3’46”.

– Piazza Fontana Grande/Piazza del Comune, il tratto più lungo del percorso, con il tempo di 4’30” batte i record di tutti i trasporti.

– Per le due prime tratte Gloria batte tutti i record anche per i tempi di sosta: Piazza Fontana Grande 10’30” e piazza del Comune 20’44”, quest’ultima la sosta più lunga di tutto il trasporto.

-Sosta tecnica di S. Egidio: Gloria con 5’22” strapazza il precedente tempo di 8’24”.

Il Tratto più breve:

Piazza delle Erbe/Suffragio 2’04”, un ottimo tempo, vicino al record di 1’58”, stabilito da Gloria del 2017.

Salita di Santa Rosa:

Niente record, ma 2’30” è un tempo da podio fra tutte le edizioni.

Curiosità:

La sosta più breve è stata quella alla Banca d’Italia, su Via Marconi 6’44”.

Record negativi:

Gloria ne conquista 2.

-L’orario d’arrivo al sagrato della Basilica di Santa Rosa alle 00:52, mai successo prima.

– Il tempo totale del trasporto è stato di 2 ore e 52 minuti.

In conclusione:

per quanto riguarda i tempi di percorrenza il trasporto di Gloria 2022 è stato tra i migliori sino a piazza del Comune ed è proseguito, su tutto il percorso, con la massima sicurezza, sia per i facchini che per il pubblico.

Complimenti quindi a tutti i facchini, a Rossi, Capo Facchino e a Mecarini, Presidente del Sodalizio dei Facchini.

Per i più curiosi, a seguire la tabella dei tempi di tutto il trasporto. Arrivederci al prossimo anno. Evviva Santa Rosa!”




Tanta gente oggi alla tradizionale fiera di Santa Rosa

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Si è svolta oggi la fiera di Santa Rosa, il tradizionale appuntamento del 4 settembre, dopo il trasporto della Macchina di Santa Rosa. La pioggia di questa mattina sembrava dover rovinare questo appuntamento tanto caro ai viterbesi e non solo, invece, nel pomeriggio il maltempo ha concesso una tregua almeno fino alle 19 e molta gente si è riversata tra le vie del centro per passeggiare e magari comprare qualcosa sulle bancarelle che hanno proposto prodotti vari: dai casalinghi, ai tendaggi, dall’abbigliamento alle calzature, dai giocattoli, ai prodotti elettronici, dalla bigiotteria agli stand alimentari con una vasta gamma di prodotti: dai dolci siciliani, alla frittura di pesce, dalla frutta secca ed anguille marinate ai panini imbottiti, ma immancabile, come tradizione vuole, il panino con la porchetta di Vallerano. Molti hanno fatto la fila per assaggiare questa prelibatezza che caratterizza la fiera viterbese. Numerose le persone che poi hanno fatto visita al corpo di Santa Rosa, custodito dentro il monastero, facendosi poi numerosi selfie sotto la Macchina, posizionata davanti al sagrato. E sempre, come tradizione, molte le rose di stoffa che sono state vendute insieme ad oggettistica dedicata alla Santa Patrona. Le festività di Santa Rosa, però, non terminano con oggi, in quanto dal 7 al 10 settembre ci saranno le cene in piazza con i facchini, in piazza San Lorenzo, appuntamento che di solito si svolgeva prima del trasporto, ma che quest’anno, per evitare contagi tra i facchini prima del 3 settembre, è stato spostato a dopo il trasporto.




Basilica di S.Rosa. Celebrata dal vescovo Lino Fumagalli la messa pontificale del 4 settembre (VIDEO)

di FEDERICO USAI-

VITERBO – In molti i fedeli che questa mattina sono accorsi alla Basilica di S.Rosa per seguire la messa pontificale e la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Lino Fumagalli. Era l’occasione per stare vicino al Vescovo Lino Fumagalli che quest’anno lascerà, per raggiunti limiti d’età, la guida della Diocesi di Viterbo. Molte le autorità  presenti, tra queste la sindaca Chiara Frontini ed il Sen. Fusco, che con il Presidente del Sodalizio, Massimo Mecarini e le autorità militari, hanno seguito con attenzione l’omelia del vescovo Fumagalli :

Questa Celebrazione, dopo le solenni manifestazioni della Processione del Cuore e del Trasporto della Macchina che hanno coinvolto l’intera Comunità viterbese, è una pausa di silenzio orante che ci permette di accogliere l’invito e i suggerimenti di Santa Rosa per il bene della nostra Chiesa e della nostra Comunità civile.

Rosa, giovane, donna, senza cultura, povera … si è posta in ascolto della sua Città e ha cercato di riportarla all’amore antico percorrendo Viterbo con il Crocefisso e, insieme, si è fatta carico dei poveri della Città offrendo loro il pane che aveva per venire incontro alle loro necessità.
Porci in ascolto: ecco quanto ci chiede Santa Rosa; un ascolto frutto dell’amore per la nostra Città e i suoi abitanti.
Che cosa si aspetta Viterbo da noi come Chiesa e come Comunità civile?
Vediamo tanto disagio materiale: poveri, assenza di lavoro, incertezza per il futuro … ma c’è, soprattutto, tanto disagio interiore: solitudine profonda ….. i tanti suicidi, mancanza di valori che diano senso alla vita; incapacità di affrontare i problemi della globalizzazione e del cambiamento d’epoca.

Che cosa fare? Come affrontare questi problemi? Prima di tutto è fondamentale essere tutti uniti e concordi, affrontare insieme, includendo tutte le forze presenti e stimolandone altre, la realtà che abbiamo davanti.
Essere uniti e concordi, rompere la consapevolezza che nessuno di noi è in possesso esclusivo della verità e del giusto cammino.
La verità non è una sfera, posseduta da una sola parte, ma un poliedro, una figura geometrica a più facce, in cui ciascuno, anche le minoranze, è portatore di un aspetto positivo, che va accolto e sollecitato, se vogliamo arrivare ad una lettura corretta e completa della realtà e iniziare processi condivisi per il bene comune.
Il Card. A. Dell’Acqua diceva al clero, ma vale anche per la Comunità civile: «Ascoltiamoci serenamente, sforziamoci di andare in cerca di quello che ci unisce, di quello che può essere di spunto all’altro per allargare i propri orizzonti: vagliamo insieme, con serenità, senza posizioni aprioristiche, il pensiero e le esperienze di ciascuno per costruire, per andare avanti, per non lasciarsi sclerotizzare, per non essere né uomini che non sono capaci di far altro che rimpiangere il passato né quelli che nel passato non sanno trovare nulla di buono. Il nostro impegno è questo: costruire qualcosa di nuovo, ma su un glorioso passato, adeguandolo ai bisogni attuali».
Valorizzare tutti e tutto il passato per comprendere il presente e crescere insieme per un futuro migliore.

Occorre vincere inerzia e delusioni. Diceva Trilussa in una sua poesia, Le elezioni, il giorno dopo: “Un mucchio di cartaccia per le strade e un foglio appeso al muro: eletto o no, sarà ‘r ricordo de ‘na fregatura”.
Ritrovare fiducia nelle Istituzioni e in tutte le realtà sociali. Creare un clima di corresponsabilità, collaborazione e inclusione; un clima che permetta a tutti di essere protagonisti, e non gregari, del futuro della nostra Chiesa e della nostra Città.

Santa Rosa ci assista, ci aiuti a cambiare mentalità e atteggiamento, stimoli il coinvolgimento di tutti per il bene spirituale e materiale della nostra cara Viterbo.

Al termine della messa il vescovo Fumagalli ha salutato i suoi fedeli con il suo sorriso che sarà difficilmente dimenticato da chi in questi anni ha seguito con fede il suo pastore.

 




Post Santa Rosa: piazza delle Erbe invasa da cartacce, buste di plastica, bottiglie

di REDAZIONE-

VITERBO- Post Santa Rosa: piazza delle Erbe è stata lasciata con buste di plastica, bottiglie, cartacce a terra. La denuncia arriva dall’associazione Viterbo Clean up. Sulla pagina Facebook dell’associazione in un post scritto da Fabrizio Rocchi

si legge: La verità è che fate schifo, grandi e piccoli, genitori e figli, non ve ne frega un cazzo della città e del messaggio che santa Rosa trasmette, siete lì solo per fare una foto da mettere sui social per prendere qualche “like”.

Non ci sono parole per descrivere quanto vi disprezzi, non mi sbilancio nel dire come vorrei vedervi perché poi sarei veramente troppo cattivo, ma spero che un giorno la pagherete per trattare Viterbo così. Il comune pulirà tutto in tempi record come sempre, ma anche questa occasione è stata persa e dimostra come sempre che ai viterbesi di Viterbo non gliene frega un cazzo!
La foto è di piazza delle erbe dove si accampano sempre tantissimi giovani, quei giovani che magari non vedono l’ora di andarsene da qui perché dicono che a Viterbo non c’è niente…beh andatevene, andatevene a FANCULO che sicuramente Viterbo non ha bisogno di voi!
Semo tutti de n’sentimento…. NO non lo siamo, di Viterbo ai “viterbesi” non è mai fregato un cazzo sotto tutti gli aspetti sociali!”.



I facchini di Santa Rosa scendono dall’autobus

di REDAZIONE-

VITERBO- I facchini di Santa Rosa sono scesi da un autobus ieri

in piazza Crispi per poi raggiungere piazza San Sisto. Il video:

 




La Croce Rossa Italiana impegnata nell’assistenza sanitaria durante il Trasporto della Macchina di Santa Rosa

VITERBO – Per il tradizionale Trasporto della Macchina di Santa Rosa, che quest’anno si è tornata a celebrare dopo lo stop imposto da due anni di pandemia, la Croce Rossa Italiana ha dispiegato un imponente servizio di assistenza sanitaria a disposizione delle migliaia di spettatori accorsi lungo le vie percorse della Macchina.

Il servizio reso a titolo totalmente gratuito è stato svolto su Coordinamento dell’ARES 118, in collaborazione con le altre realtà del Volontariato sanitario locale e supportato dalla Sala Operativa Regionale CRI del Lazio ed ha visto l’impiego di circa 150 operatori Volontari della Croce Rossa tra i quali soccorritori, autisti, infermieri, psicologi, coordinatori e specialisti in telecomunicazioni. Erano inoltre presenti sul percorso anche quattro soccorritori della Croce Rossa Spagnola che hanno ricambiato la visita inserita nel più ampio gemellaggio tra la CRI di Viterbo e la Cruz Roja de Iruna/Pamplona.

Il personale, suddiviso in svariate ambulanze, squadre appiedate e nel posto medico di soccorso, ha assicurato la presenza sul percorso della Macchina di Santa Rosa dalle prime ore del pomeriggio di sabato 3 settembre sino al termine dell’evento.

L’imponente dispiegamento di personale e mezzi è stato possibile grazie alla disponibilità di molti Volontari CRI di Viterbo e di quelli provenienti da svariati Comitati della Provincia di Viterbo, Rieti e Roma.

“Rivolgo un sentito e caloroso ringraziamento a tutti i Volontari accorsi, oltre che da Viterbo, anche da più parti della nostra Regione. Grazie alla loro disponibilità, a quella dei rispettivi Presidenti di Comitato e della Sala Operativa della CRI di Viterbo è stato possibile garantire un servizio competente e professionale che ha contribuito a rendere più sicura l’organizzazione del Trasporto della Macchina di Santa Rosa” così ha dichiarato il Presidente della Croce Rossa di Viterbo Marco Sbocchia.




Santa Rosa, “Gloria” è a casa

di MARINA CIANFARINI –

VITERBO – Fede, fatica e volontà. “Gloria” rinasce e torna a splendere le tra le vie di Viterbo, dopo due anni di oscurità a causa dell’emergenza sanitaria.
Rosa, la Santa bambina, piccola e fragile, che in cima alla sua candida torre diviene maestosa, orienta il suo sguardo su una città festante. La sera arriva e la tradizione si ripete.
Il tempo è incerto, qualche polemica s’innalza, ma il cuore palpita di emozioni nuove.
Arriva la benedizione del vescovo Lino Fumagalli sulla piazza, non dentro la chiesa di San Sisto, dinanzi a “Gloria” e giungono le parole della sindaca Chiara Frontini: “E’ il 3 settembre della ripartenza, il 3 settembre di una città che ha voglia di rinascere”.
C’è chi rinnova la sua missione e chi, per la prima volta, respira la fatica del trasporto. Un fil rouge unisce i presenti. “Semo tutti d’un sentimento”.
Piazza San Sisto è gremita. “Un 3 settembre all’insegna della ripartenza, dell’orgoglio e dell’identità. Un 3 settembre di una città che ha voglia di rinascere. Questa sera i facchini porteranno Rosa a casa. Stasera tutti abbiamo la responsabilità di un grande trasporto, di rinascita”. Così si è spresa la sindaca Chiara Frontini consegnando al capofacchino Sandro Rossi “Gloria” con il percorso libero.
Sono le 21:58 Al primo “Sollevate e fermi” di Sandro Rossi, “Gloria” s’alza e la folla esplode. E’ un grido di liberazione misto allo stupore di vedere quella torre bianca staccarsi da terra e proseguire con il suo incedere lento e cadenzante. Sulle spalle dei facchini vola leggiadra. Il campanile bianco marcia, lasciando che i volti estasiati ne lambiscano l’essenza. La prima sosta è a piazza Fontana Grande. Il tempo di riprendersi, poi lungo via Cavour.
“Gloria” arriva a piazza del Plebiscito. Alcuna fermata, i tempi sono stretti. Ma c’è chi parla di protesta nei confronti della Prefettura per le misure di sicurezza considerate troppo rigide. Le girate, invece, avvengono a piazza Verdi e a via Marconi.
Piazza delle Erbe è la sosta successiva, il complicato passaggio su corso Italia e, quindi, piazza del Teatro.
Qui l’emozionante girata. “Baffino e Massimo sono per voi”, grida Sandro Rossi. Il ricordo di quei compagni scomparsi troppo presto e i pensieri che ne percepiscono ancora la salvifica presenza.
Anche dove le vie si fanno strette, “Gloria” prosegue con maestosità. A tratti, su balconi gremiti, le braccia sembrano lambirla e i polpastrelli carezzarla.
Quest’anno c’è anche via Marconi. Settecento metri che si aggiungono al percorso tradizionale. I presenti spronano i loro eroi ed è già piazza della Repubblica. La sosta e le corde per aiutare la Macchina sul ritorno. La fronte gronda di sudore e la gambe iniziano ad avvertire il peso della stanchezza, eppure dagli occhi dei facchini non traspare alcuna resa.
L’ultimo incitamento di Rossi e via verso il Sagrato. La Macchina è ferma, ma non è finita. Si alza di nuovo, verso chi non c’è più, per le vittime del Covid e per i popoli oppressi dalle guerre. Danza per coloro che sempre saranno.
Poi, i facchini tutti i fuori. Sono lacrime liberatorie. La coesione, la fede e l’amore hanno restituito alla città un nuovo traguardo. La folla acclama, le famiglie raggiungono i loro uomini.
Le braccia si uniscono e la fatica viene soffocata. Il presidente de Sodalizio dei facchini di Santa Rosa Massimo Mecarini parla di trasporto perfetto contro tutto e tutti. Un trasporto impeccabile, giunto dopo due anni di silenzio. Alle 00:55 del 4 settembre, “Gloria” è a casa.