Con la “Fiabo-fobia” di Arianna Porcelli Safonov, la paura non fa poi tanto paura, applausi al Teatro di Ferento

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO – Ieri 1 agosto, nell’ambito di Ferento Teatro Festival 2024, è andato in scena un divertente e stimolante monologo dell’autrice di testi satirici Arianna Porcelli Safonov dal titolo “Fiaba-fobia”, un racconto irriverente, molto apprezzato dal pubblico, che ha messo a fuoco le fobie della nostra vita quotidiana, come la paura. Ma paura di che? Di tutto.

Arianna Porcelli Safonov arriva sul palco con un sorriso sornione, guarda il pubblico e spiega: “Fobia vuol dire paura e “paura” include nella propria radice l’indoeuropeo -pat che vuol dire percuotere, abbattere. Potremmo dire che le paure ci abbattono e che veniamo giornalmente percossi dalla fobia. E che cosa si nasconde sotto l’etmologia delle parole, il loro vero senso contro gli altri. Ma quando non ci sono le parole: vocabolario. Gli altri sono disarmati, perchè ormai si parla tutto in corsivo come a Tic Toc. Se le persone si vogliono insultare: ‘magari mori’, lo scrivono ‘magari 4’, mettono i numeri dentro le parolacce.Così comunicano le persone. Ma moriranno, prima o poi.” E scattano i primi applausi.

Poi Arianna (ormai la chiamiamo così perchè la sentiamo amica) va vanti come un treno veloce e regala pillole irriverenti e spiega: “Paura- forte tubamento di animo con turbamento dei sensi”.

“La paura. Ogni giorno veniamo percossi dalla paura, schiaffeggiati dalle nostre fobie, mentre tentiamo di andare all’apericena, poco prima di entrare in una call, al pilates.Tutti abbiamo paura anche se dissimuliamo di professione.Allora perchè non scriverlo sul curriculum: ‘sono general manager advertisment superstar e dissumulatore di paura: ho quarant’anni di esperienza nell’arte di far credere agli altri, che è tutto a posto. Io valgo’.

“Ma cosa vali? Che la paura ti sta masticando il sistema nervoso come lo snack che dai al tuo barboncino per pulirsi i denti. Dentro sei composto dal 2 per cento di acqua e di pipì.

“Il mio – continua tra una pausa e un sorriso ironico Arianna –  è un calendario filosofico un po’ particolare: una paura al giorno, così vi ricordate di me. Ai miei amici ho chiesto una parola particolare, tua, che riguarda la paura.

“E’ uscito questo: “La paura di Chernobil. Se avessero ragione i buddisti che rinasciamo, nella prossima vita, io voglio 6 tette.

“La paura dei traslochi e la paura di morire, questa è la mia preferita. Questo signore li ha messi insieme! Perchè cambiare casa, come morire, spaventa tutti.

“La paura degli zingari, la paura più sessista che esita. Facciamo gli evoluti ma la paura rimane. I maschi rubano il rame, ci rubano le antenne, casa stanno costruendo? Che monolite costruiscono? La zingare femmine?  Cattive, predigono il futuro , tremiamo nel capire cosa faranno gli zingari nel time fluid.

“La paura del posto di blocco, c’è di avere paura degli agenti che ci proteggono. Rimanete calmi. Quando vedete la paletta, non mettete la freccia, cosa che non fareste mai nella vita normale, sorridete, tranquilli, accostate e abbassate il finestrino e loro capiscono che droga vi prendete. E ricordate in macchina non dors, no nirvana, si Elody. Meglio idioti che senza papeete.

“La paura della prima notte di sesso. E chi se la ricorda… E come il posto di blocco : no Elody, sì dors, meglio drogati che idioti.

“La paura delle prossime elezioni. Tranquilli non ci saranno.

“La paura di ridere di cose di cui non si può ridere. La risata fa paura. Difatti quando sentiamo qualcuno che non conosciamo, che ride di notte…

“La paura di non farcela. Non si sa bene a far cosa. Ma senza dubbio, ragazzo, non ce la farai. Non sei solo al partito democratico.

“La paura di essere inseguiti dal chirurgo di Madonna, come darvi torto? La paura di essere inseguiti da Madonna anche se lei è piccola così….

“La paura di essere seguiti da vostra madre.

“La paura del futuro che attende l’Occidente. Cavoli vostri… io sono esausta, ciao”.

Applausi e ancora tanti applausi chiudono la spassosa serata.

Nota- Ferento Teatro Festival 2024 è organizzato, come avviene da oltre venti anni, da Consorzio Teatro Tuscia con la direzione artistica di Patrizia Natale ed è sostenuto dal contributo del Ministero della Cultura, che dal 2022 lo ha riconosciuto Festival a livello nazionale, dal Comune di Viterbo, dalla Regione Lazio, da Fondazione Carivit e da Ance Viterbo.
Per ulteriori informazioni sui biglietti e sulla stagione teatrale, consultare la pagina fb Ferento Teatro Romano o il sito www.teatroferento.it/

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