Consulta del volontariato: Sergio Insogna si dimette da presidente

VITERBO – Il consigliere comunale di Fondazione, Sergio Insogna si dimette da presidente della consulta del volontariato. Le dimissioni motivate con una lettera indirizzata al sindaco Giovanni Arena, in cui spiega: “Le motivazioni che mi spingono a rinunciare alla delega sono di natura personale – scrive – in quanto in questo momento non posso svolgere il delicato compito che mi è stato assegnato e quindi farei venir meno l’azione amministrativa condivisa che sinora ha dato buoni frutti, e che ha rilanciato l’attività della consulta stessa”.

La necessaria vicinanza e il sostegno alle numerose, proficue e meritorie attività delle associazioni di volontariato e solidarietà aggregate alla consulta non debbono venir meno ed è necessario proseguire nell’azione amministrativa fattiva iniziata da poco più di un anno, grazie anche alla vicinanza del sindaco e dell’assessore ai Servizi Sociali, del consiglio comunale, grazie al lavoro dei dirigenti e degli uffici, in primis di Anna Lisa Matani, ma soprattutto un enorme ringraziamento deve essere rivolto all’incessante attività del meraviglioso mondo del volontariato e della solidarietà della Citta di Viterbo.

Un ringraziamento sincero ed autentico a doveroso farlo ai componenti l’esecutivo della consulta, con i quali ho stabilito un rapporto collaborativo e di lavoro costante, un rapporto umano ed amministrativo che mi ha arricchito e di cui vado fiero ed orgoglioso. Il lavoro della consulta potrà continuare senza ulteriori rallentamenti, essendo questi organismi operativi sino al 2021”. Un ringraziamento finale al sindaco Arena: “per avermi dato la possibilità di lavorare con tante belle realtà cittadine e di conoscere meglio il bellissimo e fondamentale mondo del volontariato e della solidarietà della nostra città, ma nel momento in cui ci si rende conto di non poter garantire un impegno adeguato e di conseguenza non poter essere utile alla causa dei soggetti a cui deve essere rivolta la tua azione amministrativa, è giusto e doveroso tarsi da parte. Sono convinto di aver fatto il mio dovere in rispetto ai doveri amministrativi derivanti dalla delega, ho la presunzione di pensare di aver adempiuto ai compiti ed agli obiettivi che ci eravamo prefissati, e soprattutto di aver riattivato e migliorato i rapporti amministrativi con le associazioni del mondo del volontariato. Tra i colleghi consiglieri ci sono persone adeguate, capaci e competenti che possono continuare l’azione amministrativa di tutela e sostegno alle fondamentali e vitali attività di volontariato e di solidarietà delle associazioni comunali, per cui sindaco, non avrà alcun problema a delegare altra persona. È ovvio che il ruolo di consigliere comunale mi consentirà comunque di poter vigilare, proporre e sollecitare l’amministrazione sui temi riguardante il mondo del volontariato cittadino e sulle azioni amministrative da intraprendere”.