di REDAZIONE-
VITERBO- Nel Consiglio Comunale di ieri si è dibattuto anche sulla questione degli asili nido. L’assessorato ai Servizi Sociali, gestito da Patrizia Notaristefano, ha ammesso che i conteggi alla base della decisione di interrompere le convenzioni con gli asili nido privati e accreditati sono errati. Nella determinazione di giunta per l’anno educativo 2023-2024, il numero riportato, “37”, non corrisponde alle richieste soddisfatte, ma alla percentuale di copertura che era scesa al 22% a causa di un refuso. L’assessorato ha confermato che i posti effettivamente occupati dai nidi privati nell’anno precedente erano tra 63 e 65. Nonostante l’ammissione dell’errore, la decisione del Comune di interrompere le convenzioni rimane invariata.
La chiusura delle convenzioni comporterà il pagamento diretto dei contributi comunali alle famiglie anziché alle strutture, come avviene già per i bonus Inps ed eFamily. Questa decisione ha generato polemiche sia tra le strutture precedentemente convenzionate che tra le famiglie. L’opposizione ha attaccato duramente Patrizia Notaristefano per la rivoluzione scatenata. Tuttavia, l’assessore ha giustificato le scelte intraprese con l’obiettivo di sostenere più famiglie e incrementare l’accesso ai servizi educativi. Ha citato come esempio i nidi accreditati ma non convenzionati che offrono attività educative fino alle 18:00 con una retta massima di 577 euro al giorno, cercando di rassicurare sul rischio di aumenti tariffari a seguito della perdita del contributo comunale da parte delle strutture private.
La consigliera comunale Alessandra Troncarelli, ex assessore regionale ai Servizi Sociali, ha sollevato la questione del bonus eFamily, affermando che non si sa se la nuova giunta deciderà di finanziarlo ancora. Questo dettaglio è importante perché il contributo comunale dovrebbe coprire la parte restante della retta dopo che il genitore ha ricevuto i bonus Inps ed eFamily. Tuttavia, i dettagli sui contributi comunali e l’importo mensile rimangono incerti, creando confusione tra le famiglie.
L’opposizione ha richiesto un consiglio straordinario sugli asili, sottolineando la preoccupazione per il cambiamento radicale di un sistema in funzione da circa 22 anni. Le famiglie faticano a comprendere cosa fare per iscrivere i propri figli al nido e quanto dovranno pagare. La consigliera comunale Luisa Ciambella ha criticato l’amministrazione per la gestione generale delle scuole, inclusa la situazione degli asili, e ha sollevato la questione dei lavoratori e delle famiglie “seguite da assistenti scolastici, strumentalizzati in campagna elettorale con la promessa di una stabilizzazione mai arrivata”. Ciambella ha rimarcato al riguardo: “Da settembre 2022 queste persone non hanno notizie e non sono stati ricevuti, nonostante le richieste di incontri alla sindaca”. Al riguardo la prima cittadina ha risposto di non essere informata, ma ha assicurato che affronterà la questione e che incontrerà i lavoratori. Critiche anche dalla consigliera Antonella Sberna (FDI) che ha evidenziato come quello che la giunta Frontini sta facendo sugli asili sia qualcosa di grave, visto che rischia di “mandare all’aria un servizio che funziona”.