Coronavirus, Confesercenti: “Una crisi durissima del turismo e dei consumi. E’ necessario uno sforzo comune per la ripresa”

VITERBO – Riceviamo da Confesercentie e pubblichiamo: “La salute pubblica è la priorità assoluta con i nuovi provvedimenti anche l’emergenza per l’economia ha cambiato passo e i danni per le imprese rischiano di essere incalcolabili.

“Ci troviamo di fronte ad una crisi che nessuno era preparato ad affrontare ed è opportuno che tutti diano il proprio contributo: regioni e province considerate “zone rosse” hanno un altissimo tasso di micro, piccole e medie imprese. Stiamo parlando di decine di migliaia di attività nel turismo, ma anche negozi, bar, ristoranti e non solo che sono o stanno per entrare in crisi. Dovremo garantire a queste attività a sopravvivenza oltre la fase di emergenza. Servono da subito interventi, moratorie e scadenze fiscali ed agevolazioni speciali per l’accesso al credito. Sono a rischio 8 miliardi di Pil e 30mila attività” è quanto dichiara in un comunicato Patrizia De Luise, presidente nazionale Confesercenti. “oltre sono a rischio 6,5 miliardi di consumi interni e turistici. Contenere i contaggi è prioritario e nostri imprenditori sono in prima fila per dare il proprio contributo, consapevoli della situazione straordinaria e di emergenza. Ma anche determinati a far sopravvivere le imprese. Il punto è garantire la continuità delle attività economiche, oltre l’emergenza, I 7,5 miliardi di euro in arrivo dal Governo sono una risposta importante, ma potrebbero rivelarsi insufficienti se il trend dovesse continuare. Le priorità che abbiamo chiesto è agire sul fronte bancario, sospendere le rati dei finanziamenti agevolando il credito. Serve anche da subito uno stop adeguato al fisco e l’estensione degli ammortizzatori sociali a microimprese e autonomi. Visto poi che siamo di fatto isolati dal mondo, il rilancio della domanda turistica interna: una nostra proposta è di scontare l’Iva a chi compra una vacanza presso una struttura ricettiva, un’agenzia di viaggio o un tour operator, e di permettere alle famiglie di detrarre il restante costo del soggiorno. Se possibile già dalla prossime festività pasquali e per favorire il riavvio della stagione turistica”.

Queste le stime di perdita dei consumi per settore in milioni di euro:

Servizi ricettivi                                   – 2.004

extralberghieri                                    – 3,61

bar ristoranti pp.ee.                            . 1.309

agenzie di viaggio e tour operator   –  342

trasporti                                              –  586

di cui noleggio mezzi                         –    98

spese nei negozi                                 –  748

Vincenzo Peparello, membro della presidenza nazionale e presidenti della Confesercenti di Viterbo avvalorando ulteriormente le preoccupazioni del presidente nazionale ribadisce che “ci troviamo difronte a un fenomeno che sta causando una crisi senza precedenti per il nostro sistema economico in generale e più in particolare nei settori del turismo, del commercio, dell’artigianato, ma anche tutto quello che è l’indotto: il sistema dei trasporti (aerei, ferroviari, marittimi e su gomma), agroalimentare ed import-export. Crisi dirompente che grava e graverà sull’occupazione, Per questo – continua- è opportuno che anche a livello locale tutti diano il proprio contributo, patti sociali, pubblico, enti locali, che possono rappresentare tavoli di crisi a livello territoriale. Le nostre strutture territoriali sono già attivate per informare, assistere le imprese in questa fase così delicata per il proprio futuro. Anche a  Viterbo e provincia stiamo monitorando giornalmente gli effetti della crisi presso le aziende del comparto turistico e commerciale, che rappresentiamo quali alberghi, strutture extralberghiere, agenzie di viaggio e tour operator, guide ed accompagnatori turistici, trasporti di settore, bar e ristoranti, negozi. Forte preoccupazione ci viene segnalata da tour operator e agenzie di viaggio per le molte disdette che stanno arrivando su prenotazioni fatte in precedenza, ma soprattutto ad una calma piatta sulle prenotazioni del periodo. Questo mette anche in dubbio il rischio che diverse strutture, soprattutto quelle stagionali, rimangano chiuse o rinviano di qualche mese le aperture.

“In questo momento – dichiara Chiara Fondini, presidente di Assoviaggi per la provincia di Viterbo e tour operator – stiamo cercando di contenere le disdette lavorando più sulle prenotazioni. Infatti i nostri clienti si riservano di dare conferma in attesa che la situazione si chiarisca e si ritorni alla normalità. Problema non tanto per la paura di viaggiare e rimanere contagiati, ma di essere bloccati da provvedimenti istituzionali. Questo naturalmente rispetto anche alle zone di provenienza. E’ chiaro che l’approssimarsi del periodo pasquale  fa slittare ulteriormente eventuali prenotazioni classiche dello stesso periodo. Non dimentichiamoci che il periodo primaverile rappresenta anche  per la Tuscia circa il 30 per cento del movimento turistico annuale e che comunque il lavoro delle gite scolastiche, ma anche di anziani è stato azzerato”.

Dal canto suo Sergio Cesarini della presidenza di Confesercenti Viterbo con delega alla cultura e direttore di Viterbo Sotterranea, struttura situata nel cuore del centro storico afferma: “Per il momento ci arrivano, oltre a qualche disdetta, richieste per rimandare a dopo il 15 marzo gite e laboratori didattici. Tutto ciò in attesa di nuove disposizioni da parte del Governo e dei Ministeri competenti. E’ chiaro che il problema ha toccato vari settori, tra cui trasporti, guide e accompagnatori turistici, agenzie di viaggio e di conseguenza ne risente tutto il settore ricettivo, ma anche la ristorazione e il commercio. E lo vediamo tutti i giorni, la situazione che si è creata nel centro storico di Viterbo già precedentemente in affanno. Una perdita molto alta, visto anche che come associazione del comparto turistico e commerciale della Confesercenti striamo lavorando per un suo rilancio con molte iniziative di interesse nazionale e internazionale”.

Una nota arriva anche da Mario Pusceddu, membro del direttivo di Assoturismo e imprenditore di Tarquinia con una struttura extralberghiera e azienda agricola: “Non possiamo nascondere che il coronavirus non ha e non avrà forti ripercussioni sulla stagione turistica soprattutto quella più imminente rispetto alle festività pasquali. Vi sono un po’ in tutte le tipologie ricettive disdette di prenotazioni già fatte. Tante riferite alle gite scolastiche che hanno una ripercussione non solo per le strutture che le ospitavano ma anche quelle giornaliere dedite alle visite di musei, necropoli, con un impatto negativo sui consumi nelle aziende commerciali, artigianali e si pubblici esercizi. Facendo quindi un’analisi – continua Puisceddu – della situazione attuale dobbiamo tutti lavorare mettendo a disposizione le nostre professionalità e qualità dei prodotti turistici e prendere in considerazione le prenotazioni ancora rimaste confermate o con richiesta di posticiparle. Per quanto riguarda le attività di turismo all’aria aperta come agriturismi, residenze di campagna, campeggi, piccole strutture familiari la situazione sembrerebbe meno grave, ma bisogna sempre considerare che molte attività sono stagionali o stanno riaprendo in questi giorni dopo la pausa invernale. Bisogna anche considerare che rispetto al coronavirus molte persone penseranno più ad una vacanza o un soggiorno all’insegna della famiglia dove genitori e figli trascorrevano molti giorni insieme sui litorali e non molto lontano da casa. Su questo dovremmo ripensare a rilanciare tutti insieme delle azioni per un turismo domestico”.

 

 

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