ROMA – Con la seconda ondata dell’epidemia “il livello di incertezza e’ tornato molto alto, a settembre ci eravamo tutti illusi di aver superato il Covid e adesso, con queste ulteriori limitazioni, le stime della crescita del Lazio subiranno un peggioramento”. Lo dice Angelo Camilli, il nuovo presidente di Unindustria Lazio, nel corso di una intervista Skype con la Dire.
“La nostra regione quest’anno ha subito un calo del pil analogo a quello del resto d’Italia, intorno al 9%, probabilmente con questo secondo blocco ci sara’ un taglio sensibile. Il Lazio, infatti, ha una quota di pil del 10-15% legata al mondo dei servizi- ricorda- a sua volta legato alla filiera del turismo e dei trasporti che stanno vivendo una situazione drammatica. Ormai siamo all’azzeramento di alcuni settori, come l’alberghiero. Anche l’audiovisivo e la cultura stanno soffrendo molto”. Sono comparti che avranno bisogno “di due o tre anni” per ripartire.
In una situazione come questa, continua Camilli, “stiamo attivando una serie di servizi di ascolto per gli associati per non lasciare sole le piccole e medie imprese. Siamo al lavoro su due tavoli paralleli: quello dell’emergenza, dialogando con Comune e Regione per il supporto economico necessario e consentire alle aziende di sopravvivere a questa fase”. Poi, sottolinea il leader di Unindustria Lazio, “dobbiamo ragionare anche in prospettiva e pensare alla ripresa una volta archiviata la pandemia. Alcuni comparti dovranno cambiare completamente il modello di business, pero’ ci sono altri che stanno tenendo e vanno bene come la farmaceutica, l’alimentare, information technology, speriamo anche l’edilizia grazie al superbonus”.
Agenzia Dire

Covid, Camilli (Unindustria Lazio): “Ci vorranno anni per la ripresa”
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