Don Luigi Giussani: a Viterbo una mostra virtuale per ricordare la sua figura nel centenario

di SIMONE CHIANI-
VITERBO – Don Luigi Giussani, nato nel 1922 in Brianza, è stato presbitero, teologo e docente di spessore nazionale; nell’ambito della ricorrenza del centenario dalla sua nascita, è stato tenuto oggi nella Sala Ce.Di.Do. sotto al Palazzo Papale un incontro per ricordare l’eminente figura storico-religiosa, entrata peraltro in contatto con la città di Viterbo proprio 45 anni fa.
Giussani, oltre che dall’intervento di organizzatori e testimoni, è stato rievocato attraverso la proiezione di un filmato, nel quale sono stati resi pubblici alcuni suoi discorsi, anche inediti. Al centro della discussione la figura del Giussani educatore e pensatore. “Più che parlare di lui – spiegano gli organizzatori – abbiamo pensato fosse bene far parlare direttamente lui”.
Contenuto delle sue lezioni furono temi di interesse religioso con accezione profondamente umana: il senso del Divino e la ragionevolezza della fede, l’ipotesi e la realtà della Rivelazione, la pedagogia di Cristo nel rivelarsi, la natura della Chiesa come continuità della presenza di Cristo nella storia fino a oggi, ecc..
Oggi, a Viterbo, Giussani è stato ricordato anche attraverso una mostra virtuale (creata appositamente per il centenario da “un gruppo di amici”), illustrata proprio nella suddetta proiezione, per far riemergere la sua figura educativa soprattutto nelle menti di alunni e insegnanti presenti.
“È stato uno dei più grandi educatori del ‘900 – sostiene Padre Giuseppe Scalella – Questa cosa è indubbia.”
Padre Giuseppe, insieme all’altro moderatore Gianluca Zappa, docente di lettere al Liceo Buratti, hanno peraltro avuto modo di conoscere in prima persona Giussani: l’occasione è stata pertanto ottima per ascoltare testimonianze dirette ed esperienze in prima persona riguardanti il teologo, scoperto così anche in una dimensione più intima.
L’obiettivo finale dell’evento era riuscire a far rivivere il pensiero e la persona di don Luigi Giussani; traguardo in conclusione più che centrato, grazie a una moltitudine di rievocazioni dirette e a una buona eterogeneità di risorse utili a comprendere a fondo la grande quantità di riflessioni del presbitero italiano.