Future Fuorigrotta arriva a Quartieri dell’Arte

VITERBO-Domani, 14 ottobre, alle ore 21 e domenica 15 ottobre, alle ore 19, ci sarà presso lo Spazio InterArtes, Via della Volta Buia, 36 a Viterbo “Future Fuorigrotta” ai Quartieri dell’arte.
Un uomo sui quaranta, disperato, si confessa. Non rivelerà mai, durante il racconto, il suo nome. Questo suggerisce un depotenziamento, una perdità di realtà, uno slittamento verso il nulla che pare irreversibile. Di lui conosciamo soltanto che vive a Napoli, nel quartiere Fuorigrotta. Cosa lo muove? Cosa lo spinge all’indiscrezione, alla deriva dei pensieri e delle parole? Una donna, una vergine bruna dalla chioma corvina ma dalla pelle bianca come il latte, scappata probabilmente da un dipinto di Munch o da un dramma di Ibsen o Strindberg. Lei si chiama Irene Enough.

Future Fuorigrotta è una variazione, per voce sola, sull’eterno conflitto tra i sessi, sul costante dissidio fra ragione e sentimento, bene e male, amore e odio. È un flusso di modelli di realtà sempre in bilico tra la vita e la morte, il riconoscimento e la negazione. “Essere è essere percepito”. Viviamo per essere scelti. Chi parla è un corpo minore, un pianetino che orbita intorno ad un grande corpo celeste, così luminoso da abbagliare, così attrattivo da legare chiunque lo noti. Ed in verità, il cenotafio di Virgilio a Piedigrotta, davanti al quale il nostro si ferma dopo aver attraversato una Fuorigrotta decadente e piena di luoghi abbandonati a se stessi e che non avranno più un futuro, apparirà come il personale golgota di un “folle” privo di ormeggi.

Il racconto si snoda lungo un asse verticale che dalla confessione terrena dell’esordio approda alle sfere celesti della danza e del rito passando per i gironi intermedi del desiderio e della fame, anche sessuale. La stessa architettura abitata dall’attore e vissuta dagli spettatori durante la performance allo Spazio InterArtes. Numi tutelari di questo percorso quasi iniziatico saranno Bataille, Joyce, Syd Barrett, Emily Bronte, Edgar Allan Poe.