Grande partecipazione all’incontro del Touring Club di Territorio di Viterbo all’antico Frantoio “Il Paradosso”

di MARIA ANTONIETTA GERMANO –

VITERBO –  “Pasqua al Paradosso” è la pregevole iniziativa organizzata dal Club di Territorio di Viterbo del TCI, condotto con maestria dal console Vincenzo Ceniti, che nell’ambito degli incontri primaverili “Touring apre” ha visto questa mattina, 12 aprile, (nella vigilia della Domenica delle Palme) un folto pubblico riunirsi all’antico Frantoio “Il Paradosso” messo su dalla famiglia Matteucci prima dell’Unità d’Italia. Al suo interno il frantoio conserva tre piccole strutture museali: il ‘Museo dell’olio’ situato in una grotta nel tufo, quello “Museo del Cocco e della Canapa” che documenta la storia della filatura e intreccio della fibra di cocco. e il rifugio antiaereo usato dalla famiglia nella seconda guerra mondiale.

Il signor Mario Matteucci, l’attuale proprietario giunto alla quarta generazione, ha accolto con un sorriso i numerosi e curiosi visitatori che sono stati guidati all’interno della struttura dove hanno potuto ascoltare i passaggi di come si ottiene il pregiato olio, rigorosamente con la spremitura delle olive a freddo. Quella che anticamente era consuetudine, oggi è prassi raccomandata per ottenere un ottimo e salutare extravergine.

La visita con il gruppo del Touring continua tra le vecchie foto di famiglia, i diplomi e le monzioni d’onore sino all’ingresso di una grotta di tufo dove il signor Mario ha ricreato l’antico frantoio del 1856. Attrezzature semplici, rustiche che raccontano di vite trascorse a produrre l’oro verde. Al suo interno anche una Madonna del fiscolaio risalente al XVI secolo.

Al termine dell’esaustiva e interessante visita i visitatori del Touring hanno gustato la tradizionale “bruschetta” con il pregiato olio extra-vergine di oliva, degustazione offerta dalla famiglia Matteucci con l’augurio di una Buona Pasqua.

Nota – Il Frantoio “Il Paradosso”, che prende il nome dalla omonima contrada già nota nel XIV sec., si trova a Pianoscarano nel cuore del centro storico di Viterbo, E’ affiancato da un torrente, ormai prosciugato, lungo le cui sponde si addensavano piccoli edifici per la molitura. Sono tuttora visibili le antiche pietre di casupole medioevali, separate tra loro da un ponte conosciuto dai viterbesi come il Ponte di Paradosso.

 

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