I campioni azzurri al Quirinale e a Palazzo Chigi, bagnati dalla folla

di FRANCESCA BRUTI – ROMA – I campioni di Europa sono giunti a Roma questa mattina, dopo una notte magica di festeggiamenti, e durante la giornata sono stati accolti dalle maggiori autorità della Nazione per le celebrazioni di rito.
La prima tappa della Nazionale di calcio è stata presso il Quirinale per incontrare il Presidente Mattarella, che ieri sera è stato presenta alla finale degli Euro2020. I ragazzi hanno percorso le strade di Roma a bordo di un pullman scoperto, con l’acclamazione di tutti i passanti e i tifosi, emozionatissimi e felici di poter vedere da vicino i campioni.
Presso i giardini del Quirinale, presenti tutto lo staff della Nazionale di calcio e il campione di tennis Matteo Berrettini. Il presidente Sergio Mattarella ha così concluso l’incontro: “Questo non è giorno di discorsi ma di applausi e ringraziamenti. Complimenti! Ieri sera avete meritato di vincere ben al di là dei rigori perché avete avuto due pesanti handicap: giocare in casa degli avversari in uno stadio come Wembley e il gol a freddo che avrebbe messo in ginocchio chiunque. Siete stati accompagnati e circondati dall’affetto degli italiani e li avete ricambiati rendendo onore allo sport. Così come ha fatto Matteo Berrettini. Arrivare alla finale di Wimbledon ma la rimonta del primo set equivale a una vittoria“.
La risposta del tecnico della Nazionale Roberto Mancini al Quirinale insieme agli azzurri: “È un onore essere qui al Quirinale, siamo felici di aver dato una gioia è una speranza agli italiani dopo un periodo così difficile. Gli inglesi e la medaglia via dal collo subito dopo la premiazione? Comprensibile, dopo una partita così impegnativa risolta ai rigori. Abbiamo vinto a casa loro, davanti a 60 mila tifosi inglesi mentre noi eravamo in settemila“.
Un commosso capitano della nazionale, Giorgio Chiellini, ha voluto così ricordare l’amico giocatore della Fiorentina, deceduto nel marzo 2018 a Udine, dov’era in ritiro con la sua squadra prima di una partita di campionato: “Dedichiamo questa vittoria a Davide Astori, che avremmo voluto avere qui con noi”.
Dopo questo felice incontro, il pullman con a bordo gli Azzurri si è diretto verso Palazzo Chigi, attraversando ancora le strade della capitale, con la folla che “quasi” ne impediva il passaggio.
Presenti all’incontro anche la squadra under 23 di Atletica e il campione di tennis Matteo Berrettini, che ieri ha disputato una fenomenale finale al torneo di Wimbledon, dopo 144 anni dall’ultima volta in cui un italiano avesse disputato la finale.
Subito dopo l’entrata nel cortile di Palazzo Chigi da parte di tutti gli atleti, è stato suonato l’inno di Mameli, la canzone degli italiani.
Poi ha preso la parola il presidente del Coni Giovanni Malagò: “Oggi si sente l’unità nazionale, che è il regalo più prezioso che può ricevere il paese. Grazie Mancini, grazie Santopadre (allenatore Berrettini), grazie a Draghi per averci ospitato. Viva lo sport e viva l’Italia”.
Dopo gli interventi del presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera e della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, ha preso la parola il presidente della Figc Gabriele Gravina.
Poi, il premier Mario Draghi ha fatto un breve ma significativo intervento: “Oggi lo sport segna in maniera indelebile la storia delle nazioni. Oggi siete voi a essere entrati nella storia, con i vostri sprint, i vostri servizi, i vostri gol e le vostre parate”. Quindi Draghi si interrompe e guardando Gigio Donnarumma sottolinea: “e che parate…“. E subito è scattato l’applauso di tutti i presenti. Mario Draghi ha sottolineato l’importanza che gli atleti hanno nel dare l’esempio di come vivere lo sport e la responsabilità verso le nuove generazioni.
Tutti gli atleti sono stati premiati con targhe ricordo e vi è stato lo scambio dei doni: una racchetta da parte di Berrettini e il suo allenatore Santopadre al premier Draghi e una maglia della Nazionale con il numero 10 da parte di Mancini.
Il pullman dell’Italia è poi ripartito con i campioni che hanno proseguito festeggiando con in alto tra le mani la Coppa dei Campioni d’Europa e passando in mezzo al pubblico, per fare un altro meritatissimo bagno di folla!