Ieri… nei nostri ricordi : Alfio Pannega, clochard – gentiluomo e poeta dell’animo. Le sue poesie.

di FEDERICO USAI-
VITERBO – Continuo a pubblicare sul nostro giornale, le poesie scritte da Alfio Pannega, cosa che farò ogni settimana. Spero che i nostri lettori continuino ad apprezzare questi ricordi nel nome di uno dei più grandi personaggi della nostra città.

PREGHIERA

O Dio che guardi l’universo

e guidi le nostre menti e i nostri cuori

fa che tutti si vogliano bene.

Cos’è la vita senza armonia ?

Lo so che nella vita contrastata

è tutto un quadro di dolore.

Finchè non ci sarà pace

che è quello che più ci conviene,

cosa faremo al mondo poverelli ?

Se quella pace non sarà rispettata

saremo sempre miseri e meschini.

Trionfi la giustizia !

Chiudo i miei versi con il cuore

ed è questo che come poeta mi fa onore.

 

L’ALBERO A PIAZZA DEL COMUNE

Sono passato a Piazza del Comune

ed ho visto una cosa strana:

una pianta d’ulivo secolare

dalla sua terra sradicata

e in una grande cassa imprigionata.

Io da buon cittadino mi sono domandato

( questo è uno sfregio alla natura)

volete far bella la città?

Mettete dei fiori sopraffini

che stanno bene in via e nei giardini,

ma non deturpate le piante secolari

che in una cassa non ce ponno stare.

Natura mia, io te farebbe un monumento

per cavarmi il cappello avanti a te.

Perchè tu sola ci dai la vita,

l’ossigeno ai nostri polmoni

e come sei trattata ?

Da tutti quanti calpestata.

 

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