VITERBO – “Il 16 maggio sciopero generale dei braccianti agricoli, il primo nella storia della Tuscia”. A dichiararlo sono i segretari generali di Fai Cisl e Uila, rispettivamente Andrea Piferi e Antonio Biagioli, e il segretario organizzativo della Flai Cgil Massimiliano Venanzi che oggi pomeriggio hanno convocato una conferenza stampa nella sede della Uil in via Cardarelli a Viterbo.
“La questione – proseguono Venanzi, Piferi e Biagioli – è il premio di produttività stabilito nel nuovo contratto provinciale degli operai agricoli sottoscritto da tutte le organizzazioni datoriali – Cia, Coldiretti e Confagricoltura – e sindacali, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila. Quando si è poi trattato di stabilire le modalità per l’erogazione del premio agli operai, premio di produttività che i braccianti attendono da anni, Confagricoltura si è tirata indietro, rompendo il tavolo delle trattative. E questo, nonostante Confagricoltura abbia sottoscritto il contratto provinciale, compresa appunto la parte riguardante il premio. Una situazione inaccettabile cui abbiamo deciso di rispondere con lo sciopero generale e la mobilitazione di tutti i lavoratori, con la speranza che Confagricoltura torni sui suoi passi”.
Sono 9 mila i braccianti in tutta la Tuscia, di questi 1300 solo sul territorio del comune di Viterbo. Il tutto a fronte di oltre 11 mila aziende agricole in tutta la provincia.
“Uno sciopero generale – aggiungono Venanzi, Piferi e Biagioli – che sarà caratterizzato da tutta una serie di azioni, a partire dalle assemblee aziendali e territoriali, passando poi per una grande manifestazione dei braccianti a Viterbo il prossimo 3 maggio. Fino allo sciopero generale del 16 maggio, accompagnato anch’esso da un corteo di lavoratori che attraverserà la città di Viterbo”.