Il 20 aprile del 1922 nasceva don Dante Bernini, vescovo e costruttore di Pace

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Ieri, giorno di Pasqua, un giorno che dovrebbe essere di pace in ogni luogo del mondo, e giorno della nascita di don Dante Bernini, esprimiamo ancora una volta la nostra infinita gratitudine per la sua vita spesa a servizio e nell’impegno per la pace, la giustizia, in difesa dei diritti di tutte le persone e particolarmente dei più poveri, per la custodia del Creato e in azioni e progetti di solidarietà realizzati anche nei paesi africani.
Don Dante Bernini è stata una delle figure più fulgide, di esempio e riferimento nell’impegno per la Pace e la nonviolenza in Italia e in Europa.
Negli anni passati, è stato presenza preziosa e insostituibile in tante nostre iniziative svoltesi a Nepi.
I suoi insegnamenti ci sono stati e ci sono ancora indispensabili.
In tempi bui come questi, gravati da sanguinose guerre senza fine, violenze indicibili, minacce nucleari, indifferenza e mancanza di umanità soprattutto nei confronti dei più poveri, delle persone più fragili, e tra questi i migranti, abbiamo sempre più bisogno della voce e dell’esempio di persone come don Dante Bernini.
A lui in questo giorno di Pasqua va ancora una volta tutto il nostro affetto, riconoscenza e gratitudine.
In allegato mettiamo il suo articolo, di straordinaria attualità, “ Decalogo per la pace” (pubblicato nel 1984 sulla rivista Vita e Pensiero dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, n.2, anno LXVII).
Di seguito una breve nota biografica con le motivazioni del riconoscimento che la città di Viterbo gli ha tributato nel 2014 nella Giornata internazionale della nonviolenza”.
Comitato Nepi per la Pace

Don Dante Bernini,
vescovo emerito della diocesi di Albano, già presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e già membro della “Comecé” (Commission des Episcopats de la Communauté Européenne), una delle figure più illustri dell’impegno di pace, solidarietà, nonviolenza, che nell’arco dell’intera sua vita come sacerdote e come docente è stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarietà con i sofferenti e gli oppressi, nell’impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all’adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilità un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l’abbraccio suo saldo e fraterno, la città di Viterbo grata per il suo impegno di pace.

 

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