VITERBO- Del carnevale viterbese si è detto molto e bene, ma un gioiello ne ha impreziosito la chiusura domenica 2 marzo: il concerto “Non t’accostare all’urna” di Chorando Ensemble al museo della rocca Albornoz.
Chorando Ensemble è una realtà vocale quasi decennale, nata dalla forte passione per il repertorio antico di un gruppo di coristi della Tuscia, che recupera e valorizza le composizioni polifoniche, come anche la musica di altri repertori, fino alla contemporanea. Il gruppo, diretto da diversi maestri, ha ormai un curriculum di tutto rispetto per numero di concerti, concorsi e rassegne musicali. Nell’occasione dell’ultima domenica di carnevale ha voluto donarci un eccellente lavoro di rivisitazione del repertorio poetico e vocale del romanticismo.
Il carnevale è occasione di esorcismo collettivo, tutta la comunità si ritrova a ridere e ad indossare panni altrui, le maschere evocano un inquietante al di là, ricordiamo il comico diavolo Alichino della Commedia dantesca, insomma si gioca con sorella morte. Il concerto ha alternato brani musicali a recitativi grotteschi e comici generando ritmo e divertimento. Dai versi di poeti librettisti di fine settecento, nelle vesti musicali di Mozart e Beethoven, senza disdegnare il sempre spassoso Trilussa, alle note ironiche di Donizetti e a quelle anche troppo serie del giovane Verdi, per chiudere con il “Carnevale di Venezia” di Rossini.
La trasposizione per coro di arie da camera per voce sola e pianoforte, appositamente realizzata da Gino Nappo, è riuscita a sposare ricerca musicale e performance coinvolgendo il pubblico, accorso più che numeroso, in un’esperienza artistica di grande qualità e godibilità.
Antonello Ricci