VITERBO – Domani, venerdì 11 aprile alle ore 19.00 a Piazza San Carluccio a Viterbo si terrà la manifestazione promossa da Non una di meno, “Se toccano una, toccano tutte”. Il Partito Democratico parteciperà convinto perché dobbiamo fare rumore contro questa dolorosa scia di sangue che continua ad attraversare l’Italia.
Gli omicidi di Ilaria Sula, uccisa dall’ex fidanzato e ritrovata in una valigia e Sara Campanella, accoltellata per strada da un compagno di università, giovani donne uccise brutalmente in contesti di controllo, possesso e sopraffazione, ci pongono ancora una volta di fronte alla drammatica realtà della violenza di genere. I loro nomi si uniscono a quelli di molte altre vittime innocenti di chi considera le donne come proprietà e non come persone libere e autodeterminate.
Non possiamo più accettare che ogni giorno, in questo Paese, una donna subisca violenza per mano di un uomo che non accetta il suo rifiuto, la sua libertà, la sua autonomia. È il prodotto di una cultura patriarcale e maschilista che continua a permeare la società, alimentata da stereotipi, disparità e silenzi colpevoli.
I femminicidi sono la punta dell’iceberg di una violenza di genere che non può essere ogni volta rappresentata come emergenziale. La violenza contro le donne è strutturale e si nutre di umiliazioni, prevaricazioni, lessico discriminante, disparità; si nutre di una rappresentazione della donna in rapporto all’uomo, una donna sempre accudente, che non ha ambizioni, passioni, che è dipendente dall’uomo.
Va capovolta questa raffigurazione, non può essere tollerata una società che giustifica, che normalizza l’assassino, lo racconta come vittima di un raptus, distrutto per troppo amore o colto da gelosia e rimanda alla donna la responsabilità di non aver colto i segnali, di non aver saputo riconoscere la violenza, di aver peccato di ingenuità per essersi innamorata dell’uomo sbagliato o per averlo illuso o per aver voluto affermare la propria libertà. Serve un cambiamento paradigmatico: dalla tolleranza sociale della violenza al riconoscimento dei diritti, dalla colpevolizzazione della vittima alla responsabilizzazione dell’autore, dall’intervento d’urgenza alla prevenzione strutturale.
La sola repressione non basta. Le misure giudiziarie non sono da sole sufficienti a prevenire i femminicidi. Abbiamo il dovere morale e politico di pretendere un cambiamento culturale profondo, che parta dall’educazione al rispetto e alla parità fin dalla prima infanzia e che sia accompagnato da un cambiamento del linguaggio che contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica. Ma anche di rafforzare gli strumenti legislativi e le misure concrete per la prevenzione, il contrasto e il sostegno alle vittime.
Il Partito Democratico sarà in piazza insieme a tante realtà del territorio, associazioni, movimenti femministi, cittadine e cittadini, per dire basta. Basta alla violenza, basta all’indifferenza, basta a un sistema che troppe volte ha lasciato sole le donne.
Questa non è solo una battaglia delle donne: è una battaglia di giustizia, di dignità, di civiltà. E il Partito Democratico continuerà a combatterla, nelle piazze e nelle istituzioni.

Il Partito Democratico aderisce alla manifestazione contro la violenza sulle donne
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