Incontriamo il nostro tempo in mostra dal 1 maggio presso la sala Anselmi di Viterbo

VITERBO – Dopo la vicenda che ha riguardato la censura di un quadro del Maestro Alessio Paternesi il gruppo “Incontriamo il nostro tempo” ha deciso di  rinunciare alla mostra nel chiostro di Santa Maria della Quercia ed ha comunicato che la mostra verrà inaugurata domenica 1 maggio alle ore 17,30 presso la Sala Anselmi, Via Saffi a Viterbo.La mostra rimarrà aperta dal 1 maggio al 2 giugno 2022, con i seguenti orari: lunedì – venerdì 18,00 – 20,00,  sabato, domenica e giorni festivi 10,30 – 1300, – 17,30 – 20,00. Per info. chiamare il 3395363214 – 3280105945.

Il gruppo d’Arte “INCONTRIAMO IL NOSTRO TEMPO” formato da: Luigi Fondi, Paolo Crucili, Riccardo Sanna nasce nel 2013. I tre amici e Maestri d’Arte con mezzo secolo di esperienza lavorativa nel campo dell’Arte a un certo punto della loro attività artistica avvertirono l’esigenza, all’inizio di questi particolari anni 2000, di mettere insieme le loro diverse personalità alla ricerca di una rigenerazione artistica che potesse coinvolgere le loro vite da un punto di vista non solamente estetico, ma nel medesimo tempo, anche, una sorta di rigenerazione morale e spirituale. Il gruppo, dagli esordi della formazione, riuscì a coinvolgere e a far rinascere gli entusiasmi un’pò sopiti di due grandi Maestri del ‘900: Tito Amodei (1926-2018) e Alessio Paternesi (classe 1937). I due ottuagenari Artisti (il cui curriculum non ha bisogno di essere descritto) stavano vivendo lo stesso malessere e stato d’animo del Gruppo per una mortificata e svilita produzione commerciale di opere d’arte realizzate, ormai, ad uso quasi esclusivo di un mercato artistico fuori da ogni regola etica, rivelando in maniera sempre più eclatante le incongruenze di una produzione artistica tendente unicamente a proposte e formulazioni “modaiole” d’avanguardia inseguendo con modi “cortigianeschi” l’umore dei vari critici ed estetologi più in voga del momento e supportati sia dai classici mass media, che dalle molteplici e variegate “dittature” del web.
I principi fondamentali del gruppo di “INCONTRIAMO IL NOSTRO TEMPO” si fondano e si ricollegano (con le proprie individualità e diversità artistiche) a tutti quei movimenti passati nella storia dell’Arte, tesi a rivalutare (dal Medioevo alla spiritualità dei Primitivi) il “FARE ARTE” nel tentativo di ricondurlo a una schietta espressività “religiosa e formale”. Uno dei principali obiettivi del gruppo è quello di rivalutare L’ARTIGIANATO in generale e la singola OPERA D’ARTE in particolare nei confronti della sempre più dilagante e inarrestabile virtualizzazione, simulazione, ricostruzione informatica. Tutte azioni (se mal gestite e fuori controllo) che ci fanno apparire vere, reali immagini e cose che reali non sono … L’INDUSTRIALIZZAZIONE su scala MONDIALE delle così dette FAKE NEWS.
Gli ideali del Gruppo, sintetizzando, si basano sull’etica e sul misticismo che accompagnavano le antiche corporazioni medioevali fino a un recupero delle forme lavorative che si praticavano nelle botteghe del “nostro” QUATTROCENTO in quello spirito RINASCIMENTALE e ad una ricerca che … “ci obbliga a riprendere in mano le nostre radici nell’uso dei materiali e delle “alchimie” che qualcuno ha inventato prima di noi” (Alessio Paternesi) … E ancora, continuando con le citazioni, Tito Amodei scrisse nel 2016, nel presentare il catalogo per la mostra “INCONTRIAMO IL NOSTRO TEMPO CON TITO” svoltasi alle SCUDERIE DEL PALAZZO CHIGI ALBANI … “Fin dall’antichità l’impulso esplicito o implicito di lievitare il prossimo è stato sempre presente nel cuore e nella mente dell’artista. Sanna, Fondi, Crucili non potevano sottrarsi a questa legge e consci della forza del loro talento se ne sono caricati la coscienza. Così l’ambizione di Sanna di servirsi di vecchie imposte perché si prestino ad una riflessione sulla caducità e il tempo che scorre senza commozione, questa ambizione colpisce al cuore. E Fondi dal grande mestiere di tagliatore di pietre, contemporaneo nello spirito di artista innamorato delle forme, nel suo segreto sogno attende un ritorno all’amore della bellezza non effimera. Infine, ma non ultimo, Crucili che scompone e ricompone. Egli con le sue tele non poteva dare una lezione più efficace contro quella frammentazione che ci è ammannita quotidianamente.
Gli Scolastici nel Medioevo sostenevano, e a ragione, che il pensiero si forma dopo che l’immagine è passata per gli occhi. I nostri tre amici, lo conoscevano questo concetto? CERTAMENTE LO VIVONO. Per questo si sono prefissi di dare risultato del loro lavoro al proprio tempo con la specificità di un distinto linguaggio, ma sempre e comunque proteso nell’attualità della storia”.

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