Istat: Confael, la corsa dell’inflazione condiziona la fiducia di imprese e famiglie

ROMA- ”Un livello di inflazione così alto (attualmente +7% su base annua) non si registrava dal luglio del 1991. I dati Istat su fiducia imprese e consumatori confermano che l’attuale crescita dei prezzi è trainata principalmente dai beni energetici ma, contemporaneamente e in misura non trascurabile, anche dai beni alimentari e da quelli dei prodotti a più alta frequenza di acquisto”. Cosi’ in una nota la Confael commenta i dati dell’Istat odierni.

”In questa situazione – sostiene in sindacato – chi può permetterselo torna ad accantonare risparmi precauzionali, pensando ad un futuro difficile; chi invece non può (una parte molto ampia della popolazione) dovendo utilizzare la gran parte delle proprie risorse per i prodotti a più alta frequenza di acquisto, rallenterà o rinvierà l’acquisto di altri beni e servizi, molto spesso anch’essi essenziali e soprattutto di beni durevoli”.

Come sindacato indichiamo le tre direttrici principali: “i rinnovi contrattuali da stimolare per avere effetti benefici sulle buste paga; il salario minimo, a partire dalle proposte parlamentari e si spera incluse nella prossima legge di bilancio; il taglio del cuneo fiscale, per il quale bisognerà trovare le risorse in manovra ma con l’attenzione a non alimentare una spirale di prezzi-salari che aumenterebbe di molto una inflazione strutturale così da implementare il danno a famiglie e imprese”.

 

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