La Chiesuola della Villa Maidalchina sarà riportata al suo splendore (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – Appartenente al complesso della Villa seicentesca, alle porte di Viterbo, la Chiesuola dei SS Nome di Gesù e Maria, ora non più consacrata e di proprietà della Fondazione Cavallieri Sgarbi, ha ottenuto un finanziamento pari a centocinquantamila euro, per mezzo di un bando di gara della Regione Lazio, per il recupero di stabili rurali.

Venerdì 19 luglio, il progetto è stato illustrato in conferenza stampa presso la sede della Fondazione Carivit dal progettista arch. Giovanni Cesarini, dalla sovraintendente prof. Margherita  Eichberg e per la Fondazione Cavallini Sgarbi dal prof. Vittorio Sgarbi.

 Finanziamento che permetterà di sviluppare un progetto a firma dall’arch. Giovanni Cesarini con il supporto della ditta MDM costruzioni s.r.l. di Soriano nel Cimino i restauri a cura della Art Novae di Emanuele Joppolo, con il coordinamento della sicurezza all’arch. Damiano Amatore.

Tutti i lavori saranno eseguiti con la sorveglianza del personale della competente Sovraintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio.

Dopo i saluti da parte del presidente fondazione Luigi Pasqualetti l’arch. Cesarini con il supporto di alcune slide, ha illustrato a grandi linee il sacro edificio, di piccola dimensione, con una facciata particolare e slanciata, con un portale in peperino a doppia cornice, sormontato sull’architrave da un timpano spezzato.

L’interno, non presenta cappelle, ma un’aula rettangolare con l’altare posto sul fondo, dietro al quale sulla parete c’è una nicchia decorata, dove si intravedono resti di un affresco, raffigurante l’Assunzione di Maria.

Inoltre ha relazionato sui documenti studiati per datare l’edificio e ricostruirne la storia.

Si può avanzare l’ipotesi che la chiesuola sia stata costruiti per il voler di Donna Olimpia Maidalchini (1591-1657) quando la Villa da “Casino di Caccia” fu trasformata in residenza di campagna per la famiglia dei Maidalchini che comprendeva monsignori e cardinali.

Un lavoro molto più dettagliato da parte dell’arch. Cesarini e dal prof.  Giorgio Felini, ha prodotto la pubblicazione “La Maidalchina: la riscoperta della Villa delle Delizie”.

La sovraintendente Margherita  Eichberg ha ringraziato chi si è impegnato alla realizzazione di questo progetto, in particolare la Regione Lazio che ha permesso il finanziamento, perché ha saputo cogliere l’importanza del restauro.

“È un “piccolo gioiello”, come molti altri che si trovano nelle campagne della Tuscia. Molti dettagli saranno illustrati durante i lavori perché a mio avviso, l’edificio situato accanto alla Villa senza dubbio rivelerà molti aspetti interessanti artistici, architettonici e culturali”.

 Il prof. Vittorio Sgarbi, non presente in conferenza, si è collegato via telefono con i presenti per un saluto e ribadire l’opportunità di far rivivere una bellezza della Tuscia.

 

 

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