VITERBO- “Abbiamo detto no al Piano Operativo di Talete 2023 perché i 10 mesi di lavoro per creare un’alternativa e salvarla dalla privatizzazione, per l’amministratore Genova, non sono esistiti. Nel piano aziendale si continua a parlare di vendita delle quote come se nel frattempo non ci fosse chi sta valutando l’economicità di mantenerla pubblica con un piano di ristrutturazione, rilancio e risanamento serio e articolato”.Lo scrive la sindaca Chiara Frontini sui social che aggiunge: “Abbiamo detto no al Piano Operativo di Talete 2023 perché se è vero come è vero che la società versa in acque agitate, non si vara un piano assunzioni da 149 unità, ma si assume solo lo stretto necessario per garantire i servizi.
E basta con questa storia della gestione politica delle società partecipate, ci sono lavoratori e servizi essenziali dietro i nomi delle società. È forse la sfida più difficile che abbiamo di fronte, quelle delle partecipate, per come le abbiamo trovate: Francigena sull’orlo della liquidazione, e la stiamo risanando, e Talete non è da meno. Su, forza, coraggio, tiriamola fuori dal guado e diamo ai cittadini un servizio pubblico essenziale di qualità”.

La sindaca Frontini su Talete: “Abbiamo detto no al piano operativo perchè per Genova i 10 mesi di lavoro per creare alternativa non sono esistiti”
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