Made in Italy, Lazio al secondo posto in centro Italia peer export nel I semestre del 2023

Il fenomeno del “Made in Italy” non ferma la sua corsa. L’Italia è il secondo Paese europeo che ha esportato di più nel primo semestre del 2023. Lo studio del Centro Studi ImpresaLavoro offre una panoramica sul valore delle esportazioni in Italia, rielaborando i dati ISTAT 2022-2023 ed Eurostat 2023, con una prospettiva aggiornata dei Paesi verso cui l’Italia esporta e delle categorie di prodotti più richiesti all’estero.

Tra le regioni italiane eccelle al Centro la Toscana e al Sud la Campania. Il nord si riconferma protagonista assoluto dell’export nazionale.

L’Italia si riconferma un ottimo esportatore (+4,2% rispetto al 2022), secondo soltanto alla Germania come miglior Paese a livello europeo per esportazioni extra-UE. Lo rileva uno studio condotto dal Centro Studi ImpresaLavoro, dell’imprenditore Massimo Blasoni, che, su rielaborazione dei dati ISTAT 2022-2023 sulle esportazioni delle regioni italiane nel primo semestre del 2022 e 2023 ed Eurostat 2023 sulle esportazioni dei paesi nella zona Euro, ha osservato come siano distribuiti i volumi di esportazioni in Italia, suddividendoli per macroaree geografiche, e in Europa. Al Nord svetta la Lombardia (con il 26,2% sulle esportazioni totali), al Centro la Toscana (9,0%) risulta il miglior esportatore, mentre Sud e isole vengono trainate dalla Campania (3,2%). Per quanto riguarda i beni esportati, l’Italia esporta per il 95,1% prodotti manifatturieri, che rimangono principalmente in Europa. Il 52,7% dei beni prodotti ed esportati dall’Italia sono destinati, infatti, entro i confini EU.

«Come evidenziano i dati, l’Italia resta uno dei più grandi Paesi esportatori europei, il secondo in Europa per esportazioni extra-UE nel periodo gennaio-luglio 2023» – dichiara Massimo Blasoni, Presidente del Centro Studi ImpresaLavoro – «Le regioni settentrionali restano il traino delle esportazioni. Crescono molto, però, regioni del Sud come la Campania. Il connubio di qualità, affidabilità e stile che contraddistingue il marchio del “made in Italy” resta una garanzia in tutto il mondo».

L’export in Italia

L’export in Italia è in leggero miglioramento per il primo semestre del 2023, se paragonato allo stesso periodo del 2022. Per tutte le macroaree della penisola (Nord, Centro e Sud e isole), le variazioni percentuale rispetto al semestre gennaio-giugno dello scorso anno sono in positivo, soprattutto al Centro dove si è registrato un +5,3% in più rispetto al 2022 (Tabella 1). Nonostante ciò, sono le regioni del Nord le principali esportatrici del made in Italy.

Tabella 1. Variazioni percentuali esportazioni gennaio-giugno 2022/2023

2022 2023 2022/2023
milioni di euro % milioni di euro % variazioni %
Nord 214.274 69,9% 223.615 70,0% +4,4%
Centro 55.743 18,2% 58.709 18,4% +5,3%
Sud e isole 32.645 10,6% 33.063 10,3% +1,3%
Province diverse non specificate 4.066 1,3% 4.088 1,3% +0,5%
ITALIA 306.728 100% 319.474 100% +4,2%

 

Rielaborazione ImpresaLavoro su base ISTAT

 

In un’Italia esportatrice a trazione settentrionale, altre eccellenze emergono, tuttavia, nel resto della penisola. Al Centro il maggior esportatore è la Toscana (quinta in Italia), seguita dal Lazio, nonché la sesta regione in Italia per fatturato (tabella 2) e seconda regione della macroarea del Centro di questo primo semestre del 2023 in termini di volume.

Al Sud primeggia la Campania (ottava in Italia), che da sola esporta più di Sardegna e Sicilia combinate.

 

Tabella 2. Esportazioni totali gennaio-giugno 2022/2023

Ripartizioni e regioni Gen-Giu 2023
milioni di euro %
Piemonte 32.850 10,3
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste 415 0,1
Liguria 5.497 1,7
Lombardia 83.594 26,2
Trentino-Alto Adige/Südtirol 6.130 1,9
Veneto 42.046 13,2
Friuli-Venezia Giulia 9.542 3,0
Emilia-Romagna 43.541 13,6
NORD 223.615 70,0
Toscana 28.788 9,0
Umbria 2.883 0,9
Marche 12.262 3,8
Lazio 14.776 4,6
CENTRO 58.709 18,4
Abruzzo 5.112 1,6
Molise 591 0,2
Campania 10.337 3,2
Puglia 5.019 1,6
Basilicata 1.645 0,5
Calabria 432 0,1
Sicilia 6.710 2,1
Sardegna 3.215 1,0
SUD E ISOLE 33.063 10,3
Province diverse e non specificate 4.088 1,3
ITALIA 319.474 100,0

 

Rielaborazione ImpresaLavoro su base ISTAT

Secondo un’analisi ISTAT, della totalità dei beni esportati il 96,9% per il nord, il 95,1% per il centro ed il 93,6% per il Sud e isole sono prodotti delle attività manifatturiere, ossia prodotti alimentari, prodotti tessili, mobili, autoveicoli, articoli di abbigliamento, legno e prodotti in legno, macchinari ed apparecchi elettrici.

Tabella 3. Composizioni percentuali per settore. Gennaio-giugno 2023.

Nord Centro Sud e Isole ITALIA
Prodotti agricoli, della silvicoltura e ittici 1,3% 1,2% 3,4% 1,4%
Prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere 0,1% 0,3% 1,4% 0,4%
Prodotti delle attività manifatturiere 96,9% 95,1% 93,6% 95,1%
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 0,0% 0,0% 0,0% 0,1%
Prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 0,5% 0,2% 0,3% 0,4%
Altri prodotti n.c.a. 1,2% 3,2% 1,2% 2,5%
TOTALE 100% 100% 100% 100%

 

Rielaborazione ImpresaLavoro su base ISTAT

 

 

Dove finiscono le esportazioni italiane?

Considerando la percentuale di esportazione per ogni macroarea, è evidente che l’Italia “preferisca” esportare verso i Paesi UE (52,7%) piuttosto che extra UE (47,3%). Secondo l’ISTAT, per valore delle esportazioni, i beni italiani sono particolarmente apprezzati dalla Germania: il 12,3% dei beni totali prodotti vengono esportati (Tabella 4). È il Nord Italia il principale interlocutore del mercato tedesco, dove arrivano ben il 13,6% dei suoi prodotti. Sorprende, invece, l’Austria che rimane ad un complessivo 2,3% di esportazioni totali, nonostante l’estrema vicinanza al Paese.

Oltre che al mercato europeo, i beni italiani sono destinati anche ai Paesi d’oltreoceano: gli Stati Uniti, ad esempio, assorbono 1 prodotto italiano su 10 destinato all’export. Nel caso dei principali Paesi asiatici, invece, la percentuale è relativamente più bassa: Cina (3,5%), Giappone (1,3%) e India (0,8%) sono le principali potenze verso le quali si esporta e, se combinati tutti i paesi dell’Asia, si arriva ad un solido 9,8% del complessivo esportato dall’Italia nel mondo.

 

Tabella 4. Composizioni percentuali per aree geografiche. Gennaio-giugno 2023.

Nord Centro Sud e Isole ITALIA
2023 2023 2023 2023
Paesi Ue: 55,6 48,0 47,6 52,7
Area euro 44,0 40,1 38,7 42,3
     Austria 2,7 1,5 1,1 2,3
     Belgio 2,4 6,9 2,1 3,1
     Francia 11,2 9,3 8,3 10,4
     Germania 13,6 9,6 10,8 12,3
     Paesi Bassi 2,8 4,0 3,0 3,0
     Spagna 5,4 4,5 6,9 5,3
Polonia 3,4 2,8 2,1 3,1
Repubblica ceca 1,7 0,7 1,0 1,4
Romania 1,9 1,1 1,3 1,6
Paesi extra Ue: 44,4 52,0 52,4 47,3
     Regno Unito 4,3 3,8 4,6 4,2
     Russia 0,9 0,5 0,3 0,8
     Svizzera 4,1 5,9 7,6 4,9
     Turchia 2,1 2,0 3,4 2,2
America settentrionale 10,8 11,4 12,8 11,0
     Stati Uniti 9,8 10,4 11,7 10,0
America centro-meridionale 3,2 2,4 2,5 3,0
Medio Oriente 3,9 3,7 2,8 3,8
Altri paesi asiatici 9,1 15,0 5,7 9,8
     Cina 2,6 8,4 1,3 3,5
     Giappone 1,3 1,1 1,3 1,3
     India 1,0 0,6 0,3 0,8
Oceania e altri territori 1,3 3,2 1,0 2,5
OPEC 3,0 3,1 4,0 3,1
Mercosur 1,2 0,7 1,1 1,1
ASEAN 1,6 1,2 1,2 1,5
Mondo 100,0 100,0 100,0 100,0


Rielaborazione ImpresaLavoro su base ISTAT

 

Export italiano versus export europeo

Ma come si posiziona l’ottima performance italiana rispetto ai propri vicini?

A definirlo è un’analisi Eurostat che riporta tutti i volumi di fatturato generati da tutti i paesi dell’UE nel periodo gennaio-luglio 2023 sia per export intra-UE che extra-UE: l’Italia si posiziona al secondo posto per esportazioni fuori dall’Unione Europea (177 miliardi di euro). Per quanto riguarda, invece, le esportazioni intra-UE, l’Italia scende al quinto posto, aggiudicandosi il terzo posto come maggior esportatore europeo.

Tabella 5. Esportazioni totali degli stati membro dell’Unione Europea

Gen-Lug 2023  
Totale Intra-EU Extra-EU
1. Germania 923,6 504,5 419,1
2. Olanda 509,5 357,2 152,3
3. Italia 373,0 196,0 177,0
4. Francia 356,9 200,8 156,2
5. Belgio 312,9 214,9 98,1
mlrd €

Rielaborazione ImpresaLavoro su base EUROSTAT

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