VITERBO – Riceviamo da Valeria Bruccola (Segretaria Federazione Provinciale di Sinistra Italiana-AVS) e pubblichiamo “Tra denunce e smentite, la manovra finanziaria del 2025 in via di definizione, anziché dare risorse ai Comuni per gli investimenti, già in difficoltà perché non più in grado di investire date le conseguenze dei continui tagli, il Governo Meloni le sottrae alla vita quotidiana dei Comuni.
Gli Enti locali, peraltro alle prese con i conti degli investimenti definiti dal PNRR, si trovano già in difficoltà per effetto delle assunzioni bloccate e delle carenze di organico nei profili alti. Queste previsioni rendono seriamente preoccupante il futuro prossimo degli Enti Locali del Centro-Sud ma non possono ritenersi infondate neanche per i Comuni della nostra Provincia, le cui finanze non sono né floride né solide, visti i continui tagli dei servizi per i cittadini e i continui ritocchi al rialzo delle tasse comunali. Nemmeno le risorse del PNRR hanno consentito di migliorare la vivibilità del nostro territorio, utilizzate per lo più per interventi che, dove effettuati, non hanno avuto alcun effetto positivo sulla quotidianità. Parallelamente, abbiamo assistito negli anni alla privatizzazione di beni e servizi, nota è la questione della gestione del servizio di distribuzione dell’acqua nella nostra provincia, ma nulla fa sperare in una inversione di tendenza per il nostro territorio, privo di una qualsiasi forma di progettualità e medio e lungo termine mirata a migliorare il sistema economico pubblico e la complessiva economia territoriale. Nella Provincia di Viterbo, inoltre, caratterizzata da un lento e progressivo spopolamento dei piccoli e medi centri, la questione rischia di generare una vera emergenza sociale, anche se, in sede di audizione, con l’ANCI il Governo si è mosso per garantire che i piccoli comuni non subiranno ulteriori tagli.
Tuttavia, per una provincia come la nostra, già di per sé molto in basso nella graduatoria delle province italiane ed ulteriormente retrocessa nel 2024, le previsioni per il prossimo fanno presagire un quadro ulteriormente preoccupante, dove il peso delle amministrazioni comunali ricadrà su un numero sempre più esiguo di cittadini con un peggioramento inevitabile delle condizioni economiche delle persone, specialmente le più deboli come bambini, anziani e con disabilità, deprivate progressivamente di servizi, nonché della generale qualità della vita, che rischia seriamente di essere ulteriormente deprivata di quei pochissimi servizi ancora attivi ma a serio rischio”.