di CINZIA DICHIARA-
Scomparso in seguito a lunga malattia, ieri, a Venezia, all’età di settant’anni, Michele Girardi aveva appena pubblicato per Il Saggiatore un volume su Puccini del quale era fra i più autorevoli conoscitori: «Giacomo Puccini tra fin de siècle e modernità”. Di recente aveva ricevuto inoltre uno di quei monumenti celebrativi che gli studiosi sogliono dedicare in segno di gratitudine e affetto al maestro, al caposcuola, un volume collettaneo uscito di recente per la Lim, «’Conosco il mestiere’: musicologia tra note, teatro e intertestualità. Studi, omaggi e testimonianze per Michele Girardi» a cura di Giordano Ferrari, Federico Fornoni, Federica Marsico e Vincenzina C. Ottomano.
Per indole sempre alla ricerca di giustizia e verità, non soltanto nel fervido lavoro di studioso ma anche nella vita civile e nella società, era noto per la sua rigorosa ma sensibile e appassionata fermezza di giudizio e soprattutto per essere eminente studioso di Puccini e del teatro musicale di fine secolo, nonché di Verdi e della musica ottocentesca e, parimenti, del secolo XX. Avendo contribuito all’attività di ricerca e valorizzazione dell’opera del compositore toscano, nel 2021 era stato premiato al 49° Festival pucciniano di Torre del Lago. Nel 2022 la considerazione del suo lavoro intorno all’opera dell’autore di Madama Butterfly gli è valsa inoltre la nomina fra “i quattro insigni esponenti della cultura e dell’arte musicale italiana ed europea esperti della vita e delle dell’opere di Giacomo Puccini” nonché l’invito, per il centenario della morte del compositore, quale membro del comitato promotore delle celebrazioni. Aveva organizzando anche un
convegno in due sessioni, in occasione del primo centenario di «Tosca», coinvolgendo le città di Cremona e Lucca con l’Università di Pavia e il Centro studi Giacomo Puccini. Ma già in passato, nel 2008, in occasione del centocinquantesimo anniversario della nascita di Puccini, aveva ideato e coordinato la seconda di quattro sessioni «Mettere in scena Puccini, ieri e oggi».
Nato a Venezia nel 1954, Girardi aveva insegnato Storia della musica all’Università “Ca’ Foscari”, ove era stato studente al corso di laurea in Lettere prima di intraprendere la carriera di docente di Storia ed Estetica Musicale inizialmente nel Conservatorio «Arrigo Boito» di Parma (1984- 1988) e, a seguire, nel Conservatorio di Mantova (1989- 1998) insegnando, poi, al Conservatorio di Venezia fino alla fine. L’incarico di Professore Associato di Drammaturgia musicale a Cremona, presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, era giunto successivamente alla sua alacre attività di ricerca, ambito nel quale partecipò a diversi progetti di prestigiose università, a Berlino (Freie Universität), a Brno (Accademia «Leos Janáček»), nel Maryland (University of Maryland at College Park), a Mainz (Johannes Gutenberg-Universität), a Berna e a Parigi.
Girardi ha inoltre collaborato con importanti istituzioni enciclopediche nazionali ed europee come il New Grove Dictionary of Opera, il New Grove Dictionary of Music and Musicians e Pipers Enzyklopädie des Musiktheaters, dedicandosi anche a redigere note introduttive per i programmi di sala e per varie incisioni, collaborando altresì a riviste divulgative.
Da ieri mattina si susseguono messaggi di cordoglio da parte di varie istituzioni nell’ambito musicale. Primo a dare l’annuncio sui social il Teatro La Fenice di Venezia, seguito da istituzioni di studi musicologici come la Società Italiana di Musicologia o l’Archivio Storico Ricordi, nonché da quotidiani e testate come Il Giornale della Musica. Colleghi, allievi, artisti e musicisti che nel loro percorso hanno avuto modo di incontrarlo e conoscerne l’impegno di studioso, tutti gli hanno dedicato un ricordo, mentre in molti sono ancora sgomenti per la triste notizia.