NASPI e lavoro sportivo: Le nuove regole a cui prestare attenzione

di PAOLO MANCINELLI-

Situazione non di certo rara è quella del lavoratore sportivo che percepisce ulteriori redditi da un altro lavoro, magari subordinato. La recente riforma del lavoro sportivo , rimescolando le carte, impone una particolare attenzione anche nella gestione di più rapporti di lavoro. Una di queste complessità riguarda il delicato tema della compatibilità tra la percezione dell’indennità di disoccupazione, come la NASPI e i redditi derivanti da attività sportive.

Già nel 2017, con la circolare n. 174 del 23 novembre, l’ INPS aveva chiarito come la disoccupazione NASPI poteva essere compatibile con i redditi da lavoro sportivo, giacché in quell’anno erano considerati “redditi diversi” esenti da qualsiasi imposizione previdenziale e fiscale. Tuttavia questa indicazione è rimasta valida fino al 30 Giugno 2023,ovvero fin tanto che l’art. 67 lettera m) è rimasto in vigore.

Ad oggi , alla luce delle nuove disposizioni contenute nel Decreto 36/2021, il tavolo tecnico organizzato dal CNDCEC, ha riproposto il tema  all’attenzione dell’INPS, quale organo competente all’erogazione dell’indennità di disoccupazione.

L’informativa CNDCEC numero 29 del 22 febbraio 2024 , riportante le interrogazioni e le risposte ricevute dall’Ente, è utile a far luce su una situazione di grande interesse per professionisti dello sport e per chi naviga le acque, talvolta tumultuose, della disoccupazione.

Cosa cambia dal 1° Luglio 2023?

Come accennavamo in precedenza, prima del 1° luglio 2023, i redditi derivanti da attività sportiva erano considerati “redditi diversi” e, come tali, erano pienamente cumulabili con l’indennità NASPI. Questo significava che chi percepiva queste indennità non aveva l’obbligo di comunicare all’INPS i redditi derivanti dall’attività sportiva.

Con l’entrata in vigore del dlgs  36/2021,ovvero dal 1° Luglio 2023, la situazione ha subito una svolta significativa. Chi svolge attività sportiva a titolo oneroso è ora considerato lavoratore a tutti gli effetti, con un rapporto di lavoro che può essere subordinato, autonomo o nel contesto di una collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.).

La comunicazione all’INPS è fondamentale

Gli effetti della nuova normativa è l’introduzione di un regime di cumulo parziale tra le indennità NASPI e  i redditi da attività sportiva. Questo significa che, chi percepisce la NASPI e intraprende un’attività sportiva retribuita, è tenuto a comunicare all’INPS il reddito annuo presunto. La comunicazione deve avvenire entro un mese dall’inizio dell’attività o dalla domanda di NASPI, se l’attività era già in corso.

Un punto cruciale: la soglia dei 5.000 Euro

Un aspetto particolarmente rilevante riguarda i collaboratori sportivi dilettantistici: solo al superamento della soglia di 5.000 euro di reddito annuo diventa necessario comunicare all’INPS l’importo percepito, considerando i compensi erogati a partire dal 1° luglio 2023.

Conferme e conclusioni

Come chiarito in sede di lavori presso il tavolo tecnico del CNDCEC, si attende da parte dell’INPS una prossima circolare esplicativa e chiarificatrice di questa particolare casistica di compatibilità NASPI -lavoro sportivo. Pertanto, ci aspettiamo prossimamente la conferma di quanto riportato nell’articolo di oggi.

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