Neanche il fascismo arrivò a tanto

di MARCO ZAPPA-

VITERBO- Ma che roba è questa Europa? Hanno messo pali e paletti dappertutto (penso solo alle risibili norme imposte alla produzione agricola, con la composizione e dimensione delle pietanze che da una vita consumiamo in Italia) ma non c’è mai fine alla follia.
L’ultima grande impresa di qualche inutile, peggio ancora pericoloso, burocrate lautamente pagato e seduto al caldo in qualche ufficio di Bruxelles, è stata quella di creare nuove terminologie per indicare alcune categorie umane: gli uomini primitivi diventano popolazioni primitive, uomo della strada cambia nella gente comune, il corpo dell’uomo si trasforma in corpo umano, solo per citare alcune perle…
Problematiche delle quali noi europei evidentemente non possiamo farne a meno.
Poteva finire?
Macché, troppo facile.
Ecco allora la ciliegina sulla torta: mettiamo in soffitta anche il vecchio, tradizionale e consolidato buon Natale.
Stavolta però c’è stata una sollevazione popolare che ha costretto le menti sostenitrici di tanta geniale proposta a tornare sui propri passi.
Neanche il fascismo cento anni fa arrivò a tanto.
Dopotutto durante il “ventennio” ci si era ribellati alle terminologie straniere che impazzavano sulla bocca di molti traducendole in schietto italiano, così il sandwich era diventato tramezzino, film divenne pellicola, lo swing fu trasformato in slancio e via dicendo.
Un’operazione che all’epoca poteva avere il suo significato e che oggi fa sorridere molti storici che pontificano in televisione (eppure nessuno di questi si sogna di deridere gli artefici di simili attuali pagliacciate sostenute dalla comunità europea).
Mai però si pensò di toccare il culto cristiano del Natale, legato oltretutto alla nostra cultura e tradizione di uomini, ops…GENTE occidentale.
Burocrati, incapaci e parassiti.
Anche questi sono i vantaggi della democrazia.