La città di Nettuno ha vissuto giorni di intensa spiritualità e di gioiosa convivialità in occasione della tradizionale festa di Sant’Antonio Abate, organizzata dal 17 al 20 gennaio. Un evento che ha coinvolto l’intera comunità, unendo fede, tradizione e momenti di puro divertimento.
Cuore pulsante dei festeggiamenti è stata la Chiesa di San Francesco d’Assisi, dove si sono tenute solenni celebrazioni religiose. Particolarmente toccante è stata la benedizione del pane, un rito antico che lega indissolubilmente i fedeli al santo patrono. Un gesto semplice, carico di significato, che ha unito le famiglie attorno a un momento di profonda spiritualità.
Ma la festa di Sant’Antonio Abate non è stata solo un momento di raccoglimento. Le vie del centro storico si sono animate con un vivace mercatino. Stand gastronomici hanno proposto le specialità locali, mentre artigiani hanno esposto i loro manufatti, offrendo un’occasione unica per scoprire le eccellenze del territorio.
L’atmosfera festosa è stata ulteriormente arricchita da una serie di giochi popolari, organizzati in collaborazione con il gruppo scout C.N.G.E.I. La corsa con le uova, la gara della pastasciutta e il tradizionale ruba bandiera hanno coinvolto grandi e piccoli, in un’atmosfera di sana competizione e allegria.

Un momento particolarmente toccante è stato quello della benedizione degli animali, un rito antico che lega indissolubilmente Sant’Antonio Abate ai fedeli e ai loro amici a quattro zampe. Un lungo corteo di cittadini, insieme ai loro cani, gatti e altri animali da compagnia, ha sfilato per le vie del centro storico, giungendo alla Chiesa di San Francesco d’Assisi. Qui, il parroco ha impartito la benedizione a ogni creatura, sottolineando l’importanza del rispetto per ogni forma di vita.


I volontari, hanno svolto un ruolo fondamentale nel garantire il buon svolgimento della manifestazione, dalla benedizione degli animali al controllo delle aree più affollate.
In conclusione, la festa di Sant’Antonio Abate è stata un successo, dimostrando ancora una volta la vitalità delle tradizioni e la capacità della comunità di Nettuno di unirsi in occasione di eventi importanti.