ORIOLO ROMANO ( Viterbo) – Un discorso luminoso, la terza edizione di Luminaria che quest’anno si è svolta a Oriolo Romano, si chiude con un appuntamento venerdì 8 gennaio 2021 alle 18.00.
Un discorso luminoso è un progetto di Arci Viterbo / Cantieri d’Arte, con opere di Pasquale Altieri, Massimo De Giovanni, Agnese Spolverini, Samuele Vesuvio, Chiara Tommasi e Paul Wiedmer, realizzato con il sostegno del Consiglio Regionale del Lazio e il patrocinio del Comune di Oriolo Romano e con la collaborazione della Pro Loco.
Venerdì 8 gennaio alle 18.00, in piazza Umberto I, iniziano le visite guidate alle opere, mentre alle 18.30 l’artista Agnese Spolverini presenta la sua azione partecipativa Buio (microazione in due atti), sempre in piazza Umberto I.
Buio (microazione in due atti) è sia un’azione partecipativa che un piccolo momento performativo. Nella prima parte le persone saranno invitate dall’artista a spegnere le luci disposte sul selciato della piazza, colpendole con un martello e esprimendo un desiderio prima di compiere questo gesto.
Il lavoro è concepito come un piccolo rituale per segnare il passaggio dall’anno vecchio al nuovo , con una prima fase “violenta” che vuole anche essere catartica. Questo gesto di distruzione affonda le sue radici nella tradizione popolare che vuole che nel passaggio al nuovo anno venga distrutto un vecchio oggetto.
Il gesto, inoltre, permetterà di creare le condizioni per passare al secondo atto del lavoro, un atto “distensivo”. Ci si troverà nella piazza buia del paese, ma questo buio non sarà visto come simbolo negativo ma ne verrà ribaltato il significato tramite una breve lettura.
Luminaria è intervenuta nel paese di Oriolo Romano con una serie di installazioni, frammenti luminosi che si inseriscono nel tessuto del “paese ideale”, tra i primi esempi organici di pianificazione urbana della storia. Le origini del nome di questo paese sono incerte e, le più suggestive, sono legate ad horariolum – per l’orologio di palazzo Santacroce Altieri – o a orior – sorgere del sole – con riferimento alla posizione di una meridiana o ancora forum o foriolum – piccolo incrocio. Il rapporto tra luce e spazio, tra misurazione del tempo e vita pubblica è già all’origine del mito fondativo del paese.
Questo mito incerto apre lo spazio per molte possibili interpretazioni immaginarie, genera la possibilità di accendere tante luci diverse sul paese. Gli artisti invitati hanno realizzato gli interventi luminosi che aprono nuovi discorsi disegnando forme nel buio senza sovrastarlo, accendono e rivitalizzano luoghi in un momento complicato, provano a intessere relazioni con e tra gli abitanti, accendendo una dimensione pubblica della vita che è attualmente negata o ristretta.