di WANDA CHERUBINI-
VITERBO- Un’associazione giovane, composta da giovani, ma con tanta competenza e voglia di fare: è l’associazione “Il fascino del passato”, che dal settembre del 2020 opera per promuovere la cultura locale, scoprendo antichi focolari narrativi, riti e spettacoli, tradizioni popolari orali, usi e costumi di una volta, conservazione di storia e antropologia culturale. Il tutto è nato e viene portato avanti dall’attore e narratore di Comunità Marco Rossi e da Aurora Montanaro, social media manager, definiti “la coppia che fa cultura”. Ed, infatti, Aurora e Marco, sono una coppia nel lavoro ed anche nella vita, uniti dalla medesima passione, la cultura, che portano nelle loro coinvolgenti passeggiate-racconto. In particolare, l’associazione si è concentrata recentemente sulla figura di Pier Paolo Pasolini. Tra gli ultimi eventi realizzati dall’associazione ha avuto molto successo “Pasolini 100” a Bassano in Teverina lo scorso 17 e 18 settembre, in occasione del centenario dalla nascita del poeta. “L’evento che abbiamo organizzato – spiega Marco Rossi- rientrava nel progetto della Comunità europea della Regione Lazio in collaborazione con il Comune di Bassano, per il “Borgo in festa” con artisti ed artigiani e la nostra passeggiata/racconto “Pasolini – La pedagogia delle Forme e delle Cose” con persone che hanno conosciuto Pasolini. Ho presentato anche il mio docufilm, “Comizi di Tuscia – Pier Paolo sapeva farti innamorare”, narrazione antropologica di cui faccio parlare le fonti a Chia e Bomarzo. Emerge un Pasolini ragazzo di borgata, un uomo mite, gentile, premuroso, buono. E’ stato anche
presentato il libro “Pier Paolo Pasolini. Una morte violenta” di Lucia Visca, la giornalista che all’epoca era collaboratrice di “Paese Sera”, arrivata per prima nel luogo della morte di Pasolini e poi diventata vice capo redattore di “Paese Sera” e redattrice del “Corriere della Sera”. Rossi informa che i prossimi appuntamenti dell’associazione sono il 9 ottobre a Bomarzo con la passeggiata- racconto nel borgo medioevale dal titolo “Pasolini 100. Calcio, Eros e Natura”, che andrà a ripercorrere un tema nuovo, quello del calcio e come questo abbia influenzato la vita del poeta. Pasolini giocava al campo di calcio di Bomarzo e nei pressi della località Molinella, con i ragazzi di Chia e di Soriano nel Cimino, i ragazzi di vita della Tuscia. “Pasolini ha viaggiato molto, ma amava stare nella torre di Chia perchè si sentiva bene e poteva comporre in serenità – racconta Marco Rossi – Pensava all’Africa perché viveva l’oppressione del consumismo della società di massa che cambia la forma delle città, dei costumi. Pasolini è importante per la Tuscia ed era legato ad essa in quanto qui l’industrializzazione non era ancora avvenuta. Si era anche battuto per la libera Università della Tuscia, da lui partì proprio l’idea di
realizzarla. Lui diceva che la prima sensibilità per aiutare la cultura locale doveva partire dai Comuni. Ecco perché i sindaci devono essere nostri confidenti perché se non ci aiutano loro noi faremmo cose circoscritte, invece, vorremmo fare cultura di più alto profilo. A Bassano abbiamo trovato questa sensibilità”.
Marco Rossi parla poi del suo prossimo progetto, di ampio respiro: realizzare un brand Pier Paolo Pasolini in Tuscia avendo come partner l’università della Tuscia ed i Comuni a lui più afferenti. “Siamo stati recentemente a Tarquinia con Enzo de Camillis, scenografo che ha lavorato con gradi registi italiani, che ha realizzato un film tratto dal suo libro “Pier Paolo Pasolini, un intellettuale in borgata” al teatro Stella Falck di Tarquinia e lo ha messo in relazione al mio docufilm. Abbiamo visto che le nostre ricerche collimano con le sue. Per Pasolini era un divertimento giocare a calcio con i ragazzi e noi abbiamo raccolto tante testimonianze: un signore ci ha raccontato ad esempio che una volta si fece male mentre giocava a calcio e Pasolini lo portò dal dottore e stette lì con lui per tutto il tempo. Era una persona dolcissima. Ci hanno raccontato come i ragazzi più piccoli dovevano pagare ai più grandi 100 lire, ma quando c’era lui scappavano. Era quindi anche una figura protettiva. Nella sua auto poi lasciava sempre 500 lire per pagare il pallone e di nascosto i ragazzi gliele prendevano come se le avesse per caso dimenticate. Inoltre, pagava il gelato ai figli della Molinella. Ma anche il calcio con lui è stato portato a livelli molto alti: la partita del cuore è tutta un’idea sua. Prese in mano il Casarza calcio e fondò la Società Artistico Sportiva, Sas. Per finanziarla teneva dei recital, nell’ottica della cultura che deve aiutare lo sport”.
I prossimi appuntamenti dell’associazione “Il fascino del passato” su Pasolini sono il 9 ottobre a Bomarzo ed il 5 e 6 novembre ad Orte. “Poi- conclude Rossi – saremo a Soriano con il mio scritto “L’origine del cambio della società di massa. Consumo quindi sono” con un dibattito e il giorno dopo saremo a Chia per Tutto Pasolini in poesia, dal ’48 al ’66. Al momento stiamo lavorando su diverse testimonianze orali della Tuscia per un docufilm. Torneremo poi sulle orme di Orsini e realizzeremo altri itinerari”. Insomma, ancora tante iniziative per l’associazione “Il fascino del passato” assolutamente da non perdere.