di ARIADNA BULAT –
VITERBO – Si è tenuta stamattina la videoconferenza di presentazione del progetto “100 volte Fellini”, un documentario dedicato al grande cineasta riminese Federico Fellini. Sono intervenuti la presidente di Rotary Club Viterbo, Simona Tartaglia, Presidente di Rotary Club Civitavecchia Antonello Rambotti, l’assessore alla cultura e turismo Marco De Carolis e il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena.

Simona Tartaglia ha raccontato che il progetto nasce da un’idea del Rotary Civitavecchia, presieduto da Antonello Rambotti. Inizialmente l’obiettivo era quello di realizzare una mostra per tutto il mese di dicembre, con proiezioni al Cinema Lux, conferenze e il coinvolgimento degli studenti dell’Orioli e dell’Università della Tuscia. Una iniziativa che poi ha cambiato forma dal momento che, a causa delle misure restrittive, non si è potuta realizzare. “Abbiamo optato per il piano B e abbiamo deciso di fare un documentario con gli elementi che noi avevamo per la mostra, raccontando Fellini con le parole dei nostri collaboratori. Il film è stato girato sul territorio, spostandoci tra Santa Severa, Sutri e Montalto di Castro. Siamo inoltre felici di aver avuto il contributo dell’istituto Orioli e dell’Università della Tuscia, coinvolgendo in questo modo i giovani nella cultura del cinema”.

“La mostra sarebbe dovuta essere già in presenza il 28 novembre a Civitavecchia per poi arrivare a Viterbo – prende la parola Antonello Rambotti – adesso noi la facciamo online con la speranza di poterla ripetere in presenza in primavera, con tempi migliori. Sarebbe la giusta cornice per dare importanza a questo materiale che proviene dai nostri territori”.
“La famiglia Catozzo – aggiunge il presidente di Rotary Civitavecchia – ha avuto molto materiale in eredità dal padre che proviene da una frequentazione diretta con Fellini. Leo Catozzo è stato un montatore molto importante per il regista. Ha fatto 4 film con Fellini, di cui tre Premi Oscar”.
Il documentario “100 volte Fellini” uscirà martedì 22 dicembre ed è stato tradotto anche per i non udenti ed i non vedenti. Il trailer è già fruibile sulla pagina Facebook Rotary Club. Il materiale utilizzato nel film è in gran parte inedito, da tre archivi privati messi a disposizione da GianTito Burchiellaro, eccellenza della scenografia italiana che collaborò con Fellini in film come Casanova e Giulietta degli Spiriti.
Si racconta poi il lato ludico del regista attraverso bozzetti, disegni e caricature realizzati dal Maestro, conservati nella collezione privata di Leo Catozzo. Le scene dei backstage provenienti dall’archivio Baglivo restituiscono un Fellini dietro le quinte. La visione onirica verrà analizzata dal dottor Pierluigi Innocenti (SonnoRem), che sfogliando il prezioso volume che raccoglie i bozzetti realizzati al risveglio dal grande Federico ne evidenzia il significato e l’importanza. “100 volte Fellini” apre virtualmente le sue porte per una passeggiata all’interno del mondo felliniano accompagnati dai racconti di Antonello Ricci.
Per la realizzazione del documentario sono stati coinvolti anche i ragazzi del liceo artistico Orioli. E’ stato creato un concorso indirizzato agli studenti dell’ultimo anno che hanno realizzato opere ispirate alla figura di Fellini. Gli studenti dell’Università della Tuscia invece sono stati coinvolti attraverso la didattica a distanza in una serie di incontri per analizzare il lavoro del regista e promuovere idee di diffusione adatte a un pubblico più giovane.

Giacomo Nencioni, docente di Teorie e Tecniche del Cinema presso l’Università degli Studi della Tuscia, è intervenuto con un messaggio video dicendo che il documentario realizzato da Rotary Club è una opportunità sia per lui che per gli studenti coinvolti di provare a lavorare di nuovo su Fellini perché è una ricchezza non solo per il cinema a livello nazionale e mondiale, ma anche per il nostro territorio.
“Quest’oggi potevamo stare ad inaugurare la mostra alla chiesa di San Giovanni Battista invece di inventarci uno streaming – afferma l’assessore De Carolis – però dobbiamo adattarci alla situazione. Anche se ci è stato questo problema, ci siamo inventati un’altra modalità per fruire il materiale sul regista riminese. L’amministrazione è sempre dalla parte della cultura e dobbiamo dare sostegno alle attività che valorizzano il nostro territorio”.

“Questa idea è quasi dovuta per Viterbo siccome è una delle città preferite per i grandi lavori di Fellini. Il coinvolgimento delle scuole e dell’università è fondamentale proprio per ricordare il legame fra il regista e Viterbo”, conclude il sindaco Giovanni Arena.