VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “La crisi sanitaria, ancora pienamente in atto a livello mondiale, ha accelerato e reso ancora più evidenti le contraddizioni strutturali dell’attuale modo di produzione. Un’emergenza ed un contagio pandemico non casuale, ma strettamente legato al sistema capitalistico e alla sua espansione che, nella sua voracità e predazione, non risparmia alcun ecosistema e nessuna persona.
L’intero sistema produttivo e sociale è stato scosso da questa crisi, la borghesia ha risposto con la retorica dell’unità nazionale e con il tentativo di cooptazione delle classi subalterne da un lato, riaffermando come la tendenza all’accumulazione, propria del capitalismo, non debba essere fermata o rallentata, dall’altro.
Conseguenza evidente sono le politiche messe in atto dai governi nazionali, Conte in primis, che segnano la subordinazione servile alle istanze e alle pressioni padronali, spingendo per misure di tutela del profitto e la socializzazione delle perdite sui proletari, su cui si sono già e si stanno scaricando i costi e che saranno costretti a pagare la futura e inevitabile ristrutturazione produttiva e recessione globale.
In definitiva il padronato sta approfittando della crisi per continuare la propria guerra di classe e regolare i conti con il lavoro: l’offensiva padronale sui salari, sui contratti e sulle complessive condizioni di lavoro è evidente a chiunque. Questo stato di cose richiama la necessità di porre con forza all’attenzione dei lavoratori e degli oppressi la necessità oggettiva e immediata del superamento del sistema di sfruttamento capitalistico.
Il Patto d’azione Anticapitalista e L’Assemblea delle Lavoratrici e Lavoratori Combattivi, promotori dei due giorni di lotta, sono la prima risposta organizzata e di classe alla borghesia imperialista.
Alle pretese dei padroni contrapponiamo le nostre parole d’ordine: forti aumenti salariali e riduzione generalizzata dell’orario di lavoro, garanzia del salario per disoccupati e precari, NO alla precarizzazione e alla discriminazione salariale e contrattuale nei confronti delle donne! Ai lavoratori e proletari immigrati diciamo: “Lottiamo insieme: basta al ricatto del permesso di soggiorno, basta alle finte sanatorie! Vogliamo l’accesso alle cure e una casa per tutti! Mai schiavi! Solo la lotta paga” . Appuntamento sabato 30 gennaio alle ore 10,30 in piazza del Plebiscito con un presidio sotto la Prefettura.

Presidio sotto la Prefettura, il 30 gennaio del Comitato di Lotta Viterbo, S.I.Cobas, Classe Contro Classe
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