Raccolta amatoriale dei tartufi, Narduzzi (Fdi): “Servono chiarimenti”

VITERBO – Riceviamo da Pietro Narduzzi (Responsabile Dipartimento Agricoltura Fdi Viterbo) e pubblichiamo: “I dubbi e le incertezze a causa dei DPCM dello Stato centrale costringono i cittadini ad una faticosa opera di interpretazione. L’immobilismo della Regione Lazio rende la situazione ancora più difficile e la crisi sanitaria ed economica investe l’aspetto psicologico di tutti noi. Sono le istituzioni che devono tutelare la personalità umana in ognuna delle sue manifestazioni. Tra queste, rientra la possibilità di svolgere le attività di ricerca compatibili con le norme precauzionali odierne. Ci si riferisce alla raccolta amatoriale dei tartufi. Dalle disposizioni regionali risulta che questa opportunità è stata prevista solamente per i professionisti del settore e non per i ricercatori amatoriali, muniti di regolare tesserino. E’ doveroso rammentare che il numero degli appassionati di tartufi è considerevole, data la forte vocazione agricola della nostra Regione.
In altre regioni, species Basilicata e Campania, è stato concesso questo permesso. In alcuni casi, come quello campano, addirittura senza limiti di orario.
Le esigenze della cittadinanza non si possono ignorare, specialmente quando la stessa è soggetta da due mesi ad uno stile di vita profondamente limitativo della sua libertà di azione e di movimento. Il diritto alla salute ex art.32 della carta costituzionale è un valore universale da considerare intimamente connesso con il valore della dignità umana (diritto ad un’esistenza degna) così come statuito nell’art.3 della Costituzione.
Il benessere mentale della cittadinanza deve essere esaustivamente tutelato, e per questo vogliamo stimolare un intervento della Regione in questa direzione, aprendo le porte all’attività in esame perché la serenità psicologica è, anch’essa, fondamentale”.

 

image_pdfEsporta in PDFimage_printStampa la pagina
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE