VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo il racconto di Antonella Bruni: “Per quanto riguarda “gli arresti domiciliari”, perché al di la’ della pandemia che necessitava rigide regole, si è trattato di una vera e propria reclusione, l’ho vissuta organizzando la giornata e svolgendo tutte le attività possibili date le limitate possibilità. Ho lavorato a casa in smart working.
Ho soprattutto continuato ad assistere, ovviamente con tutte le garanzie del caso, mia madre novantenne, completamente isolata nella sua casa.
Soprattutto, ho continuato ad informarmi, evitando la comunicazione di regime, per prendere sempre maggiore consapevolezza della reale situazione. Mi ritengo fortunata per non aver avuto problemi legati al virus né in famiglia, nè nella mia rete amicale.
Sono preoccupata e indignata ( leggasi incazzata) per come stanno riducendo il Paese e spero che gli eventi finiscano per superare e travolgere questi incapaci pericolosi che lo governano!”.
Se volete inviarci un racconto della vostra quarantena, non dimenticate di scrivere il vostro nome e la località in cui state trascorrendo questi giorni casalinghi. Vi aspettiamo! Inviate i vostri scritti o foto a: redazione@tusciatimes.eu