di DIEGO GALLI –
Prosegue senza sosta il maxi-assembramento al lago di Mezzano, dove sono attesi circa 30.000 giovani provenienti da tutta Europa per un rave party illegale e altamente pericoloso.
La musica, assordante, impedisce a molte persone, anche a svariati chilometri di distanza, di godersi il meritato riposo estivo. Moltissimi, infatti, i commenti e i post sui social che stroncano il rave e accusano il governo e le forze dell’ordine di non essere ancora intervenuti per bloccare “quella follia”.
Innumerevoli anche le esternazioni di coloro che non comprendono perché si stiano utilizzando “due pesi e due misure”: da una parte restano serrati i controlli e le multe alle famiglie e ai ristoratori che non vogliano prendersi la briga di verificare l’autenticità dei green pass, dall’altra si lasciano migliaia di giovani, privi di mascherina – ma ben forniti di alcool e chissà cos’altro – di violare proprietà private (il party si sta tenendo nei terreni agricoli della famiglia Camilli), regole anti-covid e chi più ne ha più ne metta.
Disperato, l’appello del sindaco di Valentano Stefano Bigiotti, che in queste ore sta cercando l’aiuto del governo per gestire la complicata situazione.
“Siamo seriamente preoccupati per quanto sta accadendo al “Rave Party” allestito illegalmente in un’area privata sulle sponde del lago di Mezzano. Una situazione che pregiudica la sicurezza dell’intera comunità locale, che condanniamo con fermezza”, dichiara il primo cittadino sui social.
“Ci auguriamo che i colpevoli di questa scellerata e vergognosa iniziativa possano essere prontamente individuati e assicurati alla giustizia – prosegue – Questo anche per rispetto di chi, con fatica, lavora quotidianamente osservando le regole imposte per contrastare la diffusione del Covid-19”.
Nel mentre, i primi “bollettini” parlano di almeno due ragazzi finiti in coma etilico e di un altro che sarebbe scomparso da molte ore nelle acque del lago di Mezzano, forse sotto l’influenza di alcool o droghe.
Il caso è ormai anche sulle testate nazionali, da Repubblica a Fanpage, dove si parla – tra l’altro – di un potenziale ed enorme danno ambientale per il piccolo lago della Tuscia.