Rebibbia, ancora telefonini trovati in carcere. Rinvenuta anche droga

ROMA – Sembra quasi un discorso rotto: ancora telefonini trovati dalla Polizia Penitenziaria all’interno della Casa Circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia, a Roma. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario del Lazio Maurizio Somma. “Ieri pomeriggio, nell’ambito di una perquisizione straordinaria che ha interessato i Reparti Alta Sicurezza e G11, sono stati rinvenuti e sequestrati quattro telefoni cellulari nel primo e un altro cellulare nel secondo. Inoltre, nei due Reparti in questione, due detenuti sono stati trovati in possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente, hashish. L’operazione di Polizia è scattata nel primo pomeriggio, coordinata dalla Sorveglianza Generale, e si è conclusa con il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili di accesso ai dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti e detenzione illecita di sostanze stupefacenti”. Il sindacalista evidenzia come “ancora una volta il puntuale e professionale operato della Polizia Penitenziaria ha consentito di interrompere il flusso di comunicazioni telefoniche da e verso il carcere che, spesso, vengono impiegate dai ristretti per organizzare e comandare il compimento di ulteriori reati nel mondo libero nonché uso e spaccio di droga”.
Anche Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, sollecita urgenti e rapidi interventi a favore del personale in servizio nella Casa circondariale NC di Rebibbia, a Roma, ricordando che “nel triennio 2022/2024 sono stati sequestrati dalla Polizia Penitenziaria, nelle carceri italiane, circa 5.000 telefonini (4.931, per la precisione). Servono fatti concreti: non possiamo più permetterci che episodi di questo tipo diventino la norma. La sicurezza degli operatori, dei detenuti e dell’intera comunità è a rischio”, conclude il leader nazionale del SAPPE.