di REDAZIONE-
VITERBO- La Regione Lazio ha annunciato una serie di tagli alle scuole con meno iscritti, seguendo le direttive del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Questa decisione fa parte del processo di dimensionamento della rete scolastica per il periodo 2024/2025, con l’obiettivo di razionalizzare le risorse e ridurre i costi. Tale riduzione coinvolgerà 53 istituzioni nel Lazio, con un istituto a Viterbo e uno a Latina, sette a Roma, tre a Frosinone e tre a Rieti.
L’attuazione di questi tagli inizierà l’anno successivo e si completerà gradualmente entro il 2027. L’Assessore alla Scuola del Lazio, Giuseppe Schiboni, ha accolto questa decisione con soddisfazione, affermando che è il risultato di un lavoro collaborativo con le organizzazioni sindacali e le province. Tuttavia, si è sottolineato che l’obiettivo è ridurre al minimo l’impatto del dimensionamento scolastico sul Lazio rispetto alle linee guida del Ministero.
La razionalizzazione coinvolgerà principalmente direzioni didattiche, istituti comprensivi e scuole secondarie di primo grado, mentre gli istituti tecnici professionali rimarranno intatti. Inoltre, è previsto un lavoro di analisi territoriale a partire da gennaio 2024 per affrontare questa riorganizzazione complessiva della rete scolastica.
Al momento, non sono state specificate le scuole coinvolte nel dimensionamento nella provincia di Viterbo, ma questa informazione sarà resa disponibile dopo i tavoli di incontro con i sindacati e sarà ufficializzata in un decreto regionale entro fine dicembre. Si prevede che le scuole coinvolte siano quelle con scarsa dirigenza e sotto dimensionate, e l’impatto dovrebbe essere gestito con cura per minimizzare le conseguenze.
Tuttavia, il Partito Democratico critica questa decisione, definendola una “mannaia” sulle scuole del territorio. Si preoccupa delle possibili ricadute in termini occupazionali e di qualità dell’istruzione, sottolineando la necessità di investire nuove risorse per sostenere le scuole del Lazio invece di procedere con i tagli. La riduzione delle scuole potrebbe portare a classi sovraffollate, il che rappresenterebbe un problema per la qualità dell’istruzione offerta. Pertanto, il Partito Democratico chiede alla giunta di Rocca di ritirare il provvedimento e di investire ulteriori risorse nelle scuole della regione.